Il primo volume del Talmud integrale in italiano

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Il primo volume del Talmud integrale in italiano

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La prima traduzione integrale sarà presentata il 5 aprile al presidente Mattarella
di PAOLO SALOM

Un’impresa titanica per un’opera titanica che ha superato i millenni, accompagnando le sorti degli ebrei. È la traduzione in italiano, la prima nella storia, del Talmud, il corpus di sapienza, usi, leggi e consuetudini ebraiche compilato in epoche diverse in due luoghi differenti. Testo sacro secondo soltanto alla Bibbia (Torah, in ebraico, ovvero il Pentateuco), il trattato si divide nel Talmud di Gerusalemme, terminato alla fine del IV secolo, e nel Talmud Babilonese, concluso un secolo più tardi. «Noi — dice al “Corriere” rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma e presidente del progetto (mentre direttore è la professoressa Clelia Piperno) — abbiamo affrontato la traduzione del solo Talmud Babilonese, il più corposo, completo e studiato: un’impresa titanica, è vero. Ma in passato altri hanno trasferito l’opera in altre lingue, come l’inglese e il tedesco, dunque era possibile farlo anche in italiano».

Il 5 aprile il primo volume di un’opera che, alla fine, si svilupperà in oltre trenta tomi, tutti editi da Giuntina, verrà donato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sede dell’Accademia dei Lincei, a Roma: è il Trattato di Rosh haShanà(Capodanno), 450 pagine comprensive di note, indici e tabelle esplicative. Certo non un libro alla portata di tutti. «Però necessario — puntualizza rav Di Segni — anzi indispensabile, direi, per tutti gli studiosi, non soltanto di area ebraica, interessati ad approfondire la conoscenza di un universo culturale che nel Talmud ha il suo cuore».
Cuore che ha visto le stampe interamente per la prima volta a Venezia, nel 1523, a opera di Daniel Bomberg. E contiene migliaia di frasi che spesso pronunciamo senza saperne l’origine. Come «chi salva una vita, salva il mondo intero»; «la pace è per il mondo quello che il lievito è per la pasta»; «se io non sono per me, chi è per me? E se io sono solo per me stesso, cosa sono? E se non ora, quando?». Originale a fronte, la versione italiana del testo sacro ha avuto la sua genesi in un finanziamento di 5 milioni di euro del ministero dell’Istruzione (Miur) e nella fruttuosa collaborazione tra la presidenza del Consiglio, lo stesso Miur, il Cnr e l’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane. Cinquanta esperti-traduttori hanno lavorato al volume, che comprende 70 pagine nell’originale del Talmud su un totale di oltre cinquemila. «Il Cnr ci ha fornito un programma che ha consentito di lavorare digitalmente non importa da che luogo, se in Italia o al di là dell’oceano», racconta rav Di Segni. Ne è scaturito un lavoro su carta. «Ma in futuro sarà a disposizione anche una versione digitale dell’opera».

