Dissociati e Disassociati : trattamenti diversi?

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Lucifero il Figlio dell'Aurora
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Dissociati e Disassociati : trattamenti diversi?

Messaggio da Lucifero il Figlio dell'Aurora »

Buongiorno a tutti, una situazione stranissima si è venuta a creare in questi giorni. Su un sito internet di religione che frequento regolarmente un TdG si è ufficialmente Dissociato scrivendolo in un topic a pubblico dominio, adducendo pure che, pur stimando i TdG come persone meravigliose e che seguono correttamente i principi biblici, ha deciso di dissociarsi per problemi personali che non ha voluto specificare.

Ora, io dalle riviste postate su questo stesso sito in : http://www.infotdgeova.it/sanzioni/disassociati1.php" onclick="window.open(this.href);return false; leggo che nelle riviste Dissociati e Disassociati ricevono lo stesso identico trattamento e dunque per entrambe le categorie, non importa per quali motivazione, è negato il saluto, la frequentazione, la conversazione etc.

Invece a questo ex-TdG non solo hanno risposto numerosi TdG, ma gli hanno dato addirittura pure appoggio morale dicendo che tanto anche se si è dissociato "rimangono amici come prima".

Io ero scandalizzato e replicavo : scusate, ma le riviste allora? E questi mi hanno risposto testualmente che:
- "non tutti i disassociati sono apostati"
- la disassociazione come anche togliere il saluto non ha niente a che fare con l' ostracismo e da come si è espresso XXXXX [il Dissociato] è ben lontano dall' essere definito un apostata.
- quando qualcuno lascia di propria spontanea volonta' [la Congregazione dei TdG] per motivi suoi..come sta facendo XXXX...non succede PROPRIO NULLA. E' una persona che non frequenterà le adunanze..SE ci incontriamo ci salutiamo, se è un menbro della famiglia continua ad ESSERLO, se sono amici ci si frequenta ( se lo desidera)"


Furbescamente hanno poi volutamente confondere le carte in tavola spacciando il Dissociato come un "inattivo" e spiegando come trattano gli inattivi, quando sono in realtà due cose ben distinte e il nostro XXXX si era deliberatamente e chiaramente infilatosi nella prima categoria (ha detto testualmente nella sua confessione "non sono più un Testimone di Geova") e non una semplice persona che non frequenta più le adunanze e altro.


Comunque io ho chiesto a loro : scusate, ma le fonti di quello che dite quali sono? No, perchè dalle riviste postate da me non risulta scritto da nessuna parte nè che ci sia una differenza di trattamento e un minimo discrimine tra Dissociati e Disassociati nè che non tutti i Disassociati siano apostati, e che quindi non vi sia più permesso di nemmeno parlare con questa persona.

L'unica risposta avuta da questi TdG è stato un laconico: W08 15/11 PAG.8-16 CF 159-160 che non so nemmeno cosa voglia dire e che si sono rifiutati di spiegare. Qualcuno che abbia capito queste coordinate mi può gentilmente scrivere o scannerizzare cosa dicono integralmente nella loro interezza perchè non ho modo di verificare quanto mi hanno citato? E mi potete dire se questi TdG stanno dicendo una cosa vera o stanno deliberatamente disubbedendo (o peggio ancora ubbedendo ma mentendo di fronte ai non-TdG per non fare la figura degli ostracisti) a quanto la WT impone loro di osservare?

Grazie a tutti per la partecipazione.
Naaman
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Messaggio da Naaman »

Lucifero il Figlio dell'Aurora ha scritto:Su un sito internet di religione che frequento regolarmente
potresti darmi...(anche in privato se preferisci) il link della discussione a cui fai riferimeto?
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ilnonnosa
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Messaggio da ilnonnosa »

L'unica risposta avuta da questi TdG è stato un laconico: W08 15/11 PAG.8-16 CF 159-160 che non so nemmeno cosa voglia dire e che si sono rifiutati di spiegare. Qualcuno che abbia capito queste coordinate mi può gentilmente scrivere o scannerizzare cosa dicono integralmente nella loro interezza perchè non ho modo di verificare quanto mi hanno citato? E mi potete dire se questi TdG stanno dicendo una cosa vera o stanno deliberatamente disubbedendo (o peggio ancora ubbedendo ma mentendo di fronte ai non-TdG per non fare la figura degli ostracisti) a quanto la WT impone loro di osservare?

Grazie a tutti per la partecipazione.
La W08 15/11 pag. 8-16, si riferisce alla Torre di Guardia del 15 novembre 2008 da pagina 8 a pagina16.

Mentre, CF 159-160, è la sigla del libro "Vieni, sii mio seguace" del 2007 pagine 159-160.
Ciao. Ilnonnosa
Presentazione

“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”. (Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)
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Lucifero il Figlio dell'Aurora
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Messaggio da Lucifero il Figlio dell'Aurora »

ilnonnosa : grazie dei riferimento, ma non ho ugualmente modo di verificare : sai dove posso trovare reperibile online questi testi o se puoi trascrivere o scannerizzare le parti interessate? Grazie

Naama: ora ti dò i link via PM (conferma se ti è arrivato)
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Gabriele Traggiai
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Messaggio da Gabriele Traggiai »

Ciao Lucifero. Diciamo pure che i testimoni di Geova internettiani non sono la voce della WTS, anzi, loro stessi trasgrediscono i dettami della loro organizzazione.
Da che ne dicano, dissociarsi o essere disassociati porta al medesimo trattamento. La WTS equipara in modo assolutistico le due situazioni.
Il dissociato, che sia un apostata (termine che ha significato solo per loro e che comunque strumentalizzano a loro piacimento) o meno non dovrà più essere salutato e sarà considerato nemico della "Verità".
Chi afferma che rimarrà amico di un dissociato (non importa quale sia il motivo della sua dipartita dal gruppo), fa tale dichiarazione davanti ad una tastiera e nel suo anonimato ma nella vita reale si guarderà bene dal frequentare in pubblico tale EX, anche perchè se lo facesse sarebbe lui stesso espulso dal gruppo.

Chi afferma il contrario fa apologia tendenziosa del gruppo. Perchè chi fa tali affermazioni non fornisce le pubblicazioni geoviste che provano tali assunti?

