Le varie Fedi e non, qual è quella giusta?

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Moderatore: Francesco Franco Coladarci

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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Vieri ha scritto:

Questa tua affermazione, che condivido, rappresentano poi la prova reale e vissuta che Aristotele aveva ragione:

A conferma di ciò, Aristotele era solito distinguere la semplice ragione (da lui chiamata diànoia), dall'intelletto (o noùs): tale distinzione è dovuta al fatto che la razionalità deduttiva, pur essendo capace di trarre conclusioni coerenti con le premesse, cioè di effettuare dimostrazioni corrette da un punto di vista formale, non può in alcun modo garantire la verità dei contenuti; per cui se il ragionamento parte da premesse false, anche il risultato finale sarà falso.

Spiacente deluderti, ma quando scrivevo che tu di Aristotele non sai un tubo, mi riferivo anche a questa tua affermazione, che immagino ricavata dal web, e che nemmeno definisco propriamente errata, ma parecchio aprossimata, e decontestualizzata, sicché, cosí ritagliata, apparentemente scritta da gente che non sa quel che si dica.

In effetti, per quel che ne rammento, questa è almeno la terza volta, e probabilmente la quarta, che ci vieni a parlare di Aristotele, diànoia, nous, intelletto.

Giusto per precisare, la distinzione è già platonica (ma poi figurati, ne parlano anche i presocratici) che la risolveva con la dialettica, che non è la stessa cosa dell’intelletto aristotelico (in potenza? in atto? separato? passivo?) di cui ancora deve forse comprendersi quel che lui intendeva veramente. In ogni caso diànoia non è la ragione (ovviamente ratio, logos, e chi ha letto Giovanni 1,1 dovrebbe rifletterci sopra) ma “il ragionamento”, o anche “il modo di ragionare”, e da questa prospettiva è ovvio e banale che se il modo di ragionare è incoerente, incoerente sarà la soluzione.

Problema ancor piú serio è quello della effettiva possibilità di una soluzione soddisfacente: perché quegli universali che già Aristotele poneva come punti solidi della sua filosofia, forme e concetti primi cui sostenersi e fondarsi, la nostra filosofia, dopo Cartesio, altro non ha fatto che negarne l’universalità. Ora io non ho né tempo né capacità di tenere un corso accelerato di filosofia antica e moderna, ma di fatto, quello che hai scritto non ha ne capo nè coda, non significa nulla; peggio, detto alla Wittgenstein, è pura tautologia: che significa «se il ragionamento parte da premesse false, anche il risultato finale sarà falso»? Logicamente concordo, ma se non mi presenti né un ragionamento fondato, secondo te, da premesse false; né un ragionamento fondato, secondo te, da premesse vere; perdonami la costatazione, ma hai aperto bocca solo per ossigenarla. E non prendertela a male, perchè mi sto trattenendo da ironie piú pesanti.
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minstrel
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Messaggio da minstrel »

Meglio che non entriamo nell'ambito filosofico in effetti. I miei umili studi mi costringono finora a ritenere il tomismo aristotelico la più perfetta struttura filosofica sul reale finora mai prodotta dall'uomo. Stop. Questo perché anche io, come l'amico Di Blasi, non solo ritengo che "Tommaso possa restituire alla contemporaneità non poca serenità concettuale e un grande respiro sapienziale", ma anche che "la classicità osserva il mondo e l’animo umano e si chiede come stanno sul serio le cose. La modernità nasce arrabbiata fin dai suoi albori nell’umanesimo. Si nutre di pensatori arroganti e di termini il cui unico scopo è instillare concetti destabilizzanti per sconfiggere un qualche avversario cattivo."

Affermazione gratuita per molti, apoftegma apodittico per il sottoscritto, per altro sempre pronto a rendere conto di tale affermazione. Non qui, non adesso.
Mi avete avuto per anni, moderni laicisti del menga, non mi avrete mai più!
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

minstrel ha scritto:Meglio che non entriamo nell'ambito filosofico in effetti. I miei umili studi mi costringono finora a ritenere il tomismo aristotelico la più perfetta struttura filosofica sul reale finora mai prodotta dall'uomo. Stop. Questo perché anche io, come l'amico Di Blasi, non solo ritengo che "Tommaso possa restituire alla contemporaneità non poca serenità concettuale e un grande respiro sapienziale", ma anche che "la classicità osserva il mondo e l’animo umano e si chiede come stanno sul serio le cose. La modernità nasce arrabbiata fin dai suoi albori nell’umanesimo. Si nutre di pensatori arroganti e di termini il cui unico scopo è instillare concetti destabilizzanti per sconfiggere un qualche avversario cattivo."

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minstrel
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Messaggio da minstrel »

Mauro1971 ha scritto:Sei sempre una delle mie grandi scimmie antropomorfe senza peli preferite :risata: :risata: :risata:
Senza peli a chi?!?! :ironico:
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Morpheus
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Messaggio da Morpheus »

Vieri ha scritto:hai scritto:
Io continuo sempre a ribadire il concetto che se esiste una "legge", anzi molteplici leggi, nella fisica, nella chimica e nella biologia, spesso anche molto complesse e sempre immutabili è inammissibile ed inaccettabile risolvere la questione, che una persona istruita possa non porsi degli interrogativi di questo genere e rispondere ...
:strettamano:
Cavolo, ma non riesco a comprendere questa frase che riporto sopra...

Il fatto che gli interrogativi ce li poniamo tutti, ma invece che rispondere con quello che uno sente dentro o immagina (grida interiori, chiamate dell'anima o esperienze trascendentali), gli scienziati tentano di rispondere con risposte oggettive, i cui risultati sono riottenibili da piu' individui, i cui esperimenti sono riproducibili piu' volte, e i cui risultati sono sostenuti da altri esperimenti che mirano ad controllare lo stesso fenomeno con altri metodi.

Non e' che non sentiamo il bisogno spirituale, la meraviglia di fronte alle stelle. Diamo pero' il reale peso alle impressioni e esperienze di fede personali, cioe' zero.
L'unica cosa che puo' avere valore sono i risultati di esperimenti potenzialmente confutabili. Il resto sono parole.
“I nostri nemici sono stati l’ignoranza e la rassegnazione”. Non so perché, ma ormai è andata così.

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renato-c
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Messaggio da renato-c »

Salve

Secondo il concetto autoritario di fede

la fede è dovuta al fatto del ritenere e pretende di avere la fede perché possessori di una risposta anche senza bisogno di prove , perché tutto ciò è ritenuto e formulato ed elaborato da una autorità cui siamo sottomessi ,sottoposti ,in quanto è ritenuta onnipotente onnisciente ecc. e se lo dice Lei ( l’autorità)
è indiscussa verità ed è incrollabile come è incrollabile lei e con lei anche coloro che la difendono e perciò .diventano . pari ad essa incrollabili detentori della verità .
Di solito si tratta di credere a idee o come contenuti e sono dogmi a cui ci si deve sottomettere o credere anche se non provati o irrazionali senza prove.

concetto umanistico

secondo il concetto umanistico invece non si può essere detentori della fede
La fede non consiste di idee (anche se può contenerle) non consiste di dogmi ecc.
non può essere formulata o elaborata può solo essere vissuta come esperienza e si può vivere solo nella fede e cioè questo consiste essere in armonia con la Verità razionale ,che si vive nell'amore in armonia con la coscienza propria .

la fede può solo essere vissuta nella certezza di fare ciò che è giusto .
La persona fedele è colei che fa’ ciò che è giusto e non che ha le idee giuste , ma poi fa ciò che è male
.
La fede vissuta nel presente rende testimonianza anche per il futuro in quanto il futuro è già presente nel modo di vivere nell'esperienza come condizione anticipata vissuta.

