In cosa crede chi non crede?

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Cogitabonda
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In cosa crede chi non crede?

Messaggio da Cogitabonda »

La morte di Umberto Eco ha rievocato in molte persone il ricordo dei suoi scritti, che si tratti di articoli sulla nostra società, dei suoi romanzi o dei suoi libri di semiologia.
Mi è sembrato opportuno citare/consigliare qui un libro su temi che ai partecipanti a questo forum sembrano stare a cuore.
Nel 1995 il direttore della rivista Liberal ebbe l'idea di proporre a due grandi intellettuali, Umberto Eco notoriamente ateo, e Carlo Maria Martini notoriamente cardinale, uno scambio epistolare. L'idea fu accolta, lo scambio di lettere avvenne e fu pubblicato sulla rivista. Fu poi pubblicato anche in volume con l'aggiunta di ulteriori interventi di vari personaggi, e il titolo In cosa crede chi non crede.
Nel 2014 la casa editrice Bompiani ha ripubblicato in un libricino di 123 pagine l'epistolario originale.
Un libricino ricco di citazioni bibliche (chi è abituato alle citazioni in stile Torre di guardia noterà la differenza) in cui si parla di Apocalisse, di aborto, di maschi e femmine secondo la chiesa, di morale e di speranza. Sono particolarmente belle le ultime pagine, che mi piace riportare qui sotto.
Perché sottrarre al laico il diritto di avvalersi dell'esempio di Cristo che perdona? Cerchi, Carlo Maria Martini, per il bene della discussione e del confronto in cui crede, di accettare anche per un solo istante l'ipotesi che Dio non sia: che l'uomo appaia sulla terra per un errore del caso maldestro, consegnato alla sua condizione di mortale, non solo ma condannato ad averne coscienza, e sia perciò imperfettissimo tra tutti gli animali (e mi consenta il tono leopardiano di questa ipotesi).

Quest'uomo, per trovare il coraggio di attendere la morte, diverrebbe necessariamente animale religioso, e aspirerebbe a costruire narrazioni capaci di fornirgli una spiegazione e un modello, una immagine esemplare, e tra le tante che riesce a immaginare, talune sfolgoranti, talune terribili, talune pateticamente consolatorie, pervenendo alla pienezza dei tempi ha a un certo momento la forza, religiosa, morale poetica, di concepire il modello del Cristo, dell'amore universale, del perdono ai nemici, della vita offerta in olocausto per la salvezza altrui.

Se fossi un viaggiatore che proviene da lontane galassie e mi trovassi di fronte a una specie che ha saputo proporsi questo modello, ammirerei soggiogato tanta energia teogonica, e giudicherei questa specie miserabile e infame, che ha commesso tanti orrori, redenta per il solo fatto che è riuscita a desiderare e a credere che tutto ciò sia la Verità.

Abbandoni ora pure l'ipotesi e la lasci ad altri: ma ammetta che se Cristo fosse pur solo il soggetto di un grande racconto, il fatto che questo racconto abbia potuto essere immaginato e voluto da bipedi implumi, che sanno solo di non sapere, sarebbe altrettanto miracoloso (miracolosamente misterioso) del fatto che il figlio di un Dio reale si sia veramente incarnato. questo mistero naturale e terreno non cesserebbe di turbare e ingentilire il cuore di chi non crede.

Per questo ritengo che, sui punti fondamentali di un'etica naturale - rispettata nella profonda religiosità che la anima - possa incontrarsi coi principi di un'etica fondata sulla fede nella trascendenza, la quale non può non riconoscere che i principi naturali siano stati scolpiti nel nostro cuore in base a un programma di salvezza. Se rimangono, come certo rimarranno, dei margini non sovrapponibili, non diversamente accade nell'incontro tra religioni diverse. E nei conflitti di fede dovranno prevalere la Carità e la Prudenza.
Carlo Maria Martini, Umberto Eco
In cosa crede chi non crede
Bompiani/RCS Libri, 2014
ISBN 978-88-452-7633-0
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
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renato-c
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Messaggio da renato-c »

