PAOLO FLORES D'ARCAIS - Gesù non era cristiano

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Valentino
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PAOLO FLORES D'ARCAIS - Gesù non era cristiano

Messaggio da Valentino »

PAOLO FLORES D'ARCAIS - Gesù non era cristiano
Gesù non era cristiano. Era un ebreo osservante, che mai avrebbe immaginato di dar vita a una nuova religione e meno che mai di fondare una “Chiesa”. Non si è mai sognato di proclamarsi il Messia, e se qualcuno degli apostoli ha ipotizzato che fosse “Cristo”, lo ha fulminato di anatema. All’idea di essere considerato addirittura “Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre”, secondo il “Credo” di Nicea, sarebbe stato preso da indicibile orrore. Gesù era un profeta ebreo itinerante, esorcista e guaritore, che annunciava l’“euangelion” apocalittico del “Regno” incombente per intervento divino. Ha predicato quasi esclusivamente in Galilea, per pochi mesi se stiamo ai tre sinottici, al culmine dei quali, recatosi a Gerusalemme, avendo provocato qualche disordine, viene condannato alla crocifissione per sedizione. Storicamente, una figura di minore importanza rispetto a Giovanni che battezzava sulle rive del Giordano, e ad altri predicatori apocalittici del suo tempo. Come ha scritto il maggior biblista cattolico italiano del dopoguerra “la vicenda di Gesù, al di fuori di quanti a lui si richiamano, è stata, in realtà, di poca o nessuna rilevanza politica e religiosa: una delle non poche presenze scomode in una regione periferica dell’impero romano, messe prontamente a tacere in modo violento dall’autorità romana del posto con la collaborazione, più o meno decisiva, di capi giudaici” [Giuseppe Barbaglio, Gesù ebreo di Galilea, Bologna 2002, p.39].

Alcune smaccate falsità

Il Gesù di cui parla Joseph Ratzinger nel suo libro appena uscito (Gesù di Nazaret – Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, che segue il primo volume pubblicato nel 2007) non è invece Gesù, bensì il Cristo dogmatizzato dai Concili di Nicea (325) e Calcedonia (451), dominati e decisi dagli imperatori di Roma, che con il Gesù della storia nulla ha a che fare e anzi contraddice e nega sotto ogni aspetto essenziale.

Nulla di scandaloso, sia chiaro, se un Papa di Santa Romana Chiesa si mette a fare opera di teologia o di devozione intorno alla figura del Cristo. In fondo è il suo mestiere. Ma Joseph Ratzinger pretende di fare anche lo storico, di “giungere anche alla certezza della figura veramente storica di Gesù” (p. 9), perché “non possiamo dispensarci dall’affrontare la questione della reale storicità degli avvenimenti essenziali. Il messaggio neotestamentario non è soltanto un’idea; per esso è determinante proprio l’essere accaduto nella storia reale di questo mondo” (p. 119).

Spiace dirlo, ma per tener fede alla spericolata pretesa di dimostrare la continuità tra Gesù di Galilea e il Cristo di Nicea, il professor Joseph Ratzinger è costretto a prodursi in quelle che sotto il profilo storico sono vere e proprie falsità, talvolta incredibilmente smaccate. Dato il poco spazio potrò esaminarne solo un paio.

Il Papa sostiene che le primissime comunità che si formano intorno alla fede che Gesù sia risorto, malgrado “tutte le discussioni difficili su ciò che dei costumi giudaici avrebbe dovuto essere conservato e dichiarato obbligatorio anche per i pagani” (sta facendo riferimento alla durissima controversia che contrappone Paolo a Pietro), su un punto sono unanimi: “con la croce di Cristo l’epoca dei sacrifici era giunto al termine” (p. 58). La cosa gli sta particolarmente a cuore e vi insiste più volte: “tanto più sorprendente è il fatto che su una cosa – come si è detto – ci fosse concordiafindall’inizio:isacrifici del tempio – il centro cultuale della Torà – erano superati” (p. 257).

Questa affermazione è incontrovertibilmente falsa. Prendiamo gli “Atti degli apostoli” 24, 17: “ora, dopo molti anni, sono venuto a portare elemosine al mio popolo e per offrire sacrifici”. PER OFFRIRE SACRIFICI. Chi parla è l’apostolo Paolo, a Cesarea, dove è stato portato prigioniero per essere interrogato personalmente dal governatore Felice. Del resto, non potrebbe che essere così. L’offerta di sacrifici è il cuore della pratica religiosa ebraica, almeno quanto le preghiere. Per questo da tutta la Palestina e anche dalla diaspora–affrontando i rischi di lunghi viaggi – si viene in pellegrinaggio a Gerusalemme: il Tempio è il luogo per eccellenza dei sacrifici. Scannare e bruciare gli animali costituisce “il tratto più importante della vita liturgica del Tempio”, anche perché il sacrificio è cruciale come offerta di purificazione di peccati e colpe (voce Sacrifices and offerings in Eerdmans, Dictionary of the Bible, forse il più accreditato su scala internazionale).

Del resto gli “Atti” (che poi sono la seconda parte del vangelo di Luca) avevano riferito che “anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede” (6,7), e la funzione peculiare del sacerdote è proprio quello di sgozzare e bruciare gli animali sull’altare.

La ricerca neutralizzata

Altrettanto sconcertante il rifiuto di Ratzinger (in quanto storico) di prendere atto che la prima generazione dei “cristiani” aspettava il compiersi dei tempi e l’avvento apocalittico del Regno nel corso della sua stessa esistenza . Anche qui la testimonianza di Paolo è di cristallina evidenza. Nella prima lettera ai Tessalonicesi, il testo più antico del Nuovo Testamento (probabilmente del 49) scrive : “Noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore” (4,15), segue la descrizione di quanto avverrà, voce di arcangelo, squillare della tromba di Dio, il Signore che discende dal cielo, e la sequenza delle risurrezioni e del rapimento comune dei fedeli tra le nuvole.

