la fatica di essere se stessi
Inviato: 03/01/2012, 16:40
(parte 1)
salve a tutti!
a causa dell' interferenza dei capi dei tdg nelle faccende che riguardano la mia famiglia, sono costretto ad utilizzare come tanti un nome fittizio.
dopo aver letto le esperienze vissute da altri analoghe alla mia, mi chiedo che cosa possa dire di nuovo che gia' non sia stato raccontato.
ben poco credo.
quando mia madre entro' in contatto per la prima volta con i tdg io avevo appena dodici anni.
Il motivo principale per cui comincio' ad interessarsi di questo movimento alternativo fu il forte potere d' attrazione che esercitavano su di lei gli importanti quesiti che le persone si pongono da che mondo è mondo: dio esiste? se dio esiste, perché c' è tanta malvagita'?
dapprincipio a livello sociale le abitudini della mia famiglia cambiarono radicalmente e, nonostante la scelta di frequentare questo gruppo fosse la causa di tante amare discussioni con amici e parenti che non condividevano la nostra "conversione", d' improvviso ci trovammo circondati da confratelli che avevano convinzioni consonanti con il nostro credo.
l' interesse che mostravano nei nostri riguardi era davvero strabiliante, perché ancora non conoscevamo bene gli aspetti piu' controversi di questa dimensione associativa.
a quel tempo non potevo neppure figurarmi cosa significasse battezzarsi e diventare come uno di loro, e nella mia piu' completa incoscienza decisi di battezzarmi.
ero cosciente del fatto che una crisi di identita' adolescenziale mi avrebbe investito completamente incrinando tutte le mie pseudo certezze riguardo il destino dell' umanita'?
no.
ero cosciente del fatto che il mio forte desiderio di essere me stesso sarebbe andato a cozzare con il conformismo geovista?
neppure.
soltanto piu' tardi capii che è molto piu' economico e redditizio ritenere che i capi dei tdg hanno sempre ragione, perché con loro non è possibile aprire il capitolo discussione, ridotti come sono a ripetitori monologici di fantasmagorie di uomini che si arrogano il diritto di essere gli unici detentori della verita'.
cosi non riuscii ad aggiustare le mie idee in modo da adeguare la mia condotta alle regole di comportamento geovista.
all' eta' di sedici anni venni disassociato da un tribunale interno che mise in piedi una sorta di farsa assai ridicola e grottesca, venni espulso dalla congregazione come se avessi commesso chissa' quale azione infame.
non ricordo esattamente tutto cio' che accade in quell' occasione: dove si tenne il comitato giudiziario, nelle mani di chi mi misi.
ricordo soltanto le emozioni che provai: prima un forte senso del pudore nel tentativo di difendere la mia intimita' ed anche la mia liberta', poi l' allarme, la preoccupazione, il dubbio e alla fine il panico, perché quei signori vollero forzatamente entrare nella mia vita privata.
un particolare importante: dopo la mia disassociazione mio padre, mia madre e mia sorella continuarono ad essere tdg.
mia madre segui solo in parte il suo impulso materno, e anche mio padre tento' in parte di seguire il suo cuore, ma entrambi erano divisi in se stessi, perché non riuscivano ad accettare pubblicamente la discriminazione e l' ostracismo che dovevo subire e che loro stessi subirono di riflesso.
cosi passarono diciassette anni duranti i quali questa scissione si fece sempre piu' lacerante.
come posso dimenticare il giorno in cui mia sorella si sposo' ed io non potei partecipare al pranzo di nozze?
fu proprio allora che cominciarono a farsi largo in me altre emozioni: la rabbia, la frustrazione, il dolore.
parlare con i miei familiari a quel punto, non significava come a sempre significato comunicare, ma per loro significava solo indottrinare, catechizzare, riempire la mia testa di quel massiccio indottrinamento geovista che incoerentemente viveva in loro.
fu cosi che decisi, per quieto vivere, di farmi riassociare, perché pensavo che se avessi utilizzato di nuovo il loro "vocabolario teocratico" sarei riuscito perlomeno a dare una parvenza di umanita' al nostro rapporto.
mi sbagliavo.
la situazione peggioro', perché da solo, con quel che potevo, avevo gia' faticosamente costruito la mia vita.
nuovi scontri con i tdg una volta riassociato non tardarono ad arrivare, diverbi in gran parte dovuti al fatto che il libero esercizio della coscienza mi veniva negato, rispetto alla scelta del lavoro, dello svago, delle compagnie con le quali intrattenermi.......
il catalogo di divieti imposti ai tdg è lungo e prolisso, quindi mi fermo qui......e oggi.......qualcosa è cambiato.....
salve a tutti!
a causa dell' interferenza dei capi dei tdg nelle faccende che riguardano la mia famiglia, sono costretto ad utilizzare come tanti un nome fittizio.
dopo aver letto le esperienze vissute da altri analoghe alla mia, mi chiedo che cosa possa dire di nuovo che gia' non sia stato raccontato.
ben poco credo.
quando mia madre entro' in contatto per la prima volta con i tdg io avevo appena dodici anni.