Buon Giorno :sorriso:
Bell'argomento .
sono sempre stato molto religioso sin da piccino .cresciuto in collegio da preti e suore , una volta uscito dal collegio , per caso incontrai i tdG e mi colpì il loro modo di leggere la Bibbia e la loro ospitalità e divenni tdG e sono stato anziano per una venticinquina d'anni .
La religione in generale mi ha molto deluso e ne ho sofferto molto e non credo più nelle religioni .
Secondo me la religione è una cosa e Dio altra cosa.
Molte religioni dicono,dicono di rappresentare Dio ,ma sinceramente Dio non ha a che fare con loro ,anzi...credo propio che lo rappresentino molto male.
Comunque non credo nemmeno più in Dio .
Della religione praticata , conservo con molto piacere molti insegnamenti positivi , specie di Gesù che per me è un grande Maestro ,i suoi discorsi e le sue parabole .
Considero le religioni ricerca spirituale e ho trovato in molte di esse tante cose buone,ma come molti dicono ..predicano bene e razzolano male .
Comunque ora sono laico .Anche il laico persegue pace,giustizia,fratellanza ecc... però per il il suo conseguimento fa ricerca e sperimenta ogni sua decisione affinché sia il top della realizzazione , aperto e pronto perciò a modificare ogni decisione che si rivela difettosa .
La Speranza ... Per me la speranza è nei miei figli e nell'umanità che sia migliore di quella odierna ,che viva una vita migliore ,che realizzi un mondo migliore .
Faccio questo cercando di dare il buon esempio di pace e solidarietà e rispetto verso tutti e per l'ambiente , promuovendo questi ideali .
Non credo perciò in un aldilà ,ma in un aldiquà ,cerco di costruirlo meglio .
Certo ...morirò ..cosa rimarrà ? rimarrà i miei figli e il mio piccolo contributo per un mondo migliore .
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renato-c
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Messaggio da renato-c »

Buona sera .
continuando il discorso ....cosa crede chi non crede ? un gioco di parole :sorriso: mi garba scherzare :sorriso: in verità tutti in qualcosa si crede , evidentemente per chi crede si parla del credente religioso in Dio . il non religioso sa di non sapere e per questo motivo fa ricerca ,si interroga,costruisce e poi modifica si da da fare ecc...
sa che si vive in un labirinto perchè molti sono i problemi e non di facile soluzione,ma la vita è come il viaggio di Ulisse ,pieno si di pericoli ed ostacoli,ma anche affascinante ,pieno di novità e come Ulisse spera di ritornare a casa a Itaca . La vita è un viaggio . Comunque il viaggio più bello è quello rivolto verso di se stessi ,conoscere chi siamo veramente ,ma questo non significa viaggiare da soli ,ma il viaggio deve essere fatto in compagnia del fratello e confrontarsi con lui e sopratutto per me è quello di prendersi cura dell'altro che non riguarda solo il prossimo ,ma anche l'ambiente,la natura che l'uomo deturpa e distrugge,riguarda prendersi cura dei più deboli come chi soffre,ha fame,è senza lavoro,chi fugge dalle guerre,ecc.... Per me siamo tutti nella solita barca che è la Terra e se affonda la Terra si affonda tutti .
Teniamola bene questa Terra che è davvero bella . Non credo a quelli che vogliono tutto loro .tutto mio . non sono comunista e non voglio rubare niente a chi sta bene ,ma non credo che si possa vivere in pace se c'è chi muore di stenti e chi non sa come spendere i soldi e perciò credo in un sistema migliore che non ci sia sfruttamento come avviene oggi che si lavora per mantenere le potenze economiche ,in un sistema più giusto che garantisca una vita onorevole per tutti .vorrei dire tante cose ,ma mi direte che sono utopico ..... sarà ! ma anche sognare é credere .
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Ray
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Messaggio da Ray »

Cogitabonda ha scritto:Sono particolarmente belle le ultime pagine, che mi piace riportare qui sotto.
Abbandoni ora pure l'ipotesi e la lasci ad altri: ma ammetta che se Cristo fosse pur solo il soggetto di un grande racconto, il fatto che questo racconto abbia potuto essere immaginato e voluto da bipedi implumi, che sanno solo di non sapere, sarebbe altrettanto miracoloso (miracolosamente misterioso) del fatto che il figlio di un Dio reale si sia veramente incarnato. questo mistero naturale e terreno non cesserebbe di turbare e ingentilire il cuore di chi non crede.

