Nasco a Bologna 32 anni fa e cresco nei pressi di Imola in una famiglia composta da:
- bisnonna TdG
nonna TdG
mamma del mondo
papà del mondo
Mio padre calmava i pianti della moglie sfogando la sua violenza su di me. La mia famiglia era distrutta. Mia madre piangeva per ogni cosa e mio padre era diventato violento.
Nel frattempo io crescevo e diventavo adolescente, non posso definirmi "nato nella verità" ma iniziai a frequentare le adunanze da molto piccolo con la mia nonna.
Credevo ciecamente e con fervore in tutto ciò che imparavo. Arrivarono i primi impulsi sessuali che con tantissimo rimorso cercavo di espellere dalla mente (un ricordo indelebile nella mia mente è quella rivista che parlava della pornografia e la definiva carburante mentale da cui astenersi).
A 12 anni concetti come Armaghedon, giudizio, separazione delle pecore e dei capri e Nuovo Mondo erano ormai incisi nel mio "io".
Fortunatamente ho sempre avuto una mente piuttosto critica e raramente ho preso per oro colato le affermazioni di qualcuno che non fosse in grado di sostenerle con dei fatti. Questo mi ha aiutato a non commettere lo sbaglio del battesimo in giovinezza (io ne volevo sapere di più, anche Gesù aveva aspettato di essere maturo no? perché io avrei dovuto fare quel passo quando i miei coetanei pensavano a giocare col pallone?).
Arrivo quindi verso la maggiore età, numerosi amici di qualche anno in più nel frattempo avevano avviato ed interrotto col divorzio la loro prima esperienza matrimoniale. Questo unito ad alcuni dubbi che sempre più spesso affioravano mi condizionò fortemente fino a che caddi nel peccato della fornicazione. Ero pentito di ciò che avevo fatto e per settimane sostenni una battaglia interna davvero dolorosa. Nonostante tutto, ero consapevole che tornando in dietro, avrei rifatto tutto dalla A alla Z. Decisi quindi di smettere di frequentare le adunanze. Non fui ostracizzato, non essendomi mai battezzato subii una sorte di gran lunga più mite, anche se persi comunque tutti gli amici della mia infanzia.
Anni dopo (avevo circa 25 anni) un anziano venne a cercarmi. Stimavo molto quell'uomo e decisi di riprendere gli studi. Ripresi la frequentazione delle adunanze e facevo un buon progresso. Dopo circa 18 mesi mi sentivo abbastanza pronto, sulla via del battesimo.
Fu ancora una volta la mia mente critica a salvarmi. C'era qualcosa nel libro "Adoriamo DIO" che non mi convinceva. Ne parlai con l'anziano il quale non seppe trovare delle spiegazioni né scientifiche, né ragionevoli (sull'argomento ho scritto un articolo al quale forse qualcuno potrà dare un senso). Con molto dolore decisi di abbandonare definitivamente lo studio. Iniziò così la mia fase di delusione/rabbia/smarrimento.
Credevo ancora in Dio, e credevo come mai prima che fosse Geova, ma non volevo più avere nulla a che spartire con lui. Non essendoci altri Dei....il mio destino era segnato. Da quel giorno sono passati circa 5 anni. Prima l'amore e poi il lavoro mi hanno portato da Bologna a Torino, città in cui vivo adesso.
Purtroppo il retaggio subito da adolescente ha forgiato in modo forte il mio carattere e le mie convinzioni, uscire da questo sistema di pensiero non è facile, come sapete (qualcosa torna sempre a galla).
Non sono ancora riuscito a trovare un nuovo scopo nella vita. Per ora vivo alla giornata o come direbbero i TdG "mangio e bevo, poiché domani morirò".
Non me ne vanto ma nemmeno me ne vergogno.
Chi dire alla fine di questa presentazione? Sono l'ennesima vittima di Geova, leggendo le vostre esperienze direi che i parallelismi si sprecano. A volte mi chiudo in me stesso e soffro molto, altre volte cerco di essere un ragazzo come tutti gli altri e di godere quello che la vita ha da offrirmi.
Spero di fare la vostra conoscenza, virtuale e non solo.
Un bacio a tutti.
Alessandro