Il vangelo di Marco, che è scritto a distanza di una generazione (circa il 70, quasi certamente subito dopo la distruzione del Tempio ad opera di Tito) tramanda la stessa convinzione già annunciata da Gesù: “In verità vi dico, non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute (13,30). Tralascio le ulteriori testimonianze presenti in Paolo. La definitiva prova “a contrario” è data dalla seconda lettera ai Tessalonicesi, che smentirebbe la prima perché invita a: “non lasciarvi così facilmente confondere e turbare... da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente ” (2,2). Ma mentre 1 Tessalonicesi costituisce la prima delle sette lettere certamente autentiche, 2 Tessalonicesi costituisce una delle “pseudoepigrafiche”, scritte da esponenti paolini della successiva generazione, quando le comunità devono costruirsi una giustificazione teologica per la Parusia che tarda a venire.

La risurrezione, l’evento capitale

Si potrebbe continuare a lungo, purtroppo, tali e tante sono le acrobazie interpretative con cui Ratzinger cerca di neutralizzare due secoli e passa di ricerca storiografica che sulla incompatibilità tra Gesù di Galilea e il Cristo di Nicea hanno condotto ormai a risultati acquisiti.

Le aspre divisioni che ancora sussistono tra chi vede Gesù come uno “zelota” rivoluzionario oppure, sul versante opposto, come un semplice maestro di saggezza, e tutta la gamma delle posizioni intermedie che comunque contrastano con il “mainstream” del Gesù predicatore e guaritore di un incombente “fine dei tempi”, non mettono mai in discussione, infatti, ciò che è acquisizione comune: Gesù non si proclamò mai Figlio di Dio nel senso della “Seconda Persona”, non fondò nessuna Chiesa (ne nacquero moltissime, ciascuna con il suo “vangelo” spesso incompatibile con quelli concorrenti, e la tradizione che per prima scolorì fu proprio quella della comunità originaria di Gerusalemme – che sopravvive forse nella “eresia” degli ebioniti – il cui capo del resto era il fratello di Gesù, Giacomo, e non Pietro), i racconti delle “apparizioni” per provare la risurrezione “differiscono sotto ogni profilo” e “sono impossibili da conciliare” (Bart D. Ehrman).

La risurrezione ovviamente è l’evento capitale. Ratzinger riconosce che “nessuno aveva pensato ad un Messia crocefisso. Ora il ‘fatto’ era lì, e in base a tale fatto occorreva leggere la Scrittura in modo nuovo” (p. 273). Ma il “fatto” è la morte sulla croce. Della “risurrezione” abbiamo invece solo la testimonianza di come nel tempo (i vangeli sono redatti tra il 70 e il 110) si siano stratificate incompatibili “narrazioni” su come apostoli e discepoli elaborarono il “lutto”: si aspettavano il Regno, arriva la morte più infamante, fuggono (nessuno di loro è presente sul Golgota), poi qualcuno (Pietro, carico di sensi di colpa per averlo rinnegato? Una delle donne?) si convince di averlo “visto”, in un viandante, un giardiniere, o attraverso una apparizione di tipo mistico. E nelle Scritture cercano nuove interpretazioni che “prefigurino” gli eventi che hanno elaborato . Questo per quanto riguarda la storia. Altra cosa è la fede, ovviamente.

Ratzinger pretende invece l’impossibile, l’accertamento storico del “credo quia absurdum” (così, con orgoglio, proclamano i primi secoli di cristianesimo) o addirittura la ricerca storica come ancella del dogmatismo teologico.

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Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman

Gesù era ebreo, non un cristiano.
Gli ebrei non hanno mai rigettato Gesù l'ebreo.
I cristiani nel loro insieme e in fondo, non hanno accettato Gesù l'ebreo e non lo hanno seguito.
S. S. Wise

I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers

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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Grazie mille Valentino di queste cose che riporti, certo è da non credere che un Papa non sappia che i cristiani Ebrei continuassero a praticare una vita da ebreo osservante. :sor:
Comunque faccio solo notare che Gesù nell' occasione della samaritana al pozzo ( Giovanni 4:25 in poi) fece intuire che lui potesse essere proprio il messia anche se L' unico passo a cui poteva appellarsi per darsi credibilità ai Samaritani era quello di Deuteronomio 18:15 e li si menziona l' avvento di un Profeta più che un Messia. :blu:
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

i TDG se non erro che Gesu' non fondo' una religione ma istauro' un nuovo modo di vivere basato sull amore :ilovejesus:
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Vieri
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Valentino: "pubblicità regresso".....

Messaggio da Vieri »

Valentino come al solito per pubblicizzare le sue tesi porta sempre con caratteri cubitali come se fosse il nuovo Vangelo le idee e gli articoli dei soliti .... Paolo Flores d'Arcais e.... Bart D. Ehrman.....
Ma sapete chi è questo: Flores d'Arcais ?
Inizia presto ad occuparsi di politica nell'organizzazione giovanile del Partito Comunista Italiano, ma presto viene espulso dalla FGCI per la sua prolungata e grave attività frazionistica, cioè per la sua doppia militanza nella FGCI e nella Quarta Internazionale trotskista. Allievo e amico di Lucio Colletti, dopo esser stato uno dei protagonisti del "Sessantotto" romano, approda a posizioni di riformismo radicale e verso la fine degli anni settanta ha una breve ma vivida intesa con Bettino Craxi e Claudio Martelli, dai quali, tuttavia, si distacca ben presto.

Nel 1991 aderisce al Partito Democratico della Sinistra di Achille Occhetto entrando nella Direzione del movimento, da cui però fuoriesce due anni dopo poiché favorevole alla guerra del Golfo a differenza della linea maggioritaria del partito. Tra i promotori della breve stagione dei girotondi, tenta di proporre una lista di suoi candidati alle primarie dell'Ulivo per le elezioni politiche del 2006 ma come lui stesso deve ammettere "realizza un fallimento pieno e perfetto" raccogliendo appena 130 adesioni alla sua idea.

