Lettura consigliata: Gesù è davvero esistito? Un'inchiesta storica

Spazio dedicato a recensioni di libri e allo scambio e libera compravendita di testi di vario genere

Moderatore: polymetis

Avatar utente
polymetis
Moderatore
Messaggi: 4612
Iscritto il: 16/06/2009, 15:43
Contatta:

Messaggio da polymetis »

Più leggo i post dei negazionisti e più mi rendo conto che il problema di costoro non sta, sovente, nella conoscenza o non conoscenza delle fonti, ma nelle mancanza di cognizioni nel campo dell'epistemologia storica. Il problema non è che costoro ignorino quante fonti attestano un fatto antico, ma che costoro ignorano quante fonti occorrano perché un fatto dell'antichità sia ritenuto storico dal mondo accademico. La faccenda è invero assai semplice: noi non possiamo attenderci per la storia antica lo stesso livello di documentazione che possiamo esigere per sincerarci se un fatto avvenuto nel 1960 sia accaduto davvero. A meno che non si abbia a che fare con degli imperatori o uomini potenti di altro genere, che magari hanno qualche epigrafe su marmo ad attestare le loro gesta, il 99% dei personaggi della storia antica è conosciuto per testimonianze letterarie. Da questo punto di vista Gesù, Pietro, Paolo, ecc. hanno quanto al numero di testi, e quanto alla vicinanza cronologica di questi testi alle epoche che narrano, un'attestazione storica che supera quella della maggioranza dei personaggi che si trovano nei manuali di storia antica.
Il punto è questo: se io vi dicessi di dimostrarmi che è esistita Saffo, che cosa fareste? Mi citereste altra gente che parla di lei. E fareste bene.. Ma se avessimo a che fare con un negazionistra insensato , costui vi potrebbe dire, e giustamente, che tutte le opere antiche in cui si parla indirettamente di Saffo ci sono tramandate da papiri e manoscritti ricopiati secoli e secoli dopo la sua morte, di solito addirittura di epoca medievale. Il negazionista vi dirà che per quanto lo riguarda si tratta sempre di testi falsificati, per inventare un personaggio mai esistito e situarlo secoli prima.
Cosa si dovrebbe dire di tutto ciò? Che questo procedimento è una follia, generata da ignoranza nell'epistemologia della storia antica. perché si dà il caso che quasi tutte le opere dell'antichità, se non per un'infinitesima parte conservata da papiri, ci sono giunte grazie a manoscritti medievali. Ma non perché ci sia stata una qualche congiura, ma perché banalmente il papiro, supporto di scrittura più antico, si sbriciola facilmente col tempo a meno che non ci sia un clima particolare a conservarlo (ecco perché in Egitto si sono salvati molti esemplari papiracei). In media, nella storia antica, tra la composizione di un'opera, e la sua prima attestazione manoscritta, passano circa 8 secoli.
Questa situazione ci fa capire quanto, per contro, possiamo essere fortunati coi testi cristiani: siccome c'era un mucchio di gente interessata a copiarli, il Nuovo Testamento è l'opera dell'antichità meglio trasmessaci, sia per numero di manoscritti sia per vicinanza cronologica dei manoscritti alle copie autografe degli autori. Infatti il Nuovo Testamento è stato composto in gran parte alla fine del I secolo, e abbiamo i primi papiri del NT già dal II secolo. Per dirla in modo semplice: è più probabile che si possa dubitare, sulla base di evidenze testuali manoscritte superstiti, dell'esistenza di Marco Antonio, piuttosto che dell'esistenza di Gesù o di Pietro.

Altre note di metodo: nel mondo accademico, quello in cui vige la discussione libera delle idee, è un criterio importante il fatto che un’idea riesca a superare il vaglio intersoggettivo della comunità scientifica e si imponga. Singoli accademici, o peggio, singoli cultori della materia che pur non avendo una cattedra hanno fatto degli studi, infatti possono avere idee folli, perché nella nostra singolarità ciascuno è fallibile. Ciò vale tanto per gli studi umanistici, quanto per quelli delle cosiddette scienze dure. È noto il caso di premi nobel per la fisica che cedettero alla telepatia e ai fantasmi, ma ovviamente le loro bizzarrie non hanno convinto il resto della comunità scientifica perché in quel caso la convinzione del singolo studioso non si basava su evidenze chiare, ma era fomentata dalla fissazione maniacale dello studioso su quel tema.
Per questo la discussione intersoggettiva delle tesi, e il fatto che riescano ad attestarsi o meno nel mondo accademico, è un potente meccanismo di verifica. Se una tesi non si impone, è assai probabile che non sia sufficientemente dimostrata; e se a me, dilettante, che la leggo, sembra invece ben fondata, è da credersi che il mio giudizio positivo dipenda dalla mia ignoranza. Non conta infatti nulla di quello che un dilettante crede di scorgere nel dibattito tra due studiosi che la pensano diversamente sullo stesso tema, è la discussione tra gli accademici loro colleghi l’unica deputata a dare con ragione la palma del vincitore ad uno dei due contendenti. Dunque a livello di metodo alcune considerazioni:
1)La comunità scientifica non è confessionale. In Italia poi fa un po’ ridere parlare con gente che crede ad una fantomatica pilotatura degli studi religiosi da parte del Vaticano: chi parla così non conosce la realtà accademica. È vero invece il contrario: la scuola di storia delle religioni italiana, ed in particolare proprio quella romana, è notoriamente atea (Brelich fu il suo capostipite).
Il fatto dunque che una tesi non riesca ad imporsi nel mondo accademico non è data da partigianerie confessionali, ma dal fatto che probabilmente non è stata trovata convincente da coloro che hanno gli strumenti per distinguere un lavoro ben fatto da delle corbellerie. Se poi qualche outsider trova ben fatto un lavoro che prova a scardinare le tesi tradizioni, ciò è irrilevante.
2)Occorre riferirsi quando si studiano questi temi non alla tesi di questo o quello studioso, anche se solitamente uno studioso di caratura vi darà la tesi più accreditata, bensì occorre riferirsi a quanto ritenuto dal consensus omnium bonorum. In parole povere, il dilettante che non sa dipanarsi nella selva del lavoro specialistico, farebbe bene a riferirsi a quelle tesi che hanno un grado di accettazione tale nel mondo accademico da finire nei manuali universitari, tanto sono indiscusse.