Il motivo principale per cui comincio' ad interessarsi di questo movimento alternativo fu il forte potere d' attrazione che esercitavano su di lei gli importanti quesiti che le persone si pongono da che mondo è mondo: dio esiste? se dio esiste, perché c' è tanta malvagita'?
dapprincipio a livello sociale le abitudini della mia famiglia cambiarono radicalmente e, nonostante la scelta di frequentare questo gruppo fosse la causa di tante amare discussioni con amici e parenti che non condividevano la nostra "conversione", d' improvviso ci trovammo circondati da confratelli che avevano convinzioni consonanti con il nostro credo.
l' interesse che mostravano nei nostri riguardi era davvero strabiliante, perché ancora non conoscevamo bene gli aspetti piu' controversi di questa dimensione associativa.
a quel tempo non potevo neppure figurarmi cosa significasse battezzarsi e diventare come uno di loro, e nella mia piu' completa incoscienza decisi di battezzarmi.
ero cosciente del fatto che una crisi di identita' adolescenziale mi avrebbe investito completamente incrinando tutte le mie pseudo certezze riguardo il destino dell' umanita'?
no.
ero cosciente del fatto che il mio forte desiderio di essere me stesso sarebbe andato a cozzare con il conformismo geovista?
neppure.
soltanto piu' tardi capii che è molto piu' economico e redditizio ritenere che i capi dei tdg hanno sempre ragione, perché con loro non è possibile aprire il capitolo discussione, ridotti come sono a ripetitori monologici di fantasmagorie di uomini che si arrogano il diritto di essere gli unici detentori della verita'.
cosi non riuscii ad aggiustare le mie idee in modo da adeguare la mia condotta alle regole di comportamento geovista.
all' eta' di sedici anni venni disassociato da un tribunale interno che mise in piedi una sorta di farsa assai ridicola e grottesca, venni espulso dalla congregazione come se avessi commesso chissa' quale azione infame.
non ricordo esattamente tutto cio' che accade in quell' occasione: dove si tenne il comitato giudiziario, nelle mani di chi mi misi.
ricordo soltanto le emozioni che provai: prima un forte senso del pudore nel tentativo di difendere la mia intimita' ed anche la mia liberta', poi l' allarme, la preoccupazione, il dubbio e alla fine il panico, perché quei signori vollero forzatamente entrare nella mia vita privata.
un particolare importante: dopo la mia disassociazione mio padre, mia madre e mia sorella continuarono ad essere tdg.
mia madre segui solo in parte il suo impulso materno, e anche mio padre tento' in parte di seguire il suo cuore, ma entrambi erano divisi in se stessi, perché non riuscivano ad accettare pubblicamente la discriminazione e l' ostracismo che dovevo subire e che loro stessi subirono di riflesso.
cosi passarono diciassette anni duranti i quali questa scissione si fece sempre piu' lacerante.
come posso dimenticare il giorno in cui mia sorella si sposo' ed io non potei partecipare al pranzo di nozze?
fu proprio allora che cominciarono a farsi largo in me altre emozioni: la rabbia, la frustrazione, il dolore.
parlare con i miei familiari a quel punto, non significava come a sempre significato comunicare, ma per loro significava solo indottrinare, catechizzare, riempire la mia testa di quel massiccio indottrinamento geovista che incoerentemente viveva in loro.
fu cosi che decisi, per quieto vivere, di farmi riassociare, perché pensavo che se avessi utilizzato di nuovo il loro "vocabolario teocratico" sarei riuscito perlomeno a dare una parvenza di umanita' al nostro rapporto.
mi sbagliavo.
la situazione peggioro', perché da solo, con quel che potevo, avevo gia' faticosamente costruito la mia vita.
nuovi scontri con i tdg una volta riassociato non tardarono ad arrivare, diverbi in gran parte dovuti al fatto che il libero esercizio della coscienza mi veniva negato, rispetto alla scelta del lavoro, dello svago, delle compagnie con le quali intrattenermi.......
il catalogo di divieti imposti ai tdg è lungo e prolisso, quindi mi fermo qui......e oggi.......qualcosa è cambiato.....