6 gennaio 2020 C’E’ ANCHE CHI NON FESTEGGIA L’EPIFANIA

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Ileana
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6 gennaio 2020 C’E’ ANCHE CHI NON FESTEGGIA L’EPIFANIA

Messaggio da Ileana »

Com’è noto, i Testimoni di Geova non festeggiano molte festività, tra cui quella odierna, per la seguente motivazione.

“Epifania (Festa della Befana, Timkat o Los Reyes Magos). Chi partecipa a questa festa ricorda la visita che gli astrologi, i cosiddetti “Re Magi”, fecero a Gesù o il battesimo di Gesù. La festa “è una cristianizzazione di alcune feste pagane celebrate nel periodo primaverile in onore delle divinità delle acque che scorrono, dei fiumi e dei ruscelli” (The Christmas Encyclopedia).” Dal sito ufficiale JW.

Ognuno è libero di fare quello che crede, purchè la cosa non rechi danno ad alcuno.

Visto che oggi è anche la giornata Mondiale dell’Infanzia, ritengo che siamo tutti chiamati a riflettere sugli innumerevoli casi di infanzie violate in tanti modi, cosa che disonora ogni società.

In particolare vorrei soffermarmi su una realtà che pochi conoscono e che riguarda infanzia-festività proibite e danni collaterali, aggiunti ai danni quotidiani della vita del bambino e dell’adolescente, nell’ambito della CCTG.


VITA DEI FRATELLI FRANCESCO E REBECCA

Francesco e Rebecca sono fratello e sorella, cresciuti in una famiglia con una mamma testimone di Geova. Sono stati segnati da un’infanzia e un’adolescenza di isolamento, privazioni e punizioni. Tutto quello che è fuori dalla cerchia dei testimoni di Geova viene definito “il mondo” ed è proibito. Per Francesco e Rebecca esistono solo le adunanze della congregazione e il cosiddetto “servizio”.

Rebecca
La prima cosa che mi ricordo era alle elementari, mia mamma prima di mandarmi a scuola mi diceva: “se ti fanno questa domanda, rispondi così, così e così”. “Se ti fanno quest’altra domanda, rispondi così, così e così”; mi diceva quello che dovevo dire.

Francesco
La mamma mi spiegava come dovevo comportarmi seguendo questo libro che era la Bibbia sua, la Bibbia delle sacre scritture dei testimoni di Geova, mi ricordo che i primi tempi che andavo a scuola io ero un fantasma, non potevo frequentare, non potevo uscire con i compagni.

Francesco
Se non nascondi anche al tuo migliore amico come la pensi, lo vengono a sapere gli anziani e dopo ti vengono a trovare, ti fanno delle visite, ti cercano di far ritornare il pensiero com’era è assolutamente un lavaggio del cervello, ore e ore a parlare sempre della stessa cosa, sfido chiunque a resistere, anche in maniera violenta.

Rebecca
Leggevo libri fantasy, mi prendevo le botte, giocavo ai Pokemon e quindi mi prendevo le botte, mi prendevo le botte un po’ per qualunque cosa.

Francesco riuscì ad andarsene attorno ai 20 anni.

Ma la madre disse a Rebecca: “Tu da tuo fratello non ci vai più, non lo vedi più”. Rebecca: “Prendo le botte, sia da mia mamma che da mio papà e mi prendo la valigia e comincio a mettere i vestiti dentro alla borsa. Stavo per uscire e mi fermano, mi tolgono le chiavi e chiudono la porta a chiave. Chiamo mio fratello e dico: “Guarda che mi hanno chiuso dentro casa” e lui dice: “Questo non lo possono fare, io chiamo i carabinieri” mi diceva: “Te la senti di chiamare i carabinieri?” io l’ho fatto: “Sì, voglio uscire da qua, non ce la faccio più”. E sono uscita … ho tirato un respiro, ho fatto “pfiuuu”, non avevo ancora realizzato, quindi … ho chiuso gli occhi e … ho tirato un respiro e ho sentito l’aria e respiravo e basta, sai ti senti come un uccello che vola …”

FONTE: Fanpage.it 15-4-19


UNA VITA VISSUTA A META’
“Come ragazzo ho sempre vissuto una vita a metà. Da una parte rinunciando sempre alle mie passioni o svaghi che mi piacevano e piacciono veramente e dall’altra cercando di compensare il tutto con l’oppressiva educazione teocratica che pensavo fosse giusta. Tutto questo ha portato a vivere una vita sempre riappiccicata e mai piena.
Ho cercato di adattarmi e di farmi piacere la compagnia dei miei coetanei TdG, molti dei quali non avevano i miei stessi interessi. Ho vissuto tutta questa mediocrità con una certa sofferenza, soprattutto durante l’adolescenza. Ho cercato di farmi piacere i cosiddetti svaghi leciti, divertimenti che francamente considero tutt’oggi ridicoli o non interessanti per i miei gusti.
Anche se i miei genitori mi hanno lasciato “diverse” libertà, erano in realtà soltanto dei contentini dati cosi, tanto per non esasperare maggiormente una situazione che già di per sé era grottesca e pesante. Tutti questi contentini erano sempre conquistati con liti, discussioni ed ore ed ore di disquisizioni, contro dei ragionamenti teocratici portati avanti da genitori ottusi ed indottrinati.
Genitori i quali (venendo dal cosiddetto mondo) si sono goduti la loro infanzia spensierata e comunque simile ai propri coetanei, non un’infanzia ghettizzata, fatta di cose raffazzonate, di prese in giro, di assumersi responsabilità da contesa universale di fronte ad intere classi su questioni come compleanni, feste e quant’altro.
Un’altra cosa molto grave detta e ridetta all’interno della congregazione fino alla nausea, è la continua ghettizzazione di quelli del mondo e della frase tanto amata da sorveglianti e nominati che dal podio pontificano: “Quelli del mondo sono bravi, ma non amano Geova; quindi statene alla larga o aggiogatevi con loro il meno possibile”.
FONTE: http://www.testimoni-di-geova.info/spip.php?article157" onclick="window.open(this.href);return false;





