Cos'è il Regno dei Cieli?

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Moderatore: Francesco Franco Coladarci

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SNORT!!
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Cos'è il Regno dei Cieli?

Messaggio da SNORT!! »

Ciao a tutti, da un po' di tempo non scrivo nel forum ma, naturalmente, vista l'importanza che ha avuto per me, lo leggo quasi quotidianamente. Il mio benvenuto vada a tutti i nuovi iscritti e auguro loro una buona permanenza.
Il motivo del titolo del thread é semplicemente un "confronto" di opinioni e pareri che vorrei proporvi, e che, probabilmente, vi è già stato proposto da qualcun altro, ma che non ricordo di aver letto.
Per quanto mi riguarda, per molti anni ho creduto e difeso l'idea che il Regno dei Cieli fosse un "luogo" dove sarei potuto "andare" dopo la fine della vita "terrena", sempre che, nella vita terrena, me ne fossi guadagnato il "diritto". Con il tempo, sono nati, cresciuti e radicati dubbi che hanno modificato profondamente il mio punto di vista.
La prima "spallata" alle mie convinzioni fu data da un'omelia di un prete, tanto giovane quanto coinvolgente, che, per spiegare le nozze di Cana ai bambini presenti a messa, disse che anche Gesù amava andare alle feste e divertirsi e, in quell'occasione, trasformò una festa "acquosa", cioè noiosa, in una festa "vinosa" cioè divertente. Col tempo, compresi che "cambiare l'acqua in vino" celava un significato molto più forte e profondo (come spesso accade negli scritti della Bibbia) ma quell'omelia fece una breccia irreparabile nelle mie convinzioni, già incrinate da dubbi personali. In seguito, una discussione di questo forum, “Lazzaro vieni fuori” nella sezione argomenti dottrinali, ha contribuito ad accompagnarmi al mio attuale punto di vista.
Leggendo quel thread capii che la resurrezione di Lazzaro, come le altre due resurrezioni descritte nei vangeli, doveva insegnarmi che “i morti” della Bibbia erano i non credenti e quindi resuscitare un morto significava condurre un non credente alla fede. Apriti cielo!
Se così era, allora guarire un cieco, un sordo, uno storpio o un paralitico o un lebbroso non poteva significare altro che condurre un peccatore sulla retta via. Allo stesso modo, il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci, doveva essere stato scritto per insegnarmi quanto sia “miracolosa” la condivisione.
E poi Gesù ci rivela che “il regno dei cieli è vicino” talmente vicino che… “è in mezzo a noi” e ai suoi discepoli suggerisce di non preoccuparsi di cosa avrebbero mangiato e di cosa si sarebbero vestiti (cioè di non preoccuparsi troppo delle cose materiali) ma di cercare prima il regno dei cieli (cioè gli ideali spirituali a cui dovremmo ambire) e tutte quelle altre cose sarebbero state date loro in aggiunta (cioè avrebbero avuto poca importanza). Per questo, suppongo, sia più facile che un cammello attraversi la cruna di un ago piuttosto che un ricco entri nel regno dei cieli.
Il puzzle che tento di assemblare da un po’ di anni mi porta quindi a pensare che il regno dei cieli sia uno stato interiore di “serenità paradisiaca”, che in molti cercano ma che solo pochi riescono a trovare. Così, gli insegnamenti del Cristianesimo possono essere una delle strade per raggiungere “il paradiso” … Qui, in terra!
Vedendola così, mi sembra che siano più chiare molte delle cose che prima non mi spiegavo: ad esempio, il regno dei cieli è vicino non in termini di tempo che deve passare prima che arrivi, ma è vicino per quanto dovremmo fare noi per trovarlo! Lo abbiamo cioè a portata di mano, “è in mezzo a noi!”
Credo… Forse … Chissà…Mah…
E per voi cos’è il regno dei cieli?
Ciao cari!
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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

per me e' un luogo dove non fisico stanno Dio e le altre creature spirituali :maria: :saggio:
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Messaggio da Vera Icona »

cioè gli ideali spirituali a cui dovremmo ambire)
È quali sarebbero?
SNORT!!
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Messaggio da SNORT!! »

Vera Icona ha scritto:
cioè gli ideali spirituali a cui dovremmo ambire)
È quali sarebbero?
Mah... E' davvero difficile per me descriverli a parole-

E per te cos'è il Regno dei cieli?
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Messaggio da Vera Icona »

SNORT!! ha scritto:
Vera Icona ha scritto:
cioè gli ideali spirituali a cui dovremmo ambire)
È quali sarebbero?
Mah... E' davvero difficile per me descriverli a parole-