Per questo ritengo che, sui punti fondamentali di un'etica naturale - rispettata nella profonda religiosità che la anima - possa incontrarsi coi principi di un'etica fondata sulla fede nella trascendenza, la quale non può non riconoscere che i principi naturali siano stati scolpiti nel nostro cuore in base a un programma di salvezza. Se rimangono, come certo rimarranno, dei margini non sovrapponibili, non diversamente accade nell'incontro tra religioni diverse. E nei conflitti di fede dovranno prevalere la Carità e la Prudenza.
34.) Gesù disse: - Se la carne è venuta nell'esistenza per opera dello spirito, è un miracolo; ma se lo spirito per opera della carne, questo è un miracolo di un miracolo¹. E io mi meraviglio di come una così grande ricchezza abbia preso dimora in tale povertà².

Non male per un cardinale... :cer:

Questa dovrebbe essere l'apertura mentale di molti religiosi e non chiudersi a riccio come fanno i vertici della WT.
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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renato-c
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Messaggio da renato-c »

Salve
tempo fa ,chi comandava diceva che era un figlio di qualche dio o un dio stesso ,poi chi comandava diceva che era incoronato da dio .
l'uomo ha sempre preteso in nome di qualche dio di esercitare il suo potere e spesso volentieri religione e governo erano tutt'uno .
Poi le cose sono cambiate ,o cambiano ,Ora la religione è una cosa e il governo altra cosa ,due cose separate .
Ora molti governi sono in gran parte laici e la religione è indipendente ,anche se in diversi stati la religione conta ancora molto.
Secondo me ... religione e Stato laico credono la stessa cosa ,o hanno lo stesso scopo ,cioè di fare un governo giusto e buono per tutti .
La religione crede che una Terra giusta sarà Dio a portarla ,invece lo Stato laico crede che sarà l'uomo con le sue leggi,strutture statali,mondiali governative ecc...
Certo .... la bacchetta magica non l'ha nessuno e ci vuole il suo tempo .
Lo Stato laico amministra la giustizia,emana leggi ,crea strutture per i problemi sociali ecc...
La religione insegna l'amore che riassume tutta la legge e dice di operare e fare il bene .
Secondo me laico e religioso perseguono lo stesso fine ,cioè una società più giusta e un mondo migliore .
non è proprio così ,perché il religioso crede in un aldilà ,ma la religione insegna che tutto poi avviene nel giudizio di un comportamento amorevole e giusto del fedele nel passaggio temporaneo qui sulla Terra ,perciò qui sulla Terra bisogna comportarsi bene sia il laico che il credente.
Perciò abbiamo chi crede a un comportamento giusto in ragione della fede religiosa e chi crede a un comportamento giusto per una fede laica
Buona giornata
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Giuste osservazioni Renato :strettamano: aggiungiamo però che ambe due le medaglie hanno una faccia negativa, credere in un Dio porta il fedele a non preoccupasrsi più di tanto del mondo ed i suoi problemi perchè...tanto prima o pio ci penserà Dio a sistemare le cose, vedi tipo l'ottica dei Tdg, oppure ..tanto debbo andare a vivere in eterno in un aldila quindi...perchè scannarmi per migliorare l'al di quà?
Il non credente conscio che questa vita è tutto quello che ha si sforzerà in tutti i modi per rendere il mondo un posto migliore,...oppure precipiterà in un fatalismo e menefreghismo totale...sepolto dalla disperazione di non avere...un futuro!
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

Ray ha scritto:
Cogitabonda ha scritto:Sono particolarmente belle le ultime pagine, che mi piace riportare qui sotto.
Abbandoni ora pure l'ipotesi e la lasci ad altri: ma ammetta che se Cristo fosse pur solo il soggetto di un grande racconto, il fatto che questo racconto abbia potuto essere immaginato e voluto da bipedi implumi, che sanno solo di non sapere, sarebbe altrettanto miracoloso (miracolosamente misterioso) del fatto che il figlio di un Dio reale si sia veramente incarnato. questo mistero naturale e terreno non cesserebbe di turbare e ingentilire il cuore di chi non crede.

Per questo ritengo che, sui punti fondamentali di un'etica naturale - rispettata nella profonda religiosità che la anima - possa incontrarsi coi principi di un'etica fondata sulla fede nella trascendenza, la quale non può non riconoscere che i principi naturali siano stati scolpiti nel nostro cuore in base a un programma di salvezza. Se rimangono, come certo rimarranno, dei margini non sovrapponibili, non diversamente accade nell'incontro tra religioni diverse. E nei conflitti di fede dovranno prevalere la Carità e la Prudenza.
34.) Gesù disse: - Se la carne è venuta nell'esistenza per opera dello spirito, è un miracolo; ma se lo spirito per opera della carne, questo è un miracolo di un miracolo¹. E io mi meraviglio di come una così grande ricchezza abbia preso dimora in tale povertà².

