Hermes ha scritto:daniela47 ha scritto:papà61 ha scritto:non riesco a capire però che cosa lo tratteneva li dentro... scusate ho da fare...
Mio marito ci ha creduto veramente.
Ha creduto alle illusioni, al senso di fratellanza, fortemente e ciecamente.
Ma negli ultimi anni, certe situazioni scandalose che hanno coinvolto proprio quei fratelli, per cui lui avrebbe dato la vita e che invece ha scoperto più marci degli altri,hanno iniziato a determinare in lui un diverso sentimento.
In quel periodo, in un momento di confidenza con mio cugino, disse appunto che anche là dentro le cose non andavano per niente bene e questo lo amareggiava.
Naturalmente poi si è tenuto tutto dentro, ma ha iniziato a frequentare meno e con meno entusiasmo, fino a che c'è stata l'occasione giusta.
E' triste che a volte ciò che abbaglia sia il desiderio di trovare una comunità veramente cristiana, di credere che veramente sia possibile l'utopia di gente che si vuol bene senza riserve e gratuitamente. Un desiderio buono porta al suo contrario. E' strana questa vita...
Mi è piaciuto molto leggere questa storia, e soprattutto il risultato di tutto questo, che è un desiderio genuino di fare qualcosa per chi non potrà mai ricambiare. E' un messaggio che da' molta speranza, e oggi ce n'è bisogno più che mai.
Si per una persona buona e sensibile come mio marito, questa immagine di grande comunità, uno per tutti, tutti per uno, con cui si presenta e si proclama la W.T. è stato l’argomento vincente che lo ha affascinato.
Da li a dare fiducia, e poi a mettere la sua vita i suoi pensieri, nelle mani di chi riteneva amico fraterno, non c’è voluto molto.
I sistemi, poi di staccarlo dalla famiglia, dal resto del mondo, quando in me vedeva colei che cercava di farlo ragionare, e di mostrarli i lati oscuri e pericolosi di questa organizzazione, lo
portavano all’autodeterminazione che gli stessi familiari avrebbero ostacolato il SUO CAMMINO DI FEDE, proprio come previsto da “quella Bibbia” vista con gli occhi geovista.
Tutto ciò lo faceva sentire perseguitato come da copione.
Ben 25 anni di faticoso per ambedue, fanatismo ad oltranza, sono tanti, con tutto ciò che di angoscioso e drammatico ha comportato, nella nostra vita, nel nostro rapporto.
Conseguenze di cui ancora oggi portiamo i segni, come un’attività lavorativa, che in condizioni normali avrebbe dato i suoi frutti ben diversi per farci vivere meglio.
Ma questo è solo un lato, forse neppure più tanto importante, ma anche di questo dobbiamo ringraziare il geovismo, e il tempo che un buon geovista deve impegnare per la predicazione e la fratellanza, e ridurre ben bene impegni lavorativi che potevano impedire una frequentazione capillare.
Non si può dire che lui, nonostante l’accanimento di restare là dentro abbia trascorso un’esistenza felice.
Sapeva, nel suo più profondo, di farci del male, e questo lo angosciava silenziosamente, ma evidentemente non ne poteva fare a meno, poi l’incantesimo, in qualche modo, complice diversi fattori, si è rotto e il resto è storia attuale come ben sai.