Qualcuno del reparto scrittori che fa gli schemi dei discorsi dev'essere senz'altro un gay represso, non mi spiego altrimenti come sia possibile questa insistenza sulla peccaminosità dei rapporti gay. Ieri sera, invitato dal mio amico TdG, sono andato a sentire un discorso con un titolo del tipo "potranno i giovani superare la crisi?" (o qualcosa di simile). Ebbene, nell'ultimo anno sarò andato nella loro sala al massimo 4 o 5 volte, ma ogni singola volta li ho sentiti tirare fuori i matrimoni gay come principale segno ed esempio principe dell'immoralità moderna, e ciò a causa della loro scarsa interpretazione del Levitico e dell'epistolario paolino.
Ma mi chiedo: come può essere un caso che io vada 5 volte in sala e per 5 volte senta demonizzare l'omosessualità? Significa che lo fanno sempre ed insistentemente, e per questo qualsiasi volta mi capiti di andare sento i loro discorsi carichi di odio, in cui le vite sentimentali e l'impegno reciproco delle persone LGBT nel costruire delle famiglie vengono trattati come lo sterco del demonio. Mi è venuta rabbia pensando a quanti poveri bambini LGBT ci sono in sala, che avranno genitori plagiati da queste menzogne... Quanta sofferenza futura sta accumulando la WTS e tutto perché non è capace di un po' di aggiornamento esegetico.
Ad maiora