“Però Poly in base a quello che tu affermi circa il papa come uomo rettore di un governo e come guida spirituale, c'è un'incoerenza di fondo....
Se analizziamo attentamente la bibbia troviamo che tutti i servitori di Dio che ricoprivano sia cariche temporali che spirituali, dovevano essere moralmente corretti e coerenti.”
La cosa è irrilevante. Che fosse così allora, non implica che debba essere così adesso, perché il mandato dato a Pietro potrebbe essere di natura diversa, cioè rispondere a condizioni diverse, rispetto a quello dato ai sovrani israelitici ai quali suppongo tu ti riferisca.
Che lo statuto in base al quale questi capi fossero assunti riguardasse anche la loro morale politica, non implica che questo sia il caso del Santo Padre rispetto a Dio. Io vi sto solo dicendo perché per il cattolico eventuali peccati personali del papa sono irrilevanti per giudicare la correttezza della sua dottrina, e il motivo è che proprio il primo papa, Pietro, tradì Cristo tre volte, senza per questo cessare di essere il capo del collegio apostolico.
Per Mauro
“is: le lettere non sono solo di "richieste al Papa", ma sono in primis rapporti. Altresì, per quanto per chi non è Cattolico, la "Chiesa" che intendi tu non esiste, ma esiste solo quella terrena, stato ed organizzazione di uomini, chiesa questa che esiste anche per voi.”
Veramente non so se hai capito di che Chiesa parlo, ma la Chiesa non è il clero. Chiesa è una parola di etimo greca che significa “assemblea”, e l’assemblea è tutto il popolo di Dio, laici compresi. E’ dunque un’imprecisione semantica identificare la Chiesa col clero, o la Chiesa col clero che risiede in Vaticano. E per capire questa cosa, non occorre nessun discorso sulla trascendenza, basta conoscere il significato di un termine di matrice greca.
Comunque sia, io non sto cercando di convincervi che la Chiesa di cui parlo esiste, vi sto solo spiegando perché, dal punto di vista di coloro per i quali invece questa Chiesa esiste, queste accuse alle gerarchie vaticane sono del tutto irrilevanti dal punto di vista della fede. E sono irrilevanti perché la concezione dell’ufficio che spetta alla Chiesa per un cattolico, non ha nulla a che vedere col problema di cosa facciano i politici del Vaticano.
“Ora, il Sommo Pontefice, avendo un ruolo istituzionale, è ovvio che si occupi di politica, ma ci si aspetterebbe che lo faccia "da buon Cattolico" quantomeno, seguendo quei principi che vengono insegnati proprio nelle chiese.
Se questo non si comporta come tale, la cosa credo dovrebbe proprio far riflettere.”
Come ripeto, che siano dei rapporti al papa o lettere al papa, non è però chiaro cosa il papa c’entri. Fare un rapporto a qualcuno infatti non ci dice nulla sulla reazione che costui ha avuto a tale rapporto consegnatogli. Il libro parlerebbe del papa se documentasse i provvedimenti presi dal papa in relazione ai rapporti che gli erano stati presentati, ma questa parte temo non ci sia. Ergo, esattamente, che cosa si rimprovera al papa, dopo la lettura di questi documenti?
Io ancora non l’ho capito.
Quanto al secondo punto, cioè che una differenza tra il predicare bene e il razzolare male debba far riflettere, ho già spiegato che invece a me non interessa la morale privata di nessun uomo, perché la mia fede non si basa su quello che siffatti uomini fanno, anche perché la dottrina che essi predicano non è loro, ma della Chiesa che li precede e che continuerà ad esistere anche quando essi saranno morti. Non avrebbe senso giudicare la dottrina cristologica cattolica sulla base degli atti di Ratzinger per la banalissima ragione che quella non è la dottrina cristologica di Ratzinger, bensì egli l’ha ereditata dalla Chiesa che l’ha preceduto da secoli.
Inoltre, non c’è neppure un chiaro nesso tra la veridicità di un’affermazione e la moralità di chi la propugna, visto che la verità di un’asserzione è data dalla corrispondenza tra quanto viene detto e la realtà, e non dipende in alcun modo dalla vita privata di chi parla.
“Se poi pure cardinali e vescovi si macchiano di sozzure varie, anche decisamente pesanti, pure questo dovrebbe far pensare.”
Farà pensare chi basi la sua fede sui cardinali. Ma siccome nessun cattolico dovrebbe farlo, perché la nostra dottrina non dice nulla di ciò, a pensare saranno solo quelli che della dottrina cattolica non sanno nulla.
“Trovo il difendere sempre e comunque una "purezza" della Chiesa al di là di tutti i fatti terreni, della quale invece non ve ne è traccia, assomigli un po' a quel tipo di difesa ottusa che anno anche i TdG della loro fede e della WTS, anche se la CC argomenta sicuramente in modo più ricco la propria difesa.”
La faccenda è molto diversa, perché la dottrina della Chiesa non predica che la veridicità della Chiesa si basa sulla santità dei suoi ministri, ergo l’eventuale peccaminosità dei ministri cattolici non confuta alcuna affermazione della Chiesa. Al contrario la WTS pretende che i suoi ministri siano diversi e migliori, e proprio per questo la loro peccaminosità confuta le loro affermazioni. Sicché la peccaminosità del clero cattolico non confuta nulla mentre la peccaminosità del “clero” geovista confuta tutto, e questo perché le due organizzazioni hanno detto di se stesse cose diverse, col risultato che ciò che confuta l’una non confuta l’altra.
Ad maiora