In poche parole siamo entrati nella sua stanza e dopo un pò, mia madre mi dice che due camere più in là, cè una sorella, della nostra ex congregazione, ammalata gravemente, persona che da più di 40 anni conosciamo dato che suo marito è stato per 35 anni anziano di congregazione insieme a mio padre.
Io prendo mia mamma per mano, e gli dico: Cosa aspettiamo, andiamo a trovarla
Mia mamma è un pò dubbiosa, e mi dice: Non è che la mettiamo in difficoltà se ci vede entrare in stanza? Io dico: Non ti preoccupare, noi comportiamoci CRISTIANAMENTE, è una persona che conosciamo da molto tempo, il problema non sussiste se dentro di lei esiste quell'amore e quell'umanità che ci hà uniti per anni.Entriamo, lei stava dormendo e delicatamente mia mamma la chiama, appena apre gli occhi il suo viso si illumina di gioia e sciende una lacrima.
Mia mamma la chiama per nome e gli dice: NOI NON POTEVAMO ESIMERCI DAL VENIRE QUIì DA TE' IO SONO SEMPRE LA TUA AMICA E MIO FIGLIO NON E' MAI CAMBIATO, PRINCIPALMENTE NEI SENTIMENTI NEI TUOI CONFRONTI
Lei è gioiosa, e ci dice, che mai e poi mai è stata d'accordo con la direttiva di non salutare o di non parlare, con coloro che lasciamo l'organizzazzione.Io e mia madre ci rendiamo conto che quella frase è veramente quello che nel cuore hanno la meggioranza di coloro che sono ancora dntro, e che a malavoglia sono costretti a violentare i proprii sentimenti e volontà.
E' stata un esperienza felice, dopo anni, hò rivisto quella persona che hò frequentato per tanti anni, e non importa se per strada, magari mentre è in servizio, la incontrerò in compagnia di altri fratelli o sorelle, e lei farà finta di non vedermi o abbaserà lo sguardo.
Saprò comunque che nel suo cuore ci ama, e che il condizionamento mentale e la pressione psicologica di quattro RIMBAMBITI, non potrà mai soffocare quello che prova per noi nel suo CUORE
Ti vogliamo bene SARA!!!
