Evoluzione o creazione?

Un'analisi delle affermazioni della Watchtower in contrasto con i fatti scientifici accertati

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Tiziano
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Trianello ha scritto:
Achille Lorenzi ha scritto:Sentire dei fondamentalisti come sono i TdG parlare di conciliare scienza e religione fa veramente venire da ridere (o da piangere).
Provino, per esempio, i TdG a conciliare con la scienza la loro interpretazione biblica secondo cui 43 secoli fa le tigri ed i leoni mangiavano l'erba:
E' se non altro probabile che le tigri ed i leoni non abbiano mai mangiato erba... uhm... ma mi sorge il sospetto che chi scrive certe cose l'erba la fumi.
:risata:
Signore dammi la pazienza...perchè se mi dai la forza...faccio una strage

Voglio ancora una carezza dalla mia mamma .............. Roma 1°dicembre 2010

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Citocromo
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LE TEORIE RESTANO E RESTARANNO TEORIE. LA PAROLA DI DIO DURA IN ETERNO
Scusami tanto, ma sai cosa vuol dire "teoria" in ambito scientifico? Quando si parla di teoria dell'evoluzione, non si usa il termine "teoria" con il sinonimo di "ipotesi", "congettura", "idea", ma di formulazione rigorosa e sistematica che serve a spiegare una serie di dati o risultati scientifici. La teoria dell'evoluzione, a prescindere dai meccanismi coinvolti nei processi, serve a dare una formulazione sistematica per interpretare i dati forniti da varie discipline come la zoologia, la botanica, la biologia molecolare, la genetica di popolazione, l'anatomia comparata, la biologia dello sviluppo. In altre parole, tutti i dati scientifici che noi abbiamo sulla biodiversità animale e vegetale vengono spiegati attraverso la teoria evolutiva. Che poi ci siano scienziati creazionisti, ciò è dovuto ad una mentalità fondamentalista americana tipica di alcune Chiese riformate.
E' vero che la Parola di Dio dura in eterno, ma cosa significa Parola di Dio? E che è ispirata? I primi tre capitoli della Genesi sono forse stati scritti per darci informazioni scientifiche?
Se non piace la teoria dell'evoluzione (che - ricordo - è accettata dalla comunità scientifica e si studia a livello universitario), per cortesia se ne trovi un'altra, ma che sia scientifica. Lasciamo in pace la Scrittura.
Che io sappia i TdG credono in quello che si chiama "Il disegno intelligente", che è una via di mezzo tra creazionismo letterale ed evoluzione.
Tempo fa ho espresso una mia opinione in merito. Secondo me, i tdg sono creazionisti, ma non sostengono le idee dell'Intelligent Design (ID), anche se questo è una forma di creazionismo moderno. Infatti, i sostenitori dell'ID ammettono che ci sia l'evoluzione (cosa che la WTS nega), ma dicono che alcune strutture, che loro chiamano "irriducibilmente complesse" (come il flagello batterico, l'occhio, ecc...), non siano frutto di mutazioni casuali, ma di una forza esterna (Dio). I tdg, invece, pensano che Geova (o meglio Michele Arcangelo) abbia creato tutte le [altre] cose come è detto nel racconto biblico. Come i creazionisti, dicono che prima sono state create quelle che nella classificazione linneana sono denominate "famiglie" e che da queste si siano formate tutte le specie esistenti attualmente. Mario70 tempo fà ha riportato un articolo in questa sezione del forum dove si può leggere quest'ultima cosa.
:grazie: :ciao:
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Francesco Franco Coladarci
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Messaggio da Francesco Franco Coladarci »

La "Teoria evoluzionista" è una "Teoria" come può esserlo quella "Creazionista", ambedue necessitano della "Fede", poiché ambedue non possono essere mostrate con il "Metodo Scientifico", tale metodo ha due aspetti che mettono in difficoltà ambedue le teorie, tra i vari elementi il metodo scientifico richiede "L'Osservabilità" e la "Ripetibilità", caratteristiche non possedute ne dalla teoria dell'evoluzione ne dalla teoria della creazione, da ciò credere in una o in un'altra è solo una decisione personale.

Un esempio di applicazione del metodo scientifico lo abbiamo con lo scienziato francese Pasteur, con il suo esperimento sul Carbonchio.

Quindi additare chi crede nella creazione come un "sempliciotto", sarebbe lo stesso che criticare un evoluzionista come un "sempliciotto", giacché in ambe due i casi non essendoci prove scientifiche e soprattutto non reggendo ad un esame del metodo scientifico sono questioni di "fede".
Franco
“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
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Caro Franco, scusami ma queste tue affermazioni sono inaccettabili, poichè si tratta di luoghi comuni. La teoria dell'evoluzione è scientifica, anche se non possiamo riprodurre tutte le tappe dell'evoluzione degli organismi in provetta o in laboratorio. E che sia scientifica lo dimostra il fatto che abbiamo dei risultati di studi scientifici effettuati in laboratorio (ad esempio sui batteri o sulle drosofile) che ci confermano, cioè ci danno la prova, che esistono determinati meccanismi descritti in tutti i manuali di biologia. La teoria dell'evoluzione serve a interpretare, spiegare e a dare coerenza a tutti i dati che provengono dalle discipline sopraindicate, altrimenti non sapremmo spiegare quei dati. E poi c'è da considerare che tutte quelle discipline biologiche studiano organismi diversi e lavorano in ambiti diversi, ma i risultati che ottengono portano tutti nella stessa direzione: l'evoluzione della vita sulla Terra. Ed è proprio questa conclusione comune che rende scientifica la teoria evolutiva. Noi non sapremmo spiegare quei risultati sulla base del creazionismo, che è malascienza. Il creazionismo prende Genesi 1-3 come testo scientifico e cerca di adattare la scienza alle proprie idee, ignorando i risultati che ogni giorno ci vengono forniti dai laboratori di tutto il mondo. Serve solo a creare confusione e diffidenza nei confronti della scienza.
Comunque, affrontare questi argomenti significa avere delle basi di genetica, biologia molecolare, biologia dello sviluppo, ecc. Consiglio di rivolgervi a qualche manuale universitario (ad esempio il Futuyma della Zanichelli), ma vi avviso che si tratta di testi molto complessi per chi non ha le basi.
:grazie: :ciao:
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francoleg
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Messaggio da francoleg »