UN’ADOLESCENZA TARPATA

Oggi chiacchieravo con mia cognata sulla mia adolescenza tarpata. Sul fatto che non mi è stato possibile vivere e sperimentare le emozioni adolescenziali ( che tanto sono importanti per il carattere definitivo ).
Sensi di colpa continui, pulsioni e batticuori soppressi, paranoie e insoddisfazione perenni.
Le ho raccontato dei libri che leggevo di nascosto, semplici romanzi che prendevo in libreria e che a casa non potevo mostrare, perché mia madre sosteneva che mi avrebbero riempito la testa di fandonie. Le ho raccontato del dolore ed il nodo in gola, quando le mie compagne di scuola organizzavano gruppi di studio, pigiama party, semplici uscite col pullman al centro commerciale, alle quali smisero di invitarmi dopo i miei continui rifiuti; della vergogna quando in predicazione , vestita in maniera castigatissima, bussavo alle loro porte per portare la lieta novella e me le trovavo davanti, sorprese, incuriosite e con lo sguardo impietosito. Le ho raccontato di come scrivessi tutti i giorni il diario di una ragazza immaginaria, quella che avrei voluto essere, che viveva esperienze amorose semplici, ma ai miei occhi grandiose, e di come mia madre trovò quel diario e lo distrusse, proibendomi di scrivere ancora quelle cavolate.
I miei 13, 14, 15 anni trascorsi a sognare ad occhi aperti cose talmente semplici eppure per me irrealizzabili: mettermi un bel vestito ed andare al cinema con gli amici, partecipare alla festa di fine anno, trascorrere una domenica al mare.
Quell'età mi ha segnata tantissimo, quelle emozioni soppresse me le porto dietro tutt'ora, a 32 anni e con due figli e un marito.
Fallo capire agli altri come ti rosica l'anima quella setta, fallo capire l'astio e la rabbia per gli anni letargici a sottolineare torre di guardia e bussare alle porte di tutti.
Non si può spiegare, non basterebbero tutte le parole del mondo .
Noi siamo questo, le nostre vite sono così, passate in trance, come robot in modalità automatica, senza pulsioni, senza amore .
Ebbene, non so proprio come rimediare a tutto il tempo perso.

FONTE: 28-8-19 Gruppo FB Emarginazione e ostracismo



CONCLUSIONE
<<Mi hanno rovinato la mia gioventù, senza preoccuparsi di cosa a me piacesse realmente; non potevo ribellarmi perché altrimenti le prendevo e sono andato avanti vivendo sempre nella paura di sbagliare. Adesso mi pesa molto questa cosa, ma ne sono uscito nel 2005: è stato come rivivere, anche se nella mia vita c’è un segno indelebile.>> Dany Chiellino 16-11-19 gruppo FB Emarginazione e Ostracismo quando si esce dal geovismo .
Sandro
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Esperienze vere... ma che pena e che rabbia!

Messaggio da Sandro »

Quando frequentavo le elementari c'era un bambino nella mia classe figlio di T.d.G. Parlo degli anni "60. I Testimoni erano poco conosciuti e il maestro era completamente spiazzato quando la mamma del bambino imponeva che non gli si facesse cantare l'inno nazionale, canzoni natalizie, compleanni, feste , partitelle e tante, tante altre bagatelle di alcun valore. E il bambino se ne stava desolato li in un angolino. Non è forse crudele ubbidire ai "Santi" di Brooklyn ? Ma quel che mi fa più rabbia è quando alcune testate giornalistiche ricalcano questi dolorosi avvenimenti che tuttora accadono, si muove l'ufficio stampa dei Testimoni di Geova ribadendo che sono fatti del tutto infondati e diffusi da un piccolo gruppo di ex Testimoni che si mostrano ostili alla loro ex confessione. Pietosi.
Ileana
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Messaggio da Ileana »

Sandro, io che non sono ex, mi occupo solo da 2 anni, anche se a tempo strapieno, dei TdG e quello che dici tu non l'avevo ancora sentito, o meglio sapevo già del loro modo di manovrare gli organi di stampa, ma non anche sui bambini. Bisognerebbe a questo proposito portarsi avanti con i mass media che l'anno scorso hanno pubblicato i loro ridicoli comunicati stampa sui congressi, facendo conoscere ai direttori delle testate quella che è la vera realtà della WT. Oggi, nella pagina FB di Samuel Campochiaro, ho così risposto a un commento: "Nino Carozza a Samuel Campochiaro: Avrei voluto vedere la tua faccia, quando hai tentato di spiegare alle maestre, perché non festeggiavi il compleanno........ Samuel..... Questi te la faranno pagare..... Sono peggio della mafia!"
Ileana Mortari "No, non gliela faranno pagare se facciamo muro attorno a lui e se ci prenderemo per mano, tutti i fuoriusciti d'Italia e i loro sostenitori, facendo una catena umana che va dalle Alpi a Lampedusa! e che magari incoraggerà dubbiosi e inattivi a uscire dalla gabbia." Nonostante tutto, io preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che l'altra metà. Ho anche scritto un libro, che presto sarà a disposizione per informare.
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