E ora parliamo di sesso

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Tranqui
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E ora parliamo di sesso

Messaggio da Tranqui »

E ora parliamo di sesso
di Marie Paul Suor Ross



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Marie-Paul decide di farsi suora per andare nel Terzo Mondo. Inviata come infermiera nei villaggi dell’Amazzonia e nelle baraccopoli di Lima, scopre una povertà intollerabile e un degrado reso ancor più grave dall’ignoranza in materia sessuale: abusi su bambine, aborti clandestini, donne violentate. Scopre inoltre che l’80% di preti e suore dell’America Latina ha relazioni sessuali segrete o pedofile. Contro il parere dei superiori, si iscrive all’università e diventa sessuologa. Fin dall’inizio le sue idee su contraccezione, aborto, omosessualità, celibato sono in totale dissonanza con la Chiesa, ma Giovanni Paolo II la autorizza a continuare gli studi. Per suor Marie-Paul è tempo che si parli di eros riconoscendolo come dono di Dio e alzando quel velo di omertà che favorisce da secoli il perpetrarsi di devianze e infelicità.




http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=986903" onclick="window.open(this.href);return false;
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Considera ogni giornata come una vita a sé stante” (Arthur Schopenhauer]

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papà61
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Messaggio da papà61 »

:sor: ma.. tutto qui? e io che mmicredevo... però, brava la suorina! non si nasconde dietro un dito e ha modificato gli intendimenti della chiesa per portare aiuto alla gente. brava.
:bacio:
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Dammi una mano a stingere l'opacità del mare...e dammi un grammo d'indaco per ogni tuo risveglio..
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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

Non sono d’accordo con la Chiesa su questo argomento». È sufficiente questa brevissima frase, inserita da suor Marie-Paul Ross a pagina 34 del suo Parliamo di sesso – Perché la Chiesa non deve temere l’eros (Piemme, 2013) per inquadrare questo volume nella giusta prospettiva. Un libro scritto da una suora non fedele al Magistero («Conformarmi alle regole per me è un incubo!», afferma lei stessa, p. 13), che tranne alcuni (rari) barlumi di assennatezza si pronuncia in maniera totalmente difforme alla Chiesa su temi quali la contraccezione, l’aborto, il divorzio, il matrimonio dei sacerdoti… e l’elenco potrebbe continuare.

Un testo, insomma, che genera confusione tra i fedeli e che, attraverso le parole di una suora, presenta come accettate da parte della Chiesa opinioni in netto contrasto con l’insegnamento dei Vangeli.

Suor Marie-Paul Ross è una suora della congregazione delle “Missionarie dell’Immacolata Concezione”, ma soprattutto è una sessuologa convinta che le persone «non hanno soltanto bisogno di evangelizzazione» (p. 9), bensì hanno bisogno di qualcuno che le aiuti ad avere «una sessualità sana e responsabile» (p. 9), in quanto «l’educazione sessuale è essenziale per mantenere un popolo in buona salute» (p. 39).

Ma vediamo nel dettaglio alcune affermazioni assolutamente eretiche contenute in Parliamo di sesso, tenendo ben presente che il nostro è un attacco alle idee, non un’accusa diretta a suor Marie-Paul Ross. In merito alla contraccezione, l’autrice afferma: «In quanto sessuologa e donna, naturalmente (sic!) sono a favore della contraccezione. Quando questa serve a vivere meglio la relazione amorosa e a godere appieno della sessualità, riveste un valore importante. Ha uno scopo liberatorio, in quanto permette di vivere senza la continua minaccia (sic!) di una gravidanza e consente alle coppie di avere rapporti appaganti. L’atto sessuale ha smesso di essere destinato unicamente alla riproduzione (sic!)» (p. 122), ma anzi «tutte le posizioni e le carezze sono benvenute dal momento che ispirano meraviglia e sono consapevolmente accettate da entrambi i partner. Contrariamente a quello che pensano alcuni, non si tratta di una repressione delle pulsioni o delle voglie, ma il loro incoraggiamento nel rispetto dell’altro e del proprio corpo, dei suoi e dei nostri desideri. Non ci sono dominazione e umiliazione, ma solo piacere (sic!), ed è bello!» (p. 69).
Riguardo all’aborto le posizioni di Marie-Paule Ross non sono migliori. Scrive la suora: «Non sono contraria all’aborto terapeutico (sic!), ma credo che debba essere limitato ad alcuni casi ben precisi. La legalizzazione di questo intervento medico ha rappresentato un grande progresso per le donne (sic!), ma non dobbiamo sbagliare obiettivo» (p. 124). «Il caso della donna incinta in seguito a uno stupro – prosegue l’autrice – è particolare. In questa circostanza è meglio che si faccia visitare il prima possibile: se si arriva in tempo, ci sono metodi efficaci (sic!) per impedire l’inizio della gestazione (sic!)» (p. 128). Insomma, uccidere ogni tanto è lecito, anche se suor Marie-Paul non può celare che l’aborto «provoca effetti rilevanti sia a livello fisico che affettivo e spirituale, modificando radicalmente il senso della vita» (p. 124).
Per quanto concerne invece l’essere fedeli, il divorzio e la castità, la suora sessuologa sostiene che «sulla lunga durata è difficile coniugare la soddisfazione fisica e una perfetta comunione nella vita quotidiana» (p. 83) e che la fedeltà è qualcosa di molto più complesso rispetto all’«obbligo di restare con il compagno o di avere un solo partner per volta» (p. 90). Naturale conseguenza di questo modo di pensare assai fumoso e totalmente svincolato dalla presenza di Dio è che – sostiene sempre Marie-Paul Ross – il divorzio «pone problemi seri solo in presenza di figli» (p. 99), che la «masturbazione di autocompiacimento è normale (sic!) per chi desidera procurarsi del piacere» (p. 115), e che «sia ora che il parroco responsabile di un gruppo di cristiani sia libero di decidere se sposarsi e creare una famiglia, come avviene per i pastori, i rabbini, i pope e gli imam, che eseguono un formidabile lavoro sul campo» (p. 178).

Ed ecco infine le affermazioni poste da suor Marie-Paul Ross a conclusione del suo Parliamo di sesso: «A forza di comportarsi come struzzi – scrive la suora – e di pronunciare discorsi retrogradi, alcune autorità ecclesiastiche vacillano sul loro piedistallo. […] La repressione, onnipresente nelle prese di posizioni ufficiali, non favorisce affatto lo sviluppo di individui liberi, maturi e realizzati e non ci sono dubbi sul fatto che l’inibizione di una pulsione forte come quella sessuale faccia emergere devianze. […] La mia esperienza di sessuologa e terapista (e suora, no? sic!) mi ha portato alla conclusione che il ruolo della Chiesa non è dettar legge sulle pratiche sessuali delle persone, argomento che riguarda unicamente (e Dio? sic!)la loro intimità, ma difendere un’etica che deve portare a una crescita armoniosa e al benessere. Questa morale, però, deve essere rinnovata tenendo conto della complessità di una società che alla fine del XX secolo ha conosciuto cambiamenti radicali del settore della ricerca medica, dell’ecologia e della tecnologia» (pp. 160-161).
Il tutto con buona pace di quei creduloni che con sacrificio rispettano ancora il sesto e il nono comandamento, convinti dell’immenso valore del ricevere in dono la vita eterna.

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E' UNA RIFORMATRICE DELLA , ANCHE O MI SENTO UNA RIFORMATRICE DELLA WTS :non mollare:
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eros&thanatos
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Messaggio da eros&thanatos »

Intervistata da Donna Moderna, alla domanda:

“come può aiutare gli altri se non ha mai fatto l’amore?”

La suora ha risposto:

“Lo psichiatra deve avere disturbi mentali per guarire i pazienti?”