La fede è convinzione e conoscenza , consapevolezza in ciò ancora non provato ,perché è una certezza della realtà della stessa possibilità come comprensione umana dovuta all'esperienza razionale , dovuta alla capacità ,dovuta ad aver fede in un altro perché si conosce il suo cuore il suo intimo ,significa essere sicuri del suo cuore delle sue emozioni del suo intelletto

Conclusione :
Pertanto la fede si può solo manifestare e vivere e ha infinite manifestazioni però si basa sulla conoscenza .
Renato
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minstrel
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Messaggio da minstrel »

Morpheus ha scritto:Il fatto che gli interrogativi ce li poniamo tutti, ma invece che rispondere con quello che uno sente dentro o immagina (grida interiori, chiamate dell'anima o esperienze trascendentali), gli scienziati tentano di rispondere con risposte oggettive, i cui risultati sono riottenibili da piu' individui, i cui esperimenti sono riproducibili piu' volte, e i cui risultati sono sostenuti da altri esperimenti che mirano ad controllare lo stesso fenomeno con altri metodi.

Non e' che non sentiamo il bisogno spirituale, la meraviglia di fronte alle stelle. Diamo pero' il reale peso alle impressioni e esperienze di fede personali, cioe' zero.
L'unica cosa che puo' avere valore sono i risultati di esperimenti potenzialmente confutabili. Il resto sono parole.
Rileggiti e osserva le parole che ho sottolineato.
Questo è scientismo. Lo scientismo è, Deo Gratias, un atteggiamento intellettuale contradditorio, morto stecchito.
Buona lettura. :ok:
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renato-c
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Messaggio da renato-c »

minstrel ha scritto:
Morpheus ha scritto:Il fatto che gli interrogativi ce li poniamo tutti, ma invece che rispondere con quello che uno sente dentro o immagina (grida interiori, chiamate dell'anima o esperienze trascendentali), gli scienziati tentano di rispondere con risposte oggettive, i cui risultati sono riottenibili da piu' individui, i cui esperimenti sono riproducibili piu' volte, e i cui risultati sono sostenuti da altri esperimenti che mirano ad controllare lo stesso fenomeno con altri metodi.

Non e' che non sentiamo il bisogno spirituale, la meraviglia di fronte alle stelle. Diamo pero' il reale peso alle impressioni e esperienze di fede personali, cioe' zero.
L'unica cosa che puo' avere valore sono i risultati di esperimenti potenzialmente confutabili. Il resto sono parole.
Rileggiti e osserva le parole che ho sottolineato.
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Buona lettura. :ok:
Salve
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Vieri
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Messaggio da Vieri »

Morpheus ha scritto:
Vieri ha scritto:hai scritto:
Io continuo sempre a ribadire il concetto che se esiste una "legge", anzi molteplici leggi, nella fisica, nella chimica e nella biologia, spesso anche molto complesse e sempre immutabili è inammissibile ed inaccettabile risolvere la questione, che una persona istruita possa non porsi degli interrogativi di questo genere e rispondere ...
:strettamano:
Cavolo, ma non riesco a comprendere questa frase che riporto sopra...

Il fatto che gli interrogativi ce li poniamo tutti, ma invece che rispondere con quello che uno sente dentro o immagina (grida interiori, chiamate dell'anima o esperienze trascendentali), gli scienziati tentano di rispondere con risposte oggettive, i cui risultati sono riottenibili da piu' individui, i cui esperimenti sono riproducibili piu' volte, e i cui risultati sono sostenuti da altri esperimenti che mirano ad controllare lo stesso fenomeno con altri metodi.

Non e' che non sentiamo il bisogno spirituale, la meraviglia di fronte alle stelle. Diamo pero' il reale peso alle impressioni e esperienze di fede personali, cioe' zero.
L'unica cosa che puo' avere valore sono i risultati di esperimenti potenzialmente confutabili. Il resto sono parole.
Mi scuso prima con Mauro al quale ho attribuito a lui delle parole tue, ma l'errore penso sia derivato dal fatto che pensate a parer mio in maniera analoga basandosi sempre sul fatto che la ricerca scientifica possa risolvere, sempre e con ASSOLUTA CERTEZZA, TUTTI gli interrogativi dell'uomo.

Io ho sempre ribadito che tutta questa ricerca si sia sempre orientata a conoscere il "come" e cioè a scoprire le formule matematiche, le composizioni chimiche e biologiche ma MAI ha porsi l'interrogativo del "perchè" queste leggi siano così perfette, liquidando sempre il discorso che il "perchè" è solo un aspetto secondario....e che non interessa.... :triste:

Quindi continuo a ribadire che solo il dubbio, facilita il dialogo e che da un ragionamento scientifico anche giusto e logico, se parte da presupposti errati, il risultato potrebbe essere errato.

Morale quindi, niente certezze assolute (eccetto quelle relative alle proprie convinzioni religiose, o meno,che in questo caso esulano da questo discorso) ma solo alla fine rimangono solo supposizioni ........
f=ma......E=mc2 , ecc......perchè poi l'uomo evoluto dalle scimmie dopo milioni di anni, l'uomo è divenuto tale e padrone del mondo e le scimmie sono ancora rimaste tali ?....si, è vero,.....ma perché è così ?

Dite che non lo sappiamo, dite che sono stati gli alieni, dite che è stata una forza ultraterrestre,...quello che vi pare se non volete citare il nome di DIo ma non potete porvi questo interrogativo......

Solo la possibilità del dubbio crea il dialogo poichè se uno afferma che "è così e basta" perchè la scienza e non la fede sono in grado di spiegare TUTTI gli interrogativi dell'uomo, capite che non può esistere dialogo.

Spero di essere stato chiaro anche se sono costretto a ripetere spesso le stesse cose....
Buona giornata...
:strettamano:
Ultima modifica di Vieri il 10/02/2017, 14:41, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da minstrel »

renato-c ha scritto:
minstrel ha scritto:
Morpheus ha scritto:Il fatto che gli interrogativi ce li poniamo tutti, ma invece che rispondere con quello che uno sente dentro o immagina (grida interiori, chiamate dell'anima o esperienze trascendentali), gli scienziati tentano di rispondere con risposte oggettive, i cui risultati sono riottenibili da piu' individui, i cui esperimenti sono riproducibili piu' volte, e i cui risultati sono sostenuti da altri esperimenti che mirano ad controllare lo stesso fenomeno con altri metodi.

