[Suggerimento]: Il segno della croce

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[Suggerimento]: Il segno della croce

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22 aprile - Sarà presto presentato a Bari venerdì 24 aprile alle 19.30 presso l'Auditorium della Parrocchia del Rosario (chiamata anche San Francesco) il nuovo lavoro del docente di Religione cattolica e giornalista, prof. Michele Loconsole.

Questo libro parla della croce, il segno fondamentale della fede cristiana, contenuto centrale dell’annuncio evangelico e della riflessione teologica della Chiesa. La passione, la morte in croce e la resurrezione di Cristo rappresentano infatti il culmine delle Sacre Scritture annunciate dalla predicazione apostolica.
Cosa poteva significare la croce per i primi cristiani, che la consideravano non solo un simbolo sacro ma anche un oggetto di adorazione? Come nasce nella comunità giudeo-cristiana di Palestina il suo culto? Come si passò da un elemento reale alla sua rappresentazione simbolica? I crittogrammi che l’hanno rappresentata ebbero un posto di rilievo nella simbologia e nella liturgia del cristianesimo primitivo? Sono solo alcune domande cui l’autore dà documentata risposta.
L’indagine sulle origini del simbolo della croce si arricchisce nel percorso da Gerusalemme verso Roma – fenomeno che ha dato origine alla translatio Hierosolymae –, tema al centro del dibattito attuale tra gli studiosi del cristianesimo antico.

Michele Loconsole, dottore in Sacra Teologia Ecumenica, è docente di Religione cattolica e giornalista. Autore di numerosi saggi sulle reliquie maggiori della Passione di Cristo, ha recentemente pubblicato La Corona di spine di Cristo. Storia e Mistero (Siena 2005), I Misteri degli Orientali. I sacramenti bizantini comparati con la liturgia romana e i riti giudaici (Siena 2006), La Puglia e l’Oriente. Storia di una relazione inclusiva (Bari 2006), La Sindone. Sulle tracce del Mistero (Grottaminarda - AV - 2008). Cura, per l’Agenzia Fides della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Vaticano), la rubrica sul dialogo ebraico-cristiano “Vi fu detto, ma io vi dico…”.
Presentazione


Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Giuseppe Di Luca
E SE GESÙ NON FOSSE STATO CROCIFISSO?
Città Nuova. Pagine 56. Euro 5,50

Riporto questa recensione che fa Maurizio Schoepflin su "Avvenire" di oggi (sabato 6-02-2010):
La crocifissione era una pena capitale assai diffusa presso i popoli antichi, ritenuta comunemente la più crudele, la più infamante, la più disumana. Persiani, Assiri e Indiani ne fecero largo uso. Introdotta in Occidente da Alessandro Magno, fu sistematicamente utilizzata dai Cartaginesi e soprattutto dai Romani. La finalità di questa pratica tanto atroce era quella di dare la morte con estrema lentezza (essa sopraggiungeva entro un periodo compreso tra i due e i cinque giorni, ma si hanno notizie di agonie durate anche dieci giorni). Tale lentezza serviva ad aumentare progressivamente le sofferenze del condannato, fino a un limite insopportabile, finché l’asfissia, il dissanguamento, la febbre e la disidratazione avevano la meglio. Dopo la morte di Gesù, la Croce è diventata strumento di salvezza e segno insostituibile della fede cristiana. Alla croce e ai suoi significati ha dedicato un interessante volumetto don Giuseppe Di Luca, direttore del servizio di pastorale giovanile della diocesi di Alessandria. Il libro non vuole aprire una querelle sul modo in cui Cristo è morto, come qualcuno potrebbe equivocare leggendo il titolo in modo sbrigativo e superficiale, ma intende giungere a una conclusione semplice e perentoria: «È difficile immaginare un cristianesimo senza croce – scrive l’autore – poiché uno dei misteri della vita di Cristo è segnato proprio da questa esperienza. Se Cristo non fosse stato crocifisso il cristianesimo avrebbe certamente assunto un aspetto totalmente diverso» . Il percorso che Di Luca propone per sottolineare tale centralità della croce consta di due parti: una storica e una teologica. Nella prima, vengono fornite le notizie di cui si è detto all’inizio, mentre nella sezione teologica sono proposte alcune riflessioni suscitate dalla lettura del Nuovo Testamento. Attraverso tale approfondimento, Di Luca fa luce sui quattro significati fondamentali della croce: essa è redenzione, ovvero liberazione dalla schiavitù e dono della vita eterna; è soddisfazione, cioè adempimento del disegno di Dio; è sacrificio, cioè scelta libera per la salvezza di tutti gli uomini, e, infine, merito, che non è il semplice ottenimento della giustizia, ma il risultato del compimento della fedeltà di Cristo al Padre, e pertanto manifestazione piena della giustizia divina. L’interrogativo che funge da titolo del lavoro di Di Luca «permette di scavare a fondo il senso della scelta radicale e libera di Gesù per una morte così atroce e scandalosa. La fede cristiana ha in questo evento storico il centro del suo senso, il centro del suo esistere» .
:grazie: :ciao:
Le verità della fede sono una collana di perle preziose, tenute insieme da un filo che è la divinità di Cristo. Tagliato il filo perdete tutta la collana. (padre A. Gasparino)
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