Mitica questa suora!!!! :appl: :appl: :appl:
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agabo
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Messaggio da agabo »

"Una religiosa a cui l'audacia non manca
di Claude Debard
in “www.comitedelajupe.fr” del 7 dicembre 2011 (traduzione: http://www.finesettimana.org" onclick="window.open(this.href);return false;)
Suor Marie-Paul Ross è religiosa e sessuologa. Il suo percorso è abbastanza sorprendente. Lo
troviamo tracciato in un libro recente: “Je voudrais vous parler d'amour... et de sexe” (Vorrei
parlarvi d'amore e... di sesso), edito da Michel Lafon. Ecco di che si tratta.
Marie-Paul Ross è nata nel 1947 nel Québec. A 17 anni entra nella congregazione delle
“Missionarie dell'Immacolata Concezione” contro il parere dei suoi genitori, mentre già uno dei
suoi fratelli è domenicano. Per undici anni, fino ai voti perpetui, si dedica alla propria formazione e
alla pratica delle competenze che ci si aspetta da un'infermiera diplomata.
A 29 anni parte per i barrios e per la selva della Bolivia e del Perù. Il suo soggiorno durerà otto anni
(interrotti da una convalescenza in Canada, in seguito ad una grave forma di tifo). Preparata ad
incontrare ogni tipo di violenza, ce n'è però una che non si era aspettata di trovare su così ampia
scala: l'incesto. Nonni, zii, padri in maggioranza abusano senza ritegno delle donne e soprattutto dei
figli (di entrambi i sessi). Lei lotta: le donne le dicono che sono fatte per “servire l'uomo”. Ottiene
qualche successo, ma è come una goccia d'acqua nel mare. Man mano che la sua opera procede,
scopre che molti violentatori sono preti, che del resto vivono in concubinato; il male colpisce anche
qualche vescovado. Possiamo indovinare il seguito: disturba, viene richiamata.
Lei spiega, protesta energicamente per tre anni, e la sua ostinazione a voler acquisire una
formazione avanzata nell'ambito della sessualità le permette di entrare all'università di Laval nel
1986. Lì ottiene un master. Laureata, riparte per il Perù nel 1989 dove una superiora provinciale la
chiama.
I primi da curare sono preti devianti e religiose; poi seguono i laici.
Un abbozzo di modello di intervento globale in sessuologia (MIGS) si fa strada nella sua mente; lo
sperimenta attraverso un organismo locale, il CEDEPSE.
Ma il successo suscita la gelosia e quindi manovre sotterranee, che provochernno un intervento del
Vaticano nell'ottobre 1994. Lei difende la sua causa con successo e riceve dal vescovo
“esaminatore” una lettera di missione che le chiede di proseguire i suoi lavori e i suoi studi. Per cui
torna in Canada, prepara un dottorato in sessuologia e interviene a dei seminari in Europa. Anche se
ci sono persone che non disarmano, perché lei disturba, le arrivano anche degli appoggi, e il 10
ottobre 1995 viene ricevuta in udienza privata da Giovanni Paolo II, che la incoraggia e le predice
che le difficoltà maggiori le verranno dalla Chiesa.
Così, doppiamente incoraggiata, fonda un istituto, a Québec, dove viene messo a punto un metodo
di cura, il MIGS succitato. Diventerà uno strumento a servizio di un ventaglio estremamente ampio
di pazienti. Una gran parte del libro è dedicata a descrivere, con molti esempi a sostegno, gli ambiti
di intervento. Ci sono quindi capitoli specifici relativi a: la coppia, i bambini e gli adolescenti, la
masturbazione, la contraccezione e l'aborto, la sessualità degli handicappati, la pedofilia.
Non è possibile riassumere qui tutti i capitoli; a titolo esemplificativo accenniamo a quello che tratta
della pedofilia, uno dei più appassionanti. Viene spiegato perché la pedofilia strutturale è una
malattia inguaribile mentre la pedofilia situazionale può essere vinta.
Un'ultima parte del libro si intitola: “Chiesa e sessualità una (r)evoluzione necessaria”. Breve ma
densa, lascia il lettore inesperto sbalordito di fronte ai fatti rivelati. Ma suor Marie-Paul interviene
in America, in Europa, in Africa per conferenze e seminari. Forte di un'esperienza acquisita in
ventisei paesi, viene a conoscenza delle miserie di una moltitudine e vi ritrova la prepotente
relazione dominante-dominato (esattamente come agli inizi nei barrios), in particolare tra direttore
spirituale e religiosa, ad esempio. Sbalorditivo!
Ricordiamo una statistica: l'80% dei religiosi, una volta o l'altra, non rispetta il celibato o la castità,
la proporzione è la stessa dell'infedeltà all'interno di una coppia sposata. Da qui la proposta alla
Chiesa cattolica romana di tornare al primo millennio e di lasciare che i preti diocesani si sposino
come fanno pastori, pope, rabbini o imam. Le sembra una misura di buon senso, esattamente come
l'estromissione della Chiesa dalla camera degli sposi. Riconoscendo uno stato di fatto (battezzato a
suo tempo “scisma silenzioso” dal cardinale Etchegaray), l'autrice è convinta che un giorno
l'evoluzione della Chiesa romana ci sarà, per una migliore presenza nel mondo"

