Moderatore: nelly24
Vittorio Emanuele ha scritto:Nel 1987 conobbi i tdg nel modo consueto: bussarono alla mia porta.
Sono sempre stato curioso di apprendere, così accettai di leggere con loro la Bibbia, o meglio, la TNM.
Nel 1988 mi battezzai a Milano ma, devo confessare, senza eccessivo entusiasmo.
Col tempo mi accorsi che nella TNM ogni tanto figuravano i numeri dei versetti ma non le parole, e mi chiedevo il perché. Confrontandola con la Bibbia classica, constatai che alcuni versetti erano stati completamente ignorati, nonostante la Bibbia stessa dica che non bisogna nè aggiungere nè togliere nulla.
Anni prima, durante il periodo della mia cecità, ero stato Presidente dell'Unione Italiana Ciechi di Parma. Pertanto, conoscendo l'ambiente, le mie ore di servizio le dedicavo sopratutto a visitare i miei ex-fratelli di sventura ed i loro familiari.
La persona con la quale uscivo spesso in servizio era una signora che, seppi da altri, criticava un mio importante peccato di gioventù nonostante lei avesse commesso lo stesso identico peccato e forse anche peggio. La solita storia della paglizza e della trave.
Mia moglie non é mai stata tdg ma frequentava con me le adunanze, ed é cieca dalla nascita. In occasione di un suo ricovero in ospedale, chiesi ad un Anziano se qualcuno potesse aiutarmi ad accudirla, ma la risposta fù che non essendo lei una sorella, non potevano farlo.
Successivamente fui ricoverato io. Mentre ero nella Sala del Regno caddi sulle scale bagnate, fratturandomi seriamente una spalla.
Durante il ricovero ricevetti solamente la visita di un membro del Comitato di Assistenza che mi porse una busta. Convinto che contenesse un rimborso per i danni materiali subiti (occhiali ed orologio rotti, giacca tagliata al pronto soccorso ecc.) la presi ma, con mia grande sorpresa e delusione conteneva la richiesta di un contributo.!
La goccia che fece traboccare il vaso: vendetti la casa al figlio di un SM, entrambi tdg, ad un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato, trattandosi di fratelli.
Davanti al notaio stipulammo l'accordo che avrebbero potuto prendere possesso della casa solo dopo che l'avessi liberata dai mobili. Il SM si fece consegnare da me le chiavi con una scusa e non me le restituì. Per poterle riavere fui costretto a rivolgermi al notaio. Ovviamente avevo anche informato gli Anziani investendoli della questione, ma non fecero nulla.
A questo punto mi decisi a mandare la mia lettera di dissociazione alla mia congregazione ed alla Betel a Roma.
Nonostanter ciò continuarono a venire a casa mia quasi tutti i giorni per convincermi a rientrare, ma non avevo assolutamente voglia di rientrare in una organizzazione dove i principi cristiani vengono ignorati spesso e volentieri.
Saluto tutti voi cordialmente.
giggio1951 ha scritto:Durante il ricovero ricevetti solamente la visita di un membro del Comitato di Assistenza che mi porse una busta.
Sicuramente sei stato "incoraggiato" a non parlarne con nessuno di quella busta.
Ti veniva "suggerita" anche l'indicazione a quanto doveva ammontare la "contribuzione"
Strano che non ti hanno anche "suggerito" dei farmaci "speciali" che lo "schiavo" consigliava.
Goccette, rimedio, metodiche, midollo rinforsato o altro.
giggio1951 ha scritto:mi sembra di ricordare che quelle "goccine miracolose" sono state ritirate perchè si era scoperto che i soldi andavano
ad un fratello di Roma che si era arricchito alle spalle di tutti i poveracci in ospedale...
Diciamo che il "fratello" autore di tale scoperta, non era di Roma ma di Perugia.
Esercitava senza essersi mai laureato in medicina in uno studio medico di Firenze.
Tramite un capace "imbonitore" e con l'assenso" della congregazione centrale "suggeriva" ai vari comitati sanitari di utilizzare tali "goccette".
In tutti i deposti dei comitato sanitarii, presso la Betel e nei depositi delle sale delle assemblee si tenevano scorte di questi "rimedi".
Lo stesso non era di Roma ma di Milano e solo negli ultimi anni collaborò con il comitato sanitario di Roma.
Con lui ebbi divergenze.
Quanto affermo è dimostrabile con un lungo scambio epistolare con l'ufficio.