Non e' che non sentiamo il bisogno spirituale, la meraviglia di fronte alle stelle. Diamo pero' il reale peso alle impressioni e esperienze di fede personali, cioe' zero.
L'unica cosa che puo' avere valore sono i risultati di esperimenti potenzialmente confutabili. Il resto sono parole.
Rileggiti e osserva le parole che ho sottolineato.
Questo è scientismo. Lo scientismo è, Deo Gratias, un atteggiamento intellettuale contradditorio, morto stecchito.
Buona lettura. :ok:
Salve
la vera fede ... è come dire il vero amore .la vera libertà,ecc...
Non Esiste !
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Si rilegga e osservi le parole che le ho sottolineato.
Questo è relativismo. Il relativismo è, Deo Gratias, un atteggiamento intellettuale contradditorio morto stecchito.
Buona lettura. :ok:
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Messaggio da Vieri »

Mauro1971 ha scritto:Vieri... guarda che io non ho assolutamente scritto quelle parole :risata: :risata: :risata:

Nel senso, lo ha fatto Morpheus, ne condivido il pensiero sicuramente, ma tu ce l'hai con me :risatina:
Mauro, scusami ed ho risposto a Morpheus citando anche la tua osservazione e l'errore per me, è derivato dal fatto che ragionate per me in maniera analoga dove "pare" che la scienza sia in grado di risolvere tutto e sempre senza mai ombra di dubbio e del il "perchè" certi avvenimenti avvengano e spiegati benissimo dalla scienza, non ve ne curate affatto lasciando il tutto nemmeno nel banale boh!. Pare che sapere il perchè ma solo il come vi interessi e questo capisci che possa generare notevoli difficoltà di dialogo.
A presto.
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Messaggio da Vieri »

deliverance1979 ha scritto:Vedi Bieri, quelli che tu chiami idoli, che poi sono al pari del Dio bibliblico.
La differenza non esiste, é una questione di punti di vista.
Ci sono persone che sono state tradite dai famosi idoli come tu li chiami, cosi come quelle tradite dalla bibbia e dal Dio.
Viceversa, c'é chi con questi idoli ci si é riempito la vita, li vive bene e muore felice e sazio di giorni, tanto per citare un passo biblico.
Non si puó dire che chi vive una vita fatta di passioni terrene viva infelicemente, mentre chi segue le regole della Chiesa con le relative chiavi di lettura e rinunce sia felice.
La felicitá, quella vera, é appannaggio di pochi, poiché dipende da molti fattori che nel corso dell'esistenza di una persona, non sempre si verificano tutti contemporaneamente o comunque nel corso del tempo.
La stragrande maggioranza delle persone, cerca attraverso dei compromessi di raggiungere una certa quota di felicitá e spesso ci si accontenta, oppure é frustrata per la condizione che si trova a vivere o le contingenze che la vita o le circostanze gli hanno riservato.
La religione invece, spesso droga la felicitá reale di una persona con la promessa che ció che non si é potuto ottenere in vita, lo si avrá nel regno dei cieli, e cosi con questa rassicurazione si affronta meglio il presente ed un eventuale trapasso.
Ma questa peró é una speranza e non una certezza.
Scusa Deliverance, ma ho parlato di religione di speranze paradisiache, di credenti, di idoli biblici come il famoso vitello d'oro ? No assolutamente ed ho fatto un discorso assolutamente laico.

Indipendentemente da cosa uno possa credere o meno, la vita, ritengo che debba essere sempre vissuta e non "sputtanata" (scusa il termine).

La mia "parabola del vecchietto" è assolutamente bipartisan ed alla fine quello che dici:
c'é chi con questi idoli ci si é riempito la vita, li vive bene e muore felice e sazio di giorni,
e
Non si puó dire che chi vive una vita fatta di passioni terrene viva infelicemente,
Potrà per me anche vivere "felice e gioioso" ma secondo te questo "elemento" che muore felice e sazio di giorni, lascia qualche cosa all'infuori del suo egoismo ? Niente, assolutamente niente.

Una persona che desideri essere chiamato "uomo" potrà avere uno scopo finale nella vita che non sia rivolto solo ed esclusivamente al suo egoismo ?

Tu dici:
La religione invece, spesso droga la felicitá reale di una persona con la promessa.......
Ma chi te lo ha detto, dove lo hai letto che "droghi la felicità"? Questa "religione" che citi non è la mia droga ma forse sarà quella dei tdG .....ma la vera religione è sinonimo di "speranza" e questa, non è una oppressione come forse tu l'hai interpretata.

Non farmi farmi ripetere i soliti riferimenti ma Gesù aveva detto: non vi ho chiamato servi, ma amici....e allora se interpreti ben questo passo come le ritieni : parole di "oppressione"?

PS. Noto con dispiacere che avete spesso un concetto della "religione" basato principalmente sugli insegnamenti geovisti che niente hanno a che vedere con quanto presente nella Chiesa Cattolica.

Buona giornata.
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Messaggio da Morpheus »

minstrel ha scritto: Si rilegga e osservi le parole che le ho sottolineato.
Questo è relativismo. Il relativismo è, Deo Gratias, un atteggiamento intellettuale contradditorio morto stecchito.
Buona lettura. :ok:

Cavolo, ma questo "Incontro a Gesù” di Adriano Virgili risponde proprio a tutto :)

Cmq, posso dire che questo pdf fa affermazioni che proprio non condivido?
Es "Percepiamo suoni, colori, odori, sapori, freddo e caldo, dolore e piacere, pensieri e decisioni, scopi e significati. La fisica e le altre scienze “dure” astraggono da tutti questi dettagli concreti, ignorando totalmente ciò che non possa essere espresso in termini di equazioni o formule e semplificando enormemente l’ordine naturale"
La semplificazione in fisica e' data dal fatto, certamente non voluto dai fisici, che le leggi che abbiamo scoperto sono "semplici" (non facili). La complessita' che vediamo nasce dal fatto che queste leggi e queste forze hanno interagito per ben 14ml di anni, limandosi e mescolandosi.
Non e' colpa nostra se e' cosi', ma "colori, odori, sapori, freddo e caldo etc" sono tutte sensazioni spiegate benissimo in modo fisico. Sulla percezioni stanno lavorando biologi, fisici e neuropsichiatri. Sulla coscienza si inizia a lavorare (e mi sembra che sia il problema che nel prossimo secolo si vuole risolvere).

Asserire che "mai" si sapra' qualcosa solo perche' on la si sa "ora" e' un superbo.
Questa e' superbia. La superbia è, Deo Gratias, e un atteggiamento intellettuale contradditorio morto stecchito. :)
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Messaggio da minstrel »

Morpheus ha scritto:Cavolo, ma questo "Incontro a Gesù” di Adriano Virgili risponde proprio a tutto :)
Risponde a quel che serve qui.
Cmq, posso dire che questo pdf fa affermazioni che proprio non condivido?
Certo, basta che tu abbia confutazioni migliori di quella seguente.
La semplificazione in fisica e' data dal fatto, certamente non voluto dai fisici, che le leggi che abbiamo scoperto sono "semplici" (non facili).
La frase di Adriano dice tutt'altro. Dice che il metodo scientifico necessariamente astrae dagli enti per il suo studio del reale le sole quantità, tralasciando le qualità che sono ovviamente "immatematizzabili"; non dice affatto che c'è una "semplificazione in fisica", ma che la fisica "semplifica" il reale astraendone le SOLE quantità matematizzabili. Il problema scientista sta nel fatto di dichiarare che le qualità degli enti non siano oggettive o comprensibili o addirittura esistenti. E questo soltanto perché le stesse non sono, per metodo, studiabili dalla scienza moderna.
Non e' colpa nostra se e' cosi', ma "colori, odori, sapori, freddo e caldo etc" sono tutte sensazioni spiegate benissimo in modo fisico.
Ammettendo che siano "spiegate benissimo" saranno spiegazioni, appunto, "in modo fisico", cioè solo sotto una prospettiva fisica matematica che non può per logica coincidere con l'intero reale! E il pdf spiega perché.

