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Incollo la Recensione:
Chioggia e nove minuti per narrare una storia. Una storia d'amore tra due infermiere, e nove minuti per narrare le conseguenze di quel piacere proibito. Un racconto di stagno, che attraversa i muri dei benpensanti tra la minaccia della malattia e di una violenza, verso un rapporto omosessuale che possa respirare libertà.Un racconto d'angelo, le cui ali coprono d'ombre l'illusione della droga, di un Dio o del disturbo alimentare, carezzando di piume Lsd, Testimoni di Geova e bulimia.Un racconto di neve, che nera dei passati invernali di Padova scende su un'Alcova tra i distretti universitari, dove abitano un dragone, una divinità indiana, una strega mora voodoo, una bambola ed una volpe artica a guardia del talamo...Nove minuti, per raccontare una storia circolare dalle radici che affondano in tragedia e delirio, illusione e realtà, natura e plagio, forza e arresa.In altre parole, le porte di un 2020 nel quale ancora ciò che riesce meglio all'umanità non è accettare, ma far credere al più debole d'esser sbagliato.
Lo stagno, l'angelo e la neve nera
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