Documentazione che tengo con me in caso di eventuale contestazione.
giggio1951 ha scritto:Durante il ricovero ricevetti solamente la visita di un membro del Comitato di Assistenza che mi porse una busta.
Sicuramente sei stato "incoraggiato" a non parlarne con nessuno di quella busta.
Ti veniva "suggerita" anche l'indicazione a quanto doveva ammontare la "contribuzione"
Strano che non ti hanno anche "suggerito" dei farmaci "speciali" che lo "schiavo" consigliava.
Goccette, rimedio, metodiche, midollo rinforsato o altro.
ilnonnosa ha scritto:“Promemoria per gli anziani … Ricordate a colui che intende ricoverarsi che i comitati sanitari affrontano molte spese e che è un privilegio contribuire in modo concreto, per sopperire ad esse”.
(Circolare del 24/12/84 e 30/1/90)
“… Tenete presente che in questi casi, la spesa delle telefonate ricade, com’è ovvio, sul paziente, come tutte le eventuali spese relative alla sua malattia e alle cure mediche. – Rom 13:8”.
(Ministero del Regno, 9/1988, p. 4)
E poi hanno il coraggio di dire che non chiedono contribuzioni!!!
Ciao. Ilnonnosa.
Gabriella Prosperi ha scritto:ilnonnosa ha scritto:“Promemoria per gli anziani … Ricordate a colui che intende ricoverarsi che i comitati sanitari affrontano molte spese e che è un privilegio contribuire in modo concreto, per sopperire ad esse”.
(Circolare del 24/12/84 e 30/1/90)
“… Tenete presente che in questi casi, la spesa delle telefonate ricade, com’è ovvio, sul paziente, come tutte le eventuali spese relative alla sua malattia e alle cure mediche. – Rom 13:8”.
(Ministero del Regno, 9/1988, p. 4)
E poi hanno il coraggio di dire che non chiedono contribuzioni!!!
Ciao. Ilnonnosa.
Direi che queste direttive sono .....non riesco a trovare il termine, mi verrebbe da dire schifose, moralmente.
Vorre chiedere ai Testimoni che hanno avuto la sventura di avere in casa un malato terminale, se le associazioni che gratuitamente operano a domicilio, vi avessero porto la stessa busta, che avreste pensato?
Gabriella
giggio1951 ha scritto:mi sembra di ricordare che quelle "goccine miracolose" sono state ritirate perchè si era scoperto che i soldi andavano
ad un fratello di Roma che si era arricchito alle spalle di tutti i poveracci in ospedale...
Diciamo che il "fratello" autore di tale scoperta, non era di Roma ma di Perugia.
Esercitava senza essersi mai laureato in medicina in uno studio medico di Firenze.
Tramite un capace "imbonitore" e con l'assenso" della congregazione centrale "suggeriva" ai vari comitati sanitari di utilizzare tali "goccette".
In tutti i deposti dei comitato sanitarii, presso la Betel e nei depositi delle sale delle assemblee si tenevano scorte di questi "rimedi".
Lo stesso non era di Roma ma di Milano e solo negli ultimi anni collaborò con il comitato sanitario di Roma.
Con lui ebbi divergenze.
Quanto affermo è dimostrabile con un lungo scambio epistolare con l'ufficio.
Documentazione che tengo con me in caso di eventuale contestazione.
Vittorio Emanuele ha scritto:Ringrazio tutti voi per la comprensione e la simpatia dimostratami.
Data il tempo trascorso, non ricordo se mi chiesero di non parlarne e se c'era specificato dell'importo richiesto.
Ricordo solo che, appena terminata la visita, indignato stracciai la busta.
bigotta ha scritto:Vittorio Emanuele ha scritto:Ringrazio tutti voi per la comprensione e la simpatia dimostratami.
Data il tempo trascorso, non ricordo se mi chiesero di non parlarne e se c'era specificato dell'importo richiesto.
Ricordo solo che, appena terminata la visita, indignato stracciai la busta.
Caro Vittorio ad una sorella della mia congregazione in ospedale ,dopo aver subito un intervento di asportazione della tiroide ,fu chiesto attraverso la busta una contribuzione di trecento euro per sostenere il comitato sanitario.
La sorella si indignò tantissimo perchè si chiedeva cosa avesse fatto se non fosse stata nella condizione di poter pagare quella cifra.
Ciò nonostante riconsegnò la busta con la quota richiesta.Roba da matti.![]()
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