Il 25 marzo 2008 annuncia su MicroMega che nelle elezioni politiche del 2008 avrebbe votato per il Partito Democratico in funzione anti-berlusconiana.[2] Il 29 gennaio 2009 decide di ritentare in politica prospettando il "Partito dei Senza Partito" insieme ad Antonio Di Pietro ed Andrea Camilleri per partecipare alle elezioni europee del 2009[3] ma, il 12 marzo dello stesso anno, viene annunciato il mancato accordo fra i tre. Per le elezioni politiche del 2013 ha dichiarato di votare la lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia.[4] Successivamente non nasconde le sue simpatie per M5S per il quale dichiara di votare (La Repubblica del 19 novembre 2016)
Sapete chi era poi Bart B. Ehrman ?
Bart B. Ehrman è rimasto cristiano per quindici anni; poi, scontrandosi insanabilmente con il problema del male e della sofferenza, ha optato per una posizione agnostica[1]. Ehrman sostiene che Gesù sia realmente esistito, ma è convinto che fosse un profeta apocalittico che è stato progressivamente divinizzato dopo la sua morte.
Ed il sottoscritto dovrebbe prestare fede alle "certezze" di persone con questo "petigree" ..... prendendole poi per verità assolute ? :boh: :risata: :risata:

Ma a nessuno è mai venuto in mente che se certi studi approfonditi partono sempre da un presupposto discutibile derivato sicuramente dal loro credo o meglio "non credo", tutti i loro studi anche se "interessanti"potrebbero portare a false conclusioni ?

Cari miei si parte sempre dal fatto che si tratta sempre di INTERPRETAZIONI e le interpretazioni NON SONO MAI CERTEZZE....

Quello che io contesto fermamente è come si possano definire "verità storiche inconfutabili" le opinioni, le interpretazioni, i tentativi di ipotizzare ... dei fatti derivati dalla lettura di uno studio di un testo dichiaratamente di natura teologica e non rappresentare una biografia.

Come "fatti storici inconfutabili", vedo delle prove ripetute del C14, la presenza di insediamenti, testi presenti su tavolette di argilla o su dei geroglifici,.....ma non certo di pensare di interpretare correttamente e ripeto correttamente il pensiero teologico presente sui Vangeli.

Ho esaminato attentamente tutta la lezione di un serio Giorgio Jossa che direi molto interessante ma dove se non avete notato l'ho notato io.

In breve ha detto che le "fonti storiche" dalle quali attingere altre verità sulla vita e gli insegnamenti di Gesù sono quasi esclusivamente basate sui Vangeli poichè altri scrittori come Flavio Giuseppe dedicano solo poche righe ad un profeta che si dice fece miracoli e che fu crocifisso...

Ha detto anche giustamente che i Vangeli non rappresentano una biografia di Gesù ma una interpretazione teologica dalla quale ritengo possa risultare estremamente difficile da tali testi rilevare dei fatti storicamente certi ed assolutamente attendibili come Valentino afferma nelle sue "certezze....

Non per niente questo signore all'inizio della sua lezione ha anche detto di tentare di ipotizzare ….e di interpretare... questi testi notando possibili incongruenze ma tutte da dimostrare con sicurezza.

Quindi, caro Valentino se anche gli studiosi (seri) come Giorgio Jossa parlano di "
tentare di ipotizzare
,...non mi sembra che l'ipotesi rappresenti una certezza.!!

Morale le "certezze" gettiamole nella spazzatura....

Poi chi sarebbe questo fantomatico maggior biblista cattolico del dopoguerra che scrive queste cose? :boh:
Non penso che un cattolico, se tale,..... scriva queste cose..... :piange:
Come ha scritto il maggior biblista cattolico italiano del dopoguerra “la vicenda di Gesù, al di fuori di quanti a lui si richiamano, è stata, in realtà, di poca o nessuna rilevanza politica e religiosa: una delle non poche presenze scomode in una regione periferica dell’impero romano, messe prontamente a tacere in modo violento dall'autorità romana del posto con la collaborazione, più o meno decisiva, di capi giudaici”
:piange: :piange: :piange:

Fra le diverse cause di diversa interpretazione, ritengo possa risultare :
Marco 13-32
In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore e gli astri si metteranno a cadere dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dal fico imparate questa parabola: quando già il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l’estate è vicina; così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto poi a quel giorno o a quell’ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre...
La domanda posta allora è la seguente:

-per generazione si intende quella degli Apostoli ?
......Trovando anche questa risposta:
Non passerà questa generazione” Per quando Gesù ha annunciato il suo ritorno? Il nuovo libro di Federico De Luca

http://comunicati.mondo-seo.com/non-pas ... HTgsV.dpbs" onclick="window.open(this.href);return false;

Per quando Gesù ha preannunciato il suo ritorno nella gloria e la piena realizzazione del regno di Dio? A breve distanza dalla sua morte o dopo molto tempo? Gesù ha davvero predetto la distruzione di Gerusalemme storicamente avvenuta ad opera dei Romani nel 70 d.C.? La distruzione del Tempio e della città di Gerusalemme è stata realmente la punizione divina per gli Ebrei che si rifiutarono di accettare Gesù come Figlio di Dio?

Federico De Luca nel suo nuovo libro “Non passerà questa generazione”. Per quando Gesù ha annunciato il suo ritorno?, pubblicato agli inizi di giugno da Guida Editori fa un’analisi rigorosa di tutte le affermazioni di Gesù relative al momento della sua seconda venuta ed al tempo della fine del mondo che rimette in discussione tutte le comuni convinzioni in materia.

De luca analizza tutte le affermazioni controverse di Gesù che farebbero pensare che Egli si attendeva la fine del mondo, il suo ritorno nella gloria (in greco “parusia”) e l’instaurazione concreta del regno di Dio nell’immediato e non dopo un tempo indefinitamente lontano.

