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quote="Girella"]Nel paradiso cattolico o geovista è prevista la presenza di omosessuali oppure sono tutti etero?
[...] Quando un cristiano omosessuale muore e poi risorge, potrà continuare ad essere omosessuale oppure subirà una conversione?[/quote]
La domanda posta in essere è molto interessante dal punto di vista ideologico-concettuale, senonchè di ordine teologico.
Dunque da entrabe le visioni concettuali ed Teologiche, Geovita-o-Cattolico che sia, porsi la domanda ,è come porsi una domanda retorica.
Infatti entrambe le visioni, pongono l'espletarsi della personalità omosessuale su di un piano differente dall'Agire omosessuale e,
dunque un omosessuale in quanto tale puo essere meritevole del paradiso con -conditio-sine qua non,
ovvero anche se puo apparire un ossimoro, non viene condannata la "condizione"( é pongo condizione tra parentesi)di chi è omosessuale,
ma l'agire da omosessuale.
Quindi per entrabi le visioni un omosessuale puo meritare il paradiso a patto che non viva la sua omossessualità,
dato che tale agire non è visto come espletarsi della personalità umana, ma viene relegato ad un comportamento dunque un comportamento secondo tale visione può essere modificato.
Ora dato che entrambi relegano l'agire omosessuale,dunque l espletarsi della detta personalità su di un campo prettamente comportamentale,
è facile che slitti, sul campo del giudizio della morale,quindi soggetto al giudizio della coscienza
di un gruppo che si trascende avendosi dato delle norme ,in un dato momento storico. Essendo ora relegato in tale ambito viene definito come " comportamento deviante" e dunque contro-natura.Data la questione il comportamento omosessuale va corretto perchp contro le "leggi divine" quindi viene condannato in maniera sottile l 'espletarsi della personalità stessa pena la dannazione degli uni, la morte eterna per gli altri.
In secondo luogo implicito nella domanda vi era se si fosse continuato a provare piacere in tale concezione di Paradiso,
avendo risolto il primo quesito dal punto di vista teologico si estingue.
Ma fa sorgere al credente un altra domanda :
una di tipo teleologico (dal greco τέλος (télos) fine o scopo )della concezione di paradiso e della resurrezione .
Se dunque l' uomo è immortale e alla fine sara resuscitato con un un "nuovo corpo" quale sarà il fine ultimo di esso? che fine faranno le sue emozioni ?
avrà ancora senso il suo agire ?
(mi permetto di dire che è gia tanto trovarne il sesnso ora figuriamoci il dopo del dopo)comunque procediamo per logica:
un aiuto ce lo puo dare la fisica quantistica, in comncomitanza con cio che ci vien lasciato dagli scritti in merito alla resurrezione ed il paradiso.
E’ davvero sconvolgente pensare che in un “luogo” dove copulano il nulla (vuoto-vuoto) e ciò che può riempirlo regni l’intelligenza ! Poi ci si rende conto che un animo sconvolto è ben poca cosa, rispetto alla collisione frontale di due galassie… e se ha una minima importanza, non la ha per la “fisica” !
Bisogna sempre ricordare il detto latino: “nemo sapiens nisi fortis” = (Nessuno può essere sapiente se non è forte spiritualmente).
Tanto per capirci, sia ben chiaro che da un po’ di tempo siamo sconfinati dalla Fisica alla Epistemologia pura; pertanto ora stiamo camminando su un sentiero, che ci porta a conoscere la verità sul vivere e sul morire e intorno a tutti i misteri di questi momenti esistenziali e se non abbiamo paura di andare oltre quella linea di confine, dalla quale poi non si può tornare indietro nemmeno urlando e piangendo lacrime tinte di rosso, dobbiamo essere consapevoli di quello che finiremo per incontrare.
La nostra origine, finiremo per incontrare
l’equivalenza semantica delle parole, del tipo: gravità, intesa come fenomeno fisico dell’attrazione dei corpi e gravità, intesa come momento di una malattia, che si manifesta in modo estremo. Gravidanza, che è la condizione della gestazione di un essere prossimo a venire alla luce del mondo, ha a che vedere strettamente con la ragione per cui la Terra gira intorno al Sole.
(Equivalenza tra gravidanza e gravitazione).
L'averlo Chiamato VuotoQuantoMeccanico non e' stato un "caso", visto che l'analisi etimologica della parola rivelo' qualcosa di piu' profondo ed adeguato allo stesso tempo: QU = KA in aramaico (forza pene-trante) e' equipollente al CHI = Colui del Latino + UANTO = WANT in aramaico significa "provvidente", come dire, giu' nelle profondita' insondabili del nucleo, risiede l'Ente che provvede e muove il mondo = Meccanico questo vuol dire !
per non andare alle lunghe:
La materia seduce attraendo. Lo Spirito seduce affascinando. Sembra niente, ma è l’economia dell’Universo.
La materia non potrebbe far agire lo spirito, se questo almeno per un attimo non cedesse alla sua “sopraffazione”.
“dentro” al VuotoQuantomeccanico troviamo V e T, “intrecciati” a ViTa. La Vita è l’effetto del Coito tra la Materia e lo Spirito.
Ma è il “vuoto-vuoto” la Materia ! …E lo Spirito è rappresentato da “ciò che può riempirlo”, che anche se è solo “pre-sunzione” sembrerebbe in prima analisi qualcosa di “tangibile”. La Materia è così vacua, che è un “buco” e lo Spirito è così “solido”, che potete “riempircelo” completamente.
