Telmo Pievani: "Darwin e i suoi infaticabili nemici"

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Mauro1971
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Telmo Pievani: "Darwin e i suoi infaticabili nemici"

Messaggio da Mauro1971 »

Il BBCode [youtube2] viene disattivato in quanto non più necessario per incorporare i filmati di YouTube. URL del filmato: https://www.youtube.com/watch?v=VYhdhxZ8u5k


https://www.youtube.com/watch?v=VYhdhxZ8u5k
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Come sempre non si discute, logica stringente.

Il problema fondamentale è la famosa speranza.

Il creazionismo Divino, (cosa che io personalmente considero profondamente diversa da un creazionismo intelligente se mai ci fosse), si basa appunto su una speranza, l'uomo che si riconcilia con Dio, il proposito di Dio e via dicendo.

Tutte le religioni, ma quelle rivelate ancora di più, hanno fatto loro il classi The End dell'umanità con una speranza.

Quindi, dire che non c'è uno scopo ultimo, un finale positivo per i buoni ed uno brutto per i cattivi, oppure una ricompensa per chi si è comportato bene, con una punizione per chi si comporta male, è sostanzialmente una cosa che a molti lascerebbe l'amaro in bocca.

Ma purtroppo la realtà è anche questa.

Oggi molte persone, la stragrande maggioranza, tende a demandare delle azioni dirette contro qualcuno, subendo passivamente.
Un pò è stato sempre cosi nel mondo.
C'è il leader e chi domina che compie delle azioni, e chi le subisce e si accoda.
Se tutti fossimo leader ci sarebbe una guerra o rissa ogni tre secondi.

Tuttavia, penso che in questa situazione di gestione umana, verificandosi comunque delle storture e delle ingiustizie, la religione abbia colmato con la creazione del tribunale "Supremo" questa sorta di disparità terrena.

Ora ipotizzare che tutto questo non ci sarà, per molti è, come dice Telmo, inaccettabile.
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Qui mi tocca fare un po' "l'infame" con te caro Dely, perchè in base alla logica della tesi di Pievani qui riportata anche tu rientreresti nel gruppo di persone che non riescono ad accettare la qualità non finalistica dell'evoluzione, al punto che non potendo per il tuo trascorso accettare le tesi Religiose attingi addirittura alla piena fantascienza.

E' un esempio limpido di come quell'ultimo passo nella nostra mente possa essere tanto difficile.

Ripeto, questo leggendo le i tuoi post alla logica esposta da Pievani.
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Mauro1971 ha scritto:Qui mi tocca fare un po' "l'infame" con te caro Dely, perchè in base alla logica della tesi di Pievani qui riportata anche tu rientreresti nel gruppo di persone che non riescono ad accettare la qualità non finalistica dell'evoluzione, al punto che non potendo per il tuo trascorso accettare le tesi Religiose attingi addirittura alla piena fantascienza.

E' un esempio limpido di come quell'ultimo passo nella nostra mente possa essere tanto difficile.

Ripeto, questo leggendo le i tuoi post alla logica esposta da Pievani.
Carissimo Mauro, ti devo rispondere utilizzando la tua stessa arma.
Quando Pievani finisce il video, parlando del terzo punto, cita Darwin che si definisce talmente agnostico da avere addirittura dubbi sul suo agnosticismo.... :ironico: :ironico: :ironico:

Chi di CICAP ferisce, di CICAP.... :ironico: :ironico: :ironico:
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Messaggio da Mauro1971 »