Ancora una volta i testimoni di Geova internettiani dimostrano di essere subdoli e poco credibili. Le loro stesse dichiarazioni, se fatte in pubblico, sarebbero causa di espulsione.

Gabry
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Gabriele Traggiai
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Messaggio da Gabriele Traggiai »

*** cf cap. 15 “Mosso a pietà” ***
Quali motivi spingono noi seguaci di Gesù a svolgere il ministero? Come spiegava il capitolo 9, abbiamo l’incarico, la responsabilità, di predicare e fare discepoli. (Matteo 28:19, 20; 1 Corinti 9:16) Ma non svolgiamo quest’opera per semplice senso del dovere. È soprattutto l’amore per Geova che ci spinge a predicare la buona notizia del Regno. La nostra predicazione è motivata anche dalla compassione per coloro che non hanno la nostra stessa fede. (Marco 12:28-31) Come possiamo coltivare la compassione?
18 Dobbiamo vedere le persone come le vedeva Gesù, “mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. Immaginiamo di trovare un agnello che si è perduto. Senza un pastore che lo conduca all’acqua e in pascoli verdeggianti, la povera bestiola è assetata e affamata. Non proveremmo pietà per quell’agnellino? Non faremmo del nostro meglio per dargli qualcosa da mangiare e da bere? Quell’agnello è come molti che non conoscono ancora la buona notizia. Trascurati dai falsi pastori religiosi, sono spiritualmente affamati e assetati e non hanno nessuna vera speranza per il futuro. Noi abbiamo quello di cui hanno bisogno: il nutriente cibo spirituale e le ristoratrici acque di verità che si trovano nella Parola di Dio. (Isaia 55:1, 2) Quando riflettiamo sui bisogni spirituali di coloro che ci stanno intorno proviamo compassione per loro. Se come Gesù amiamo profondamente gli altri, faremo tutto il possibile per parlare loro della speranza del Regno.
19 Come possiamo aiutare altri a seguire l’esempio di Gesù? Supponiamo di voler spronare uno studente biblico che è idoneo a partecipare all’opera di predicazione pubblica. Oppure desideriamo incoraggiare un inattivo a impegnarsi di nuovo nel ministero. Come possiamo aiutarli? Dobbiamo fare appello al loro cuore. Ricordiamo che Gesù fu “mosso a pietà” e poi cominciò a insegnare. (Marco 6:34) Quindi se li aiutiamo a coltivare la compassione, molto probabilmente il loro cuore li spingerà a imitare Gesù e a portare la buona notizia ad altri. Potremmo chiedere loro: “Quanto è migliorata la tua vita da quando hai accettato il messaggio del Regno? Che dire di quelli che non conoscono ancora questo messaggio: non hanno bisogno anche loro della buona notizia? Cosa puoi fare per aiutarli?” Naturalmente i motivi più importanti per cui ci impegniamo nel ministero sono l’amore per Dio e il desiderio di servirlo.
20 Per essere seguaci di Gesù non basta limitarsi a ripetere le sue parole e a imitare le sue azioni. Bisogna coltivare la sua stessa “attitudine mentale”. (Filippesi 2:5) Come possiamo essere dunque grati che la Bibbia ci riveli i pensieri e i sentimenti trasmessi dalle parole e dalle azioni di Gesù! Se impariamo a conoscere “la mente di Cristo” ci sarà più facile diventare sensibili e compassionevoli e quindi trattare il prossimo come lui trattava la gente. (1 Corinti 2:16) Nel prossimo capitolo vedremo i vari modi in cui Gesù mostrò amore particolarmente per i suoi seguaci.
[Note in calce]
La forma verbale greca resa “mosso a pietà” è stata definita una delle espressioni più forti per indicare un sentimento di compassione. Secondo un’opera di consultazione, indica “non solo un senso di pena alla vista della sofferenza, ma anche un forte desiderio di alleviarla ed eliminarla”.
Il termine greco reso “medesimi sentimenti” letteralmente trasmette l’idea di “soffrire insieme”.
Come possiamo seguire Gesù?
● Come Gesù mostrò compassione nel modo in cui esercitava l’autorità, e come possiamo imitarlo? — Matteo 11:28-30.
● Perché è importante che seguiamo l’esempio di Gesù essendo misericordiosi e compassionevoli? — Matteo 9:9-13; 23:23.
● Quali azioni di Gesù dimostrano che capiva i sentimenti altrui, e come possiamo seguire il suo esempio? — Luca 7:36-50.
● In che modo la parabola del buon samaritano indica che la compassione è una qualità positiva, e come possiamo mettere in pratica l’importante lezione che contiene? — Luca 10:29-37.
Questa è la citazione del libro "Sii mio seguace" pagg 159-160.Io non ci vedo alcun riferimento a quanto sostenuto.

Gabry
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Lucifero il Figlio dell'Aurora
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Messaggio da Lucifero il Figlio dell'Aurora »

Grazie Gabry, mi sembra di capire che quelle pagine di quel libro si stiano riferendo solo a chi non è mai stato TdG e i TdG inattivi, ma non a chi è ex-TdG e che la rivista WT sembra sia stata citata a caso. Lo farò presente e vi farò sapere cosa mi hanno detto, grazie ancora.
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Gabriele Traggiai
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Messaggio da Gabriele Traggiai »