L’affermazione in proposito più controversa di Gesù è certamente quella pronunciata nell’ambito del discorso sul tempo della fine (discorso escatologico): “Non passerà questa generazione prima che tutte queste cose [e cioè il ritorno di Cristo nella gloria] accadano” (Mt 24,34). Questa frase sembrerebbe significare che prima della morte dei contemporanei di Gesù, prima della fine della sua stessa generazione, Egli sarebbe ritornato nella gloria sulle nubi del cielo. L’illuminista tedesco Hermann Samuel Reimarius fu il primo ad affermare apertamente che Mt 24,34 mette in evidenza che Gesù si attendeva il suo ritorno per l’immediato, sbagliandosi. Oggi l’attesa della parusia a breve da parte di Gesù e il suo conseguente errore costituiscono un punto fermo per tutti gli studiosi del Nuovo Testamento.

Indagando a fondo la frase di Gesù riportata in Mt 24,34 (e negli omologhi Mc 13,30, Lc 21,32), Federico De Luca dimostra che in realtà essa va tradotta così: “Questa nazione non passerà, non verrà meno fino al momento in cui tutto ciò non sia accaduto”. Gesù, in sostanza, afferma che la nazione giudaica conserverà gelosamente la sua specificità, resterà ancorata alla sua religione tradizionale e non si aprirà alla nuova fede fino al momento del ritorno di Gesù nella gloria: solo allora gli ebrei riconosceranno in Gesù il Figlio di Dio. Il senso della frase, allora, è che per tutto il tempo in cui si verificheranno gli eventi predetti da Gesù nel discorso escatologico, fino a che essi non si siano tutti compiuti, la nazione ebraica rimarrà uguale a se stessa, non si convertirà, e non che Gesù sarebbe ritornato nella gloria prima che si fosse estinta la sua generazione. Gesù, quindi, predice la mancata conversione degli ebrei, ad oggi effettivamente ben lungi da venire.

L’unica indicazione data da Gesù nel discorso escatologico sul tempo della sua venuta, allora, è questa: “Quanto a quel giorno o all’ora, però, nessuno ne sa niente, neppure gli angeli del cielo e neppure il Figlio, se non il Padre” (Mc 13,32).

Il libro di De Luca (che reca una prefazione a cura di Giuseppe De Virgilio, professore di Esegesi del Nuovo Testamento e Teologia Biblica alla Pontificia Università della S. Croce), esamina anche le altre affermazioni controverse di Gesù e porta numerosi argomenti a sostegno della tesi che esse vanno interpretate nel senso che Gesù escludeva che la fine del mondo, il suo ritorno nella gloria e l’instaurazione del regno di Dio sarebbero avvenuti a breve distanza dalla sua morte, come invece ritiene la scuola storico-critica escatologica.

Se, dunque, il momento del ritorno di Cristo è sconosciuto e ancora da venire, non resta che vegliare.
Morale: anche questa è una delle diverse possibili interpretazioni e che quindi ci sia ancora molto da discutere.
Del resto, non vorrei dire, ma dato che anche oggi dopo 2000 anni che gli apostoli sono morti, Gesù deve ancora ritornare, ritengo più corretta questa seconda interpretazione.....
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Ray
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Messaggio da Ray »

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Vieri:
Sapete chi era poi Bart B. Ehrman ?


Bart B. Ehrman è rimasto cristiano per quindici anni; poi, scontrandosi insanabilmente con il problema del male e della sofferenza, ha optato per una posizione agnostica[1]. Ehrman sostiene che Gesù sia realmente esistito, ma è convinto che fosse un profeta apocalittico che è stato progressivamente divinizzato dopo la sua morte
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Interrogazione n.
Saresti disposto ad approfondire il modo in cui le tue opinioni cambiano hanno influenzato le tue relazioni con amici e familiari e come le persone hanno reagito al tuo cambiamento? Grazie mille!

Risposta
A quanto pare, nel mio caso, il più grande "problema" per i miei rapporti con la famiglia e gli amici non è stato tanto quando sono diventato agnostico, più di vent'anni fa, ma quando ho lasciato le credenze evangelica che avevo tenuto da giovane Adulto per diventare cristiano "liberale" con opinioni critiche della Bibbia, il Gesù storico, e lo sviluppo della teologia cristiana precoce.
Per alcuni anni, dal momento in cui sono diventato un cristiano di "Born-again" quando avevo quindici anni in questi anni ero al Moody Bibbia Institute e poi wheaton college, e anche il mio primo anno in un programma di divinità, ho avuto È stato un gung e un sostenitore piuttosto esplicito della verità assoluta e dell'infallibilità della Bibbia, e delle tradizionali dottrine della fede cristiana - la vera nascita vergine di Gesù, l'assoluta storicità di tutti gli eventi narrato nella Bibbia (sia il vecchio testamento che il nuovo testamento) , la vera e propria resurrezione fisica di Gesu 'dai morti, e cosi' via.

Ho creduto che tutte queste cose potessero essere dimostrate, e ho speso un sacco di tempo a parlare con i miei amici e le mie famiglie, o direttamente o indirettamente, quando si parla di altre cose, ma queste opinioni sono state assunte. Erano molto parte di quello che ero, ed era cio ' che la gente si aspetta da me nella loro interpretazione di chi ero.

A causa dei miei studi a livello universitario, a partire dalla mia mdiv al seminario teologica di Princeton, ho iniziato a cambiare le mie opinioni. L' ho fatto con molta riluttanza; ho lottato duramente contro le nuove intuizioni che mi sono state date nelle mie classi di studi biblici. Alcuni dei miei professori (a ragione) pensavano di essere un vero dolore nel didietro, con le mie opinioni conservatore che mi sono aggrappato a piuttosto. Ma col passare del tempo, più ho imparato, meno e meno posso rimanere convinto che le mie opinioni in realtà erano giuste.

Direi che la svolta definitiva è stata probabilmente iniziata nel mio terzo anno nel programma del mio maestro, come ho capito che, nonostante ciò che volevo pensare, la Bibbia aveva davvero dei problemi. Ho iniziato a vedere delle discrepanze che mi erano semplicemente sfuggiti per tutti gli anni precedenti, luoghi dove un passaggio contraddetto un altro, dove ci sono stati quasi certamente errori storici, o errori geografici, e così via. In primo luogo, ho concluso che tali problemi hanno colpito solo i piccoli dettagli del testo. Ma nel corso di un anno o due, ho iniziato a vedere che hanno colpito davvero grandi cose.