E per te cos'è il Regno dei cieli?
Non ho la più pallida idea, ... la ccdtdg almeno ha una visione chiara e semplice, le diverse chiese cristiane no,. ...magari nemmeno Gesù sapeva cosa voleva indicare, semmai ne avrà pure parlato.
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Vera Icona
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Messaggio da Vera Icona »

Nell'udienza generale del 4 settembre 1991Papa Giovanni Paolo II :

«Il nuovo regno ha un carattere eminentemente spirituale... La natura spirituale e trascendente di questo regno è espressa anche nell’equivalente linguistico che troviamo nei testi evangelici: “Regno dei cieli”...Ma pur attuandosi e sviluppandosi in questo mondo, il Regno di Dio ha la sua finalità nei “cieli”. Trascendente nella sua origine, lo è anche nel suo fine, che si raggiunge nell’eternità... È il regno del Padre, entrato nel mondo con Cristo; è il regno messianico che per opera dello Spirito Santo si sviluppa nell’uomo e nel mondo per risalire nel seno del Padre, nella gloria dei cieli.»
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

SNORT!! ha scritto: […]
E per te cos'è il Regno dei cieli?
Il paradiso è uno stato, non un luogo: chi lo pensa e raffigura materialmente, addirittura con due luoghi distinti, come cielo e terra, non si accorge di essere piú materialista di un ateo, che faccia del materialismo il suo “credo”, ma che certamente non vede il “paradiso” come replica terrena e creaturale della sua vita mortale. Ovviamente per lui, quel che ha scritto Vera Icona – che ringrazio per non aver frainteso una mia precedente risposta in altro thread, che poteva parere, ma non era, critica alle sue convinzioni o alla sua cultura – su Giovanni Paolo II, è per lui solo un’elusione: parla di nulla e del nulla. Adotta metafore che non hanno equivalente che nella speculazione, ove si può dir tutto e il suo contrario. Sinuose e carezzevoli, ma difficili da recepire per mentalità ormai lontane dal linguaggio simbolico, e che astrae da una vita quotidiana, che è pur l’unica che esperiamo, e che ne è la negazione.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo postPresentazioneStaurós: palo o croce? (link esterno)
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Un luogo fantastico di cui se ne parla molto ma non ne abbiamo prova?
Luoghi immaginari di un'altra dimensione, quella spirituale o ultraterrena ne abbiamo in ogni cultura, pagana e non.
Anche la fantascienza ha le sue dimensioni parallele.

Non capisco come uomini di 2000, 3000, o 10000 anni fa, potessero avere queste certezze di mondi ultraterreni, quando oggi, con la nostra tecnologia, abbiamo mille domande a cui dare una risposta.

Se vogliamo mantenere il fascino del sovrannaturale mi sta bene, è anche questo il bello di morire, e di poter scoprire cosa ci sia realmente.

Ma, per tutto il resto, io con le certezze da paradiso spirituale, o verità provenienti da altre dimensioni, che però pretendono di condizionarti la vita sulla nostra dimensione, ci andrei un tantino con i piedi di piombo.
Ultima modifica di deliverance1979 il 20/12/2018, 22:10, modificato 1 volta in totale.
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
Johann Wolfgang von Goethe

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SNORT!!
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Messaggio da SNORT!! »

Vera Icona ha scritto:Nell'udienza generale del 4 settembre 1991Papa Giovanni Paolo II :

«Il nuovo regno ha un carattere eminentemente spirituale... La natura spirituale e trascendente di questo regno è espressa anche nell’equivalente linguistico che troviamo nei testi evangelici: “Regno dei cieli”...Ma pur attuandosi e sviluppandosi in questo mondo, il Regno di Dio ha la sua finalità nei “cieli”. Trascendente nella sua origine, lo è anche nel suo fine, che si raggiunge nell’eternità... È il regno del Padre, entrato nel mondo con Cristo; è il regno messianico che per opera dello Spirito Santo si sviluppa nell’uomo e nel mondo per risalire nel seno del Padre, nella gloria dei cieli.»
Come tradurresti queste righe per spiegarle a un bambino di 10 anni?
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Vieri
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Buon Natale Snort..

Messaggio da Vieri »

Hai scritto:
Così, gli insegnamenti del Cristianesimo possono essere una delle strade per raggiungere “il paradiso” … Qui, in terra!
Oltre a parlare di una interpretazione "fantasiosa" di un pretino di campagna.....
Andiamo allora per gradi ed esprimerti i miei pensieri su tali temi.
Il primo:
Le nozze di Cana.
Clicca per vedere l'immagine a dimensioni originali
La chiesa delle nozze di Cana
Questa pagina del Vangelo che descrive uno dei primi miracoli di Gesù apparentemente semplice da capire l'ho interpretata forse a modo mio ma decisamente interessante da poter essere raccontata.