FONTE: http://www.finesettimana.org/pmwiki/upl ... debard.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

eros&thanatos ha scritto:Intervistata da Donna Moderna, alla domanda:

“come può aiutare gli altri se non ha mai fatto l’amore?”

La suora ha risposto:

“Lo psichiatra deve avere disturbi mentali per guarire i pazienti?”

Mitica questa suora!!!! :appl: :appl: :appl:
:quoto100: mia mamma torna a casa dal lavaggio con quel giornale e io strappo via l 'articolo lo catalogo e ne traggo lo spunto per fare questa discussione
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Mamy

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eros&thanatos ha scritto:Intervistata da Donna Moderna, alla domanda:

“come può aiutare gli altri se non ha mai fatto l’amore?”

La suora ha risposto:

“Lo psichiatra deve avere disturbi mentali per guarire i pazienti?”

Mitica questa suora!!!! :appl: :appl: :appl:
:appl: :appl: :quoto100:
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Mamy ha scritto:
eros&thanatos ha scritto:Intervistata da Donna Moderna, alla domanda:

“come può aiutare gli altri se non ha mai fatto l’amore?”

La suora ha risposto:

“Lo psichiatra deve avere disturbi mentali per guarire i pazienti?”

Mitica questa suora!!!! :appl: :appl: :appl:
:appl: :appl: :quoto100:
Perchè, la suora è laureata in educazione sessuale???
ATTENZIONE: ALTA POSSIBILITA' DI CONTENUTI FORTEMENTE DISSACRANTI.
"Sradica le tue domande dal loro terreno, e ne vedrai penzolare le radici. Altre domande!" (F. Herbert)
"Io riconosco di essere un dilettante nella misura in cui io cerco ricavare diletto da tutto ciò che faccio" (Philo Vance)

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Messaggio da Mauro1971 »

agabo ha scritto:"Una religiosa a cui l'audacia non manca
di Claude Debard
in “www.comitedelajupe.fr” del 7 dicembre 2011 (traduzione: http://www.finesettimana.org" onclick="window.open(this.href);return false;)
Suor Marie-Paul Ross è religiosa e sessuologa. Il suo percorso è abbastanza sorprendente. Lo
troviamo tracciato in un libro recente: “Je voudrais vous parler d'amour... et de sexe” (Vorrei
parlarvi d'amore e... di sesso), edito da Michel Lafon. Ecco di che si tratta.
Marie-Paul Ross è nata nel 1947 nel Québec. A 17 anni entra nella congregazione delle
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incontrare ogni tipo di violenza, ce n'è però una che non si era aspettata di trovare su così ampia
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qualche vescovado. Possiamo indovinare il seguito: disturba, viene richiamata.
Lei spiega, protesta energicamente per tre anni, e la sua ostinazione a voler acquisire una
formazione avanzata nell'ambito della sessualità le permette di entrare all'università di Laval nel
1986. Lì ottiene un master. Laureata, riparte per il Perù nel 1989 dove una superiora provinciale la
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Vaticano nell'ottobre 1994. Lei difende la sua causa con successo e riceve dal vescovo
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Non è possibile riassumere qui tutti i capitoli; a titolo esemplificativo accenniamo a quello che tratta
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FONTE: http://www.finesettimana.org/pmwiki/upl ... debard.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Letto dopo.

Stavolta ho fatto una bella gaffe, chiedo scusa a tutti :D :D :D
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