Chiunque puo ' vedere questo tipo di problemi da solo e non ha bisogno di prendere la parola di qualcun altro. Questa settimana scorsa (circa 37 anni dopo per me personalmente) ho avuto i miei studenti universitari a fare un confronto dettagliato dei tre conti della resurrezione di Gesù in Matteo, MARK E Luke, notando tutte le somiglianze e le differenze e vedere se ci fosse Un modo per spiegare le differenze. Le differenze sono su tutti i punti della mappa: chi va alla tomba di Gesù? Quante donne c'erano e come si chiamavano? La pietra è laminati prima che arrivassero o dopo che sono arrivati? Cosa hanno visto li '? Cosa hanno detto li '? Hanno fatto quello che gli hanno detto o no? Quale dei discepoli ha visto Gesu '? E quando? E dove? E su e su.

Questi potrebbero sembrare, in superficie, solo per questioni dettagliate che non contano. Ma ci sono delle contraddizioni reali e gravi. Sfido chiunque a spiegarmi come luke può avere ragione che i discepoli hanno visto Gesù a Gerusalemme nel giorno della sua resurrezione e si è detto di non lasciare Gerusalemme e non ha mai lasciato Gerusalemme fino a poco dopo che Gesù ascesi in cielo quaranta giorni dopo, se Matteo ha ragione che ai discepoli è stato detto di lasciare Gerusalemme per incontrare Gesù (qualche centinaio di miglia a nord) in Galilea e hanno lasciato Gerusalemme subito e ha visto Gesù solo in Galilea. Sono stati in citta ' per tutto il tempo o no? Non vedo come possano essere entrambi.

Quando ho iniziato (37 anni fa) a vedere questi tipi di problemi, volevo parlare di loro, proprio come prima avevo voluto parlare di come la Bibbia non avesse errori di alcun genere. Ma le persone con cui ho dovuto parlare sono i miei amici e la mia famiglia, quasi di chi è d'accordo con le mie "più vecchie" viste (in molti casi perché li avevo convinti! - ma ora ho quelle opinioni. Con un po 'di forza e ( mi dispiace dirlo ) con un po' di orgoglio trionfante (ora, avevo trovato la verità! )

Questo ha creato una spaccatura in una serie di mie relazioni. Soprattutto con le persone della Chiesa con cui ho e con alcuni membri della famiglia, che non riuscivo a capire perche 'stavo " lasciando la fede." alla fine ho capito che non potevo piu' continuare ad andare nella stessa chiesa. Non ero a mio agio, le persone che mi piacevano molto, non erano comode. E cosi ' sono dovuta andare. In realta 'non me ne sono andato dalla Chiesa : sono semplicemente andato da un piu' liberale. Ma le amicizie piu ' vecchie sono scomparse. Cosi ' come le mie amicizie del college.

Con la famiglia e 'stato piu' difficile. Non puoi lasciare la tua famiglia e unirti a una nuova. Ci sono state conversazioni e disaccordi davvero terribili, che sono durati per anni. Alla fine siamo arrivati a un punto in cui non abbiamo piu ' parlato di religione. Sembra che tutti siano felici, e noi andiamo avanti con le nostre vite.
Il mio punto di vista è che non vi è motivo di tentare di convincere una persona amata delle vostre opinioni religiose personali. Qual e ' il punto? Ci sono così tante altre cose a cui interessa, a cui importa, essere appassionati, condividere in comune, sperimentare insieme, senza parlare della creazione o del Big Bang; Adamo ed Eva o l'evoluzione; il inerranza o l'evoluzione; Errancy della Bibbia; la resurrezione fisica di Gesù o più tardi leggenda; e così via.

Quindi, con la mia famiglia originale, semplicemente non ci andiamo. E ' più importante costruire relazioni amorevoli di quanto non sia di fronte a qualcuno che sia d'accordo con te sulla religione, in modo che tu possa vedere gli occhi anche su questioni che sono davvero importanti per te. Ho un nuovo insieme di amici, che sono grandi come quelli vecchi, e con cui ho delle masse in comune. E cosi 'la vita e' davvero buona, e sono molto felice di aver fatto la transizione. Ma in quel momento era dura.

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Messaggio da Mauro1971 »

Vieri ha scritto: Del resto, non vorrei dire, ma dato che anche oggi dopo 2000 anni che gli apostoli sono morti, Gesù deve ancora ritornare, ritengo più corretta questa seconda interpretazione.....
Certo che se 2.000 anni di ritardo non vi bastano e vi dovete inventare i draghi per giustificare l'assenza di Cristo... beh, avete qualche problema.
QUantomeno prendete in considerazione l'ipotesi che vi abbia dato buca, sarebbe anche logico no?
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Messaggio da Vieri »

Mauro1971 ha scritto:
Vieri ha scritto: Del resto, non vorrei dire, ma dato che anche oggi dopo 2000 anni che gli apostoli sono morti, Gesù deve ancora ritornare, ritengo più corretta questa seconda interpretazione.....
Certo che se 2.000 anni di ritardo non vi bastano e vi dovete inventare i draghi per giustificare l'assenza di Cristo... beh, avete qualche problema.
Qaantomeno prendete in considerazione l'ipotesi che vi abbia dato buca, sarebbe anche logico no?
Scusami Mauro ma questa volta non ci siamo proprio capiti poichè a me non è andata "buca" come affermi poiché non ho mai creduto che Gesù Cristo dopo la sua resurrezione comparisse subito di nuovo....

Vedi carissimo, io non sto inventando "draghi" ma in un credente, Gesù si manifesta in noi ogni giorno ...come?

Un sorriso di un bambino, una bella giornata di sole, da soli in mezzo ad un uliveto, nella forza e nella speranza di affrontare i nostri problemi piccoli e grandi che siano, una parola gentile e di tolleranza con chi ti sta vicino........

