Letterale o simbolico?

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Letterale o simbolico?

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I testimoni di Geova molto spesso si limitano a dire che un'espressione linguistica può avere più di un significato, o almeno due: letterale o simbolico.
In realta’ le cose non sono cosi semplici. Supponiamo che un emittente, ad esempio, invia un messaggio contenente un’ espressione letterale che viene recepita dal destinatario in senso traslato e simbolico.
Si ha bel dire che il ricevente è un paranoico che vede significati reconditi al di la’ delle cose concrete. Grazie all’ analisi ermeneutica del testo e al lavoro scientifico su di esso, il comune lettore puo’ capire se l’ autore avesse o meno intenzione di comunicare attraverso un’ immagine metaforica qualcosa che rinvia ad altro.
Si tiene conto del fatto che un’ espressione linguistica passa attraverso epoche e culture diverse assumendo significati diversi a secondo del contesto. Trattasi in molti casi di un "sapere regionale" che puo’ essere inteso solo dalla comunita’ di appartenenza, ma non fuori di essa. Tuttavia gli strumenti che vengono adoperati per intenderne il significato sono scientifici. Nel Vangelo secondo Matteo, ad esempio, leggiamo (19,23 -30): “In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli. In verità vi dico, difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto. E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli”. Una prima interpretazione è quella secondo cui Gesù si richiami all’esistenza reale e concreta di una porta per entrare in Gerusalemme, chiamata “la cruna dell’ago”, attraverso la quale un cammello poteva passare soltanto piegandosi sulle ginocchia e senza carichi.
L’analogia è quella di un ricco che non entrera’ mai nel regno dei cieli (Gerusalemme) a meno che non si inginocchi e si liberi delle sue ricchezze (i carichi). E’ una spiegazione poco credibile perché la presenza di questa porta sarebbe una credenza popolare non supportata da documentazioni storiche che possano confermarne l’esistenza. Se si ragioni «dati alla mano», però questi dati dicono gli uni il contrario degli altri. Infatti più che di un’esibizione di dati, è in gioco un conflitto di interpretazioni, dove alla fine soltanto quella che descrivera’ il passo tradotto nella sua complessità risulterà più vera. Dunque non è mai esistito nessun Giardino di Eden letterale, non è mai esistita nessuna Arca di Noè letterale, ma soprattutto, per cio’ che riguarda i testimoni di Geova, non è mai stata provata l’ esistenza di nessun numero di 144.000 santi apocalittici letterali.
Le citazioni dei vari apologeti internettiani ebefrenici che inseriscono parziali note di biblisti, confermano che, pur di far stare in piedi le loro svitate teorie, s’ aggrappano a tutto. Proporrei di chiamare piuttosto il loro gruppo in continua trasformazione la setta dei Trenta Denari, dove i denari vanno intesi in senso letterale, mentre il numero trenta in senso metaforico. :ironico:
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