Il fatto è che tali sensazioni, con il metodo scientifico matematico, possono essere spiegate (benissimo...) nella SOLA prospettiva quantificabile. Generalmente si dichiara che la matematizzazione delle scienze sperimentali esprime le quantità dei fenomeni fisici, tralasciando le qualità degli stessi; cioè matematizzando una esperienza si cerca implicitamente il corrispondente quantitativo di ogni fenomeno fisico. La misurazione della temperatura del corpo di mio figlio espressa in gradi centigradi è certamente la realtà di quel fenomeno che chiamiamo temperatura sotto quell’aspetto e sotto la prospettiva matematica, ma attenzione le qualità di questa realtà non sono affatto eliminate dalla stessa, ma sono eliminate solo dal nostro modo di esprimerci: la temperatura non è diventata una lunghezza per il solo fatto che io la esprimo con una lunghezza!
Pertanto uno scienziato che vuole utilizzare la matematizzazione per analizzare una data esperienza , deve inevitabilmente “quantificare” tale esperienza, esprimendola mediante numeri e quindi formule. Successivamente, mediante la deduzione propria della matematica, potrà fornire delle previsioni che potranno essere controllate direttamente nella realtà, la quale risponderà sempre in modo “completo” cioè con i suoi aspetti quantitativi e qualitativi. Di questi lo scienziato che matematizza prenderà i soli aspetti quantitativi per comprova, analizzerà i risultati e così via.

confrontando i risultati della deduzione matematica coi dati dell’esperienza [lo scienziato] vede che esse coincidono. Ma ricordiamoci che così io scienziato ha in mano solo una buccia della realtà, un ”vestito di idee” come dice Husserl (Die Krisis der europäischen Wissenschaften und die transzendentale Phänomenologte. «Husserliana» VI, Hagg, Nijhoff, 1954 Pagg- 5 e ss.) e ogni volta che verifica sperimentalmente una legge non fa altro che provare alla natura questo vestito di idee.
Le prove vanno bene perchè le prime misure del vestito sono state prese sulla persona, ossia, per uscir di metafora, dall’esperienza, e perchè i rapporti che hanno valore per la stoffa del vestito, ossia per l’aspetto quantitativo, hanno valore anche per la natura. È un po’ come se la persona a cui facciamo un vestito avesse il potere di far ripercuotere nella stoffa i cambiamenti che avvengono in lei, E ciò avviene perchè l’aspetto quantitativo considerato dalla scienza non è una stoffa venuta dal di fuori, come nel caso del vestito, ma è un elemento di quella stessa realtà concreta che è percepita sensibilmente.
Vanni Rovighi, Sofia. Elementi di Filosofia 1 – Logica. La Scuola. Brescia. 1964. Pagg. 35


La matematica è necessariamente una sintassi a-posteriori di quell’intuizione di puro senso comune che, citando il Garrigou-Lagrange, viene chiamata “intuizione astrattiva dell’essere” e cioè quella consapevolezza profonda che quello che è, per chiamarlo tale , non può non essere.
Asserire che "mai" si sapra' qualcosa solo perche' on la si sa "ora" e' un superbo.
E quando mai ho asserito questo? Ho asserito piuttosto implicitamente che la scienza moderna matematizzata necessariamente, per metodo, si limita a descrivere una parte dell'intero Reale osservabile. Piuttosto, non è che con la tua frase tu pensi che la scienza possa un giorno spiegare tutto? Perché asserire che prima o poi la scienza risponderà "a tutto" non è solo scientismo, ma è proprio dogmatismo scientista irrazionale.
Questa e' superbia. La superbia è, Deo Gratias, e un atteggiamento intellettuale contradditorio morto stecchito. :)
Purtroppo temo che questo atteggiamento non verrà mai superato in seno all'essere umano. Per fortuna, almeno in questa discussione, non centra proprio nulla.
Ultima modifica di minstrel il 10/02/2017, 15:54, modificato 10 volte in totale.
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Messaggio da Giovanni64 »

Morpheus ha scritto:
..Sulla coscienza si inizia a lavorare (e mi sembra che sia il problema che nel prossimo secolo si vuole risolvere
Si vuole chi? Che senso ha? A me non interessa, sicuramente non è una priorità.
Il mondo rischia di finire più a causa delle conoscenze scientifiche che altro. Magari ci sarà semplicemente un altro mondo, per carità. Ma allora perché la religione scientifica rompe le scatole per il fatto che non è tollerabile una terra con una paio di gradi in più?

Perché la religione scientifica non lascia che sia la democrazia, ad esempio, a decidere? Perché fissa in modo peraltro ipocrita il grado di accoglienza e di generosità che una comunità deve avere? Dove l'ha trovato scritto?
Ultima modifica di Giovanni64 il 10/02/2017, 15:51, modificato 1 volta in totale.
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Vieri ha scritto: Io ho sempre ribadito che tutta questa ricerca si sia sempre orientata a conoscere il "come" e cioè a scoprire le formule matematiche, le composizioni chimiche e biologiche ma MAI ha porsi l'interrogativo del "perchè" queste leggi siano così perfette, liquidando sempre il discorso che il "perchè" è solo un aspetto secondario....e che non interessa.... :triste:
Ma cosa dici?! Secondo me hai una visione della scienza molto distorta... chi ti dice che non ci chiediamo il "perche'"?
A proposito, ma PERCHE' non ti informi di com'e' nata la teoria delle stringhe, i concetti di multiverso, la teoria della complessita' e dell'informazione applicata alla fisica? Magari capiresti che' e' proprio da PERCHE' che i fisici si sono chiesti che nascono le risposte piu' interessanti. E non sono risposte "a sentimento"...
Vieri ha scritto: Quindi continuo a ribadire che solo il dubbio, facilita il dialogo e che da un ragionamento scientifico anche giusto e logico, se parte da presupposti errati, il risultato potrebbe essere errato.
Infatti, sei tu che non hai dubbi che quello che "senti" e' vero... e questo non facilita il dialogo perche' appena ti si chiedono le prove di quello che dici non ci sono se non a "parole". Bellissime parole, per carita', ma dal valore zero (se non estetico) per stabilire cio' che e' da cio' che non e'.
Partire dal presupposto che non si deve conoscere, studiare o RICERCARE per trovare delle spiegazioni, e' proprio il tipo di presupposto errato di cui ti lamenti: "se parte da presupposti errati, il risultato potrebbe essere errato".
Vieri ha scritto: Morale quindi, niente certezze assolute (eccetto quelle relative alle proprie convinzioni religiose...
:fronte:

E' il contrario! Le certezze assolute NON sono le proprie convinzioni!
Vieri ha scritto: perchè poi l'uomo evoluto dalle scimmie dopo milioni di anni, l'uomo è divenuto tale e padrone del mondo e le scimmie sono ancora rimaste tali ?....si, è vero,.....ma perché è così ?
Questa e' la classica domanda di chi non sa nulla dell'evoluzione, si fa domande e poi non cerca le risposte: L'uomo NON discende dalle scimmie che noi vediamo ora sulla terra ma da un antenato comune tra scimpanze', bonobo e umani.
Guardati questo e capirai: " onclick="window.open(this.href);return false;
Vieri ha scritto: Dite che non lo sappiamo, dite che sono stati gli alieni, dite che è stata una forza ultraterrestre,...quello che vi pare se non volete citare il nome di DIo ma non potete porvi questo interrogativo......
Citare Merlino o Mithrandir ha lo stesso valore che citare Dio.
Vieri ha scritto: Solo la possibilità del dubbio crea il dialogo poichè se uno afferma che "è così e basta" perchè la scienza e non la fede sono in grado di spiegare TUTTI gli interrogativi dell'uomo, capite che non può esistere dialogo.
Ma come si puo' formulare una frase che dice "la fede puo' spiegare..."? La fede e' fede... ci credi senza spiegazione. Se ci fosse una spiegazione, e la spiegazione fosse valida (nel senso logico) e testabile, sarebbe scienza.
La scienza dice e' cosi' e basta sulle cose che si sono accertate. Lo fa perche', mi dispiace dirtelo, e' cosi'!
La massa genera gravita' perche' e' cosi', le particelle hanno stati di sovrapposizione quantica perche' e' cosi'.
Il dialogo non c'e' con chi non accetta queste cose cose campando in aria discorsi soggettivi, emozionali e a fede.
Vieri ha scritto: Spero di essere stato chiaro anche se sono costretto a ripetere spesso le stesse cose....
Buona giornata...
:strettamano:
Le ripeti perche' non ti viene il dubbio che quello che sai per "rivelazione" o "sentimento" e' da mettere in dubbio e non e' affidabile. Gli scienziati mettono sempre in dubbio le loro risposte, spesso si fanno nuovi test per migliorare l'accuratezza dei risultati e controllare meglio le teorie.
Fallo anche tu! Vedresti chiaramente che la religione e i concetti che ieri davano per sicuri, si sono sempre rivelati falsi. E' dalla nascita del metodo scientifico invece che le teorie vengono espanse, ma mai confutate nel dominio in cui sono state formulate (es gravita' newtoniana che risale a 500 anni fa)
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Sapete cos'è il "vero" peccato originale ?

Messaggio da Vieri »

Il VERO peccato originale dell'uomo è stato quello, sia in origine che "oggi" (immutato) di volersi sentire per intelligenza, conoscenza e scienza, SEMPRE superiore a Dio. LA SUPERBIA.

Tradotto, allora per me dal punto di vista laico, è avere la superbia di asserire che l'INTELLIGENZA e la CONOSCENZA (umana che ritengo particolarmente perfettibile e direi anche "discutibile") possa ritenersi talmente intelligente da riuscire a capire e spiegare tutti i misteri che ci circondano, dall'universo alla vita su questa terra ed alla natura dell'uomo stesso.
L'uomo, contrariamente a quanti possano affermare, non è solo una entità carnale ma anche spirituale ed è questa la più grande "differenza" che lo contraddistingue dagli altri mammiferi.

La scienza, potrà alla fine definire e studiare sempre il "come"di certe leggi fisiche, chimiche e biologiche regolano la nostra vita ma MAI il "perchè" (l'origine).

Questo, mi sembra poi, senza scomodare grandi "cervelloni" che l'uomo non è dotato di sola ragione ma anche di emotività che è in pratica formata da i sentimenti che per alcuni si traducono anche in "amore".

Sarà mai possibile catalogare l'uomo ed i suoi sentimenti, secondo delle leggi sempre precise ed immutabili ?
LA statistica potrà fare delle catalogazioni comportamentali ma la psicologia non sarà MAI una scienza esatta.....
Quindi, già su questo fatto "logico" le sicurezze e le certezze non esisteranno mai......

Buona giornata
:strettamano:
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Messaggio da Morpheus »

minstrel ha scritto:
Morpheus ha scritto:Cavolo, ma questo "Incontro a Gesù” di Adriano Virgili risponde proprio a tutto :)
Risponde a quel che serve qui.
Non te la prendere, era divertente il fatto che a due che ti contestavano rispondevi due volte di seguito con la stessa pubblicazione.
minstrel ha scritto: [CUT]...Il problema scientista sta nel fatto di dichiarare che le qualità degli enti non siano oggettive o comprensibili o addirittura esistenti. E questo soltanto perché le stesse non sono, per metodo, studiabili dalla scienza moderna.
Mi era chiara la parte che ho cancellata, non avevo voglia di investire tempo ad andare nelle varie parti e ho tagliato corto.
Per la parte che ho lasciato: e' sempre quello pero' il punto focale a cui si arriva con chi ne sa... queste proprieta'/qualtita' esistono? Sono risultato delle leggi piu' semplici sottostanti studiabili dalla scienza moderna (emergenti)?
Se veramente parli di "metodo della scienza moderna", potrei concordare che ci sono cose non ancora studiabili (e ribatto che allora non ha senso parlarne o tentare di capirle con un metodo che e' campato in aria, come la fede), ma se parli di "metodo della scienza" allora non concordo.
minstrel ha scritto:
Non e' colpa nostra se e' cosi', ma "colori, odori, sapori, freddo e caldo etc" sono tutte sensazioni spiegate benissimo in modo fisico.
[CUT]
La matematica è necessariamente una sintassi a-posteriori di quell’intuizione di puro senso comune che, citando il Garrigou-Lagrange, viene chiamata “intuizione astrattiva dell’essere” e cioè quella consapevolezza profonda che quello che è, per chiamarlo tale , non può non essere. Questa è la base necessaria per costruire sullo stesso qualsiasi teoria.
Mi sembrano le argomentazioni del secolo scorso... la matematica e' la realta' o una rappresentazione con la quale la spieghiamo (pertanto non spieghiamo la realta', ma un suo modello, che essendo fatto da noi e' spiegabile di sicuro).
Non c'e' una rispsota scientifica a questo. Quindi ognuno la puo' vedere come vuole (facciamo dialogo :)), ma sapendo che quello che diciamo e' la nostra idea, non per forza e' giusta o vera.
minstrel ha scritto:
Asserire che "mai" si sapra' qualcosa solo perche' on la si sa "ora" e' un superbo.
E quando mai ho asserito questo? Ho asserito piuttosto implicitamente che la scienza moderna matematizzata necessariamente, per metodo, si limita a descrivere una parte dell'intero Reale osservabile. Piuttosto, non è che con la tua frase tu pensi che la scienza possa un giorno spiegare tutto? Perché asserire che prima o poi la scienza risponderà "a tutto" non è solo scientismo, ma è proprio dogmatismo scientista irrazionale.
La scienza tenta descrive tutto cio' che vediamo/percepiamo, che e' tantissimo, visto che arriviamo ora ai confini del nostro universo causale. Quello che non si vede, non si sente, non ha effetti, non fa nulla, equivale al "non esiste" (es gli elfi, la fata del dentino, etc), per la scienza non c'e' (per fortuna).

"non è che con la tua frase tu pensi che la scienza possa un giorno spiegare tutto?" la risposta e': non lo so :)
minstrel ha scritto:
Questa e' superbia. La superbia è, Deo Gratias, e un atteggiamento intellettuale contradditorio morto stecchito. :)
Purtroppo temo che questo atteggiamento non verrà mai superato in seno all'essere umano. Per fortuna, almeno in questa discussione, non centra proprio nulla.
Era per fare una conclusione che riprendesse le tue ultime due :)
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Messaggio da Mauro1971 »

Giovanni64 ha scritto:
Morpheus ha scritto:
..Sulla coscienza si inizia a lavorare (e mi sembra che sia il problema che nel prossimo secolo si vuole risolvere
Si vuole chi? Che senso ha? A me non interessa, sicuramente non è una priorità.
Il mondo rischia di finire più a causa delle conoscenze scientifiche che altro. Magari ci sarà semplicemente un altro mondo, per carità. Ma allora perché la religione scientifica rompe le scatole per il fatto che non è tollerabile una terra con una paio di gradi in più?

Perché la religione scientifica non lascia che sia la democrazia, ad esempio, a decidere? Perché fissa in modo peraltro ipocrita il grado di accoglienza e di generosità che una comunità deve avere? Dove l'ha trovato scritto?
Perchè non esiste una "religione scientifica".

Esistono scienziati, uomini che lavorano, le cui invenzioni poi possono essere usate anche molto male, ma tu così dai per scontata una omogeneità strutturale che non esiste. Per cui hai l'ingegnere che inventa ed ha inventato macchine altamente inquinanti, come quelli che hanno messo a punto strumenti per inquinare molto meno, e poi l'uomo d'affari magari cristiano che bellamente se ne frega e opta per utilizzare i mezzi più economici.
Ma non esiste una "religione scientifica" che vuole una cosa e poi l'altra, non c'è proprio nulla di simile.
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Messaggio da Morpheus »

Vieri ha scritto: L'uomo, contrariamente a quanti possano affermare, non è solo una entità carnale ma anche spirituale ed è questa la più grande "differenza" che lo contraddistingue dagli altri mammiferi.
Amen amico! Non solo carne, ma anche spirito
Vieri ha scritto: La scienza, potrà alla fine definire e studiare sempre il "come"di certe leggi fisiche, chimiche e biologiche regolano la nostra vita ma MAI il "perchè" (l'origine).
Amen! MAI! :)
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Messaggio da Morpheus »

Giovanni64 ha scritto:
Morpheus ha scritto: ..Sulla coscienza si inizia a lavorare (e mi sembra che sia il problema che nel prossimo secolo si vuole risolvere
Si vuole chi? Che senso ha? A me non interessa, sicuramente non è una priorità.
Il mondo rischia di finire più a causa delle conoscenze scientifiche che altro. Magari ci sarà semplicemente un altro mondo, per carità. Ma allora perché la religione scientifica rompe le scatole per il fatto che non è tollerabile una terra con una paio di gradi in più?

Perché la religione scientifica non lascia che sia la democrazia, ad esempio, a decidere? Perché fissa in modo peraltro ipocrita il grado di accoglienza e di generosità che una comunità deve avere? Dove l'ha trovato scritto?
E' vero: grandi poteri (scientifici), comportano grandi responsabilita' (morali).

"Il mondo rischia di finire più a causa delle conoscenze scientifiche che altro.": ricordiamoci che se arriviamo a 40-50-60-70-80-90-100 anni, e' per il progresso scientifico. Se ci operiamo, abbiamo l'anestesia, etc e' per la scienza (grazie a Dio :)*)
"perché la religione scientifica rompe le scatole per il fatto che non è tollerabile una terra con una paio di gradi in più?": perche' con i piu' di 2 gradi la biodiversita' marina sarebbe intaccata, uccidendo i coralli e di conseguenza minando la cetena alimentare dal basso.
"fissa in modo peraltro ipocrita il grado di accoglienza e di generosità che una comunità deve avere?": Davvero? e come la fissa? Di che parli?

* ma Dio, scrivendo la Bibbia, non poteva dirci come curarci invece di insistere su quei 10 comandamenti che i primi 4 sono pure inutili e dio-centristi?!?!? Ma quante morti e sofferenze non ha evitato!?
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Messaggio da minstrel »

Morpheus ha scritto:
minstrel ha scritto:
Morpheus ha scritto:Cavolo, ma questo "Incontro a Gesù” di Adriano Virgili risponde proprio a tutto :)
Risponde a quel che serve qui.
Non te la prendere, era divertente il fatto che a due che ti contestavano rispondevi due volte di seguito con la stessa pubblicazione.
:occhiol:
Mi era chiara la parte che ho cancellata, non avevo voglia di investire tempo ad andare nelle varie parti e ho tagliato corto.
Per la parte che ho lasciato: e' sempre quello pero' il punto focale a cui si arriva con chi ne sa... queste proprieta'/qualtita' esistono? Sono risultato delle leggi piu' semplici sottostanti studiabili dalla scienza moderna (emergenti)?
Se veramente parli di "metodo della scienza moderna", potrei concordare che ci sono cose non ancora studiabili (e ribatto che allora non ha senso parlarne o tentare di capirle con un metodo che e' campato in aria, come la fede), ma se parli di "metodo della scienza" allora non concordo.
Quelle che molti fisici chiamano "proprietà emergenti" meriterbbe discorso a parte. Non ho tempo sorry!
Mi sembrano le argomentazioni del secolo scorso...
In realtà son medievali. A tutt'oggi mai realmente confutate.
la matematica e' la realta' o una rappresentazione con la quale la spieghiamo (pertanto non spieghiamo la realta', ma un suo modello, che essendo fatto da noi e' spiegabile di sicuro).
Non c'e' una rispsota scientifica a questo. Quindi ognuno la puo' vedere come vuole (facciamo dialogo :)), ma sapendo che quello che diciamo e' la nostra idea, non per forza e' giusta o vera.
mai parlato di "avere la Verità", quanto di sapere che essa esiste. Se sappiamo che esiste possiamo dialogare, si.
La scienza tenta descrive tutto cio' che vediamo/percepiamo, che e' tantissimo, visto che arriviamo ora ai confini del nostro universo causale.
Vero. Può essere tantissimo. Il che non è "tutto".
Quello che non si vede, non si sente, non ha effetti, non fa nulla, equivale al "non esiste" (es gli elfi, la fata del dentino, etc), per la scienza non c'e' (per fortuna).
Per la scienza non c'è quello che non è matematizzabile (scienza dura) o non è in qualche modo "compartibile" (le cosidette "scienze" con molte virgolette molli). Ma che non esista, che ne so, una parte non matematizzabile dell'amore o della stima o dell'astio o dell'odio che provi per una ragazza, per te morpheus e non per la scienza, temo proprio non lo si possa dire. Quanto meno tu non lo puoi dire a meno di non ingannarti, nascondendoti questo fatto.
Certo, già vedo le anime belle che mi dicono "eh, quello che chiami amore, astio, odio in realtà sono queste cose che illuminano lo schermo del neuroscienziato e queste proteine che e queste temperature che e questa cosa verificabile qui ecc ecc".
E io rispondo: appunto! Quelle sono misurazioni a posteriori di fenomeni quantificabili che succedono quando qualcuno dice di provare amore, odio, astio ecc. Ma tutte quelle cose NON sono completamente quel che è quel sentire di amore, odio, astio ecc. a meno di escludere dal reale quelle qualità intriseche che tutti noi proviamo.
Mi si è chiesto spesso qui: dimostratemi che esiste l'anima, portatemene UN kilo a fette!
Rispondo: volentieri lo farò quando mi porterete dinnanzi a me il numero UNO. Non voglio una mela, voglio l'UNO! Appena lo trovate e lo potete misurare scientificamente (occhio, non misurare le quantità di UN ente, proprio misurare l'UNO!) fate un fischio.

