Non è mai troppo tardi…
Inviato: 23/12/2012, 3:52
Presentazione tardiva, non per irridere al forum, ma perché quando scrissi i miei primi post ne ignoravo la necessità. Nessuno mi disse nulla, e quando mi sono accorto dell’irregolarità, di post ne avevo scritti ormai tanti che avevo pensato di rimandarla al millesimo, quando sarei diventato senior, per farvi una piccola sorpresa. L’aggiornamento del Regolamento ha deciso altrimenti, e mi adeguo di buon grado ad esso. Solo, lascio sotto la mia firma anche il mio primo post, che considero a tutti gli effetti, anche se fuori dagli schemi, la mia vera presentazione.
Mi chiamo Angelo, molti di voi lo sanno; sono un ex musicista a riposo. O se preferite guitto, che ha strimpellato in locali, discoteche, balere, feste di piazza, teatri, night (per la felicità dell’amico Dingus, cui racconterò che gli strip-tease mi erano venuti a noia profonda) e anche, perché no, in qualche sala e qualche auditorium di un certo lustro (l’amico Papà61 ne ha qualche notizia, che gli ho pregato di tener per sé, perché sono refrattario al mio passato). Poi, con l’avvento delle macchine digitali, sebbene il sottoscritto fosse ben in grado di colmare il gap e di digitare sulla tastiera — del mitico DX7, mica del PC — fior di melodie e relative basi musicali, mi son nauseato di far l’allocco su un palco, facendo finta di suonare come fan tutti, e mi son messo a riposo, per ricordarmi dei miei lontani studi universitari, e ho aperto un sito che tratta di Leopardi e di filologia; non del tutto insulso, se anche grazie ad esso sono in assidua corrispondenza con qualche valente leopardista.
E qui capitano i Testimoni. Quando qualche rappresentante (ir)rompe, in casa mia, ho un metodo infallibile: «Perdonate. Non sono interessato. Non voglio farvi perdere il vostro tempo». Spesso non insistono, ma se lo fanno: «Scusate. In questo caso sono io che perdo il mio tempo. Buonasera». Sta di fatto che, l’estate dello scorso anno, avevo appena finito di tagliar la siepe, ero stanco, era una bella e calda giornata, in giardino si stava bene, e ho dimenticato la seconda parte. E sono finito in una inconcludente conversazione col TdG di turno; sennonché, giunto all’argomento Giusto Lipsio e staurós, mi si è accesa la lampadina filologica, e ne è subito nata una paginetta fuori tema, nel mio sito, che parrebbe dare un certo fastidio a Geova, perchè non è scritta da un apostata, ma da uno cui allora non glie ne poteva fregare di meno di loro, delle loro fisime e delle loro bislacche teorie. Il risultato è che detta paginetta, intitolata banalmente Staurós: palo o croce?, scritta con relativa obiettività, è ai primissimi posti assoluti di Google; quest’anno ha avuto uno strafottio di visite, e fa loro male, perché denuncia i loro dizionari antidiluviani e le loro (in)competenze linguistiche, e smonta puntualmente e con cognizione il loro catechismo da due soldi, per opporre loro un contro-catechismo un minimo più aggiornato, più documentato, e più storicamente e linguisticamente fondato.
Per scrivere quella pagina ho consultato anche la rete, e sono incappato in questo sito, ove ho trovato fior di notizie. Ho segnalato ad Achille un paio di minime sviste nel sito, ed egli cortesemente mi ha contraccambiato, facendo oggetto di un thread il mio modesto lavoro. A quel punto ho ritenuto doveroso iscrivermi al forum, così, solo per rispondere a eventuali osservazioni e obiezioni. Il resto lo conoscete: ho fatto amicizia prima con l’uno, poi con l’altro, e mi ritrovo tuttora a deliziarvi con le mie pretenziose pretese filologiche e filosofiche da quattro soldi (tanto per valutarle il doppio di quel che ho valutato il catechismo di marca geovista).
Più seriamente: all’inizio era un gioco; ho sempre visto i TdG come dei poveri insipienti illusi, cui perdonavo di buon grado il loro paradiso artefatto, perché io, a quel paradiso o ad altro consimile, non credo, e quasi quasi glie l’invidio. Ma poi, scoperto il tema dell’ostracismo, che ignoravo completamente, ho sentito scattare in me qualcosa, forse un ricordo che avevo rimosso da tanto tempo, che mi rammentava che nella mia gioventù, anche se non legato a Geova, un qualcosa di molto, troppo simile, e non di un giorno, ma di lunghi anni, l’avevo vissuto anch’io, proprio con la mia famiglia; tant’è che ancora adesso non ho con essa un rapporto decente, ma un rapporto di comodo.
Non so. Metteteci anche la mia vanità. Forse mi piace far mostra di quante cose “so”. Forse mi piace aver irriso a una certa “Dulcinea”, che conosce sei lingue, lasciandola nel dubbio di quante ne conosca io. Ma poiché, come assiduo lettore della Imitatio Christi, so che il sapere è vanità, forse scrivo, sul mio sito e su questo, perché non ho nulla di meglio da fare. A volte, spero non troppo spesso, è senz’altro così; ma ho la presunzione di scrivere sempre con educazione e tolleranza degli altri e delle loro idee, e quindi, di non disturbare troppo, offrendo, per quel che posso, il mio piccolo contributo alle ragioni del sito e del forum; e sono grato al Cielo di aver conosciuto voi, che mi siete cari, e che spero presto di conoscere di persona, almeno in parte, a Roma. Perché a Roma io ci sarò, anche se ancora non ho espresso il mio voto. Contateci.