Non male per un cardinale... :cer:

Questa dovrebbe essere l'apertura mentale di molti religiosi e non chiudersi a riccio come fanno i vertici della WT.
Infatti le parole sono di Eco...
Alla fine cosa crede chi non crede?
Come disse qualcuno: chi non crede, crede di non credere.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Ecco mi pareva strano..

Messaggio da Ray »

Infatti se stavo più atteno...
Cogitabonda ha scritto:Cerchi, Carlo Maria Martini, per il bene della discussione e del confronto in cui crede, di accettare anche per un solo istante l'ipotesi che Dio non sia...
Sembrava un po strano che l'avesse detto il cardinale.
Mi ha depistato la dicitura finale dove compare prima il nome del cardinale. :fronte:
Carlo Maria Martini, Umberto Eco
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Grazie Mario.
:ciao: :ciao:
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

renato-c ha scritto: Poi le cose sono cambiate ,o cambiano ,Ora la religione è una cosa e il governo altra cosa ,due cose separate .
Ora molti governi sono in gran parte laici e la religione è indipendente ,anche se in diversi stati la religione conta ancora molto.
Sono cose abbastanza difficili da pesare, però a me sembra che accada l'opposto. O meglio so benissimo che, come adesso, anche "prima" un qualsiasi governo si fondava sulla religione corrente e doveva andare d'accordo con quella, ma ciò avveniva con una qualche indipendenza maggiore. Ora un governo che non sia in linea con la religione corrente non è neanche immaginabile. Non voglio dire che non ci siano governi, anche in Occidente, che non siano in contrasto con la (prevalente) religione corrente, ma questo avviene solo su aspetti tutto sommato molto più secondari rispetto al passato. Faccio, a tale proposito, un esempio in relazione al quale la religione religiosa (non più prevalente) e la religione laica sono d'accordo: la pena di morte. Ora è vero che ci sono governi in Occidente che hanno la pena di morte ma ce l'hanno in una forma lieve e marginale e sono costretti comunque, di fatto, a tenere conto di qual è la religione prevalente. A scanso di equivoci, Il mio è solo un esempio, io sono contro la pena di morte. In passato, invece, anche in Occidente, le distanze tra governo politico e religione prevalente potevano essere anche molto ma molto maggiori di quelle di adesso e per tempi molto più lunghi.
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renato-c
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Messaggio da renato-c »

Giovanni64 ha scritto:
renato-c ha scritto: Poi le cose sono cambiate ,o cambiano ,Ora la religione è una cosa e il governo altra cosa ,due cose separate .
Ora molti governi sono in gran parte laici e la religione è indipendente ,anche se in diversi stati la religione conta ancora molto.
Sono cose abbastanza difficili da pesare, però a me sembra che accada l'opposto. O meglio so benissimo che, come adesso, anche "prima" un qualsiasi governo si fondava sulla religione corrente e doveva andare d'accordo con quella, ma ciò avveniva con una qualche indipendenza maggiore. Ora un governo che non sia in linea con la religione corrente non è neanche immaginabile. Non voglio dire che non ci siano governi, anche in Occidente, che non siano in contrasto con la (prevalente) religione corrente, ma questo avviene solo su aspetti tutto sommato molto più secondari rispetto al passato. Faccio, a tale proposito, un esempio in relazione al quale la religione religiosa (non più prevalente) e la religione laica sono d'accordo: la pena di morte. Ora è vero che ci sono governi in Occidente che hanno la pena di morte ma ce l'hanno in una forma lieve e marginale e sono costretti comunque, di fatto, a tenere conto di qual è la religione prevalente. A scanso di equivoci, Il mio è solo un esempio, io sono contro la pena di morte. In passato, invece, anche in Occidente, le distanze tra governo politico e religione prevalente potevano essere anche molto ma molto maggiori di quelle di adesso e per tempi molto più lunghi.
Carissimo Giovanni
grazie per l'intervento.
io mi riferivo in generale, che mentre prima religione e politica era un tutt'uno cioè lo Stato aveva gli stessi valori della religione e poi altri valori come difesa della Patria il valore militare ecc... ora i valori religiosi non è detto che siano anche dello Stato ,vedi cosa succede in Italia valori religiosi come essere contro l'aborto,ora è permesso ,insolubilità del matrimonio non è più un valore per lo Stato ,matrimoni gay ecc..fanno parte dei valori laici ecc... ,volevo solo dire che anche i laici hanno i loro valori e mirano alla pace ,giustizia ecc...Per esempio la parità dei sessi ,molte religioni considerano la donna inferiore o non è permesso di insegnare ,la pena di morte come dici tu è stata proibita ,riforme sul sistema giudiziario e penale atto non più a occhio per occhio ,ma al recupero della persona ,,ecc...
un caro saluto
Renato
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Caro Giovanni, nel tuo discorso usi la parola "religione" per parlare di "credo", e questo purtroppo confonde il discorso.
La parola "religione" non è un sinonimo di "fede", "credo" o "spiritualità". Con religione si intende un sistema di riti, dottrine e norme di comportamento, basati, appunto, su una fede. Perciò del cardinale Martini si può parlare come di uomo appartenente a una religione, oltre che ad una fede, mentre non si può fare altrettanto, per esempio, riguardo a Piergiorgio Odifreddi, che esprime pubblicamente la sua fede, ma non una religione.
Quindi è del tutto legittimo parlare di separazione tra governo e religione. Resta invece vero che chi fa politica si lascia guidare anche dal suo credo.
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Vieri
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Messaggio da Vieri »

Cogitabonda ha scritto:Caro Giovanni, nel tuo discorso usi la parola "religione" per parlare di "credo", e questo purtroppo confonde il discorso.
La parola "religione" non è un sinonimo di "fede", "credo" o "spiritualità". Con religione si intende un sistema di riti, dottrine e norme di comportamento, basati, appunto, su una fede. Perciò del cardinale Martini si può parlare come di uomo appartenente a una religione, oltre che ad una fede, mentre non si può fare altrettanto, per esempio, riguardo a Piergiorgio Odifreddi, che esprime pubblicamente la sua fede, ma non una religione.
Quindi è del tutto legittimo parlare di separazione tra governo e religione. Resta invece vero che chi fa politica si lascia guidare anche dal suo credo.
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

Cogitabonda ha scritto:Caro Giovanni, nel tuo discorso usi la parola "religione" per parlare di "credo", e questo purtroppo confonde il discorso.
La parola "religione" non è un sinonimo di "fede", "credo" o "spiritualità". Con religione si intende un sistema di riti, dottrine e norme di comportamento, basati, appunto, su una fede. Perciò del cardinale Martini si può parlare come di uomo appartenente a una religione, oltre che ad una fede, mentre non si può fare altrettanto, per esempio, riguardo a Piergiorgio Odifreddi, che esprime pubblicamente la sua fede, ma non una religione.
Quindi è del tutto legittimo parlare di separazione tra governo e religione. Resta invece vero che chi fa politica si lascia guidare anche dal suo credo.
Uso la parola religione per indicare il sistema di principi e di valori di riferimento. Poi è chiaro che volutamente non utilizzo altre parole possibili proprio per sottolineare che dal punto di vista "sostanziale" e dell'aspetto specifico che volevo mettere in risalto non è che ci sia differenza.

La mia, e lo ribadisco qualora fosse necessario, è una semplice constatazione di come vanno le cose ma a me sta bene, o almeno non vedo alternative. Ed inoltre per le questioni oggetto di dibattito tra ideologie, se si eccettua qualche riserva sull'aborto, sono dalla parte dell'ideologia post-illuminista, anzi sono su posizioni molto "avanti" anche se poi nessuno sa quale sarà questo "avanti". Ho detto spesso che invece di rincorrere continuamente solo l'allineamento all'ideologia corrente, dovremmo contribuire ad "immaginarla".
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Messaggio da renato-c »

Cogitabonda ha scritto:Caro Giovanni, nel tuo discorso usi la parola "religione" per parlare di "credo", e questo purtroppo confonde il discorso.
La parola "religione" non è un sinonimo di "fede", "credo" o "spiritualità". Con religione si intende un sistema di riti, dottrine e norme di comportamento, basati, appunto, su una fede. Perciò del cardinale Martini si può parlare come di uomo appartenente a una religione, oltre che ad una fede, mentre non si può fare altrettanto, per esempio, riguardo a Piergiorgio Odifreddi, che esprime pubblicamente la sua fede, ma non una religione.
Quindi è del tutto legittimo parlare di separazione tra governo e religione. Resta invece vero che chi fa politica si lascia guidare anche dal suo credo.