Talmud, in ebraico «studio». È la summa della tradizione orale compilata per preservare caratteristiche e unità di un popolo che, dopo la Diaspora, rischiava di scomparire. Diviso sostanzialmente in Mishnah, insegnamento da ripetere, e Ghemarah, complemento, ovvero commenti vari al testo, nel suo insieme il Talmud è tutt’altro che un testo monolitico, anche se contiene la Halakah, ovvero la «via da seguire»: il codice penale e civile degli ebrei. Piuttosto, qualunque questione affrontata da rabbini e saggi del tempo viene esaminata e risolta attraverso i pareri (anche contrapposti) annotati a margine. In alcuni passi il Talmud sa essere anche oscuro, o ambiguo. Scritto in ebraico e in aramaico, non può certo essere affrontato come si affronta un saggio qualunque.
Nella storia dei rapporti tra cristiani ed ebrei, il Talmud è stato motivo di dispute feroci. Che spesso si concludevano con il rogo pubblico del testo sacro (il primo nel 1244) o con il sequestro dei volumi trovati nei Ghetti. Questo perché frasi estrapolate dal contesto portavano ad accuse di «perfidia» e «blasfemia». Addirittura, siccome in alcuni brani sparsi qua e là («che messi insieme in totale non fanno più di 2 o 3 fogli, un millesimo dell’intera opera», spiega rav Di Segni), si parla di un certo «Yeshu» (Gesù) e di una certa «Miriam» (Maria) — con riferimenti molto dubbi ai personaggi del Vangelo —, nei secoli il Talmud ha subito censure e autocensure, e dunque le edizioni classiche sono state «espurgate» dei delicati riferimenti. Si parlerà di Yeshu nell’edizione italiana? «La nostra versione terrà conto dei testi originali e degli interventi censori, che anch’essi sono parte della storia — conferma il rabbino capo di Roma —. E lo studioso, o chiunque sarà interessato, troverà tutti i riferimenti o nel testo stesso o nelle note». L’intero lavoro sarà terminato nel giro di qualche anno: al momento i 50 esperti hanno trascritto un quarto del totale, anche se una data certa di «fine lavoro» non è prevedibile, considerata la complessità dell’opera. Ma, come è scritto nel Talmud: «Tu non sei tenuto a finire il lavoro ma non te ne puoi esimere».
Queste notizie mi suscitano sempre sentimenti ambigui. Esattamente come la traduzione della Bibbia ha fatto sì che un'accolta di ignoranti iniziasse a fantasticare di poterla comprendere studiandola in traduzione, questo Talmud tradotto, come ogni altro testo antico volgarizzato in una lingua contemporanea, darà l'illusione ad alcuni che non conoscono nulla delle discipline in oggetto di averci capito qualcosa. E' noto che le scienze bibliche hanno il corrispettivo dei piramidioti che, credendosi egittologi, discettano sull'origine aliena del complesso di Giza, sicché oltre a doverci leggere le pagine di burini come Giacinto Butindaro e altri predicatori evangelici ignoranti parlare di Bibbia, tra poco avremo pure discorsi conditi con citazioni del Talmud.
D'altro canto ammetto che non è possibile calibrare cosa sia da augurarsi nell'ambito dell'editoria basandosi sul cattivo uso che i dilettanti potrebbero fare di un'opera, e dunque qualcuno impegnato in studi di aramaico potrebbe giovarsi di questo testo italiano per progredire più velocemente nei propri studi.
E' dunque con questi sentimenti contrastanti che vi do la notizia dell'imminente pubblicazione di questo primo volume dell'opera.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Vieri
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Molto interessante ma destinato a pochi studiosi...

Messaggio da Vieri »

Ciao Polymeris, penso che questa notizia di riempirà di felicità nell'avere a disposizione parecchi anni per poter studiare anche il Talmud se no lo hai già fatto direttamente dall'ebraico.
D'altro canto ammetto che non è possibile calibrare cosa sia da augurarsi nell'ambito dell'editoria basandosi sul cattivo uso che i dilettanti potrebbero fare di un'opera, e dunque qualcuno impegnato in studi di aramaico potrebbe giovarsi di questo testo italiano per progredire più velocemente nei propri studi.
E' dunque con questi sentimenti contrastanti che vi do la notizia dell'imminente pubblicazione di questo primo volume dell'opera.
Come sai non mi diletterò mai di queste cose e non sono proprio la persona giusta ma una volta, specie dopo il mio viaggio in Terrasanta avevo un po' approfondito l'argomento su Internet e trovato alcune "stranezze", se così le possiamo dire circa il pensiero degli ebrei verso i cristiani, pensieri direi non proprio edificanti ed in alcuni casi inneggianti anche all'odio.

Certamente come tutti i libri antichi devono essere presi con le molle ed osservati sempre in base al contesto nel quale sono stati scritti e se specie se redatti in periodi di ostracismo e persecuzione cattolica degli ebrei il tutto può risultare anche comprensibile.

Il fatto però, come hai scritto che tali passi incriminati possano essere presi, fuori dal loro contesto e presi come spunto da qualche movimento neonazista ritengo che possa risultare un pericolo reale.
Sarebbe interessante pertanto approfondire da qualcuno "studiato" tali argomentazioni in modo da offrire un giudizio più equiparato e reale.
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Il Talmud è composto dalla Mishnah e dal suo commentario, la Ghemarah. La Mishnah è in ebraico, la ghemarah in aramaico. Io ho studiato solo ebraico all'Università, sicché gran parte del Talmud Babilonese m'è precluso.
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avrai allora modo di divertirti.....

