E' un'esperienza molto bella e ricca, perché fa nascere amicizie durature anche fuori dai nostri confini. Fin qui, sembra tutto idilliaco, ma sappiamo bene che, quando la Wts ci mette lo zampino, anche quella che dovrebbe essere un'esperienza meravigliosa tende spesso a trasformarsi in un incubo. Vi racconterò cos'è successo.
In 4 superiore, appunto, la scuola organizzò uno scambio culturale a Vienna. Cominciarono quindi tutti i preparativi da parte dei professori per prendere contatti con la scuola viennese, le famiglie che erano disponibili ad ospitarci, ecc. L'euforia tra noi compagni di classe era tanta, eravamo tutti felici e non vedevamo l'ora di andare a Vienna per divertirci e conoscere persone nuove.
Ma, ecco che le norme Watchtoweriane cominciano tempestivamente a farsi strada.
I miei genitori non erano affatto entusiasti, e cominciarono quindi gli studi biblici "familiari" e "personali". Per arrivare infine alle seguenti conclusioni (dopo averli pregati di farmi andare e avergli promesso in ogni modo che non sarebbe successo nulla di brutto, grazie anche all'appoggio che ho ricevuto dai miei prof, senza i quali molto probabilmente sarei rimasto a casa).
1- Prendere immediatamente contatti con la sede di Selters per contattare la Congregazione più vicina all'abitazione dove sarei andato per quella settimana, che a sua volta avrebbe mandato uno zelante "fratello" a prelevarmi per le 3 adunanze settimanali;
2- La famiglia ospitante deve avere una reputazione impeccabile;
3- La famiglia ospitante dovrà avere solo figli maschi, perché una femmina avrebbe senz'altro rappresentato una tentazione al male;
4- La famiglia e i professori dovranno assicurarsi che io non frequenti locali notturni e rincasi oltre un certo orario (11-11:30 di sera);
5- Meglio se avessi partecipato alla predicazione, ma fortunatamente non era un obbligo;
6- Non consumare alcolici.
Inutile dire che,una volta a Vienna, non rispettai nulla di tutto ciò, fatta eccezione per un'adunanza alla quale dovetti andare per fare la presenza ed evitare un rapporto negativo da parte della Congregazione alla Sede di Selters, che poi sarebbe arrivata alle orecchie dei miei nel giro di poco.
Ringrazio infatti la complicità della famiglia, dei professori e dei miei compagni di classe, che mi hanno coperto in maniera straordinaria.
I problemi più grandi si presentarono quando fu il ragazzo che mi ospitò a venire in Italia a casa nostra.
Il primo giorno, i miei genitori si dimostrarono molto cordiali e ospitali, e disponibili ad assecondarlo. Ma, già il giorno dopo, nacquero tanti problemi.
Naturalmente, come hanno fatto i nostri corrispondenti a Vienna, anche noi volevamo organizzare delle uscite insieme, al cinema, a ballare, a mangiare una pizza insieme.
Ma per i miei erano cattive compagnie, quindi, oltre che a subire il danno io, lo doveva subire anche il mio ospite!! Dovevo inventare delle scuse, dicendo che c'erano i professori con noi, per convincere i miei a farci uscire, e ogni volta era una battaglia sanguinosa.
La terza sera, era la sera designata per la discoteca. APRITI CIELO. Non vi sto a raccontare la giornata passata a litigare con i miei, paladini del regno Geovista, fatto sta che ottenemmo un permesso di "libertà vigilata": in discoteca alle 8:30 di sera, e a casa alle 11:00, con mio padre che nel frattempo avrebbe aspettato all'uscita del locale indemoniato e satanico.
Inutile fargli notare che la serata cominciava alle 10, alle 11:00 in ogni maniera dovevamo venire via di lì.
E, puntuale come un orologio svizzero, alle 11:00 il mio telefono ha cominciato a squillare in maniera assillante, fino a quando non ho dovuto trascinare il mio ormai amico fuori dalla discoteca senza che avesse avuto il tempo di prendere un drink, e piantando in asso la compagnia che allibita mi chiedeva spiegazioni. Spiegazioni che io non avevo.
Una volta in macchina, mio padre si arrabbiò perché non avevo rispettato i patti, uscendo dopo 20 minuti rispetto all'ordinanza ricevuta. Volevo sprofondare sotto terra per la vergogna che provavo davanti al mio amico, che continuava a non capire cosa stesse succedendo.
Il giorno dopo, c'era l'adunanza. Altra giornata passata a litigare e discutere, fino a che non fummo costretti ad andare all'adunanza e rinunciare alla serata con gli altri ragazzi al cinema.
All'adunanza, grande accoglienza per il ragazzo viennese che, nonostante parlasse poco l'italiano, si interessava comunque alle cose spirituali...
Arrivò il giorno della partenza dei ragazzi viennesi, con i quali, durante il tempo che mi fu concesso di passarvi insieme, avevo stretto un rapporto molto stretto, in particolare con una ragazza...
I miei non si scusarono con il mio ospite, cercavano in tutti i modi di spiegargli quanto fosse importante Geova nella vita dell'uomo, ecc. ecc. e che quindi ogni loro azione era per il nostro bene. Ormai, sia lui che tutti i compagni e amici viennesi avevano capito con chi avevo a che fare, e, per quello che potevano fare, mi sono stati molto vicini.
In stazione centrale, piangevo, ero molto triste che stavano ripartendo. La ragazza con la quale avevo legato parecchio, si avvicinò per posare sul mio labbro un dolce bacio, ma nell'attimo prima che si avvicinasse, scorsi mio padre in lontananza che mi osservava attentamente. Ebbi la forza di volontà di spostarmi ed evitare il bacio, un bacio che tanto avrei desiderato, e che non avrei avuto mai più. Ma le conseguenze sarebbero state molto brutte, era ancora presto per affrontare le conseguenze di un comitato giudiziario.
In macchina, piangevo ancora. Mio padre mi disse che era orgoglioso di avermi visto "resistere alla tentazione", e che dovevo smettere però di piangere perché "non avrei avuto nulla da spartire con persone che non si sarebbero salvate ad Armaghedon".
Vi ho raccontato questa esperienza perché è sempre importante sottolineare a cosa porta una setta che plagia le menti delle persone; porta solo infelicità e tristezza. Sono sempre più felice di esserne uscito, e ripensare anche a questi piccoli episodi successi quando ero ancora dentro, mi rafforza ogni giorno di più.
devono saper come certi genitori rovinano la vita dei loro figli in nome di una religione 
Enrico.
!! E' razzismo davvero, e loro sarebbero la razza "ariana" del mondo, gli unici col diritto di vivere sulla Terra, mentre tutti gli altri molto presto diventeranno "concime"... 
Zaffiro 