Veniamo poi al tema sollevato da Virtesto, Pietro a Roma, sul quale, in vero, non vedo nulla di nuovo. L’articolo del professore di storia medievale bolognese citato da Virtesto, per chi conosca la letteratura scientifica sul tema, non fa altro che riprendere le tesi di Heussi, in modo anche abbastanza pedissequo devo dire. L’articolo non contempla, anche questo è da dire, tutte le fonti a nostra disposizione sul tema, non so se perché l’autore non le conosca, o perché le ignori deliberatamente. E, quanto alle fonti che analizza, non lo fa sulla base della più recente letteratura scientifica che le tratta (vedasi il mondo di trattare Ignazio e Clemente).
Comunque, visto che le tesi sono quelle di Heussi, credo che gioverà al lettore che voglia farsi un’idea del tema, sapere che abbiamo già trattato in questo forum ed in altri l’argomento “Pietro a Roma”, mostrando perché ormai ci sia un consensus accademico anche protestante che s’è allineato su questa tesi.
In particolare, questa discussione, dove interloquii con Virtesto sul medesimo argomento:

https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=18&t=3871

Mia discussione su Barnabino sull’autorità romana in generale nel periodo antico, ma, da fine pagina 3, sulla presenza di Pietro a Roma:

http://freeforumzone.leonardo.it/d/4370629/L-autorit" onclick="window.open(this.href);return false;à-romana/discussione.aspx/3

Una mia vecchia discussione sul forum dei TdG su questo tema:

http://freeforumzone.leonardo.it/d/7700 ... one.aspx/2" onclick="window.open(this.href);return false;

Ad maiora
Presentazione


Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
Avatar utente
Achille
Amministratore
Messaggi: 16421
Iscritto il: 10/06/2009, 17:22
Skype: pelide55
Facebook: https://www.facebook.com/#!/achille.lorenzi
Contatta:

Messaggio da Achille »

polymetis ha scritto:Veniamo poi al tema sollevato da Virtesto, Pietro a Roma, sul quale, in vero, non vedo nulla di nuovo. L’articolo del professore di storia medievale bolognese citato da Virtesto, per chi conosca la letteratura scientifica sul tema, non fa altro che riprendere le tesi di Heussi, in modo anche abbastanza pedissequo devo dire. L’articolo non contempla, anche questo è da dire, tutte le fonti a nostra disposizione sul tema, non so se perché l’autore non le conosca, o perché le ignori deliberatamente. E, quanto alle fonti che analizza, non lo fa sulla base della più recente letteratura scientifica che le tratta (vedasi il mondo di trattare Ignazio e Clemente).
Comunque, visto che le tesi sono quelle di Heussi, credo che gioverà al lettore che voglia farsi un’idea del tema, sapere che abbiamo già trattato in questo forum ed in altri l’argomento “Pietro a Roma”, mostrando perché ormai ci sia un consensus accademico anche protestante che s’è allineato su questa tesi.
In particolare, questa discussione, dove interloquii con Virtesto sul medesimo argomento:

https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=18&t=3871

Mia discussione su Barnabino sull’autorità romana in generale nel periodo antico, ma, da fine pagina 3, sulla presenza di Pietro a Roma:

http://freeforumzone.leonardo.it/d/4370629/L-autorit" onclick="window.open(this.href);return false;à-romana/discussione.aspx/3

Una mia vecchia discussione sul forum dei TdG su questo tema:

http://freeforumzone.leonardo.it/d/7700 ... one.aspx/2

Ad maiora
C'è una nuova discussione specifica nel forum su questo argomento:

https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.p ... 18&t=16905" onclick="window.open(this.href);return false;

Achille
"Tantum religio potuit suadere malorum".
Presentazione - Twitter - Facebook
Rispondi
  • Argomenti simili
    Risposte
    Visite
    Ultimo messaggio

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti