Parole dure?
Inviato: 30/06/2017, 1:50
Ho appena mandato a mia madre questa email.
Nessuno di noi si sceglie la famiglia in cui nascere. Questo è palese.
Nessuno vorrebbe assistere a questo tipo di tribunale ma tu devi.
Nessuno che faccia del male ad un'altra persona se la cava con un "Mi spiace, non sapevo che la pistola fosse carica. Non sapevo che camminare su un bambino gli rompesse le costole e che pestargli la testa fosse dannoso."
"Io non lo sapevo, vostro onore! Mica nessuno mi ha spiegato prima come si maneggia un bambino. Anche a me ogni tanto mi tiravano degli schiaffoni. Non sono andata mica a scuola di amore da giovane. Mi hanno solo insegnato a idealizzare il tutto. L'amore vero non me lo hanno mai trasmesso e io non potevo certo trasmetterlo a mia volta. Non sapevo cosa fosse una vera famiglia, vostro onore. Io pensavo che un bambino avesse bisogno solo di pappa, pannolini, igiene, molta igiene. Tenerlo al sicuro dai germi! Oh! Questo sì che è importante! E sapere meglio di lui se ha caldo o freddo! Mica il bambino sa! Vostro onore io pensavo a tutto! Se non fosse stato per me come avrebbe saputo regolarsi in tutte le cose della vita, quelle importanti intendo. Se ha caldo, se ha freddo, lo so meglio io!
Se poi ti ci siedi sopra a quel coso che non è capace manco di capire da che parte è girato (io però lo so) e gli si rompe dentro qualcosa io come facevo a saperlo? Sono innocente! Ero giovane!
Era un gioco che mi piaceva moltissimo fare la mamma! Capperi se mi piaceva! E se ho rotto il gioco io davvero non so come ho fatto! Mica mi hanno insegnato il modo giusto per maneggiarlo. Sta morendo, mi dite, vostro onore? Sta male? E io che c'entro? Ah! Le ferite mai sanate di quando ci giocavo! Ah! E che ne sapevo io!? Io dovevo pensare a mille altre cose! Io non avevo esperienza! Che ho io a che fare con questo essere che dice di soffrire!? Io ho sofferto ai miei tempi...io! Io sì che ho passato l'inferno! Oh! Ma chi si crede di essere questa che mi dice che l'ho uccisa dentro!? Vostro onore! Io non sapevo che grattare via l'anima di un bambino fosse come ucciderlo. Io non sapevo! Ero giovane. Inconsapevole! Povera povera me! A me non ci pensa mai nessuno! Nessuno vede che la vera vittima sono io?! Solo il mio cagnolino mi capisce! Io sono così incompresa, e tutti pretendono qualcosa da me! Ma vostro onore voi chi difendete? Quella lì e non considerate me? Che vivo triste e sola coi miei sensi di colpa? Quella lì in qualche modo farà! Io, io sono la vittima! Oggi mi faceva male il mignolo! Credevo di morire, guardi! E poi il gatto aveva fame e la vicina di casa doveva parlarmi dell'insalata. Poi dovevo girare le lenzuola e togliere la polvere da dietro il maggiolino, sia mai che si annidi un ragno!
E poi mi è venuta questa pustolina sul naso, vede? Credo che sia una cosa seria, ne morirò, sono sicura! Intanto però sto sul palcoscenico della vita come star assoluta! Solo su di me i riflettori prego!
Eh! Io sì che me lo merito! Io prego Dio! Io sono sempre stata una persona con le migliooooooori intenzioni! E che si crede vostro onore!? Io mi ci sono messa sempre con tanta dedizione! Non era il modo giusto? C'è scappato il morto? C'è una vittima? E io che ne sapevo, vostro onore!? Io mica a scuola di mamma sono andata!?
E quella lì non fa altro che ricordarmi che sta male. Non si deve stare male! Solo io posso stare male, e far vertere tutta l'attenzione su di me. Lei che cappero ne sa di cosa vuol dire stare male!? Solo io sto veramente male! Lei che ne sa!? Le sue sofferenze se le inventa!"
Bene. Cosa dirà "vostro onore"?
Dirà: "Signora. Sua figlia non aveva colpa della sua inesperienza eppure lei le ha scavato via ogni briciolo di autostima. L'ha usata per giocare a fare la mamma. Sì, signora, lei ha giocato a fare la mamma. Visto che le piacciono i cani le faccio un esempio. Se lei prendesse un cucciolo di pit bull e poi lo maltrattasse, non per fargli del male, ma semplicemente per ignoranza, lei avrebbe creato un'arma incontrollabile che, poniamo il caso, un giorno uccide un bambino innocente. Di chi è la colpa? Del cane frustrato dalla sua "educazione" o sua? L'anima di un figlio è come un cane. Se non lo si cresce bene può uccidere, se lo si cresce bene può guidare anche i ciechi.
Lei non sapeva di avere un pit bull e ne ha fatto un assassino per la sua incuria ed inesperienza ed ora abbiamo una vittima innocente. E lei continua a negare tutto. Se non aveva esperienza non avrebbe dovuto assumersi certe responsabilità.