:occhiol:
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Messaggio da Mauro1971 »

E pere fortuna non esiste solo la fisica, ma anche la psicologia, la psichiatria, e le più moderne neuropsicologia/psichiatria/biologia.

Il problema a mio avviso sta nel voler dividere quantità e qualità, o nel presupporre che le quantità derivino o dipendano dalle qualità, quando il nostro universo ci racconta che non esistono "qualità" senza che ci sia una "quantità" da cui dipenda la loro stessa esistenza.

Senza il corpo non c'è il cervello, senza un cervello non c'è la persona, senza la persona non c'è intelligenza e sentimenti. E le "qualità" sono sempre impressioni umane, esistono nella nostra testa ma l'universo non le ha, "lui" non ne ha bisogno.

Oltretutto trovo un po' superata non solo questa divisione tra quantità e qualità ma anche i termini.
Credo che "energia" e "informazione" rappresentino l'universo in un modello molto più preciso ed attinente alla "realtà".

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Messaggio da Mauro1971 »

minstrel ha scritto: E io rispondo: appunto! Quelle sono misurazioni a posteriori di fenomeni quantificabili che succedono quando qualcuno dice di provare amore, odio, astio ecc. Ma tutte quelle cose NON sono completamente quel che è quel sentire di amore, odio, astio ecc. a meno di escludere dal reale quelle qualità intriseche che tutti noi proviamo.
No ciccio, semplifichi troppo.
A parte che se mai sarebbero osservazioni concomitanti, ma poi c'è il fatto che se il cervello viene stimolato da certe sostanze o da impulsi elettromagnetici pecisamente localizzati, ecco che escono proprio sentimenti, stati d'animo, modifica della morale, et similia.
Per cui puoi dire quello che vuoi, ma io posso affermare che di sicuro queste "cose" sono i nostri sentimenti, e di questo ci sono le prove. Tu puoi dire che non sono solo queste cose ad essere i nostri sentimenti (ecc...), ma lo puoi fare solo facendo delle ipotesi che non nascono da alcuna osservazione diretta. Sono basate sul nulla.
Mi si è chiesto spesso qui: dimostratemi che esiste l'anima, portatemene UN kilo a fette!
Rispondo: volentieri lo farò quando mi porterete dinnanzi a me il numero UNO. Non voglio una mela, voglio l'UNO! Appena lo trovate e lo potete misurare scientificamente (occhio, non misurare le quantità di UN ente, proprio misurare l'UNO!) fate un fischio.

:occhiol:
Contento tu.
Ti rendi conto che hai detto una boiata, si?
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Messaggio da Morpheus »

Mauro1971 ha scritto: Un Quasar non ha sentimenti.
E nello spazio nessuno puo' sentirti urlare :)
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Messaggio da Morpheus »

"In realtà son medievali. A tutt'oggi mai realmente confutate."

Sono confutabili? Se non lo sono e non sono misurabili, sono come i folletti pigri, che non agiscono sul mondo, che ci sono, ma se tenti di guardarli scompaiono.
Inconfutabili, ma non per questo reali o degni di attenzione...
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Morpheus, vediamo di capirci.....

Messaggio da Vieri »

Morpheus: Asserire che "mai" si sapra' qualcosa solo perche' on la si sa "ora" e' un superbo.
Minstrel: E quando mai ho asserito questo? Ho asserito piuttosto implicitamente che la scienza moderna matematizzata necessariamente, per metodo, si limita a descrivere una parte dell'intero Reale osservabile. Piuttosto, non è che con la tua frase tu pensi che la scienza possa un giorno spiegare tutto? Perché asserire che prima o poi la scienza risponderà "a tutto" non è solo scientismo, ma è proprio dogmatismo scientista irrazionale.
Concordo perfettamente con la risposta di Minstrel. :ok:
Vieri ha scritto:
Io ho sempre ribadito che tutta questa ricerca si sia sempre orientata a conoscere il "come" e cioè a scoprire le formule matematiche, le composizioni chimiche e biologiche ma MAI ha porsi l'interrogativo del "perchè" queste leggi siano così perfette, liquidando sempre il discorso che il "perchè" è solo un aspetto secondario....e che non interessa.... :triste:
Morpheus:Ma cosa dici?! Secondo me hai una visione della scienza molto distorta... chi ti dice che non ci chiediamo il "perche'"?
A proposito, ma PERCHE' non ti informi di com'e' nata la teoria delle stringhe, i concetti di multiverso, la teoria della complessita' e dell'informazione applicata alla fisica? Magari capiresti che' e' proprio da PERCHE' che i fisici si sono chiesti che nascono le risposte piu' interessanti. E non sono risposte "a sentimento"...
Io non do delle risposte a sentimento, è che solo la scienza o la conoscenza non riguardano solo le origini dell'universo, ma tutto il comportamento umano e della sua evoluzione.
Pare infatti che tutto alla fine si possa risolvere nel sapere che c'è stato un big bang all'origine dell'universo e questo per alcuni spiegherebbe poi tutti i perchè ? Ma per favore.....

Che fra tanti miliardi di pianeti, statisticamente parlando, possano essersi "create" (brutto termine per chi crede solo nel 2+2...) delle condizioni favorevoli alla vita, benissimo ma questa da dove è venuta ? da una cometa partendo da degli amminoacidi e questi perchè c'erano e come si sono formati ?
Poi da una sostanza minerale e non biologica come può nascere la vita ?

Come è possibile che questa vita, ammesso che sia nata da due cellule venute da chissà dove, alla fine dopo miliardi di anni si sia evoluta in una maniera così perfetta fra regno animale e vegetale e dove l'uomo sia alla fine divenuto così diverso dotato di intelligenza ma anche di sentimenti?
Come sarà possibile chiarire che in funzione di catene diverse di DNA composte da miliardi di "pezzi" possano nascere animali o individui così diversi ?