La presenza della “logica” nel Vuoto Quantomeccanico, è il segno tangibile che in quel “luogo” si cela l’Intelligenza Divina e potremmo farLe “domande”, ottenendo “ris-poste” adeguate !
Dunque da quanto suntivamente postulato le leggi della Fisica, non sono leggi “materiali”, come per errore si è portati a pensare. Sono “psicologiche”, nel senso letterale del termine.
Esempio :se mi affaccio dalla finestra e mi sporgo troppo, perché cado ? Perché psicologicamente immagino che questo debba essere l’effetto “ovvio”.
si pensi a quei “cartoni animati” dove i protagonisti che non si avvedono di aver superato il bordo di un precipizio, continuano a camminare senza cadere giù ?
Che cosa insegnano ? Che in Fisica avviene tutto ciò che “crediamo” debba avvenire !
Demenziale pensare che si possa rimanere “sos-pesi” a mezz’aria, sporgendosi troppo da una finestra di un altissimo palazzo ?
Non direi proprio.
Intanto è vero che un essere privo di vita cadrebbe lievemente meno accelerato di un essere vivo e vegeto. Gli esperimenti alla bilancia atomica hanno dimostrato che, nel perdere la vita, si perdono molti grammi, “peso”, non certo grammi massa.
In effetti la Scrittura dichiara: “Ma non viene prima ciò che è spirituale, prima viene ciò che è materiale. Quel che è spirituale viene dopo. Il primo uomo, Adamo, è stato tratto dalla polvere della terra; il secondo, Cristo, viene dal cielo. Finché siamo su questa terra, siamo simili ad Adamo, fatto con la terra. Quando invece apparterremo al cielo, saremo simili a Cristo, che viene dal cielo. Come siamo simili all'uomo tratto dalla terra, così allora saremo simili a colui che è venuto dal cielo.”
il Vuoto Quantomeccanico è il Luogo per antonomasia, la Casa di Dio, dove abita colui che provvede e muove tutte le cose .
Tornando alla Bibbia ai primi capitoli si attinge:
Nel testo ebraico, dopo le parole "All'inizio Dio creo'.." e prima delle parole "cielo e la terra" c'e' il termine ET, la denotazione dell'accusativo (equivalente al nostro articolo "il"). La parola ET e' composta dalla prima e dall'ultima lettera dell'alfabeto (Alef-Beit), e quindi si puo' considerare come la definizione abbreviata di tutto l'alfabeto dall'Alef alla Tau.
quindi Dio creo' prima l'alfabeto, e poi il cielo e la terra. E con l'alfabeto dell'antico Fenicio, ebraico, samaritano, fu scritta la Torah..
l'ALFA-BETO cosa e', se non un "Progetto" iDeoLogico di linguaggio ?
Quindi la parola Baraschit, PRIMA di avere il significato temporale, ha quello ideologico del "Progetto" spirituale-iDEO-logico: l'idea che si fa suono (logos) parola, che diviene successivamente "scritta", cioe' materializzata nella forma, attraverso l'Energia degli Aelohim, che poi si manifesta nella materia con ed attraverso i suoi vari stati (plasma, gas, liquido, solido).
Infatti nel testo Mosaico conferma questa traduzione, perche' e' scritto: che il cielo fu fatto successivamente, e per cielo si intende in quel testo, il "luogo" la base, l'Etere, la Rete che modula lo spazio-tempo ove "nascono" le cose che si manifesteranno successivamente in quel "luogo", che a quel momento e' ancora, ci riferisce il testo: "informe e vuoto"....
L'Etere in fenicio antico significa la lotta, il movimento, la copula per rendersi gravida, per iniziare a concepire e quindi partorire un essere; quindi lo scopo dell'Etere e' generare-formare, dal concepimento al parto, il Vivente nel Progetto di Vita
La "creazione" descritta in Genesi ricalca e/o deriva dalle varie creazioni degli antichi testi anche dell'estremo oriente, che infatti gli assomigliano. La Genesi descrive anche le varie fasi (giorni) necessarie per far passare il Progetto vita (L'I-dea) dal piano Spirituale (quello dell'In-Form-Azione) al piano materiale, con tutti i vari passaggi che ne conseguono.
Dunque per non dilungarmi oltre cito Paolo di Tarso
" Ecco, fratelli, quel che voglio dire: il nostro corpo fatto di carne e di sangue non può far parte del regno di Dio, e quel che muore non può partecipare all'immortalità.” (1 Corinzi 15:36-50 TILC).
“Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un’abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste: a condizione però di esser trovati già vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. E’ Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito” (2 Corinzi 5:1-5)
dunque ad ognuno di noi le proprie conclusioni, capendo bene però che siamo ben lontani dalle esemplificazioni morali di esegesi religiose dettate dai contesti storici-sociali umani.
La vita è complessa, e nella sua complessità è meravigliosamente semplice, di una semplicità concettuale che noi esseri umani non ci è dato comprendere in fondo , se non attraverso l' esperienza di essa : il vivere; con la consapevolezza che la fine di essa in senso materiale non è la fine come la intendiamo ma nel senso vero del termine"Fine" in Iatino si dice finem, e la radice è find.
! Find è la "fenditura", attraverso la quale passa qualcosa.
La parola "finestra" è un derivato di find.
Lo scopo della vita è penetrare in quella fenditura. Andare oltre
Emet
" Hoc volo, sic iubeo; sit pro ratione voluntas. Frangar, non flecta"