E' morto Massimo Bordin, giornalista e direttore di Radio Radicale
Moderatore: Francesco Franco Coladarci
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E' morto Massimo Bordin, giornalista e direttore di Radio Radicale
Oggi è morto Massimo Bordin, aveva 67 anni, storico conduttore della rassegna stampa di Radio Radicale, era malato da tempo.
https://www.repubblica.it/politica/2019 ... refresh_ce
Chiunque si alzava presto la mattina, ed aveva necessità di ascoltare delle rassegne stampa, tolta quella di Radio Rai che va in onda qualche minuto prima, penso che non poteva fare a meno di seguire la sua rassegna stampa, alle 7:30, tutte le mattine su Radio Radicale.
Per quel che vale il mio umile parere, (lo ascoltavo da oltre 12 anni), penso che era una grande persona di notevole cultura e spessore.
Aveva una memoria storica incredibile e riusciva a fare dei collegamenti molto intelligenti.
Penso che il mondo giornalistico e culturale italiano abbia perso una grande persona.
https://www.repubblica.it/politica/2019 ... refresh_ce
Chiunque si alzava presto la mattina, ed aveva necessità di ascoltare delle rassegne stampa, tolta quella di Radio Rai che va in onda qualche minuto prima, penso che non poteva fare a meno di seguire la sua rassegna stampa, alle 7:30, tutte le mattine su Radio Radicale.
Per quel che vale il mio umile parere, (lo ascoltavo da oltre 12 anni), penso che era una grande persona di notevole cultura e spessore.
Aveva una memoria storica incredibile e riusciva a fare dei collegamenti molto intelligenti.
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Per una decina d'anni nel passato ho ascoltato anch'io Radio Radicale. L'impressione era che promuoveva, in maniera anche molto più decisa di tanti altri, le punte ideologiche più avanzate del potere morale e culturale occidentale corrente ma allo stesso tempo ne coglieva le contraddizioni, la corruzione, l'ipocrisia, la violenza. Per fare solo qualche esempio, si poneva in maniera molto critica nei confronti di certo manierismo e professionismo dell'antimafia o dell'antifascismo.
La complessità della linea editoriale nasceva da onestà intellettuale? Anche, e da questo punto di vista, Massimo Bordin mi ha sempre impressionato in modo particolare. Contava però anche la complessità stessa dell'essere "radicali italiani": tanto per fare un esempio, la complessità notevole nell'essere contemporaneamente liberali ed ecologisti (liberali nel senso "italiano" del termine).
Anche il modo di essere anti-cattolici era un modo allo stesso tempo deciso, fra i più decisi, ma senza scadere in quell'odio che si percepisce quando parlano tanti altri.
Da molto tempo non seguo più l'informazione, in particolare evito come la peste quella politica. Massimo Bordin però, al limite, sarebbe uno di quelli che sarei ancora disposto ad ascoltare.
La complessità della linea editoriale nasceva da onestà intellettuale? Anche, e da questo punto di vista, Massimo Bordin mi ha sempre impressionato in modo particolare. Contava però anche la complessità stessa dell'essere "radicali italiani": tanto per fare un esempio, la complessità notevole nell'essere contemporaneamente liberali ed ecologisti (liberali nel senso "italiano" del termine).
Anche il modo di essere anti-cattolici era un modo allo stesso tempo deciso, fra i più decisi, ma senza scadere in quell'odio che si percepisce quando parlano tanti altri.
Da molto tempo non seguo più l'informazione, in particolare evito come la peste quella politica. Massimo Bordin però, al limite, sarebbe uno di quelli che sarei ancora disposto ad ascoltare.
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Caro Giovanni, la cosa che mi ha sempre affascinato dei radicali, è il fatto di non dover condividere in blocco un loro modo di pensare ideologico.
Moltissime battaglie che hanno fatto sono condivisibili ed intelligenti, hanno fatto fare spesso un salto in avanti alla nostra nazione, mentre altre sono stucchevoli.
Bordin aveva una memoria eccezionale e durante la rassegna stampa, riusciva ad inserire tra un trafiletto di giornale e l'altro appena letto, una citazione filosofica o ancora meglio, una citazione storica della politica italiana.
Aveva quel tono polemico-ironico-sarcastico tipico dei radicali.
Comunque, io quella radio (radicale), la manterrei aperta con dei fondi di default, proprio come come un qualsiasi canale Rai.
Ci sono talmente tanti approfondimenti, collegamenti ed informazioni utilissime per la vita di tutti i giorni che un qualsiasi canale RAI impallidirebbe al confronto per lo spessore degli argomenti trattati.
Spesso i radicali sono dei rompi coglioni, sono pesanti, antipatici, troppo naif, puntigliosi e polemici.... ma a noi piacciono cosi anche per questo.