*** w08 15/11 pp. 8-12 Aiutiamo quelli che si allontanano dal gregge ***
Aiutiamo quelli che si allontanano dal gregge
“Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era smarrita”. — LUCA 15:6.
L’UNIGENITO Figlio di Geova, Gesù Cristo, è chiamato “il grande pastore delle pecore”. (Ebr. 13:20) Le Scritture avevano predetto la sua venuta, e mostrano che fu un Pastore del tutto speciale che andò in cerca delle “pecore smarrite” di Israele. (Matt. 2:1-6; 15:24) Per di più, proprio come un pastore letterale potrebbe dare la vita per proteggere le sue pecore, Gesù morì come sacrificio di riscatto per le persone simili a pecore che si sarebbero avvalse del suo sacrificio. — Giov. 10:11, 15; 1 Giov. 2:1, 2.
2 Purtroppo alcuni che sembravano apprezzare il sacrificio di Gesù e si erano dedicati a Dio hanno smesso di impegnarsi attivamente con la congregazione cristiana. Forse lo scoraggiamento, i problemi di salute o altri fattori hanno affievolito il loro zelo, portandoli a diventare inattivi. Comunque, solo nel gregge di Dio si possono provare la serenità e la felicità di cui parlò Davide nel Salmo 23. Per esempio egli cantò: “Geova è il mio Pastore. Non mi mancherà nulla”. (Sal. 23:1) A quelli che sono nel gregge di Dio non manca nulla in senso spirituale, ma non è così per le pecore che si sono allontanate dal gregge e si sono smarrite. Chi può aiutarle? In che modo? Cosa si può fare per aiutarle a tornare nel gregge?
Chi le può aiutare?
3 Per salvare le pecore del pascolo di Dio che si sono smarrite ci vogliono premurosi sforzi. (Sal. 100:3) Gesù spiegò questo punto con un’illustrazione: “Se un uomo ha cento pecore e una di esse si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti per andare in cerca di quella smarrita? E se avviene che la trova, certamente vi dico, si rallegra più d’essa che delle novantanove che non si sono smarrite. Similmente non è desiderio del Padre mio che è nel cielo che uno di questi piccoli perisca”. (Matt. 18:12-14) Chi può aiutare le persone simili a pecore che si sono allontanate dal gregge?
4 Se gli anziani cristiani vogliono aiutare le pecore che si sono allontanate, devono ricordare che il gregge di Dio è una congregazione di persone dedicate a lui: il prezioso ‘gregge del suo pascolo’. (Sal. 79:13) Queste amate pecore hanno bisogno di tenera cura, e ciò significa che i pastori amorevoli devono interessarsi sinceramente di ciascuna di loro. Le amichevoli visite pastorali possono essere molto efficaci. L’amorevole incoraggiamento di un pastore può edificare spiritualmente le pecore e accrescere il loro desiderio di tornare nel gregge. — 1 Cor. 8:1.
5 I pastori del gregge di Dio hanno il dovere di cercare le pecore che si sono allontanate e quindi fare di tutto per aiutarle. L’apostolo Paolo ricordò agli anziani cristiani dell’antica Efeso le loro responsabilità pastorali quando disse: “Prestate attenzione a voi stessi e a tutto il gregge, fra il quale lo spirito santo vi ha costituiti sorveglianti, per pascere la congregazione di Dio, che egli acquistò col sangue del suo proprio Figlio”. (Atti 20:28) L’apostolo Pietro diede un’esortazione simile ad anziani unti: “Pascete il gregge di Dio affidato alla vostra cura, non per forza, ma volontariamente, né per amore di guadagno disonesto, ma premurosamente, né come signoreggiando su quelli che sono l’eredità di Dio, ma divenendo esempi del gregge”. — 1 Piet. 5:1-3.
6 I pastori cristiani devono imitare “il pastore eccellente”, Gesù. (Giov. 10:11) Egli si interessava profondamente delle pecore di Dio, e sottolineò l’importanza di aver cura di loro quando disse a Simon Pietro: “Pasci le mie pecorelle”. (Leggi Giovanni 21:15-17). Le pecore hanno bisogno di tale cura soprattutto oggi, perché il Diavolo ha intensificato i suoi sforzi per infrangere l’integrità dei dedicati servitori di Dio. Satana fa leva sulle debolezze carnali e usa il mondo per indurre le pecore di Geova a peccare. (1 Giov. 2:15-17; 5:19) Gli inattivi sono particolarmente vulnerabili e perciò hanno bisogno di aiuto per seguire l’esortazione di “camminare secondo lo spirito”. (Gal. 5:16-21, 25) Per aiutare queste pecore occorre confidare devotamente in Dio, farsi guidare dal suo spirito e usare con abilità la sua Parola. — Prov. 3:5, 6; Luca 11:13; Ebr. 4:12.
7 Nell’antico Israele il pastore usava un lungo bastone ricurvo per guidare il gregge. Quando le pecore entravano o uscivano dal recinto, ‘passavano sotto il bastone ricurvo’ in modo che il pastore potesse contarle. (Lev. 27:32; Mic. 2:12; 7:14) Il pastore cristiano deve similmente conoscere il gregge di Dio affidato alla sua cura e sapere come sta ogni singola pecora. (Confronta Proverbi 27:23). Perciò l’opera pastorale è uno degli importanti aspetti trattati dai corpi degli anziani e richiede che si prendano disposizioni per aiutare le pecore che si sono allontanate. Geova stesso disse che avrebbe ricercato le sue pecore e ne avrebbe avuto cura. (Ezec. 34:11) Pertanto Dio guarda con favore gli anziani che agiscono in modo simile e cercano di aiutare le pecore che si sono allontanate a tornare nel gregge.
8 Quando un compagno di fede è ammalato, la visita di un pastore del gregge di Dio può essere fonte di gioia e incoraggiamento. Lo stesso può valere quando ci si interessa di una pecora spiritualmente malata. Gli anziani potrebbero leggere dei passi biblici, esaminare un articolo, trattare punti importanti presentati alle adunanze, pregare con chi è inattivo, e così via. Possono spiegare che i componenti della congregazione sarebbero felicissimi di vederlo di nuovo alle adunanze. (2 Cor. 1:3-7; Giac. 5:13-15) Una visita, una telefonata o una lettera possono significare tanto. Dare aiuto mirato a una pecora che si è allontanata dal gregge può inoltre accrescere la gioia dei pastori cristiani compassionevoli.
Tutti possono collaborare
9 Viviamo in tempi difficili e siamo tutti molto impegnati, per cui rischiamo di non accorgerci che un compagno di fede sta andando alla deriva. (Ebr. 2:1) Ma le pecore di Geova sono preziose ai suoi occhi. Ogni pecora è preziosa proprio come lo è ogni parte del corpo umano. Perciò tutti noi dobbiamo avere a cuore i nostri fratelli e interessarci di loro. (1 Cor. 12:25) Lo stiamo facendo?
10 Benché gli anziani abbiano la responsabilità di cercare e aiutare le pecore smarrite, essi non sono i soli a preoccuparsi dei fratelli che si sono allontanati. Anche altri possono collaborare con questi pastori. Tutti noi possiamo e dobbiamo incoraggiare e sostenere i fratelli e le sorelle che hanno bisogno di aiuto per tornare nel gregge. Come possiamo farlo?
11 In alcuni casi gli anziani possono disporre che un proclamatore del Regno esperto studi la Bibbia con un inattivo che desidera essere aiutato. L’obiettivo è di ravvivare in lui ‘l’amore che aveva in principio’. (Riv. 2:1, 4) Possiamo incoraggiare e rafforzare spiritualmente questi compagni di fede considerando con loro informazioni che hanno perso nel periodo in cui sono stati lontani dalla congregazione.
12 Se gli anziani vi invitano a studiare con un compagno di fede che ha bisogno di aiuto spirituale, pregate Geova di guidare e benedire i vostri sforzi. La Bibbia dice: “Rotola le tue opere su Geova stesso e i tuoi piani saranno fermamente stabiliti”. (Prov. 16:3) Meditate su passi biblici e punti incoraggianti che potete usare in queste trattazioni. Riflettete sull’eccellente esempio dell’apostolo Paolo. (Leggi Romani 1:11, 12). Paolo desiderava vedere i cristiani di Roma per impartire loro qualche dono spirituale perché fossero resi fermi, e non vedeva l’ora di avere uno scambio di incoraggiamento. Non dovremmo anche noi avere lo stesso atteggiamento quando cerchiamo di aiutare le pecore che si sono allontanate dal gregge di Dio?
13 Quando studiate con chi è inattivo potreste chiedergli: “Come hai conosciuto la verità?” Ricordategli la gioia che provava in passato e incoraggiatelo a raccontare le belle esperienze avute alle adunanze, nell’opera di predicazione e alle assemblee. Parlate dei momenti felici che avete condiviso nel servizio di Geova. Spiegate perché avvicinarvi a Geova vi reca gioia. (Giac. 4:8) Esprimete gratitudine per il modo in cui Geova ha cura di noi, suoi servitori, specie dandoci conforto e speranza nelle nostre tribolazioni. — Rom. 15:4; 2 Cor. 1:3, 4.
14 Molto probabilmente sarà utile ricordare a chi è inattivo alcune delle benedizioni che aveva quando si impegnava attivamente con la congregazione. Per esempio, la sua conoscenza dei propositi di Dio e della sua Parola cresceva. (Prov. 4:18) Quando ‘camminava secondo lo spirito’ gli era sicuramente più facile resistere alle tentazioni. (Gal. 5:22-26) Di conseguenza, avendo una coscienza pura poteva rivolgersi a Geova in preghiera e avere ‘la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero e custodisce il cuore e le facoltà mentali’. (Filip. 4:6, 7) Ricordate questi punti, mostrate sincero interesse e soprattutto incoraggiate affettuosamente il fratello o la sorella a tornare nel gregge. — Leggi Filippesi 2:4.
15 Supponiamo che, in qualità di anziano, facciate una visita pastorale a una coppia di coniugi inattivi. Potreste incoraggiarli a ripensare a quando conobbero la verità della Parola di Dio. La verità era meravigliosa, logica, soddisfacente; in senso spirituale li rese liberi. (Giov. 8:32) Il loro cuore traboccava di gratitudine per quello che imparavano su Geova, sul suo amore e sui suoi splendidi propositi. (Confronta Luca 24:32). Rammentate loro che i cristiani dedicati hanno un’intima relazione con Geova e il grande onore di rivolgersi a lui in preghiera. Incoraggiate premurosamente gli inattivi a mostrarsi di nuovo sensibili alla “gloriosa buona notizia del felice Dio”, Geova. — 1 Tim. 1:11.
Continuiamo a mostrare loro amore
16 Questi suggerimenti funzionano davvero? Sì. Ad esempio, un ragazzo che era diventato proclamatore del Regno quando aveva 12 anni, a 15 diventò inattivo. In seguito però ritornò a essere attivo e ora svolge il servizio a tempo pieno da oltre 30 anni. La sua ripresa spirituale fu in gran parte dovuta all’aiuto di un anziano cristiano, aiuto che fu molto apprezzato.
17 È l’amore che spinge i cristiani ad assistere gli inattivi affinché ritornino nella congregazione. Gesù disse ai suoi seguaci: “Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate gli uni gli altri; come vi ho amati io, che anche voi vi amiate gli uni gli altri. Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. (Giov. 13:34, 35) L’amore è una qualità che distingue i veri cristiani. Non dovrebbe essere manifestato nei riguardi di cristiani battezzati che forse sono diventati inattivi? Certo! Comunque per dare l’aiuto necessario ci vogliono varie qualità cristiane.
18 Se volete aiutare qualcuno che si è allontanato dal gregge di Dio, che qualità vi saranno utili? Oltre all’amore dovrete mostrare compassione, benignità, mitezza e longanimità. A seconda delle circostanze, forse dovrete anche essere pronti a perdonare. Paolo scrisse: “Rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità. Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se qualcuno ha motivo di lamentarsi contro un altro. Come Geova vi perdonò liberalmente, così fate anche voi. Ma, oltre a tutte queste cose, rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”. — Col. 3:12-14.
19 Nel prossimo articolo di studio considereremo varie ragioni per cui alcuni si allontanano dal gregge di Dio. Vedremo inoltre che tipo di accoglienza possono aspettarsi quelli che ritornano. Mentre studiate quell’articolo e riflettete su questo, constaterete che vale la pena fare qualsiasi sforzo per aiutare le persone simili a pecore a ritornare nell’ovile cristiano. Nell’attuale sistema di cose molti dedicano tutta la vita ad accumulare ricchezze, eppure una sola vita vale molto più di tutto il denaro del mondo. Gesù mise in risalto questo punto nell’illustrazione della pecora smarrita. (Matt. 18:12-14) Ricordiamo sempre questo fatto mentre ci impegniamo con premura e senso di urgenza per far ritornare nel gregge le care pecore di Geova che si sono allontanate.

