[Florilegio]: Il caso di porneia
Moderatore: polymetis
Cerco di ragionare terra terra come si suol dire.
Se per la Chiesa Cattolica quel termine autorizza dichiarare il matrimonio nullo perché si parla di "divorzio". O, meglio, perché si parla di nullità quando il contesto della clausola matteana è quello del divorzio?
Se c'è una eccezione alla indissolubilità del matrimonio quella eccezione è in merito a qualcosa (il divorzio) che consente di sciogliere il vincolo. E non è inerente a una motivazione per cui quel vincolo si ritiene non essere mai stato sancito.
Quindi Matteo sta dicendo: non si può divorziare (ripudiare) perché se lo fai e tu e/o lei vi risposate commettete adulterio. Però c'è un caso per cui puoi chiedere il divorzio (ripudiare) che è porneia (cioè?). Come può quindi porneia significare unione non legittima che autorizza la nullità del matrimonio (perché la Chiesa Cattolica parla di nullità e non annullamento-che suona più vicino a divorzio-).
Se posso dichiarare nullo il matrimonio in base a porneia dicendo che il vincolo in realtà non c'è mai stato per diversi motivi, che divorzio sarebbe visto che nel contesto della clausola matteana è detto che il divorzio non è ammesso se non in caso di porneia e che se non c'è stato un vincolo non posso divorziare ma solo sancire che non c'è stato?
Se per la Chiesa Cattolica quel termine autorizza dichiarare il matrimonio nullo perché si parla di "divorzio". O, meglio, perché si parla di nullità quando il contesto della clausola matteana è quello del divorzio?
Se c'è una eccezione alla indissolubilità del matrimonio quella eccezione è in merito a qualcosa (il divorzio) che consente di sciogliere il vincolo. E non è inerente a una motivazione per cui quel vincolo si ritiene non essere mai stato sancito.
Quindi Matteo sta dicendo: non si può divorziare (ripudiare) perché se lo fai e tu e/o lei vi risposate commettete adulterio. Però c'è un caso per cui puoi chiedere il divorzio (ripudiare) che è porneia (cioè?). Come può quindi porneia significare unione non legittima che autorizza la nullità del matrimonio (perché la Chiesa Cattolica parla di nullità e non annullamento-che suona più vicino a divorzio-).
Se posso dichiarare nullo il matrimonio in base a porneia dicendo che il vincolo in realtà non c'è mai stato per diversi motivi, che divorzio sarebbe visto che nel contesto della clausola matteana è detto che il divorzio non è ammesso se non in caso di porneia e che se non c'è stato un vincolo non posso divorziare ma solo sancire che non c'è stato?
"Alcuni amici, liberi pensatori, mi dicono che sono chiuso nella gabbia del cattolicesimo. E io rispondo che è vero: il cattolico è prigioniero della sua Chiesa, come il volatile è prigioniero del cielo." (JULIEN GREEN)
In realtà la cosa è molto più sottile, a mio avviso.Ray ha scritto:
Non chiamerei fesso chi gli capita una donna simile ,oppure un uomo così,più che altro sfortunato/a.....c'è anche da dire c'è chi se le cerca,ma questo è un'altra cosa.
Se questa è la regola a cui attenersi,state attenti fedeli cattolici......curnut è mazziat.
Forse capisco perché sempre più coppie giovani decidono di convivere prima, poi dopo una trentina d'anni sposarsi.
Il matrimonio, per i cattolici, è un sacramento. Come tale, quindi, deve essere cebrato con lo spirito che la Chiesa vuole che questo abbia. Molti matrimoni effettivamente celebrati in chiesa mancano di questo spirito e sono, pertanto, effettivamente riconoscibili come nulli. Ritengo che se entrambi i contraenti entrino nel matrimonio con lo spirito giusto, affidandosi alla Grazia del Signore, il vincolo matrimoniale ne risulti effettivamente inossidabile. Putroppo, molto spesso ciò non accade. Molti vivono il matrimonio in chiesa come un evento meramente scenografico, ignari del senso reale dello stesso e della sua dimensione vericale (di sacramento), per cui il matrimonio in oggetto è solo una parodia di quello che intendeva Gesù parlando del matrimonio e della sua indissolubilità.
Il tuo problema è che applichi dei concetti che sono tuoi al contesto biblico. La cultura antica non conosceva il concetto di "divorzio", ma solo quello di "ripudio". "Ripudio" non è quindi traducibile come "divorzio". Gesù ha detto esplicitamente, richiamandasi alla Scrittura, che marito e moglie diventano una carne sola e che quindi non è possibile separare due individui che ormai sono una sola carne. Matteo, con il suo inciso, vuole chiarire, però, che Gesù, quando parla di matrimonio ha in mente un certo tipo di unione (che potremmo dire regolare) e che solo questa è indissolubile, mentre non ricade sotto il concetto gesuano di matrimonio l'unione irregolare, che, appunto, non essendo un vero e proprio matrimonio, non fa dei contraenti una carne sola e, pertanto, può (per non dire "deve") essere sciolto.Philo ha scritto:Cerco di ragionare terra terra come si suol dire.