Moltissime battaglie che hanno fatto sono condivisibili ed intelligenti, hanno fatto fare spesso un salto in avanti alla nostra nazione, mentre altre sono stucchevoli.
Bordin aveva una memoria eccezionale e durante la rassegna stampa, riusciva ad inserire tra un trafiletto di giornale e l'altro appena letto, una citazione filosofica o ancora meglio, una citazione storica della politica italiana.
Aveva quel tono polemico-ironico-sarcastico tipico dei radicali.
Comunque, io quella radio (radicale), la manterrei aperta con dei fondi di default, proprio come come un qualsiasi canale Rai.
Ci sono talmente tanti approfondimenti, collegamenti ed informazioni utilissime per la vita di tutti i giorni che un qualsiasi canale RAI impallidirebbe al confronto per lo spessore degli argomenti trattati.
Spesso i radicali sono dei rompi coglioni, sono pesanti, antipatici, troppo naif, puntigliosi e polemici.... ma a noi piacciono cosi anche per questo.
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era un ottimo conduttore radiofonico,
ma come politico lo reputo colpevole della rovina dei radicali
appiattito sulle posizioni di un despota come pannella
un partito se è padronale non è più un partito
e tutto questo è esemplificato dai contributi statali
un vero partito liberale dovrebbe essere il primo a
volere una gara per beneficiare di soldi pubblici
loro invece li volevano per diritto divino
dato che essi erano i "radicali"
le finte litigate con pannella erano messinscena
ma tutti quelli che non erano sulla linea pannelliana
venivano cacciati con l'appoggio di bordin
ma come politico lo reputo colpevole della rovina dei radicali
appiattito sulle posizioni di un despota come pannella
un partito se è padronale non è più un partito
e tutto questo è esemplificato dai contributi statali
un vero partito liberale dovrebbe essere il primo a
volere una gara per beneficiare di soldi pubblici
loro invece li volevano per diritto divino
dato che essi erano i "radicali"
le finte litigate con pannella erano messinscena
ma tutti quelli che non erano sulla linea pannelliana
venivano cacciati con l'appoggio di bordin
- Giovanni64
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Sull'aspetto più strettamente personale non so dire molto, anche se mi sono fatto qualche idea che non è interamente in contrasto con il luogo comune al riguardo. Ritengo comunque che tutto rientri nella normalità dell'agire umano: l'appartenenza ad un gruppo o ad una ideologia condiziona in maniera talvolta molto forte la reale capacità di essere critici, specialmente nei confronti del vertice, in maniera più o meno consapevole.
Per fare un esempio, se per quale ragione, in una certa stagione, nell'ambito di una certo gruppo, si dà più importanza alla persecuzione del Falun Gong che a quella di qualche altro gruppo religioso, tutti all'interno del gruppo si adeguano. Non è che Bordin poteva uscirsene con Pannella: ma scusa, come mai hai preso questa fissa per il falung gong che per giunta non se lo fila nessuno?
Però, almeno, nei radicali ho visto, come dicevo, una non sovrapposizione tra l'agenda politica dettata dal potere morale e culturale generale e loro specifica agenda politica, e questo anche, sempre come dicevo, a dispetto del fatto che su molti temi i radicali rappresentavano la punta più avanzata del potere stesso.
Insomma, divulgatori dei dogmi più avanzati del regime culturale corrente ma anche critici del regime stesso ed in particolare del suo braccio armato che è il sistema giudiziario.
La contraddizione dei finanziamenti pubblici la vedo anch'io, ma è la contraddizione su cui campano, tavolta anche molto bene, una miriade di baracconi morali e culturali.
Per fare un esempio, se per quale ragione, in una certa stagione, nell'ambito di una certo gruppo, si dà più importanza alla persecuzione del Falun Gong che a quella di qualche altro gruppo religioso, tutti all'interno del gruppo si adeguano. Non è che Bordin poteva uscirsene con Pannella: ma scusa, come mai hai preso questa fissa per il falung gong che per giunta non se lo fila nessuno?
Però, almeno, nei radicali ho visto, come dicevo, una non sovrapposizione tra l'agenda politica dettata dal potere morale e culturale generale e loro specifica agenda politica, e questo anche, sempre come dicevo, a dispetto del fatto che su molti temi i radicali rappresentavano la punta più avanzata del potere stesso.
Insomma, divulgatori dei dogmi più avanzati del regime culturale corrente ma anche critici del regime stesso ed in particolare del suo braccio armato che è il sistema giudiziario.
La contraddizione dei finanziamenti pubblici la vedo anch'io, ma è la contraddizione su cui campano, tavolta anche molto bene, una miriade di baracconi morali e culturali.