Il caso è chiuso. Omicidio doloso. Senza attenuanti. La condanno a vivere con se stessa e con i suoi tormenti per sempre. La porta di Dio e le sue assoluzioni le sono precluse. L'udienza è tolta."
Gesù il giudice ed i dodici si ritirano dall'aula con i musi lunghi.
Anche loro delusi da quella promettente cristiana che ha ucciso sua figlia a mani nude, a parole crude, lasciandola morire di fame d'affetto come un rifiuto, una volta usato e spremuto fino all'ultima goccia di sangue nel petto.
Si voltò solo un momento il Maestro, prima di uscire, e guardò quell'incosciente d'una donna, ancora stravolta, senza manco capire bene lei stessa perché.
Guardando quel volto sfatto disse solo con voce calma:
"Lei, la tua vittima, la accoglierò anche se non mi cerca, la troverò io, per abbracciarla. Come un padre.
Tu potrai bussare per l'eternità alla mia porta, donna. Ma io non ti riconoscerò. Chi non ha avuto amore per l'ultimo dei miei fratelli non troverà posto nella casa di mio padre."
Le voltò la schiena e andò a cercare l'anima martoriata per lenire le sue ferite e condividere con lei le impressioni di com'è morire in croce.
Trovatala non disse nulla però. La prima cosa che fece, la abbracciò. E si misero a parlare di poesia, piangendo di gioia ad ogni verso scritto con un bastoncino nella sabbia. Le accarezzò la testa piena di versi e si meravigliò di quanto bello e prezioso fosse quel che Lui stesso aveva creato in principio.
Così il Verbo ebbe pietà. Così il Verbo manifestò giustizia. Così il Verbo dimostrò d'essere la saggezza che in principio era presso il Padre.
Il Verbo si mise a scrivere col dito nella sabbia con l'anima della fanciulla uccisa dal dolore ed insieme vergarono nuove parole, le disegnarono al sole, le intrisero d'Amore.
Sono stata troppo dura secondo voi?
Sono stata sincera quantomeno, di questo sono certa. Vorrei che comprendesse il messaggio, anche se conoscendola ho i miei dubbi. Per forza di cose devo scriverle altrimenti mi interrompe prima che possa finire mezza frase. Questo era quello che le volevo dire e spero che sortisca un qualche effetto. Qualunque effetto.
Mi basterebbe un abbraccio senza parole. Non è poi molto.
Voi cosa ne pensate?
P.S. A scanso di equivoci, il mio è un discorso allegorico. Non parlo di violenza fisica ma psicologica, resa con analogie e immagini.
Nessuno di noi si sceglie la famiglia in cui nascere. Questo è palese.
Nessuno vorrebbe assistere a questo tipo di tribunale ma tu devi.
Nessuno che faccia del male ad un'altra persona se la cava con un "Mi spiace, non sapevo che la pistola fosse carica. Non sapevo che camminare su un bambino gli rompesse le costole e che pestargli la testa fosse dannoso."
"Io non lo sapevo, vostro onore! Mica nessuno mi ha spiegato prima come si maneggia un bambino. Anche a me ogni tanto mi tiravano degli schiaffoni. Non sono andata mica a scuola di amore da giovane. Mi hanno solo insegnato a idealizzare il tutto. L'amore vero non me lo hanno mai trasmesso e io non potevo certo trasmetterlo a mia volta. Non sapevo cosa fosse una vera famiglia, vostro onore. Io pensavo che un bambino avesse bisogno solo di pappa, pannolini, igiene, molta igiene. Tenerlo al sicuro dai germi! Oh! Questo sì che è importante! E sapere meglio di lui se ha caldo o freddo! Mica il bambino sa! Vostro onore io pensavo a tutto! Se non fosse stato per me come avrebbe saputo regolarsi in tutte le cose della vita, quelle importanti intendo. Se ha caldo, se ha freddo, lo so meglio io!
Se poi ti ci siedi sopra a quel coso che non è capace manco di capire da che parte è girato (io però lo so) e gli si rompe dentro qualcosa io come facevo a saperlo? Sono innocente! Ero giovane!
Era un gioco che mi piaceva moltissimo fare la mamma! Capperi se mi piaceva! E se ho rotto il gioco io davvero non so come ho fatto! Mica mi hanno insegnato il modo giusto per maneggiarlo. Sta morendo, mi dite, vostro onore? Sta male? E io che c'entro? Ah! Le ferite mai sanate di quando ci giocavo! Ah! E che ne sapevo io!? Io dovevo pensare a mille altre cose! Io non avevo esperienza! Che ho io a che fare con questo essere che dice di soffrire!? Io ho sofferto ai miei tempi...io! Io sì che ho passato l'inferno! Oh! Ma chi si crede di essere questa che mi dice che l'ho uccisa dentro!? Vostro onore! Io non sapevo che grattare via l'anima di un bambino fosse come ucciderlo. Io non sapevo! Ero giovane. Inconsapevole! Povera povera me! A me non ci pensa mai nessuno! Nessuno vede che la vera vittima sono io?! Solo il mio cagnolino mi capisce! Io sono così incompresa, e tutti pretendono qualcosa da me! Ma vostro onore voi chi difendete? Quella lì e non considerate me? Che vivo triste e sola coi miei sensi di colpa? Quella lì in qualche modo farà! Io, io sono la vittima! Oggi mi faceva male il mignolo! Credevo di morire, guardi! E poi il gatto aveva fame e la vicina di casa doveva parlarmi dell'insalata. Poi dovevo girare le lenzuola e togliere la polvere da dietro il maggiolino, sia mai che si annidi un ragno!