Se per la Chiesa Cattolica quel termine autorizza dichiarare il matrimonio nullo perché si parla di "divorzio". O, meglio, perché si parla di nullità quando il contesto della clausola matteana è quello del divorzio?
Se c'è una eccezione alla indissolubilità del matrimonio quella eccezione è in merito a qualcosa (il divorzio) che consente di sciogliere il vincolo. E non è inerente a una motivazione per cui quel vincolo si ritiene non essere mai stato sancito.
Quindi Matteo sta dicendo: non si può divorziare (ripudiare) perché se lo fai e tu e/o lei vi risposate commettete adulterio. Però c'è un caso per cui puoi chiedere il divorzio (ripudiare) che è porneia (cioè?). Come può quindi porneia significare unione non legittima che autorizza la nullità del matrimonio (perché la Chiesa Cattolica parla di nullità e non annullamento-che suona più vicino a divorzio-).
Se posso dichiarare nullo il matrimonio in base a porneia dicendo che il vincolo in realtà non c'è mai stato per diversi motivi, che divorzio sarebbe visto che nel contesto della clausola matteana è detto che il divorzio non è ammesso se non in caso di porneia e che se non c'è stato un vincolo non posso divorziare ma solo sancire che non c'è stato?
Mah, non sono proprio convinto che ripudio non equivalga a divorzio. Per esserci ripudio deve esserci un vincolo che tale sia. Se non c'è qualcosa perché non c'è mai stato io posso solo sancire che non c'è mai stata e non eliminare un vincolo e dichiararlo decaduto (il che equivale a dire che fino ad ora il vincolo c'è stato ma è intervenuto un motivo per cui lo ha sciolto-ripudio- e non dichiarato inesistente ab ovo).Trianello ha scritto:Il tuo problema è che applichi dei concetti che sono tuoi al contesto biblico. La cultura antica non conosceva il concetto di "divorzio", ma solo quello di "ripudio". "Ripudio" non è quindi traducibile come "divorzio". Gesù ha detto esplicitamente, richiamandasi alla Scrittura, che marito e moglie diventano una carne sola e che quindi non è possibile separare due individui che ormai sono una sola carne. Matteo, con il suo inciso, vuole chiarire, però, che Gesù, quando parla di matrimonio ha in mente un certo tipo di unione (che potremmo dire regolare) e che solo questa è indissolubile, mentre non ricade sotto il concetto gesuano di matrimonio l'unione irregolare, che, appunto, non essendo un vero e proprio matrimonio, non fa dei contraenti una carne sola e, pertanto, può (per non dire "deve") essere sciolto.Philo ha scritto:Cerco di ragionare terra terra come si suol dire.
Se per la Chiesa Cattolica quel termine autorizza dichiarare il matrimonio nullo perché si parla di "divorzio". O, meglio, perché si parla di nullità quando il contesto della clausola matteana è quello del divorzio?
Se c'è una eccezione alla indissolubilità del matrimonio quella eccezione è in merito a qualcosa (il divorzio) che consente di sciogliere il vincolo. E non è inerente a una motivazione per cui quel vincolo si ritiene non essere mai stato sancito.
Quindi Matteo sta dicendo: non si può divorziare (ripudiare) perché se lo fai e tu e/o lei vi risposate commettete adulterio. Però c'è un caso per cui puoi chiedere il divorzio (ripudiare) che è porneia (cioè?). Come può quindi porneia significare unione non legittima che autorizza la nullità del matrimonio (perché la Chiesa Cattolica parla di nullità e non annullamento-che suona più vicino a divorzio-).
Se posso dichiarare nullo il matrimonio in base a porneia dicendo che il vincolo in realtà non c'è mai stato per diversi motivi, che divorzio sarebbe visto che nel contesto della clausola matteana è detto che il divorzio non è ammesso se non in caso di porneia e che se non c'è stato un vincolo non posso divorziare ma solo sancire che non c'è stato?
"Alcuni amici, liberi pensatori, mi dicono che sono chiuso nella gabbia del cattolicesimo. E io rispondo che è vero: il cattolico è prigioniero della sua Chiesa, come il volatile è prigioniero del cielo." (JULIEN GREEN)
- landobranco
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soprattutto curnut è mazziat.Ray ha scritto:Non chiamerei fesso chi gli capita una donna simile ,oppure un uomo così,più che altro sfortunato/a.....c'è anche da dire c'è chi se le cerca,ma questo è un'altra cosa.Fesso tu che te la sei sposata la tipa in questione...
Le posizione di Gesù sul divorzio era chiarissima. L'inciso matteano (che, non a caso, si trova solo in Matteo) aveva, appunto, lo scopo di escludere le unioni irregolari dalla regola dettata da Gesù e che, appunto, riguardava solo le unioni regolari.
Se questa è la regola a cui attenersi,state attenti fedeli cattolici......curnut è mazziat.
Forse capisco perché sempre più coppie giovani decidono di convivere prima, poi dopo una trentina d'anni sposarsi.
Presentazione
Dio mantiene le promesse?
Genesi 17:8 Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio".