*** w08 15/11 pp. 12-16 Aiutiamoli a ritornare al più presto ***
Aiutiamoli a ritornare al più presto
“Da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna”. — GIOV. 6:68.
GESÙ CRISTO in un’occasione fu abbandonato da molti discepoli che non accettarono uno dei suoi insegnamenti. “Non ve ne volete andare anche voi, vero?”, chiese agli apostoli. Pietro rispose: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna”. (Giov. 6:51-69) Del resto, dove potevano andare? Il giudaismo non aveva “parole di vita eterna”, e oggi non è certo possibile trovarle in Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. Per chiunque si sia allontanato dal gregge di Dio ma voglia piacere a Geova, ‘è già l’ora di svegliarsi’ e di ritornare all’ovile. — Rom. 13:11.
2 Geova mostrò di interessarsi delle pecore smarrite di Israele. (Leggi Ezechiele 34:15, 16). In modo analogo, gli anziani cristiani hanno il desiderio e il dovere di aiutare le persone simili a pecore che si sono allontanate dal gregge. Supponiamo che un proclamatore, su incarico degli anziani, studi con un cristiano inattivo che desidera aiuto. Cosa dovrebbe fare se venisse a sapere che questi ha commesso un peccato grave? Anziché dare consigli su questioni giudiziarie o confidenziali, il proclamatore dovrebbe suggerirgli di parlare con gli anziani. Qualora il cristiano inattivo non lo facesse, sarà il proclamatore stesso a informare gli anziani. — Lev. 5:1; Gal. 6:1.
3 Nell’articolo precedente abbiamo parlato dell’illustrazione di Gesù riguardo all’uomo che aveva 100 pecore. Quando una pecora si smarrì, l’uomo lasciò le altre 99 e andò a cercarla. Come fu felice quando la trovò! (Luca 15:4-7) Noi proviamo una gioia simile quando una pecora di Dio che si era smarrita ritorna nel gregge. Spinti dall’amore, gli anziani e altri componenti della congregazione probabilmente hanno visitato la persona inattiva. Anche loro desiderano vederla tornare all’ovile e godere del sostegno, della protezione e della benedizione di Dio. (Deut. 33:27; Sal. 91:14; Prov. 10:22) Se hanno l’opportunità di rendersi utili in tal senso, cosa possono fare?
4 Forse possono incoraggiare la persona a tornare nella congregazione mostrandole benevolmente che Geova ama le Sue pecore e richiede soltanto cose che possono fare. Tra queste ci sono studiare le Scritture, assistere alle adunanze cristiane e predicare la buona notizia del Regno. Può essere appropriato leggere Galati 6:2, 5 e indicare che i cristiani possono portare i pesi gli uni degli altri, ma che “ciascuno porterà il proprio carico” di responsabilità spirituale. Nessuno può essere fedele a Dio al posto nostro.
È colpa delle “ansietà della vita”?
5 Per capire come aiutare un compagno di fede inattivo, gli anziani e altri proclamatori maturi devono ascoltare attentamente quando questi si apre con loro. Supponiamo che un anziano visiti una coppia di coniugi che non frequenta la congregazione a motivo delle “ansietà della vita”. (Luca 21:34) Forse problemi economici o accresciute responsabilità familiari li hanno portati all’inattività spirituale. Magari credono che ci voglia un po’ di respiro, ma potreste indicare loro che l’isolamento non è la soluzione. (Leggi Proverbi 18:1). Potreste chiedere loro con tatto: “Siete più felici da quando avete smesso di assistere alle adunanze? La vostra vita familiare è migliorata? La gioia di Geova è ancora la vostra fortezza?” — Nee. 8:10.
6 Riflettere su domande come queste può aiutare marito e moglie a capire che la loro spiritualità e la loro felicità sono diminuite perché non si impegnano attivamente con la congregazione. (Matt. 5:3; Ebr. 10:24, 25) Forse possono essere aiutati a capire che non sono più così gioiosi perché non predicano la buona notizia. (Matt. 28:19, 20) Quale sarebbe dunque la cosa saggia da fare?
7 Gesù disse: “Prestate attenzione a voi stessi affinché i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita . . . State svegli, dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere”. (Luca 21:34-36) Possiamo incoraggiare quelli che si sono allontanati dal gregge ma vogliono provare di nuovo la felicità di un tempo a pregare Geova di dare loro spirito santo e di aiutarli ad agire in armonia con le loro preghiere. — Luca 11:13.
Hanno inciampato?
8 Dal momento che gli esseri umani sono imperfetti capita che ci siano disaccordi, e questo può far inciampare qualcuno. Alcuni hanno inciampato quando una persona rispettata nella congregazione non ha agito secondo i princìpi biblici. Se un inattivo ha avuto questa esperienza, l’anziano che gli fa visita potrebbe spiegare che Geova non fa inciampare nessuno. Perché dunque un suo servitore dovrebbe troncare la propria relazione con Dio e con il suo popolo? Non dovrebbe invece continuare a servire Dio, fiducioso che “il Giudice di tutta la terra” sa come sono andate le cose e affronterà la questione nel modo giusto? (Gen. 18:25; Col. 3:23-25) Se una persona inciampa e cade letteralmente, non rimane a terra senza nemmeno provare a rialzarsi.
9 L’anziano che cerca di dare aiuto spirituale potrebbe far presente che con l’andare del tempo alcuni riscontrano che ciò che li aveva fatti inciampare ormai non è più così importante. Anzi è possibile che la causa d’inciampo non esista più. Se una persona ha inciampato perché è stata disciplinata, la preghiera e la meditazione possono portarla a concludere che, almeno in parte, era nel torto e non avrebbe dovuto inciampare a motivo della disciplina. — Sal. 119:165; Ebr. 12:5-13.
Il problema era un insegnamento?
10 Alcuni potrebbero essersi allontanati dal gregge di Dio perché non erano d’accordo con qualche insegnamento scritturale. Gli israeliti che Dio liberò dalla schiavitù in Egitto “dimenticarono le sue opere” a loro favore e “non attesero il suo consiglio”. (Sal. 106:13) Può essere utile ricordare a chi è inattivo che lo “schiavo fedele e discreto” dispensa cibo spirituale eccellente. (Matt. 24:45) Fu grazie a questo che conobbe la verità. Perché allora non dovrebbe essere deciso a camminare di nuovo nella verità? — 2 Giov. 4.
11 Quando cerca di aiutare chi si è allontanato dal gregge di Dio, l’anziano potrebbe menzionare che alcuni discepoli abbandonarono Gesù perché non accettarono uno dei suoi insegnamenti. (Giov. 6:53, 66) Lasciando Cristo e i suoi seguaci fedeli persero la loro spiritualità e la loro gioia. Chi si è allontanato dalla congregazione cristiana ha forse trovato ricco cibo spirituale altrove? No, perché non ce n’è da nessun’altra parte!