Buona sera a tutti
Cosa intendo per religione ?
La religione è un sistema di pensiero e azione condiviso da un gruppo
La religione offre agli individui un orientamento e un oggetto di devozione..
Perciò il comportamento dell’orientamento dell’oggetto’ verso cui si dimostra devozione , perseguendolo come meta come orientamento ,
in effetti dimostra cosa si crede davvero.
Succede perciò che uno dice di essere questo o quello , cristiano o non ,
ma poi dimostra invece dal comportamento che la sua meta o l’oggetto di devozione è qualcos’altro,
per esempio persegue potere ,denaro, ideologia politica uomini, successo o organizzazioni ecc.
Infatti spesso la gente ha una ideologia per esempio cristiana , ma in effetti è tutto fuorché cristiano.
Anche Dio o la religione può diventare una ideologia ma in effetti non essere l’oggetto di devozione proposto .
Se ne conclude che una religione dice di essere religione dell ’ Amore ma in effetti come disse Gesù si sarebbero riconosciuto dai frutti (Mat..7:I5—20 )
la religione per essere tale dovrebbe avere un culto che non si intende solo i riti,ma per esempio culto dei morti ecc.. dovrebbe avere una morale che è la parte sociale e il Dogma che riguarda le dottrine .
un caro saluto
Renato
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Messaggio da renato-c »

in che cosa crede chi non crede ?
in realtà tutti crediamo a qualcosa ,tutti abbiamo una nostra idea ,deduzione,comprensione,della realtà e della vita ,solo che poi i molti ,aderiscono a correnti ideologiche religiose,politiche o sociali .
Chiaro il concetto presentato è in riferimento al non credente in un Essere Superiore .
In definitiva io direi che tutto verte nella diversità di concepire la Verità ,per il credente essa è verità rivelata e per chi non crede ricerca .
Secondo me non dovrebbe essere oggetto di guerra o contese,perché la Verità verrà sempre a galla ,forse sarà questione di tempo ,di maturità ecc..
La guerra non serve ,invece ci vuol pazienza da ambo le parti .
Non si può fare la Jihad contro l'infedele e neanche uccidere chi crede come fece il comunismo ateo.
Poi in fin dei conti ,tutti vogliamo la stessa cosa ,cioè Pace e Serenità
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Messaggio da Giovanni64 »

Per quel poco che sento dire, la religione post-illuminista corrente sembra che non abbia ancora stabilito se l'utero in affitto sia una cosa moralmente giusta o moralmente deprecabile. Detto per inciso, per me non è una cosa deprecabile. Ma, per esempio, quello che ieri sera veramente mi ha lasciato esterrefatto, è stato ossevare che la terza carica dello Stato, invece di fare il suo mestiere di arbitro del dibattito democratico e parlamentare, si sia proposta (come al solito) addirittura come principale esponente della religione post-illuminsita in carica. Ha detto: "La pratica dell'utero in affitto è una pratica ancora controversa" ma non per riferirsi al dibattitto interno alla democrazia dello Stato di cui è autorevole rappresentante ma per riferisrsi alla situazione della questione nella religione post-illuminista in carica nel mondo occidentale. Praticamente lo Stato e le sue istituzioni democratiche sono ridotte a dover approvare il più velocemente possibile punti di vista morali assunti altrove ed i rappresentanti dello Stato sono in realtà rappresentanti di tale religione in carica in una parte del mondo. Altro che laicità! Lo Stato è ridotto a zerbino di questa religione e deve adeguarsi il più velocemente ad essa. Comportamenti eretici non sono tollerati neanche per tempi limitati.
Qui non sto parlando del fatto che la religione in carica possa influenzare il consenso e la democrazia, cosa buona e giusta o almeno inevitabile, ma del fatto che le istituzioni statali siano pensate come strumenti per adeguare lo Stato alle decisioni religiose senza nemmeno aspettare la normale e naturale diffusione delle idee e delle opinioni. Appena la religione in carica si convince di una cosa, lo Stato deve adeguarsi velocemente e se non lo fa abbastanza velocemente, cominciano isterismi di vario genere, con il clero che fa prediche feroci su tutti i media.