Atti 7:5 ma non gli diede alcuna proprietà in esso, neppure quanto l'orma di un piede, ma gli promise di darlo in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, sebbene non avesse ancora figli.
Dio mantiene le promesse?
Genesi 17:8 Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio".
Atti 7:5 ma non gli diede alcuna proprietà in esso, neppure quanto l'orma di un piede, ma gli promise di darlo in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, sebbene non avesse ancora figli.
- Ray
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secondo una mia modesta riflessione da profano di esegesi dottrinali....
Ho capito il senso è sono d'accordo che i contraenti hanno stipulato un patto/sacramento con Dio ,ma questo patto si va a benedire quando uno dei contraenti viene meno.Trianello ha scritto:In realtà la cosa è molto più sottile, a mio avviso.Ray ha scritto:
Non chiamerei fesso chi gli capita una donna simile ,oppure un uomo così,più che altro sfortunato/a.....c'è anche da dire c'è chi se le cerca,ma questo è un'altra cosa.
Se questa è la regola a cui attenersi,state attenti fedeli cattolici......curnut è mazziat.
Forse capisco perché sempre più coppie giovani decidono di convivere prima, poi dopo una trentina d'anni sposarsi.
Il matrimonio, per i cattolici, è un sacramento. Come tale, quindi, deve essere cebrato con lo spirito che la Chiesa vuole che questo abbia. Molti matrimoni effettivamente celebrati in chiesa mancano di questo spirito e sono, pertanto, effettivamente riconoscibili come nulli. Ritengo che se entrambi i contraenti entrino nel matrimonio con lo spirito giusto, affidandosi alla Grazia del Signore, il vincolo matrimoniale ne risulti effettivamente inossidabile. Putroppo, molto spesso ciò non accade. Molti vivono il matrimonio in chiesa come un evento meramente scenografico, ignari del senso reale dello stesso e della sua dimensione vericale (di sacramento), per cui il matrimonio in oggetto è solo una parodia di quello che intendeva Gesù parlando del matrimonio e della sua indissolubilità.
Ma come D-o fece un nuovo patto ,perché si rese conto che gli uomini non erano senza difetto,perché un coniuge dovrebbe tenersi l'altro in caso di porneia ?E non dimentichiamoci che è ribadito solo in una scrittura.
Ebrei 8:6
6 Ma ora egli ha ottenuto un ministerio di tanto più eccellente, ch'egli è mediatore d'un patto anch'esso migliore, fondato su migliori promesse.
7 Poiché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo per un secondo.
8 Difatti, Iddio, biasimando il popolo, dice: Ecco i giorni vengono, dice il Signore, che io concluderò con la casa d'Israele e con la casa di Giuda, un patto nuovo;
9 non un patto come quello che feci coi loro padri nel giorno che li presi per la mano per trarli fuori dal paese d'Egitto; perché essi non han perseverato nel mio patto, ed io alla mia volta non mi son curato di loro, dice il Signore.
10 E questo è il patto che farò con la casa d'Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Io porrò le mie leggi nelle loro menti, e le scriverò sui loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo
Ray
Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
La carne non è una sola....
...ma sono due, a volte... Ho letto la discussione e ho notato che è stato molto ribadito il concetto della indissolubilità del matrimonio cattolico.
Tanti anni fa, quando spesso transvolavo sull'Atlantico, mi capitò come vicino di poltrona un avvocato abilitato a patrocinare cause presso la Sacra Rota. In quegli anni non c'era ancora il divorzio in Italia. Lui tornava da Puerto Rico dove aveva patrocinato una causa presso il Tribunale di laggiù. Facemmo una lunga chiaccherata.
Mi disse subito che sbagliavo completamente a ritenere che il matrimonio 'non consumato' fosse il più facile da annullare. Risulta il più difficile. Il più facile invece era quello in cui si faceva risultare un 'vizio di volontà' da parte di uno dei due coniugi. A quei tempi, come dicevo, non c'era divorzio per cui, quando una coppia decideva di lasciarsi si imbastiva un 'vizio di volontà' da parte di uno dei due. Gli operai o i contadini non erano 'qualificati' a possedere tale "vizio" ; la cosa era appannaggio delle persone ricche o famose ( comunque ricche).
Tanti anni fa, quando spesso transvolavo sull'Atlantico, mi capitò come vicino di poltrona un avvocato abilitato a patrocinare cause presso la Sacra Rota. In quegli anni non c'era ancora il divorzio in Italia. Lui tornava da Puerto Rico dove aveva patrocinato una causa presso il Tribunale di laggiù. Facemmo una lunga chiaccherata.
Mi disse subito che sbagliavo completamente a ritenere che il matrimonio 'non consumato' fosse il più facile da annullare. Risulta il più difficile. Il più facile invece era quello in cui si faceva risultare un 'vizio di volontà' da parte di uno dei due coniugi. A quei tempi, come dicevo, non c'era divorzio per cui, quando una coppia decideva di lasciarsi si imbastiva un 'vizio di volontà' da parte di uno dei due. Gli operai o i contadini non erano 'qualificati' a possedere tale "vizio" ; la cosa era appannaggio delle persone ricche o famose ( comunque ricche).
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