Il motivo era la condotta errata?
12 Alcuni smettono di predicare e di assistere alle adunanze perché hanno commesso un peccato grave. Forse pensano che se confessano la loro trasgressione agli anziani saranno disassociati. Ma ciò non avverrà se hanno abbandonato la pratica non scritturale e si sono sinceramente pentiti. (2 Cor. 7:10, 11) Saranno invece accolti benevolmente e gli anziani daranno loro l’aiuto spirituale di cui hanno bisogno.
13 Se un proclamatore maturo viene incaricato di aiutare un inattivo, cosa dovrebbe fare se questi gli dicesse di aver commesso qualche grave trasgressione? Come accennato in precedenza, invece di addentrarsi nella questione dovrebbe raccomandargli di parlare agli anziani. Se la persona non desidera farlo, il proclamatore mostrerà la sua considerazione per il nome di Geova e per il benessere spirituale della congregazione agendo secondo i comandi di Dio al riguardo. (Leggi Levitico 5:1). Gli anziani sapranno come aiutare chi desidera ritornare e vuole vivere in armonia con la volontà di Dio. Può essere necessario impartire amorevole disciplina. (Ebr. 12:7-11) Se la persona riconosce di aver peccato contro Dio, ha abbandonato la condotta errata ed è sinceramente pentita, gli anziani la aiuteranno e potrà ricevere il perdono di Geova. — Isa. 1:18; 55:7; Giac. 5:13-16.
Siamo gioiosi quando un figlio ritorna
14 Il proclamatore che ha ricevuto l’incarico di assistere una pecora che si è allontanata potrebbe usare l’illustrazione riportata in Luca 15:11-24. In quella parabola un giovane sperpera la sua eredità vivendo in modo dissoluto. Infine arriva ad aborrire quella vita. Ha fame, ha nostalgia e decide quindi di tornare a casa. Mentre è ancora lontano, suo padre lo vede e gli corre incontro. Lo abbraccia e lo bacia teneramente ed è felicissimo. Riflettere su questa illustrazione può motivare chi si è allontanato a tornare all’ovile. Dato che questo sistema di cose sta per essere distrutto, la persona dovrebbe “tornare a casa” al più presto.
15 Molti di quelli che si allontanano dalla congregazione non sono esattamente come il figlio prodigo. Alcuni si allontanano a poco a poco, proprio come una barca che andando lentamente alla deriva si ritrova sempre più lontana dalla terraferma. Altri, oberati dalle ansietà, finiscono per perdere di vista le cose spirituali. Altri ancora lasciano che qualcuno nella congregazione li faccia inciampare oppure si allontanano perché non sono d’accordo con un dato insegnamento biblico. Alcuni cedono alla condotta non scritturale. Ad ogni modo, i punti presentati in merito a ciascuna situazione possono esserci utili per aiutare quelli che hanno lasciato l’ovile, per queste o per altre ragioni, a ritornare prima che sia troppo tardi.
“Bentornato, figlio mio!”
16 Un anziano cristiano dice: “Il corpo degli anziani della nostra congregazione considera molto importante visitare gli inattivi. Avevo in mente un fratello con cui avevo studiato e che avevo aiutato a conoscere la verità. Era inattivo da circa 25 anni e stava attraversando un periodo molto difficile. Così gli spiegai quali benefìci avrebbe avuto mettendo in pratica i princìpi biblici. Dopo qualche tempo ricominciò a venire alla Sala del Regno e accettò di studiare la Bibbia per rinsaldare la sua determinazione di ritornare nel gregge”.
17 Perché il fratello era diventato inattivo? Lui stesso ammette: “Cominciai a dare più importanza alle cose materiali che a quelle spirituali. Poi smisi di studiare, di partecipare al ministero e di assistere alle adunanze. Senza rendermene conto mi ritrovai lontano dalla congregazione cristiana. Il sincero e premuroso interessamento dell’anziano, però, mi aiutò a ritornare”. I problemi di questo fratello iniziarono a diminuire dopo che acconsentì a studiare la Bibbia. “Mi accorsi che quello che mancava nella mia vita erano l’amore e la guida di Geova e della sua organizzazione”, dice.
18 Come è stato accolto dalla congregazione? Il fratello racconta: “Mi sono sentito come il figlio prodigo di cui parlò Gesù Cristo. Pensate che una sorella anziana che era già lì 30 anni prima e che continua a servire Geova fedelmente mi disse: ‘Bentornato, figlio mio!’ Quelle parole mi commossero. Sentivo davvero di essere di nuovo a casa. Vorrei esprimere la mia sincera gratitudine per l’amore, l’affetto, la pazienza e l’interesse mostrati da quell’anziano e da tutta la congregazione. Il loro amore per Geova e il prossimo mi ha veramente aiutato a tornare nel gregge”.
Esortiamoli ad agire subito
19 Viviamo negli ultimi giorni e la fine del presente sistema di cose è prossima. Perciò incoraggiamo gli inattivi ad assistere alle adunanze cristiane. Esortiamoli a farlo fin da adesso. Ricordiamo loro che Satana cerca di distruggere la loro relazione con Dio e di indurli a pensare che abbandonando la vera adorazione si può ottenere sollievo dai problemi della vita. Possiamo assicurare loro che solo essendo fedeli seguaci di Gesù possono provare vero ristoro. — Leggi Matteo 11:28-30.
20 Ricordiamo agli inattivi che Dio si aspetta che facciamo quello che possiamo. Quando Maria, la sorella di Lazzaro, fu criticata perché aveva unto Gesù con un costoso olio profumato poco prima della sua morte, egli disse: “Lasciatela stare. . . . Ha fatto ciò che poteva”. (Mar. 14:6-8) Gesù lodò la vedova bisognosa che fece un’esigua contribuzione nel tempio. Anche lei aveva fatto quello che poteva. (Luca 21:1-4) Quasi tutti noi possiamo assistere alle adunanze cristiane e partecipare all’opera di predicazione del Regno. Con l’aiuto di Geova molti di coloro che sono inattivi potranno fare altrettanto.
21 Se un cristiano che si è allontanato dal gregge è timoroso di rincontrare i fratelli, potremmo ricordargli la gioia che ci fu quando il figlio prodigo tornò a casa. Quelli che tornano nella congregazione ci fanno provare la stessa gioia. Incoraggiamoli ad agire ora per opporsi al Diavolo e avvicinarsi a Dio. — Giac. 4:7, 8.
22 Quelli che tornano a Geova possono aspettarsi un’accoglienza calorosa. (Lam. 3:40) Senza dubbio in passato hanno provato grande gioia servendo Dio. Per quelli che tornano nel gregge senza indugio sono in serbo benedizioni immense!
Dove sarebbe scritto che i dissociati non sono da equiparare ai disassociati, ect???