E poi mi è venuta questa pustolina sul naso, vede? Credo che sia una cosa seria, ne morirò, sono sicura! Intanto però sto sul palcoscenico della vita come star assoluta! Solo su di me i riflettori prego!
Eh! Io sì che me lo merito! Io prego Dio! Io sono sempre stata una persona con le migliooooooori intenzioni! E che si crede vostro onore!? Io mi ci sono messa sempre con tanta dedizione! Non era il modo giusto? C'è scappato il morto? C'è una vittima? E io che ne sapevo, vostro onore!? Io mica a scuola di mamma sono andata!?
E quella lì non fa altro che ricordarmi che sta male. Non si deve stare male! Solo io posso stare male, e far vertere tutta l'attenzione su di me. Lei che cappero ne sa di cosa vuol dire stare male!? Solo io sto veramente male! Lei che ne sa!? Le sue sofferenze se le inventa!"
Bene. Cosa dirà "vostro onore"?
Dirà: "Signora. Sua figlia non aveva colpa della sua inesperienza eppure lei le ha scavato via ogni briciolo di autostima. L'ha usata per giocare a fare la mamma. Sì, signora, lei ha giocato a fare la mamma. Visto che le piacciono i cani le faccio un esempio. Se lei prendesse un cucciolo di pit bull e poi lo maltrattasse, non per fargli del male, ma semplicemente per ignoranza, lei avrebbe creato un'arma incontrollabile che, poniamo il caso, un giorno uccide un bambino innocente. Di chi è la colpa? Del cane frustrato dalla sua "educazione" o sua? L'anima di un figlio è come un cane. Se non lo si cresce bene può uccidere, se lo si cresce bene può guidare anche i ciechi.
Lei non sapeva di avere un pit bull e ne ha fatto un assassino per la sua incuria ed inesperienza ed ora abbiamo una vittima innocente. E lei continua a negare tutto. Se non aveva esperienza non avrebbe dovuto assumersi certe responsabilità.
Il caso è chiuso. Omicidio doloso. Senza attenuanti. La condanno a vivere con se stessa e con i suoi tormenti per sempre. La porta di Dio e le sue assoluzioni le sono precluse. L'udienza è tolta."
Gesù il giudice ed i dodici si ritirano dall'aula con i musi lunghi.
Anche loro delusi da quella promettente cristiana che ha ucciso sua figlia a mani nude, a parole crude, lasciandola morire di fame d'affetto come un rifiuto, una volta usato e spremuto fino all'ultima goccia di sangue nel petto.
Si voltò solo un momento il Maestro, prima di uscire, e guardò quell'incosciente d'una donna, ancora stravolta, senza manco capire bene lei stessa perché.
Guardando quel volto sfatto disse solo con voce calma:
"Lei, la tua vittima, la accoglierò anche se non mi cerca, la troverò io, per abbracciarla. Come un padre.
Tu potrai bussare per l'eternità alla mia porta, donna. Ma io non ti riconoscerò. Chi non ha avuto amore per l'ultimo dei miei fratelli non troverà posto nella casa di mio padre."
Le voltò la schiena e andò a cercare l'anima martoriata per lenire le sue ferite e condividere con lei le impressioni di com'è morire in croce.
Trovatala non disse nulla però. La prima cosa che fece, la abbracciò. E si misero a parlare di poesia, piangendo di gioia ad ogni verso scritto con un bastoncino nella sabbia. Le accarezzò la testa piena di versi e si meravigliò di quanto bello e prezioso fosse quel che Lui stesso aveva creato in principio.
Così il Verbo ebbe pietà. Così il Verbo manifestò giustizia. Così il Verbo dimostrò d'essere la saggezza che in principio era presso il Padre.
Il Verbo si mise a scrivere col dito nella sabbia con l'anima della fanciulla uccisa dal dolore ed insieme vergarono nuove parole, le disegnarono al sole, le intrisero d'Amore.
Sono stata troppo dura secondo voi?
Sono stata sincera quantomeno, di questo sono certa. Vorrei che comprendesse il messaggio, anche se conoscendola ho i miei dubbi. Per forza di cose devo scriverle altrimenti mi interrompe prima che possa finire mezza frase. Questo era quello che le volevo dire e spero che sortisca un qualche effetto. Qualunque effetto.
Mi basterebbe un abbraccio senza parole. Non è poi molto.
Voi cosa ne pensate?
P.S. A scanso di equivoci, il mio è un discorso allegorico. Non parlo di violenza fisica ma psicologica, resa con analogie e immagini.