"Trentatrè anni aspettando la fine"

[Achille]

Memorie di un associato dissidente. Entrare a far parte nei Testimoni di Geova poco più che quattordicenne e uscirne dopo trentatré anni di militanza perché giunti al culmine della sopportazione davanti alle sempre più opprimenti regole interne dell'associazione, intolleranti verso la minima forma di dissenso rispetto a quanto proclamato dalla "Torre di Guardia". Con equilibrio e lucidità analitica, Francarlo Chiolerio affida a queste pagine la sua esperienza diretta, vissuta assieme alla moglie Elena Micheletti, nel movimento fondato da Charles Taze Russell. Mette in luce la progressiva limitazione posta all'azione intellettuale dell'individuo, dimostrando come questo, con il passare del tempo, sia inevitabilmente portato alla fuga; al contempo, l'opera aiuta a capire come comportamenti tanto prevaricatori siano autolesionisti per un'associazione che si propone come movimento alternativo, rivelandosi nient'altro che una scorciatoia per sconfinare in una connotazione settaria e a sfondo integralista.

Francarlo Chiolerio è nato a La Spezia il 18 ottobre del 1948. Allevato in ambiente cattolico, dopo un'infanzia e un'adolescenza trascorse in riva alle Cinque Terre, a quattordici anni è entrato in contatto, tramite alcuni amici e nonostante l'opposizione dei genitori, con i Testimoni di Geova dove ha militato per trentatré anni. Nel 2004 si è laureato in Filoso a all'Università di Pisa con una tesi in Storia della Filosofia Politica. Trentatré anni aspettando la fine è la sua prima pubblicazione.

In copertina: riproduzione di un dipinto dell'autore dal titolo Aperture scure, proprietà collezione Cocchi di Parma.

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[Achille]

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Achille

[Achille]

Lettera che i coniugi Chiolerio scrissero alla redazione di "Cogito", un periodico che si stampava alcuni anni fa:

Cari amici di COGITO,

apprezzando la vostra lotta contro il fanatico religioso e il conforto che con ciò date a molti ex-testimoni di Geova che annaspano dolorosamente per uscire dai postumi di una malattia ideologica che ne aveva mortificato l'intelletto e la spiritualità, vorrei aggiungere alla vostra Causa la mia modesta voce

Diventai ''proclamatore'' nell' estate del 1963 all'età di 15 anni sono stato pioniere regolare e speciale per un totale di 12 anni ed ho servito Come anziano per circa 24 anni in varie congregazioni. Mia moglie ed io abbiamo svolto opera di predicazione dalle valli bergamasche alle coste ioniche in Calabria; lei, poi, è stata allevata come tdG fin dall'infanzia tra mortificazioni e inquietudine. Abbiamo per tutta una vita, affrontato mille sacrifici con la convinzione di fare cosa grata a Dio e mi auguro che l'Onnipotente tenga conto della nostra buona fede, ora come allora.

Dopo anni di disagio crescente a causa di articoli e disposizioni che non approvavamo, nonché dopo duri scontri da me avuti con sorveglianti viaggianti e anziani locali degni figli di Bellarmino e della santa inquisizione, allo stremo delle forze fisiche e mentali e vedendo che mia moglie si trovava in condizioni, se possibile, peggiori delle mie, ho maturato con lei una decisione sofferta ma necessaria per puro spirito di sopravvivenza o, se preferite, per legittima difesa. Mentre un comitato giudiziario indagava su di noi e torchiava tutti i nostri più intimi amici -successivamente ne disassociava un buon numero - per scoprire non solo le nostre obiezioni palesi sulle procedure dell'Organizzazione, ma persino i nostri più celati dubbi in merito, il giorno 26 ottobre 1996 ho inviato alla Nazione e alcuni giorni dopo al Tirreno (questa lettera è stata poi effettivamente pubblicata da “Il Tirreno” il 2/11/96) un fax il cui testo cito di seguito:

" I coniugi Francarlo Chiolerio e Elena Micheletti SI DISSOCIANO dall'Organizzazione dei testimoni di Geova che fa capo alla società Torre di Guardia pur restando in associazione ideale con tutti i componenti della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova che si ritengano più cristiani che non membri di una rigida struttura di controllo degli esseri umani
Come atto dovuto verso tutti coloro che ci conoscono e che si attendono da noi una spiegazione, precisiamo che dopo aver sopportato per anni una pressione psicologica costante e devastante ed aver visto vessati sistematicamente i nostri più intimi amici, ci dissociamo dall'Organizzazione e dall'Ufficio di Roma nonché dall'attuale Corpo Direttivo centrale PERCHÉ' non approviamo un regime strutturato per esercitare il controllo totale del pensiero, delle coscienze e della parola degli esseri umani. Queste sono le vere ragioni del nostro dissenso. Vi esortiamo non prestare ascolto alle calunnie che, di norma, vengono diffuse ad arte in questi casi e che già circolano su di noi” .

Siamo e restiamo cristiani, credenti in Dio, in Gesù di Nazaret e nelle Sacre Scritture.

Elena Micheletti e Francarlo Chiolerio

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[luisa]

fa venire i brividi leggere queste parole.

[Mafalda]

fa venire i brividi leggere queste parole.

E' proprio vero.
Pensa a me, che ho conosciuto questa coppia poco tempo dopo la lettera inviata a "Cogito" e la pubblicazione su "Il Tirreno". Erano i primi ex tdg che conoscevo personalmente, e con il racconto della loro storia familiare mi hanno aperto le porte di un mondo sconosciuto, confermando i miei "sospetti" sulla realtà oscura (per me) della Torre di Guardia. Se chiudo gli occhi rivivo ancora quel pomeriggio struggente sul mare, che abbiamo trascorso insieme. Ricordo i racconti commossi, di amicizie rinnegate, di famiglie divise, di aspirazioni frustrate, di apocalissi rinviate. OSTRACISMO e PROSTITUZIONE AL POTERE, questi i temi per me... illuminanti. NON SAPEVO dell'esistenza di queste cose, e mi dettero anche una copia della "Lettera al Cancelliere Hitler", con annessa "Dichiarazione dei fatti". Ricordo che ricambiammo l'invito a casa nostra, per parlare con mia figlia, che però li trattò con malcelato "sdegno" in quanto... "apostati", e non degnò neppure di un'occhiata gli scritti in cui avevo riposto le mie - illusorie! - speranze.
La Torre di Guardia spesso si appropria di persone bravissime, che in buona fede credono di avvicinarsi a Dio, ma quando le perde per fortuna non perde solo loro, poiché quando gli adepti se ne vanno, specie se sono "anziani", si portano dietro più gente possibile, aprendo gli occhi e "svegliandosi" dall'incantesimo del Pifferaio magico!

[MatrixRevolution]

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