Gabry
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Achille
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Messaggio da Achille »

Gabriele Traggiai ha scritto:Ciao Lucifero. Diciamo pure che i testimoni di Geova internettiani non sono la voce della WTS, anzi, loro stessi trasgrediscono i dettami della loro organizzazione.
Concordo.
Le direttive della WTS sui "dissociati" non lasciano alcun dubbio in merito al fatto devono essere trattati come i disassociati:
*** w82 15/7 p. 31 Domande dai lettori ***
Questo appellativo [dissociato] si applica sostanzialmente in due situazioni:
Nella prima situazione, benché rara, l’individuo può decidere di non voler più essere assolutamente un Testimone. Non intendiamo una persona come quella descritta sopra, un cristiano spiritualmente debole o scoraggiato che forse esprime qualche dubbio. Intendiamo piuttosto qualcuno che dichiara con decisione di non essere più assolutamente un testimone di Geova. Dato che in passato è divenuto volontariamente membro battezzato della congregazione, ora è appropriato che informi la congregazione che pone fine a questo rapporto. Sarebbe meglio che lo comunicasse con una breve lettera agli anziani, ma anche se dichiara inequivocabilmente a voce che rinuncia alla sua posizione di Testimone, gli anziani possono occuparsi della cosa. — I Giovanni 2:19.
La seconda situazione riguarda una persona che rinuncia alla sua posizione nella congregazione unendosi a un’organizzazione secolare il cui scopo è contrario a consigli come quelli di Isaia 2:4, dove leggiamo riguardo ai servitori di Dio: “Essi dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra”. Inoltre, come dice Giovanni 17:16, “essi non sono parte del mondo come io [Gesù] non sono parte del mondo”. — Confronta Rivelazione 19:17-21.
In entrambe queste due situazioni la persona ha chiaramente posto fine, con le parole e/o con le azioni, alla sua condizione di testimone di Geova, dissociandosi. Quindi gli anziani annunceranno brevemente alla congregazione che questa persona si è dissociata. I componenti della congregazione accetteranno la decisione della persona, dopo di che la considereranno un ex fratello con cui non avranno niente a che fare, in armonia con ciò che leggiamo in I Corinti 5:11 e II Giovanni 9-11.
L'unica modifica avvenuta qualche anno fa riguarda il comportamento da adottare nei confronti dei "proclamatori non battezzati". Un tempo anche costoro, se lasciavano, venivano trattati come i disassociati/dissociati - cioè venivano interrotti i rapporti -; poi la WTS cambiò idea, concedendo ai TdG di considerare questi ex proclamatori (non battezzati) come delle "persone interessate". Si veda: http://www.infotdgeova.it/sanzioni/proclamatori.php" onclick="window.open(this.href);return false;

