Non solo la Bibbia.
Ma Gesù non era il "Mediatore" di tutti?
Leggiamo alcune dichiarazioni dalle pubblicazioni dei TdG:
16 Come l’antica nazione d’Israele era in una relazione di patto con Geova Dio tramite il mediatore Mosè, così la nazione dell’Israele spirituale, ‘l’Israele di Dio’, è in una relazione di patto tramite un mediatore. (Galati 6:16) Come scrisse l’apostolo Paolo a un suo conservo cristiano, “vi è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù”. (1 Timoteo 2:5) Mosè fu forse il mediatore fra Geova Dio e l’umanità in generale? No, fu il mediatore fra l’Iddio di Abraamo, Isacco e Giacobbe e la nazione dei loro discendenti carnali. Similmente, il più grande Mosè, Gesù Cristo, non è il Mediatore fra Geova Dio e l’intera umanità. È il Mediatore fra il suo Padre celeste, Geova Dio, e la nazione dell’Israele spirituale, limitata a 144.000 membri. Questa nazione spirituale è come un piccolo gregge di persone simili a pecore che appartengono a Geova. — Romani 9:6; Rivelazione 7:4. (
Sicurezza mondiale sotto il principe della pace 1986 pp. 10-11)
20 Chi, pertanto, può giustamente prendere gli emblemi della Commemorazione, il pane e il vino? Solo chi fa parte del gruppo che Dio introduce nel nuovo patto concluso in base al sacrificio di Gesù. (Salmo 50:5) Lo scopo di questo patto è di dichiarare giusti per la vita umana i 144.000 coeredi di Gesù, affinché possano poi sacrificare il loro diritto alla vita ed essere introdotti nel Regno celeste. (Romani 4:25; II Timoteo 2:10, 12) Ma che dire delle “altre pecore”?
21 I componenti della classe delle “altre pecore” non sono nel nuovo patto e pertanto non prendono gli emblemi. Ma tutti loro beneficiano riccamente dall’assistere alla Commemorazione in veste di rispettosi osservatori. Il loro apprezzamento per le cose spirituali si approfondisce in armonia con quanto Gesù disse a suo Padre in preghiera: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. (Giovanni 17:3) Ricordate che la Commemorazione richiama l’attenzione sulla carne e sul sangue di Gesù. La carne e il sangue sacrificati da Cristo sono di importanza vitale per tutti coloro che perseguono la meta della vita eterna. In che senso questo è vero per le “altre pecore”, che non sono state introdotte nel nuovo patto e quindi non prendono gli emblemi della Commemorazione? (
La Torre di Guardia 15/2/1986 p. 15)
Domande dai lettori
● Gesù è il “mediatore” solo per i cristiani unti?
Il termine “mediatore” ricorre solo sei volte nelle Scritture Greche Cristiane ed è scritturalmente impiegato in riferimento a un patto formale.
Mosè fu il “mediatore” del patto della Legge stipulato fra Dio e la nazione di Israele. (Gal. 3:19, 20) Cristo, invece, è il “mediatore di un nuovo patto” fra Geova e l’Israele spirituale, l’“Israele di Dio”, i cui componenti presteranno servizio con Gesù come re e sacerdoti in cielo. (Ebr. 8:6; 9:15; 12:24; Gal. 6:16) In un tempo in cui Dio stava scegliendo le persone da includere in quel nuovo patto, l’apostolo Paolo scrisse che Cristo era il “solo mediatore fra Dio e gli uomini”. (1 Tim. 2:5) Ragionevolmente, Paolo stava qui usando il termine “mediatore” nello stesso modo in cui l’aveva usato le altre cinque volte (precedenti rispetto al tempo in cui fu scritto I Timoteo 2:5), riferendosi a quelli che allora venivano introdotti nel nuovo patto del quale Cristo è il “mediatore”. Perciò, in senso strettamente biblico Gesù è il “mediatore” solo per i cristiani unti.
Il nuovo patto avrà termine con la glorificazione del rimanente che oggi è in quel patto il cui mediatore è Cristo. I componenti della “grande folla” di “altre pecore” che oggi si sta formando non sono in quel nuovo patto. Tuttavia, associandosi con il “piccolo gregge” di quelli che sono ancora inclusi in quel patto, essi ricevono i benefìci che scaturiscono da quel nuovo patto. Durante il millennio Gesù Cristo sarà il loro re, sommo sacerdote e giudice. Per informazioni più dettagliate, vedi Ausiliario per capire la Bibbia (inglese), pagine 1129 e 1130, alla voce “Mediator”; anche L’“eterno proposito” di Dio ora trionfa per il bene dell’uomo, pagina 159, paragrafo 10; La Torre di Guardia del 1° agosto 1966, pagine da 456 a 473; del 1° giugno 1973, pagine 333 e 334, al sottotitolo “La via che conduce a un nuovo patto”; del 15 marzo 1974, pagina 166, al sottotitolo “Il nuovo patto”. (
Torre di Guardia 1/10/1979 p. 31)
25 Per conservare la propria relazione col “nostro Salvatore, Dio”, la “grande folla” deve restare unita al rimanente degli israeliti spirituali. Perché? Perché questi israeliti spirituali sono la “nazione santa” di cui in Geremia 31:35, 36, subito dopo la promessa divina di un nuovo patto, si legge: “Questo ha detto Geova, il Datore del sole per la luce di giorno, degli statuti della luna e delle stelle per la luce di notte, Colui che smuove il mare affinché le sue onde divengano tumultuose [contro gli egiziani che inseguivano gli israeliti], Colui il cui nome è Geova degli eserciti: ‘“Se questi regolamenti potessero rimuoversi d’innanzi a me”, è l’espressione di Geova, “quelli che sono il seme d’Israele potrebbero similmente cessare dal provar d’essere una nazione dinanzi a me per sempre”’” (
La Torre di Guardia 1/6/1980 p. 27)