La cosa postiva di tutto ciò, almeno per me, è che io sono d'accordo con praticamente tutte le decisioni religiose che sono prese da questa innominata religione che, ovviamente, non vuole essere nemmeno chiamata tale perché deve risultare il più possibile oggettivamente ed assolutamente valida ed imparziale. Tuttavia non mi piace questo andazzo. Uno Stato, attraverso le decisioni delle sue istituzioni democratiche, può anche permettere la pratica dell'utero in affitto anche quando e se la religione post-illuminista la dovesse ritenere una cosa deprecabile. Ma è così diffcile accettare una cosa del genere?
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Ciao Romagnolo.....

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Ci scrivi:
Giuste osservazioni Renato :strettamano: aggiungiamo però che ambe due le medaglie hanno una faccia negativa, credere in un Dio porta il fedele a non preoccuparsi più di tanto del mondo ed i suoi problemi perchè...tanto prima o pio ci penserà Dio a sistemare le cose, vedi tipo l'ottica dei Tdg, oppure ..tanto debbo andare a vivere in eterno in un aldila quindi...perchè scannarmi per migliorare l'al di quà?
Il non credente conscio che questa vita è tutto quello che ha si sforzerà in tutti i modi per rendere il mondo un posto migliore,...oppure precipiterà in un fatalismo e menefreghismo totale...sepolto dalla disperazione di non avere...un futuro!
Ciao carissimo,
volevo fare alcune precisazioni relativamente a quanto hai scritto, concordando con il tuo pensiero:

- Il "credente" esaltato o plagiato (tdg ?) dove tutto affida a Dio aspettando la fine del mondo. Solo la "tua" fede ti salva ed il prossimo tuo è fatto solo di miscredenti da lasciar perdere.... Non è ovviamente la mia visione di cattolico.

- Il "credente" che è un asceta, un eremita che si allontana dal mondo in preghiera. Anche questa non è la mia visione di vero credente, ma solo quella di un vecchio bigottismo di altri tempi.
Su questo riporto una osservazione che aveva fatto un sacerdote di colore circa la definizione della croce.

Il legno verticale ti porta a guardare verso Dio ma quello orizzontale, strettamente collegato, ti porta ad amare quello che ti circonda che è il prossimo tuo. Quindi, per me pregare solo Dio dalla mattina alla sera senza guadare al tuo prossimo non è "fede" ma una forma di fanatismo e basta...

- Il vero credente che mette costantemente in pratica gli insegnamenti di Cristo dove le tre virtù teologali parlano di "fede speranza e carità" ma aggiungendo poi che la "carità" (l'amore) è la più importante di tutte .... In pratica solo le opere in funzione della fede e cioè mettere in pratica " ama il prossimo tuo come te stesso"....ti portano alla salvezza.

- Poi passando dall'altra parte della barricata: di quelli che si definiscono non credenti ed anche qui per me ci sono due importanti categorie.

- Gli egoisti e pessimisti nati che non credono in niente e solo a sè stessi poichè il mondo è uno schifo e l'unica cosa da fare è sopravvivere il meglio possibile e basta. Questi sono per me gli infelici dentro che alla fine fanno finta di coprire le loro incertezze attraverso il lavoro, lo studio, la carriera.....con un rapporto sempre di diffidenza verso il prossimo.....( non si fa mai niente per niente......e tutto ha un prezzo...persone comprese.)

Gli "atei" che non credono in nessuna religione ( forse perché anche "fregati" da una di esse) e che mettono tutto in discussione ma CREDONO nei valori dell'uomo e cioè nell'onestà e nell'aiuto al prossimo.
Nessuna religione glielo impone ma che dentro di loro "è giusto che sia così e basta".....
Poi per tutto il resto in fatto di fede.. tutto potrebbe essere possibile ma l'importante nella loro vita alla fine è quello di avere il coraggio di guardarsi allo specchio e notare che poi "non ti fai schifo" ma di "vedersi" persone normali con i loro pregi ed i loro difetti che hanno cercato sempre nella loro vita di "vivere" e non "sopravvivere".
Anche con questa "categoria" di persone vado molto d'accordo....

Un caro saluto
:strettamano:
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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