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Stefy
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Messaggio da Stefy »

Io mi sono dissociata...ricevo il medesimo trattamento di un disassociato...ostracismo compreso...
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Dingus JJ
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Messaggio da Dingus JJ »

trilly$$$ ha scritto:Io mi sono dissociata...ricevo il medesimo trattamento di un disassociato...ostracismo compreso...
Il che ribadisce la la loro demenza....solo un deficente puo' ostracizzare un gioiello come te! :carezza:
CHIAMIAMO CINICO CHI NON CONDIVIDE LE NOSTRE ILLUSIONI.
IL CINICO E' COLUI CHE CONOSCE IL PREZZO DI TUTTE LE COSE MA IL VALORE DI NESSUNA.
LA VERITA STA SPESSO NEL MEZZO, MA MAI NELLE SALE DEL REGNO!

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Messaggio da Lucifero il Figlio dell'Aurora »

Ok il caso è stato risolto e chiarito : I TdG mi hanno detto che avevano frainteso le intenzioni di XXXX e pensavano fosse un inattivo, mentre d'ora in poi lo tratteranno come trattano tutti i Disassociati.


Quello che si dice un happy ending....
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mario
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Messaggio da mario »

Dissociarsi e in realtà ancora peggio dal punto di vista dei TG rispetto all' essere disassociati,anche se non cambia il comportamento dei TG verso tale persona in entrambi i casi, quindi non si saluta e niente a che fare con tale persona.
Il dissociarsi vuol dire che tu abbandoni Geova di tua spontanea volonta,(quindi è molto peggio) mentre essere disassociati vuol dire che hai commesso dei peccati e gli anziani x disciplinarti hanno preso questa decisione.
IN linea di massima è così.
Poi ci sono quelli che vengono disassociati e a loro non non importa niente ugualmente, perchè la loro scelta di vita è stata già fatta.
È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità.
A. Einstein
La falsità è la verità degli altri.
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La religione è vera per la plebe, falsa per il saggio e redditizia per quelli che ne fanno un mestiere.Seneca


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Stefy
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Messaggio da Stefy »

:bacino:
Dingus ha scritto:
trilly$$$ ha scritto:Io mi sono dissociata...ricevo il medesimo trattamento di un disassociato...ostracismo compreso...
Il che ribadisce la la loro demenza....solo un deficente puo' ostracizzare un gioiello come te! :carezza:
:bacino: in realtá ero un elemento di disturbo...forse nn vedevano l 'ora di vedermi fuori...
:bacino:
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Genny
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Messaggio da Genny »