Magari, fai e pensi le stesse cose senza pensare a Gesù, ma l'importante ritengo alla fine sia sempre quella di onorarlo e di tenerlo sempre presente con il cuore e con le opere e non tanto con le parole anche se per dirti la verità, per esperienza personale .... le preghiere servono....
:strettamano:
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Messaggio da Mauro1971 »

Vieri ha scritto: Vedi carissimo, io non sto inventando "draghi" ma in un credente, Gesù si manifesta in noi ogni giorno ...come?

Un sorriso di un bambino, una bella giornata di sole, da soli in mezzo ad un uliveto, nella forza e nella speranza di affrontare i nostri problemi piccoli e grandi che siano, una parola gentile e di tolleranza con chi ti sta vicino........
Ah, quindi la tua fede deriva dai tuoi neuroni a specchio, dal lobo sinistro e dal livello di connettività della tua amigdala. Interessante.
Magari, fai e pensi le stesse cose senza pensare a Gesù, ma l'importante ritengo alla fine sia sempre quella di onorarlo e di tenerlo sempre presente con il cuore e con le opere e non tanto con le parole anche se per dirti la verità, per esperienza personale .... le preghiere servono....
:strettamano:
...e se qesti non sono draghi. :risata: :risata: :risata:
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Messaggio da Romagnolo »

Ray ha scritto:------------_--------
Vieri:
Sapete chi era poi Bart B. Ehrman ?


Bart B. Ehrman è rimasto cristiano per quindici anni; poi, scontrandosi insanabilmente con il problema del male e della sofferenza, ha optato per una posizione agnostica[1]. Ehrman sostiene che Gesù sia realmente esistito, ma è convinto che fosse un profeta apocalittico che è stato progressivamente divinizzato dopo la sua morte
-----------_--------
Interrogazione n.
Saresti disposto ad approfondire il modo in cui le tue opinioni cambiano hanno influenzato le tue relazioni con amici e familiari e come le persone hanno reagito al tuo cambiamento? Grazie mille!

Risposta
A quanto pare, nel mio caso, il più grande "problema" per i miei rapporti con la famiglia e gli amici non è stato tanto quando sono diventato agnostico, più di vent'anni fa, ma quando ho lasciato le credenze evangelica che avevo tenuto da giovane Adulto per diventare cristiano "liberale" con opinioni critiche della Bibbia, il Gesù storico, e lo sviluppo della teologia cristiana precoce.
Per alcuni anni, dal momento in cui sono diventato un cristiano di "Born-again" quando avevo quindici anni in questi anni ero al Moody Bibbia Institute e poi wheaton college, e anche il mio primo anno in un programma di divinità, ho avuto È stato un gung e un sostenitore piuttosto esplicito della verità assoluta e dell'infallibilità della Bibbia, e delle tradizionali dottrine della fede cristiana - la vera nascita vergine di Gesù, l'assoluta storicità di tutti gli eventi narrato nella Bibbia (sia il vecchio testamento che il nuovo testamento) , la vera e propria resurrezione fisica di Gesu 'dai morti, e cosi' via.

Ho creduto che tutte queste cose potessero essere dimostrate, e ho speso un sacco di tempo a parlare con i miei amici e le mie famiglie, o direttamente o indirettamente, quando si parla di altre cose, ma queste opinioni sono state assunte. Erano molto parte di quello che ero, ed era cio ' che la gente si aspetta da me nella loro interpretazione di chi ero.

A causa dei miei studi a livello universitario, a partire dalla mia mdiv al seminario teologica di Princeton, ho iniziato a cambiare le mie opinioni. L' ho fatto con molta riluttanza; ho lottato duramente contro le nuove intuizioni che mi sono state date nelle mie classi di studi biblici. Alcuni dei miei professori (a ragione) pensavano di essere un vero dolore nel didietro, con le mie opinioni conservatore che mi sono aggrappato a piuttosto. Ma col passare del tempo, più ho imparato, meno e meno posso rimanere convinto che le mie opinioni in realtà erano giuste.

Direi che la svolta definitiva è stata probabilmente iniziata nel mio terzo anno nel programma del mio maestro, come ho capito che, nonostante ciò che volevo pensare, la Bibbia aveva davvero dei problemi. Ho iniziato a vedere delle discrepanze che mi erano semplicemente sfuggiti per tutti gli anni precedenti, luoghi dove un passaggio contraddetto un altro, dove ci sono stati quasi certamente errori storici, o errori geografici, e così via. In primo luogo, ho concluso che tali problemi hanno colpito solo i piccoli dettagli del testo. Ma nel corso di un anno o due, ho iniziato a vedere che hanno colpito davvero grandi cose.

Chiunque puo ' vedere questo tipo di problemi da solo e non ha bisogno di prendere la parola di qualcun altro. Questa settimana scorsa (circa 37 anni dopo per me personalmente) ho avuto i miei studenti universitari a fare un confronto dettagliato dei tre conti della resurrezione di Gesù in Matteo, MARK E Luke, notando tutte le somiglianze e le differenze e vedere se ci fosse Un modo per spiegare le differenze. Le differenze sono su tutti i punti della mappa: chi va alla tomba di Gesù? Quante donne c'erano e come si chiamavano? La pietra è laminati prima che arrivassero o dopo che sono arrivati? Cosa hanno visto li '? Cosa hanno detto li '? Hanno fatto quello che gli hanno detto o no? Quale dei discepoli ha visto Gesu '? E quando? E dove? E su e su.

Questi potrebbero sembrare, in superficie, solo per questioni dettagliate che non contano. Ma ci sono delle contraddizioni reali e gravi. Sfido chiunque a spiegarmi come luke può avere ragione che i discepoli hanno visto Gesù a Gerusalemme nel giorno della sua resurrezione e si è detto di non lasciare Gerusalemme e non ha mai lasciato Gerusalemme fino a poco dopo che Gesù ascesi in cielo quaranta giorni dopo, se Matteo ha ragione che ai discepoli è stato detto di lasciare Gerusalemme per incontrare Gesù (qualche centinaio di miglia a nord) in Galilea e hanno lasciato Gerusalemme subito e ha visto Gesù solo in Galilea. Sono stati in citta ' per tutto il tempo o no? Non vedo come possano essere entrambi.

Quando ho iniziato (37 anni fa) a vedere questi tipi di problemi, volevo parlare di loro, proprio come prima avevo voluto parlare di come la Bibbia non avesse errori di alcun genere. Ma le persone con cui ho dovuto parlare sono i miei amici e la mia famiglia, quasi di chi è d'accordo con le mie "più vecchie" viste (in molti casi perché li avevo convinti! - ma ora ho quelle opinioni. Con un po 'di forza e ( mi dispiace dirlo ) con un po' di orgoglio trionfante (ora, avevo trovato la verità! )

Questo ha creato una spaccatura in una serie di mie relazioni. Soprattutto con le persone della Chiesa con cui ho e con alcuni membri della famiglia, che non riuscivo a capire perche 'stavo " lasciando la fede." alla fine ho capito che non potevo piu' continuare ad andare nella stessa chiesa. Non ero a mio agio, le persone che mi piacevano molto, non erano comode. E cosi ' sono dovuta andare. In realta 'non me ne sono andato dalla Chiesa : sono semplicemente andato da un piu' liberale. Ma le amicizie piu ' vecchie sono scomparse. Cosi ' come le mie amicizie del college.

Con la famiglia e 'stato piu' difficile. Non puoi lasciare la tua famiglia e unirti a una nuova. Ci sono state conversazioni e disaccordi davvero terribili, che sono durati per anni. Alla fine siamo arrivati a un punto in cui non abbiamo piu ' parlato di religione. Sembra che tutti siano felici, e noi andiamo avanti con le nostre vite.
Il mio punto di vista è che non vi è motivo di tentare di convincere una persona amata delle vostre opinioni religiose personali. Qual e ' il punto? Ci sono così tante altre cose a cui interessa, a cui importa, essere appassionati, condividere in comune, sperimentare insieme, senza parlare della creazione o del Big Bang; Adamo ed Eva o l'evoluzione; il inerranza o l'evoluzione; Errancy della Bibbia; la resurrezione fisica di Gesù o più tardi leggenda; e così via.

Quindi, con la mia famiglia originale, semplicemente non ci andiamo. E ' più importante costruire relazioni amorevoli di quanto non sia di fronte a qualcuno che sia d'accordo con te sulla religione, in modo che tu possa vedere gli occhi anche su questioni che sono davvero importanti per te. Ho un nuovo insieme di amici, che sono grandi come quelli vecchi, e con cui ho delle masse in comune. E cosi 'la vita e' davvero buona, e sono molto felice di aver fatto la transizione. Ma in quel momento era dura.

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Grazie Ray,...incomincia a piacermi questo Ehrman! :ok:
Sarà che abbiamo avuto molto in comune....almeno così...di primo acchitto!...L' unica differenza è che io ho dovuto sgobbare tutto da solo per svegliarmi. :blu:
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Grazie Ray....

Messaggio da Vieri »

Saresti disposto ad approfondire il modo in cui le tue opinioni cambiano hanno influenzato le tue relazioni con amici e familiari e come le persone hanno reagito al tuo cambiamento? Grazie mille!
Grazie della tua bella testimonianza ed una spruzzatina di flit me la sento addosso.... :ironico:

Ogni giorno vedi, ci apriamo ed è bellissima la tua esperienza per conoscerci sempre meglio e come ormai avrai intuito sono molto ma molto più "ruspante"....

Una volta avevo parlato di "fides et ratio" e noto con un certo dispiacere che molte delle tue esperienze , forse anche per ragioni professionali, che ho notato si sono basate molto più sulla "ratio" e meno sulla "fides".

Forse alcuni di voi penseranno che essendo persone intelligenti e raziocinanti prima di affidarci a "Qualcuno" vogliamo essere ben sicuri di quello che facciamo poichè "credere in Qualcuno" specie se si tratta di "credo incondizionato", non sia una cosa facile da dare...
Morale, da una fede iniziale magari più genuina e direi "ruspante" si passa alla fine dopo attenti e lunghi studi a convincerci che non tutto di quanto c'è scritto o stato detto corrisponda alla fine alla verità con il risulato alla fine di diventare agnostici come Bart Ehrman .....

Faccio allora un paragone forse stupido, ma direi non tanto:
Ovviamente non riguarda assolutamente nessuno ma è solo un esempio...

Ti innamori pazzamente di tua moglie ed alla fine non puoi dirmi che "innamorarsi" non sia un fatto emotivo.
Una persona tra le altre ti "attrae" e perché questo? Attrazione fisica, simpatia, identità di vedute, amore ?...Tutti questi sono elementi dove per me il fattore emotivo ( traducasi in "fede") ha una preminente importanza.

Poi la sposi e l'amore prosegue fino a quando magari alcuni problemi comportamentali vengono a galla ed invece di volerle sempre più bene, tralasciando fatti o avvenimenti di secondaria importanza, cominci invece a "studiare" e vederne giorno per giorno i suoi difetti:...è disordinata, è bruttina, non pensa poi esattamente come me,...qualche volta litighiamo....( la "ratio" prevale)

L'amore iniziale allora svanisce e la convivenza pur rimanendo magari ancora pacifica rimane solo confinata ad una reciproca sopportazione perdendo quella iniziale spinta che era l'amore.

Alla fine ci convinciamo poi che l'amore non esiste e che tutto è relativo......Posso dire che tristezza ?

Cosa voglio dire con questo ?
L'uomo non è fatto solo di pura razionalità e di ragionamento ma anche di emotività che tradotto in parole povere si chiama "amore" o meglio anche "fides".

Io non sono ovviamente per la cultura dell'ignoranza ma questo arricchimento culturale deve essere anche unito a dei sentimenti ....
Sentimenti questi che alla fine ti portano a vedere e notare anche gli aspetti positivi, e direi anche prevalenti, di una persona ( o di un messaggio inizialmente ricevuto...) tralasciando altri aspetti.