Angelo, alias Quixote
Mi chiamo Angelo, molti di voi lo sanno; sono un ex musicista a riposo. O se preferite guitto, che ha strimpellato in locali, discoteche, balere, feste di piazza, teatri, night (per la felicità dell’amico Dingus, cui racconterò che gli strip-tease mi erano venuti a noia profonda) e anche, perché no, in qualche sala e qualche auditorium di un certo lustro (l’amico Papà61 ne ha qualche notizia, che gli ho pregato di tener per sé, perché sono refrattario al mio passato). Poi, con l’avvento delle macchine digitali, sebbene il sottoscritto fosse ben in grado di colmare il gap e di digitare sulla tastiera — del mitico DX7, mica del PC — fior di melodie e relative basi musicali, mi son nauseato di far l’allocco su un palco, facendo finta di suonare come fan tutti, e mi son messo a riposo, per ricordarmi dei miei lontani studi universitari, e ho aperto un sito che tratta di Leopardi e di filologia; non del tutto insulso, se anche grazie ad esso sono in assidua corrispondenza con qualche valente leopardista.
E qui capitano i Testimoni. Quando qualche rappresentante (ir)rompe, in casa mia, ho un metodo infallibile: «Perdonate. Non sono interessato. Non voglio farvi perdere il vostro tempo». Spesso non insistono, ma se lo fanno: «Scusate. In questo caso sono io che perdo il mio tempo. Buonasera». Sta di fatto che, l’estate dello scorso anno, avevo appena finito di tagliar la siepe, ero stanco, era una bella e calda giornata, in giardino si stava bene, e ho dimenticato la seconda parte. E sono finito in una inconcludente conversazione col TdG di turno; sennonché, giunto all’argomento Giusto Lipsio e staurós, mi si è accesa la lampadina filologica, e ne è subito nata una paginetta fuori tema, nel mio sito, che parrebbe dare un certo fastidio a Geova, perchè non è scritta da un apostata, ma da uno cui allora non glie ne poteva fregare di meno di loro, delle loro fisime e delle loro bislacche teorie. Il risultato è che detta paginetta, intitolata banalmente Staurós: palo o croce?, scritta con relativa obiettività, è ai primissimi posti assoluti di Google; quest’anno ha avuto uno strafottio di visite, e fa loro male, perché denuncia i loro dizionari antidiluviani e le loro (in)competenze linguistiche, e smonta puntualmente e con cognizione il loro catechismo da due soldi, per opporre loro un contro-catechismo un minimo più aggiornato, più documentato, e più storicamente e linguisticamente fondato.
Per scrivere quella pagina ho consultato anche la rete, e sono incappato in questo sito, ove ho trovato fior di notizie. Ho segnalato ad Achille un paio di minime sviste nel sito, ed egli cortesemente mi ha contraccambiato, facendo oggetto di un thread il mio modesto lavoro. A quel punto ho ritenuto doveroso iscrivermi al forum, così, solo per rispondere a eventuali osservazioni e obiezioni. Il resto lo conoscete: ho fatto amicizia prima con l’uno, poi con l’altro, e mi ritrovo tuttora a deliziarvi con le mie pretenziose pretese filologiche e filosofiche da quattro soldi (tanto per valutarle il doppio di quel che ho valutato il catechismo di marca geovista).
Più seriamente: all’inizio era un gioco; ho sempre visto i TdG come dei poveri insipienti illusi, cui perdonavo di buon grado il loro paradiso artefatto, perché io, a quel paradiso o ad altro consimile, non credo, e quasi quasi glie l’invidio. Ma poi, scoperto il tema dell’ostracismo, che ignoravo completamente, ho sentito scattare in me qualcosa, forse un ricordo che avevo rimosso da tanto tempo, che mi rammentava che nella mia gioventù, anche se non legato a Geova, un qualcosa di molto, troppo simile, e non di un giorno, ma di lunghi anni, l’avevo vissuto anch’io, proprio con la mia famiglia; tant’è che ancora adesso non ho con essa un rapporto decente, ma un rapporto di comodo.
Non so. Metteteci anche la mia vanità. Forse mi piace far mostra di quante cose “so”. Forse mi piace aver irriso a una certa “Dulcinea”, che conosce sei lingue, lasciandola nel dubbio di quante ne conosca io. Ma poiché, come assiduo lettore della Imitatio Christi, so che il sapere è vanità, forse scrivo, sul mio sito e su questo, perché non ho nulla di meglio da fare. A volte, spero non troppo spesso, è senz’altro così; ma ho la presunzione di scrivere sempre con educazione e tolleranza degli altri e delle loro idee, e quindi, di non disturbare troppo, offrendo, per quel che posso, il mio piccolo contributo alle ragioni del sito e del forum; e sono grato al Cielo di aver conosciuto voi, che mi siete cari, e che spero presto di conoscere di persona, almeno in parte, a Roma. Perché a Roma io ci sarò, anche se ancora non ho espresso il mio voto. Contateci.
Angelo, alias Quixote