Nella vita ognuno di noi si "costruisce" e realizza la propria giara, chi piccola, chi grande chi di coccio chi di ferro o di qualsiasi altro materiale cercando di non sfigurare mai nel confronto con gli altri facendola vedere sempre più bella, dorata o arricchita esternamente di fregi diversi.

Quando poi arriva "l'ora di far vedere il contenuto" si nota che spesso questi bellissimi contenitori sono rimasti spesso sempre vuoti per tutta la loro vita e quindi agli occhi di Dio, un "contenitore" che non ha mai "contenuto" niente rimane assolutamente inutile e quindi da "gettare"......
. ed altri ancora rimasti sempre colmi di semplice acqua.
E' pur vero che l'acqua è sempre un elemento importante ma è insapore e incolore. Quindi un bene finale che non esprime e non dice niente salvo lo scopo di far semplicemente vivere senza meriti né demeriti....

Pochi altri invece, alla loro apertura, si sono rivelati colmi di "buon vino".
Da dove allora è venuto questo "vino" ?
"Fate quello che Lui vi dirà (Gv 2, 5)"

Il segreto è tutto qui: occorre porsi davanti a Gesù e a chiedergli: che cosa vuoi che io faccia?

Nella nostra vita dovremmo essere come quei servi che obbedirono a Gesù, riempiendo d'acqua (e quindi di opere realizzate nella nostra vita) le giare ma anche con la fede nel Cristo che "qualche cosa sarebbe successo" : la mutazione dell'acqua in vino. Un'opera che solo Lui poteva compiere nei nostri confronti effettuando il vero cambiamento della nostra vita dandole un "sapore", un vero senso alla vita stessa.

In breve la nostra vita anche se colma di opere, senza la fede in Cristo, rimarrà sempre "acqua" ed è solo con la fede che tutto si trasformerà in un "vino" eccellente.
La seconda risposta:
Io ritengo che per la parola "paradiso" di debbano dare interpretazioni diverse e non esattamente letterali pensando che con la fede si possano ottenere risultati pratici in questa vita, insperati e decisamente eccezionali per renderla senza problemi, preoccupazioni ed amore infinito......

Possiamo invece abbinare alla parola "paradiso", la parola "serenità interiore" talmente forte e grande da riuscire a superare con speranza ogni avversità della vita stessa?

Non avete mai provato a trovare delle persone ( i veri puri di cuore) con i quali sarebbe impossibile fare una discussione poichè sono bastate solo sue poche parole per "smontarti" completamente ?

Buon Natale Snort...
:maria:
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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Vera Icona
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Messaggio da Vera Icona »

Quixote ha scritto:
SNORT!! ha scritto: […]
E per te cos'è il Regno dei cieli?
Il paradiso è uno stato, non un luogo: chi lo pensa e raffigura materialmente, addirittura con due luoghi distinti, come cielo e terra, non si accorge di essere piú materialista di un ateo, che faccia del materialismo il suo “credo”, ma che certamente non vede il “paradiso” come replica terrena e creaturale della sua vita mortale. Ovviamente per lui, quel che ha scritto Vera Icona – che ringrazio per non aver frainteso una mia precedente risposta in altro thread, che poteva parere, ma non era, critica alle sue convinzioni o alla sua cultura – su Giovanni Paolo II, è per lui solo un’elusione: parla di nulla e del nulla. Adotta metafore che non hanno equivalente che nella speculazione, ove si può dir tutto e il suo contrario. Sinuose e carezzevoli, ma difficili da recepire per mentalità ormai lontane dal linguaggio simbolico, e che astrae da una vita quotidiana, che è pur l’unica che esperiamo, e che ne è la negazione.
Questo dice il catechismo :

1053 « Noi crediamo che la moltitudine delle anime, che sono riunite attorno a Gesù e a Maria in paradiso, forma la Chiesa del cielo, dove esse nella beatitudine eterna vedono Dio così com'è e dove sono anche associate, in diversi gradi, con i santi angeli al governo divino esercitato da Cristo glorioso, intercedendo per noi e aiutando la nostra debolezza con la loro fraterna sollecitudine ». 650


Diciamo , sai quando si usano parole come "dove" l' uomo viene facilmente indotto a pensare che si potrebbe trattare comunque di qualche luogo anziché semplicemente di qualche stato d'anima sospeso nel nulla, non ti pare? :boh:
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