Caro Ray, hai fatto una bellissima analisi ma in questa non ho mai intravisto non dico a parola fede ma nemmeno desiderio emotivo, amore......e speranza.

Tu cosa ne dici ?
Buona fine domenica...
Ultima modifica di Vieri il 17/09/2017, 21:19, modificato 3 volte in totale.
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Caro Mauro...è interessante che....

Messaggio da Vieri »

Mauro1971 ha scritto:
Vieri ha scritto: Vedi carissimo, io non sto inventando "draghi" ma in un credente, Gesù si manifesta in noi ogni giorno ...come?

Un sorriso di un bambino, una bella giornata di sole, da soli in mezzo ad un uliveto, nella forza e nella speranza di affrontare i nostri problemi piccoli e grandi che siano, una parola gentile e di tolleranza con chi ti sta vicino........
Ah, quindi la tua fede deriva dai tuoi neuroni a specchio, dal lobo sinistro e dal livello di connettività della tua amigdala. Interessante.
Magari, fai e pensi le stesse cose senza pensare a Gesù, ma l'importante ritengo alla fine sia sempre quella di onorarlo e di tenerlo sempre presente con il cuore e con le opere e non tanto con le parole anche se per dirti la verità, per esperienza personale .... le preghiere servono....
:strettamano:
...e se questi non sono draghi. :risata: :risata: :risata:
Caro Mauro...è interessante che tu capisca che per nostra fortuna NON siamo tutti uguali.....
Io potrei dire che il tuo "dio" sia la moto e potrei affermare la stessa cosa .
."e se questi non sono draghi. :risata: :risata: "
....ma non ne sarei capace e quindi ognuno di noi, indipendentemente dal proprio credo : buddista, cattolico, tdG, evangelico, ateo, agnostico, ecc. deve disporre della prima regola universale valida per tutti:
"rispetto delle idee altrui anche se non condivise".....
ed i "draghi" lasciamoli alla maga Magò..... :ironico:

Buona giornata.
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Messaggio da Mauro1971 »

Vieri ha scritto: Caro Mauro...è interessante che tu capisca che per nostra fortuna NON siamo tutti uguali.....
Io potrei dire che il tuo "dio" sia la moto e potrei affermare la stessa cosa .
."e se questi non sono draghi. :risata: :risata: "
C'è una bella differenza. Che i neuroni a specchio sono la fontedelle capacità empatiche è un dato di fatto, ben più di un'opinione.
Emisfero sinistro e connettività dell'amigdala anche, di nuovo sono fatti osservati e studiati, non semplici opinioni.
ANche se le dico scherzosamente, sono cose molto serie.
....ma non ne sarei capace e quindi ognuno di noi, indipendentemente dal proprio credo : buddista, cattolico, tdG, evangelico, ateo, agnostico, ecc. deve disporre della prima regola universale valida per tutti:
"rispetto delle idee altrui anche se non condivise".....
ed i "draghi" lasciamoli alla maga Magò..... :ironico:

Buona giornata.
No, non sono d'accordo.
Io rispetto il tuo diritto ad AVERE le tue opinioni ed idee, ma non vedo perchè dovrei rispettarle a priori.
Se dovessi affermare delle boiate, mon amì, queste non sarebbero degne di alcun rispetto, per quanto tu possa comunque essere meravigliosamente liberlo di crederle ed esprimerle comunque.
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Permettimi Mauro...

Messaggio da Vieri »

No, non sono d'accordo.
Io rispetto il tuo diritto ad AVERE le tue opinioni ed idee, ma non vedo perchè dovrei rispettarle a priori.
Se dovessi affermare delle boiate, mon amì, queste non sarebbero degne di alcun rispetto, per quanto tu possa comunque essere meravigliosamente liberlo di crederle ed esprimerle comunque.
Il fatto di ritenere il pensiero e delle affermazioni altrui come delle "boiate" è una osservazione personale e che non può essere assolutamente condivisa.

Una persona in democrazia è sempre libera di esprimere TUTTE le sue opinioni, condivisibili o meno.
le critiche devono essere però sempre educate e motivate.

....Ti ho mai parlato di "boiate" circa la tua assoluta "fede" nella scienza che tutto risolve del "come" senza mai spiegarti allora del "perchè".....?

Il "dialogo", permettimi........è una parola diversa da "scontro"........ed io preferisco lo :strettamano:
:ciao:
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Messaggio da Mauro1971 »

Vieri ha scritto: Il "dialogo", permettimi........è una parola diversa da "scontro"........ed io preferisco lo :strettamano:
:ciao:
Lo dici, ma non lo sai realmente fare.
Ti manca la capacità, la volontà di comprendere ciò che gli altri scrivono quando questo cozza con le tue convinzioni.

Questo negazionismo a priori porta notevoli difficoltà ad avere un reale dialogo.
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Messaggio da Vieri »

Mauro1971 ha scritto:
Vieri ha scritto: Il "dialogo", permettimi........è una parola diversa da "scontro"........ed io preferisco lo :strettamano:
:ciao:
Lo dici, ma non lo sai realmente fare.
Ti manca la capacità, la volontà di comprendere ciò che gli altri scrivono quando questo cozza con le tue convinzioni.

Questo negazionismo a priori porta notevoli difficoltà ad avere un reale dialogo.
Il bello sta proprio li....!
Essere completamente diversi.
Se scrivessi in un sito di "cristianucci" alla fine non pensi che il dialogo possa risultare di una noia mortale dove tutti alla fine si danno ragione a vicenda? :risata: :risata:
Tu parli di "negazionismo a priori" ma non pensi che questo possa essere reciproco partendo spesso da posizioni molto distanti e spesso inconciliabili?

Partire da posizioni divergenti e non comprenderci per poi piano piano se abbiamo tolleranza e volontà di dialogo alla fine crearci degli amici..
E chi lo ha detto che non si possa essere amici nel rispetto reciproco pur non condividendone i pensieri ?

Se permetti questo è il mio sport preferito....
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