:boh:
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Sulla falsariga di Galimberti: la speranza è una figura cristiana e lo stesso proietta il tempo in quel futuro lontano in cui la "ricreazione" salverà il mondo, e fin qui ci siamo. Ora se vogliamo c’è un problema di prospettiva del tempo inteso o come ritorno dell’eterno, o come ciclico eterno ritorno; in questo caso non avremmo nessun bisogno di risposte fornite di senso e non necessiteremmo neppure della storia della redenzione dal peccato adamico. C’è da dire però che le stesse figure della secolarizzazione, e cioè scienza, utopia e rivoluzione, sono intrise del significato biblico finalistico e la chiave di lettura della storia è stata mutuata dalla tradizione biblica. Tuttavia torno a ripetere che, secondo me, questo tipo di problemi sono da addebitarsi alla prospettiva in cui si inquadra l’uomo. Certo che se lo vediamo da un punto di vista meramente utilitaristico-strumentale, e quindi in termini solo ed esclusivamente di economia e di utilità, è evidente che il fine sarà il perfezionamento, benché il mezzo stesso divenga poi il solo fine, visto che la storia non sarà piu’ fornita di senso. Ma c’è una domanda insidiosa che si potrebbe rivolgere a Pievani : come fanno i filosofi evoluzionisti a “depurare” il linguaggio scientifico dalla teleologia sottesa allo stesso?
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

play ha scritto:Sulla falsariga di Galimberti: la speranza è una figura cristiana e lo stesso proietta il tempo in quel futuro lontano in cui la "ricreazione" salverà il mondo, e fin qui ci siamo. Ora se vogliamo c’è un problema di prospettiva del tempo inteso o come ritorno dell’eterno, o come ciclico eterno ritorno; in questo caso non avremmo nessun bisogno di risposte fornite di senso e non necessiteremmo neppure della storia della redenzione dal peccato adamico. C’è da dire però che le stesse figure della secolarizzazione, e cioè scienza, utopia e rivoluzione, sono intrise del significato biblico finalistico e la chiave di lettura della storia è stata mutuata dalla tradizione biblica. Tuttavia torno a ripetere che, secondo me, questo tipo di problemi sono da addebitarsi alla prospettiva in cui si inquadra l’uomo. Certo che se lo vediamo da un punto di vista meramente utilitaristico-strumentale, e quindi in termini solo ed esclusivamente di economia e di utilità, è evidente che il fine sarà il perfezionamento, benché il mezzo stesso divenga poi il solo fine, visto che la storia non sarà piu’ fornita di senso. Ma c’è una domanda insidiosa che si potrebbe rivolgere a Pievani : come fanno i filosofi evoluzionisti a “depurare” il linguaggio scientifico dalla teleologia sottesa allo stesso?
A parte che il fine semmai è l'adattamento, che di perfezionamenti non ve ne è traccia, l'ultima domanda dovresti chiederla a lui, che filosofo è. Scrivigli.
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Perdona la risposta laconica; il perfezionamento era riferito alla produzione e ai relativi mezzi, ed il fine può essere ovviamente riferito anche all'adattamento dell'uomo all'ambiente.
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Mauro1971 ha scritto::boh:
Mi riferivo al fatto che alla fine, Pievani critica sostanzialmente un'ideologia creazionista impostata su una teologia che ha la famosa "Verità", mentre invece, passando alle conclusioni di Darwin e di come lui stesso si definì un agnostico, sembra lasciare una porta aperta anche per possibili spiegazioni future che possano gettare nuova luce e risposte su ulteriori dettagli che oggi ci sfuggono, anche con tinte creazioniste o pseudo tali.

Anche se tutto il discorso ateo evolutivo, si basa sul fatto che noi potremmo essere semplicemente un incidente creativo della natura, ma, seguendo l'approccio darwiniano, non dovremmo rigettare a priori una possibilità creazionista.

Quanto tu affermi che io spesso mi baso a spiegazioni fantascientifiche è vero, d'altronde per le nostre possibilità esplorative attuali, se proprio vogliamo vedere un progetto creativo, possiamo solo fare delle congetture.

Poi torno a dire, che se la nostra esistenza è una specie di "errore" della natura, perchè in tutto l'universo solo il nostro pianeta ha delle forme di vita cosi sviluppate, vorrà dire che siamo l'eccezione, o tra le pochissime eccezioni (se mai ci fossero altri pianeti) che confermano la regola.
Pazienza, ce ne faremo una ragione... :ok:
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