Si il trattamento incivile che riservano è il medesimo. Perchè sei cmq fuori il loro controllo mentale.
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lely
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Messaggio da lely »

Genny ha scritto:Si il trattamento incivile che riservano è il medesimo. Perchè sei cmq fuori il loro controllo mentale.
quoto e straquoto....io mi sono dissociata, peggio ancora!!
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Xena67
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Messaggio da Xena67 »

Lucifero il Figlio dell'Aurora ha scritto:
L'unica risposta avuta da questi TdG è stato un laconico: W08 15/11 PAG.8-16 CF 159-160 che non so nemmeno cosa voglia dire e che si sono rifiutati di spiegare. Qualcuno che abbia capito queste coordinate mi può gentilmente scrivere o scannerizzare cosa dicono integralmente nella loro interezza perchè non ho modo di verificare quanto mi hanno citato? E mi potete dire se questi TdG stanno dicendo una cosa vera o stanno deliberatamente disubbedendo (o peggio ancora ubbedendo ma mentendo di fronte ai non-TdG per non fare la figura degli ostracisti) a quanto la WT impone loro di osservare?

Grazie a tutti per la partecipazione.
Be! Credo che hai capito alla perfezione. Per le riviste datate nel 2008 non so se ne ho devo vedere....... :ciao: :occhiol: Un saluto al figlio dell'Aurora da Xena67 PrincipessaGuerriera.
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Roberto
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Messaggio da Roberto »

Questa è una questione che ritorna regolarmente a galla ...

- da una parte hai le ISTRUZIONI o, come vengono chiamate, direttive, dell'Organizzazione e
- dall'altra, i comportamenti dei singoli che sovente sono in contraddizione con le istruzioni.

Mentre non esiste nessuna differenza circa le istruzioni una delle differenze maggiori nei comportamenti si nota con coloro che sono qualificati come "apostati".
È vero che gli "apostati" possono essere sia dei disassociati che dei dissociati, ma i disassociati e i dissociati non sono tutti "apostati".

Da qui, il termine "apostata" richiama uno speciale implicito trattamento: Sono gli "apostati" per esempio, ad essere definiti "malati mentalmente", non tutti i dissociati o disassociati. Questo non viene MAI definito chiaramente nelle pubblicazioni dell'Organizzazione.

In un certo senso, se uno lascia l'Organizzazione non solo perché è stufo del ritmo imposto, dalla negazione dei suoi diritti fondamentali, ma in particoloare perché dissente in quanto alle credenze dei Testimoni, e più particolarmente, mette in discussione l'autorità del CD, allora è visto in maniera molto più ostracizzante.

Peggio ancora, se uno che dissente dagli insegnamenti o mette in discussione l'autorità del CD diventa un ATTIVISTA nel denunciare le magagne della WT, allora la "guerra" nei suoi confronti è senza quartiere.

Infatti, come per Barbara Anderson, che ha un nipote che ha ormai più di 10 anni mi sembra, e alla quale, il figlio ha detto "capisco che non sei più d'accordo con l'Organizzazione, ma avevi bisogno di andare alla radio e la TV a dirlo a tutti?" così anche coloro che prendono una posizione di militante contro l'Organizzazione, raccolgono un tratamento molto più ostracizzante da parte di famigliari e ex amici.

Lo stesso è accaduto a me. Quello che i miei famigliari non possono accettare non è che io abbia ormai delle posizioni differenti quanto il fatto che ho fatto di tutto per mettere a nudo il lato oscuro della WT. Che bisogno avevo di andare in TV a proclamarlo, o fare conferenze o mettere su un sito internet o un blog? Non potevo semplicemente starmene tranquillo con le mie credenze?

Quello che questa gente dimentica è che, se uno era prima un cattolico o musulmano e poi diventa tetimone, trovano normale che vadi poi sul podio a parlare male della propria precedente fede. Trovano normale che vadi in predicazione e condanni come prostituta la religione che aveva frequentato fifno ad allora, ma GUAI al contrario. Chi lascia i Testimoni NON HA DIRITTO DI MILITARE CONTRO, mentre loro fanno di tutti per trasformarti in militanti contro la tua precedente religione.
Chi sono
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Sito: http://www.testimoni-di-geova.info/ - Blog: http://testimoni-di-geova.blogspot.com/
Prima le Libertà e i Diritti Umani Fondamentali - La dove regna l'impostura, non c'è posto per me ! (Vincenzo Vela)
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Messaggio da Titano1956 »

di Roberto » ieri, 11:01
Quello che questa gente dimentica è che, se uno era prima un cattolico o musulmano e poi diventa tetimone, trovano normale che vadi poi sul podio a parlare male della propria precedente fede. Trovano normale che vadi in predicazione e condanni come prostituta la religione che aveva frequentato fifno ad allora, ma GUAI al contrario. Chi lascia i Testimoni NON HA DIRITTO DI MILITARE CONTRO, mentre loro fanno di tutti per trasformarti in militanti contro la tua precedente religione.
:quoto100: :quoto100: E' una sacrosanta verità quanto riportato da Roberto. Se la WTS fosse una organizzazione seria e realmente rappresentativa della VERITA' manifesterebbe connotazioni più democratiche accettando il "dissenso" come in tutte le religioni "civili". La VERITA' non ha paura del confronto. Ed una organizzazione "veritiera" non ha la necessità di dipingere come dei malati mentali persone che non concordano con con qualche dottrina o con comportamenti più o meno lesivi della privacy o della libertà di pensiero. Ancor più deplorevole il fatto che accetta la critica spietata verso tutte le religioni, persino considerandole meritevoli di distruzione divina, quand'essa, con spavalderia, si considera l'unica approvata dal Signore. Poco intelligentemente, non attende nemmeno che sia il Padreterno ad esprimere un risolutivo giudizio. E' già pienamente sicura del fatto suo! :boh: :boh:
Con simpatia, Titano. :amaca:
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Verdemare
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I Tg

Messaggio da Verdemare »

Mon hanno la verita' , hanno la PRESUZIONE, di averla e ne sono talmente convinti da essere disposti a morire per difenderla.( vedi il problema del sangue) , sono solo dei fanatici fondamentalisti, che gli islamici in paragone sono dei moderati. :test:
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