Messaggio da Vieri »

polymetis ha scritto:Il Talmud è composto dalla Mishnah e dal suo commentario, la Ghemarah. La Mishnah è in ebraico, la ghemarah in aramaico. Io ho studiato solo ebraico all'Università, sicché gran parte del Talmud Babilonese m'è precluso.
Buona lettura e buon divertimento e facci sapere poi se certi testi sono "compromettenti" ......
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Messaggio da Quixote »

Vieri, direi che nemmeno il VT sia spesso «edificante». Su questi e simili motivi metastorici, dal medioevo ai giorni nostri, si è “edificato” l’antisemitismo, Curioso ci sia voluto un giacobino, fra gli altri, a ribaltare questo giudizio sul Talmud; parlo di Giuseppe Compagnoni, l’inventore del tricolore.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo postPresentazioneStaurós: palo o croce? (link esterno)
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Messaggio da Vieri »

Quixote ha scritto:Vieri, direi che nemmeno il VT sia spesso «edificante». Su questi e simili motivi metastorici, dal medioevo ai giorni nostri, si è “edificato” l’antisemitismo, Curioso ci sia voluto un giacobino, fra gli altri, a ribaltare questo giudizio sul Talmud; parlo di Giuseppe Compagnoni, l’inventore del tricolore.
In effetti certe letture della Bibbia mi hanno sempre lasciato abbastanza scettico sul fatto poi che sia "parola di Dio" o solo il solito racconto di persone interessate del tempo che per vincere e convincere dicevano come tutti e come sempre "Dio è con noi!"....
Non per niente, queste letture non vengono praticamente da noi mai citate...
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A leggere il commento...

Messaggio da virtesto »

..di Polymetis sulla nuova edizione del Talmud, la mette lì come se fosse una cosa che potranno consultare solamente dei GRANDI INIZIATI, come lui, e cerca di farci sentire noi come delle merde non degni nemmeno di toccarlo.

VIERI ! Non buttarti giù così! Se vai su Amazon o IBS/Libri trovi tutti i Talmud che vuoi già in italiano, tradotti da ebrei puri, senza aspettare la lussuosissima edizione che stamperanno. Vedrai che a leggerlo ti annoierai pure.
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

..di Polymetis sulla nuova edizione del Talmud, la mette lì come se fosse una cosa che potranno consultare solamente dei GRANDI INIZIATI, come lui, e cerca di farci sentire noi come delle merde non degni nemmeno di toccarlo.
Beh, a dire il vero tutti possono consultare il Talmud, basta aprirlo e sfogliarlo, esattamente come un contadino piemontese può consultare un'edizione araba delle opere di Avicenna. Ma consultare e capire sono cose diverse. Io non conosco l'aramaico, quindi la Gemarah è fuori dalla mia portata, e non sarà certo una traduzione a rendermela accessibile.
"tradotti da ebrei puri, senza aspettare la lussuosissima edizione che stamperanno"
La religione del traduttore non ha nulla a che fare con le sue capacità linguistiche: il mio professore di ebraico a Venezia, P. Capelli, è uno dei migliori ebraisti d'Italia, ma è ateo.
"Non buttarti giù così! Se vai su Amazon o IBS/Libri trovi tutti i Talmud che vuoi già in italiano"
Non esiste nessuna edizione italiana integrale del Talmud su amazon. Quello di Cohen della Laterza, o il vecchio Talmud che stampò la UTET, sono solo traduzione parziali di neppure un decimo dell'opera. Questa versione della Giuntina, di cui è uscito il primo di trenta tomi, sarà invece integrale.

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Trianello
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Messaggio da Trianello »

polymetis ha scritto:
Non esiste nessuna edizione italiana integrale del Talmud su amazon. Quello di Cohen della Laterza, o il vecchio Talmud che stampò la UTET, sono solo traduzione parziali di neppure un decimo dell'opera. Questa versione della Giuntina, di cui è uscito il primo di trenta tomi, sarà invece integrale.

Ad maiora
C'è però in inglese. Sinceramente, data la mia conoscenza estremamente elementare dell'ebraico e la quasi totale ignoranza dell'aramaico, questo è lo strumento che utilizzo per verificare l'esattezza delle citazioni che mi capita di incontrare nelle mie varie letture. Non ho mai provato a leggere un trattato del Talmud da cima a fondo. Lessi, anni fa, la breve antologia che hai citato tu, comunque.
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