Si potrà sapere sempre che da un DNA di questo tipo nascerà un uomo e dall'altro fatto in maniera quasi uguale nascerà invece un bel maialetto.
Sapremo sempre il "come", ma mai il "perchè" e pretendere alla fine che ad esempio delle cellule staminali possano essere programmate per fare un fegato o un intestino o un cuore, probabilmente sarà possibile, ma chi ha detto loro che da un semplice spermetozoo ed un ovulo, alla fine si possa generare un essere così perfetto ?

A me carissimi queste cose mi spaventano, se le vedo dal punto di vista strettamente scientifico e risolvo il problema secondo "il mio modo di pensare".... :sorriso:

Non sarà superbia dire che l'uomo ( essere sicuramente imperfetto) saprà o sarà in grado in futuro di conoscere non solo l'origine dell'universo e dalle leggi che lo regolano, ma la complicazione non solo della nostra natura carnale ma anche di quella spirituale?

Carissimo, se parlo non solo di scienza,ma anche di sentimenti, mi date subito del solito "cristianuccio invasato", ma l'uomo NON E' SOLO RAGIONE.

Se fosse solo così, saremmo alla fine sempre tutti degli automi o degli "zombi" intelligenti ma "programmati" in modo tale da ragionare ed operare sempre ed esclusivamente solo in una certa maniera.

Ma se notate il mondo, a me sembra ben diverso.....
Buona giornata.
:strettamano:
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Messaggio da renato-c »

Salve
ammazzateo ... come correte . non c'è la fò star dietro .
Comunque quello che volevo dire io è che non esiste la vera mia o la vera tua ,sua ,vostra ecc...
Facciamo l'esempio dell'amore . quante manifestazioni ha l'amore ? infinite e non è che una e falsa e l'altra è vera .sono maniere diverse .
idem la fede ha infinite manifestazioni .
Se si suppone la esistenza di Dio o la sua inesistenza ,questo è dovuto ad una intuizione personale ,come spiegato dalle storielle dei nati ciechi davanti al fuoco o all'elefante ,ma il fine ultimo della fede e fare il Bene .
Non è che se uno è ateo sia immorale ,anzi .. spesso lo è molte religioni . cos 'e Etico o morale ? Anche la morale o etica cambia con il tempo ,perché si acquisisce
più consapevolezza .Un tempo era morale uccidere,la schiavitù ,la sottomissione della donna ,era immorale essere gay ecc... perciò una fede poteva essere stata giusta a quel tempo ,ma ora se non si è aggiornata è sempre giusta ? ma cos 'è giusto e sbagliato ?
Tutti siamo nella fede giusta se con tutto il cuore e la mente e la nostra forza ci operiamo a fare il Bene e in linea di massima il Bene è Amare il prossimo tuo come te stesso
e non fare agli altri quello che non vorresti sia fatto a te
la fede giusta è e sarà sempre una conquista ,una conquista dovuta alla infinita ricerca del bene e il bene ha infinite manifestazioni.
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Mauro1971 ha scritto:
Giovanni64 ha scritto:
Morpheus ha scritto:
..Sulla coscienza si inizia a lavorare (e mi sembra che sia il problema che nel prossimo secolo si vuole risolvere
Si vuole chi? Che senso ha? A me non interessa, sicuramente non è una priorità.
Il mondo rischia di finire più a causa delle conoscenze scientifiche che altro. Magari ci sarà semplicemente un altro mondo, per carità. Ma allora perché la religione scientifica rompe le scatole per il fatto che non è tollerabile una terra con una paio di gradi in più?

Perché la religione scientifica non lascia che sia la democrazia, ad esempio, a decidere? Perché fissa in modo peraltro ipocrita il grado di accoglienza e di generosità che una comunità deve avere? Dove l'ha trovato scritto?
Perchè non esiste una "religione scientifica".

Esistono scienziati, uomini che lavorano, le cui invenzioni poi possono essere usate anche molto male, ma tu così dai per scontata una omogeneità strutturale che non esiste. Per cui hai l'ingegnere che inventa ed ha inventato macchine altamente inquinanti, come quelli che hanno messo a punto strumenti per inquinare molto meno, e poi l'uomo d'affari magari cristiano che bellamente se ne frega e opta per utilizzare i mezzi più economici.
Ma non esiste una "religione scientifica" che vuole una cosa e poi l'altra, non c'è proprio nulla di simile.
Prima di tutto voglio dire che molte cose che dico le dico solo per sviluppare un discorso e non per dire come su un fatto specifico la penso. Per capirci, magari dirò che a me del sapere o delle esplorazioni spaziali non me ne frega niente ed invece non è vero perché, per un esempio minimo, è da un mese che ho divorato quasi tutti i video di Adrian Fartade.

Per continuare nell'esempio che facevo, a me pare che la comunità scientifica internazionale, sia chiaramente schierata con al necessità di ridurre il riscaldamento globale. Lo propone come un ineludibile imperativo morale. Ora non so se questa cosa la vogliamo chiamare fare predicazione o fare politica o altro, ma sicuramente va ben oltre l'esposizione "laica" dei dati.

Tuttavia, quanta e quale vita (se esiste scientificamente la vita) ci debba moralmente essere sulla terra fra dieci, cento, mille o un milione di anni non mi pare sia una cosa scientificamente dimostrabile. Allora perché tutta questa predicazione armagheddoniana da parte della cultura guida (ed in particolare della comunità scientifica)?

E' vero che la scienza può essere usata bene o male (sempre, appunto, che si stabilisca a quale bene credere), ma è anche vero che chi si prende la responsabilità di aver "svelato" i fondamenti di un'arma potenzialmente e planetariamente così devastante come quella nucleare ha una grossa responsabilità morale. Secondo me. Se poi scientificamente è dimostrabile che questa responsabilità non esiste, allora vorrei vedere la dimostrazione.

A me pare che la religione guida attualmente in carica si vanti di essere "scientificamente basata" e non mi pare che sia relativista. C'è un relativismo formale ma nei fatti le decisioni in campo morale sono fissate in maniera molto rigida tanto da trovarsi spesso in furioso attrito con le decisioni morali democraticamente assunte.
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Vieri
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Morpheus.....

Messaggio da Vieri »

Fallo anche tu! Vedresti chiaramente che la religione e i concetti che ieri davano per sicuri, si sono sempre rivelati falsi. E' dalla nascita del metodo scientifico invece che le teorie vengono espanse, ma mai confutate nel dominio in cui sono state formulate (es gravita' newtoniana che risale a 500 anni fa)
Ma caro Morpheus, ma non pensi che il mondo, l'intero mondo di quelli "credenti" cattolici, abbia da tempo rivisto ampiamente le proprie convinzioni e la storia di Galileo è ormai un po' vecchiotta

Se desideri informarti :
http://www.pensieri.info/la-bibbia-e-co ... tarla.html" onclick="window.open(this.href);return false;
puoi notare che tutte le tue idee, probabilmente ex geoviste, non sono accettate da tempo dalla chiesa cattolica e che quindi con me le tue osservazioni non rivestono alcuna importanza...
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