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Possono anche esserci dei controsensi, ma siamo in Italia, dove noi stessi per natura siamo un controsenso vivente.cattivo esempio ha scritto:e tutto questo è esemplificato dai contributi statali
un vero partito liberale dovrebbe essere il primo a
volere una gara per beneficiare di soldi pubblici
loro invece li volevano per diritto divino
dato che essi erano i "radicali"
Se però paragoniamo molti canali RAI e programmazioni finanziate con i soldi pubblici, al servizio che svolge Radio Radicale, io qualche dubbio di pubblica utilità me lo porrei per gli altri...
Se a Radio Radicale tolgono i finanziamenti statali perchè non offrono un pubblico servizio, allora la RAI, per coerenza, dovrebbe essere sovvenzionata a colpi di artiglieria.
Poi penso che i radicali si perdano anche loro in mille sofismi e pippe, ma è la loro natura.
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ma cosa centra la rai con radio radicaledeliverance1979 ha scritto:Possono anche esserci dei controsensi, ma siamo in Italia, dove noi stessi per natura siamo un controsenso vivente.cattivo esempio ha scritto:e tutto questo è esemplificato dai contributi statali
un vero partito liberale dovrebbe essere il primo a
volere una gara per beneficiare di soldi pubblici
loro invece li volevano per diritto divino
dato che essi erano i "radicali"
Se però paragoniamo molti canali RAI e programmazioni finanziate con i soldi pubblici, al servizio che svolge Radio Radicale, io qualche dubbio di pubblica utilità me lo porrei per gli altri...
Se a Radio Radicale tolgono i finanziamenti statali perchè non offrono un pubblico servizio, allora la RAI, per coerenza, dovrebbe essere sovvenzionata a colpi di artiglieria.
Poi penso che i radicali si perdano anche loro in mille sofismi e pippe, ma è la loro natura.
la rai e proprietà pubblica come la sanita o i carabinieri
radio radicale è privata
e per avere dei soldi pubblici, dice il pensiero liberale si deve fare una gara
con i 7 milioni il servizio pubblico lo potrebbero fare rds o radio 24
la verità è che quei soldi servivano anche per la propaganda radicale
- deliverance1979
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Si e fa un servizio pubblico di m...acattivo esempio ha scritto:la rai e proprietà pubblica
Radio Radicale ha delle convenzioni, a patto che, una percentuale di tempo della radio venga impiegata per il servizio pubblico, ovvero dirette parlamentari, processi e via dicendo.
Ma a conti fatti, la percentuale di tempo impiegata da Radio Radicale nel servizio pubblico è di gran lunga superiore a tale convenzione.
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le convenzioni (che privilegiano alcuni a discapito di altri)deliverance1979 ha scritto:Si e fa un servizio pubblico di m...acattivo esempio ha scritto:la rai e proprietà pubblica
Radio Radicale ha delle convenzioni, a patto che, una percentuale di tempo della radio venga impiegata per il servizio pubblico, ovvero dirette parlamentari, processi e via dicendo.
Ma a conti fatti, la percentuale di tempo impiegata da Radio Radicale nel servizio pubblico è di gran lunga superiore a tale convenzione.
sono contro ai principi di una economia liberale
come amministratore di soldi pubblici faccio sempre le gare
non si può essere i paladini della concorrenza
ma solo per gli altri
essere super democratici con
un partito governato da un dittatore
e purtroppo bordin lo assecondava
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Cattivo esempio, se lavori nella pubblica amministrazione sai che le leggi per gli amici si interpretano, mentre per tutti gli altri si applicano.cattivo esempio ha scritto:le convenzioni (che privilegiano alcuni a discapito di altri)
sono contro ai principi di una economia liberale
come amministratore di soldi pubblici faccio sempre le gare
non si può essere i paladini della concorrenza
ma solo per gli altri
essere super democratici con
un partito governato da un dittatore
Se le cose andassero bene e le leggi fossero efficienti ed applicate, l'Italia non sarebbe il paese che è.
Se penso che una televisione pubblica, la RAI, pagata con 90 euro all'anno (pagato per anni ad oltre 100 euro, per chi lo pagava, solo un 60% stando sempre ai vari report discussi anche su Radio Radicale), fa un servizio come quello, allora eliminiamo la televisione pubblica.
Ma si potrebbe dire la stessa cosa dell'Alitalia... costataci fino ad oggi 8 miliardi di Euro...
Eppure per tutti si trova l'escamotage, la giustificazione, il rinnovo di fondi inserito nel decretone di fine anno o di altre manovre...
Comunque, Pannella è morto da diversi anni, quindi penso che se il problema era la sua leadership ora non c'è più.
Poi, il problema dei radicali è lo stesso di molti altri movimenti estremisti.
Loro sono estremi per un verso ed hanno le loro strategie per portare avanti i loro obiettivi.
Ogni leader di un movimento del genere, prima o poi, con il passare degli anni, diventa un padre padrone.
Nulla di nuovo sotto il sole.
Infatti, loro stessi cadono vittima di alcuni controsensi.
La perfezione non è di questo mondo.
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