Una domenica suonano alla porta di casa, dove vivevo con i miei genitori, due signore. L'impatto era piacevole, sorridenti, cordiali, affabili, mi parlavano quasi con la consapevolezza che io potessi avere dei pregiudizi nei loro confronti, ma la verità era che in 23 anni ne sapevo dei TdG quanto dei Confuciani cioè niente. Le argomentazioni mi interessavano perchè il mio ragazzo stava accendendo in me una spiritualità che mai avevo avuto prima, così in poco tempo mi ritrovai a studiare una volta a settimana sul libro Conoscenza e contemporaneamente frequentavo un gruppo presso la chiesa cattolica del mio quartiere.
Non potevo abbracciare una fede senza prima aver conosciuto a fondo quella più vicina a me. Purtroppo non c'era paragone, i tetimoni rispondevano con efficenza scritturale alle mie domande mentre al gruppo in chiesa trovavo solo risposte molto personali, quando non si ricorreva alla classica frase "è un mistero", che a mio parere confondevano ancora di più (del tipo che il paradiso è dentro di noi).
Dopo un anno di studio iniziai a partecipare alle riunioni in Sala della domenica, intanto il mio ragazzo iniziava a schernirmi, sentivo anche il peso dei miei geniori che vedevano in me già dei cambiamenti nel modo di vestire o nell'astenermi dalle feste. Ma stavo scoppiando di religione e quindi lasciai perdere tutto per un pò. La storia d'amore che pensavo durasse per sempre d'improvviso finì, senza neanche una vera ragione e io mi sentii perduta...senza amore e senza Dio.
E tracchete...si rifà avanti la testimone (l'amica, la madre spirituale) che a distanza seguiva i miei percorsi di vita. In quel periodo pensavo che non mi sarei più innamorata, avevo sofferto troppo, e se qualcuno meritava il mio amore quello era solo Dio, perchè quello che stavo imparando è che se Dio promette una cosa immancabilmente si avvererà.
Quando comunicai ai i miei genitori che mi sarei battezzata alla seguente assemblea l'unica cosa che mi seppero dire fu: la vita è tua, se hi deciso così... Non sò se sarebbe servita a qualcosa una reazione più contrastante, più apprensiva e preoccupata ma col senno di poi mi dispiace non l'abbiano avuta.
Dopo 5 anni mi sono trasferita in una congregazione di lingua straniera ed è stata una bellissima esperienza perchè la mia non era solo predicazione ma anche assistenza sociale, ho seguito un bambino che ancora oggi considero il mio fratellino, e la sua famiglia, che per fortuna non si sono mai battezzati (altrimenti oggi non li potrei neanche salutare), e ho trovato realtà più umili anche tra i fratelli, ben lontani dai fratelli italiani!!!
Avevo già 32 anni e iniziavo a pensare al futuro. Nonostante la "fratellanza mondiale" mi rendevo conto che poi nel quotidiano ero sola, se volevo uscire per vedere due vetrine dovevo prendere appuntamento di servizio con una sorella così da non stare a perdere tempo prezioso per salvare vite! Mi mancava una vita affettiva, ero presa da angosce esistenziali, avevo il cuore diviso tra Geova e la mia famiglia, mi chiedevo quanto ancora avrei retto così, magari troppo tardi per ricominciare a vivere, ad amare, ad avere un figlio. Mi faceva male conoscere la "verità" e vedere che le persone che amavo non ne volevano sapere. La congregazione mi aveva deluso, gli anziani non riuscivano a dare risposta alle mie inquietudini, e dopo qualche mese di assenza in Sala ho consegnato una lettera di "dimissioni". Mi hanno cercato per un pò, ma in modo ragionevole non insistente.
La cosa straziante è stato il fatto che io contiuavo comunque a credere a quella verità quindi sentite poi cosa è successo...
Continua
conobbi un uomo bello, simpatico, galante, estroverso...caratterialmente la fotocopia del mio primo amore, quello che avevo perso 10 anni prima, era come se avessi vissuto in una finestra temporale e tutto fosse ripartito dal punto in cui era rimasto prima del battesimo. Dopo un anno e mezzo ci siamo sposati, ed io finalmente mi sentivo così serena che non ci potevo credere. Reduce della "verità" dei testimoni ero convinta che tutto quel benessere fosse arrivato grazie a satana, avevo lasciato Geova e quindi l'avevo data vinta a satana (pensate il potere che hanno avuto quelle interpretazioni delle scritture)! Non pregavo più, terrorizzata del fatto che nel momento in cui mi fossi riavvicinata a Dio la mia bella vita sarebbe crollata, proprio come 10 anni prima.
Sono veramente felice che ancora ci sono delle persone che riescono ad aprire gli occhi come hai fatto tu! Io ho una battaglia aperta con la persona che amo.....
è proprio questo il punto, VIVERE LA PROPRIA VITA, perchè le cose accadono indipendentemente se credi o non credi, perchè ho imparato che Dio è oltre il nostro pensiero, lui c'è ma non lo si può prendere per una agenzia immobiliare o matrimoniale. La vita accade! ora devo andare ma vorrei tornare su questo importante concetto. Ciao 