Citocromo ha scritto:Caro Franco, scusami ma queste tue affermazioni sono inaccettabili, poichè si tratta di luoghi comuni. La teoria dell'evoluzione è scientifica, anche se non possiamo riprodurre tutte le tappe dell'evoluzione degli organismi in provetta o in laboratorio. E che sia scientifica lo dimostra il fatto che abbiamo dei risultati di studi scientifici effettuati in laboratorio (ad esempio sui batteri o sulle drosofile) che ci confermano, cioè ci danno la prova, che esistono determinati meccanismi descritti in tutti i manuali di biologia. La teoria dell'evoluzione serve a interpretare, spiegare e a dare coerenza a tutti i dati che provengono dalle discipline sopraindicate, altrimenti non sapremmo spiegare quei dati. E poi c'è da considerare che tutte quelle discipline biologiche studiano organismi diversi e lavorano in ambiti diversi, ma i risultati che ottengono portano tutti nella stessa direzione: l'evoluzione della vita sulla Terra. Ed è proprio questa conclusione comune che rende scientifica la teoria evolutiva. Noi non sapremmo spiegare quei risultati sulla base del creazionismo, che è malascienza. Il creazionismo prende Genesi 1-3 come testo scientifico e cerca di adattare la scienza alle proprie idee, ignorando i risultati che ogni giorno ci vengono forniti dai laboratori di tutto il mondo. Serve solo a creare confusione e diffidenza nei confronti della scienza.
Comunque, affrontare questi argomenti significa avere delle basi di genetica, biologia molecolare, biologia dello sviluppo, ecc. Consiglio di rivolgervi a qualche manuale universitario (ad esempio il Futuyma della Zanichelli), ma vi avviso che si tratta di testi molto complessi per chi non ha le basi.
:grazie: :ciao:
:quoto100:

Ho letto il messaggio di Franco questa mattina ma non ho potuto rispondere. Avevo intenzione di farlo adesso ma vedo che Citocromo ha riportato quasi il mio stesso pensiero.
Come testo, per iniziare il viaggio verso la comprensione dell'evoluzione, consiglio vivamente quello del divulgatore scientifico Martin Gorst: "Quando il mondo è cominciato - Alla ricerca dell'inizio del tempo -" (Edizioni Piemme, 2002).
Ciao!
"A quale generazione si riferiva Gesù? Alla generazione di persone in vita nel 1914. I rimanenti di quella generazione saranno ancora in vita quando verrà la fine di questo sistema malvagio." (Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, 1982, p. 154)
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Francesco Franco Coladarci
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Messaggio da Francesco Franco Coladarci »

Citocromo
Caro Franco, scusami ma queste tue affermazioni sono inaccettabili, poichè si tratta di luoghi comuni. La teoria dell'evoluzione è scientifica, anche se non possiamo riprodurre tutte le tappe dell'evoluzione degli organismi in provetta o in laboratorio.
Mio caro quelle parole che ho evidenziato hanno il sensore come dire, di intransigenza, non mi pare che sia il caso, io ho esposto un dato di fatto e cioè la "Osservabilità" e la "Ripetibilità, mancano sia alla teoria dell'evoluzione che in quella della creazione, come vedi non sto sostenendo nessuna delle due.

tu dici.
Il creazionismo prende Genesi 1-3 come testo scientifico e cerca di adattare la scienza alle proprie idee, ignorando i risultati che ogni giorno ci vengono forniti dai laboratori di tutto il mondo. Serve solo a creare confusione e diffidenza nei confronti della scienza.


Mi dovresti mostrare dove io abbia citato Genesi, come vedi la citazione la fai tu, pensando che io mi riferisca a Genesi come fosse "un fatto" niente di più sbagliato.
Tutta la tua argomentazione sulla "scientificità" manca proprio del sostegno scientifico, non sanno come l'uomo sia passato da una forma ad un'altra, quale siano state le "necessità" per un tale passaggio.
Ed è proprio questa conclusione comune che rende scientifica la teoria evolutiva. Noi non sapremmo spiegare quei risultati sulla base del creazionismo, che è malascienza.
Quello che ho evidenziato è un tuo punto di vista, valido come il contrario.
studi scientifici effettuati in laboratorio (ad esempio sui batteri o sulle drosofile) che ci confermano,
Questi studi scientifici fatti in laboratorio, dimostrano che in questi esperimenti vi è "l'Osservabilità" e la "Ripetibilità", e non mi pare che si possano contestare.
Comunque, affrontare questi argomenti significa avere delle basi di genetica, biologia molecolare, biologia dello sviluppo, ecc. Consiglio di rivolgervi a qualche manuale universitario (ad esempio il Futuyma della Zanichelli), ma vi avviso che si tratta di testi molto complessi per chi non ha le basi.
Su questo siamo d'accordo, ma il tema della questione è come, quando, e perché l'uomo abbia passato da una condizione ad un'altra, citare il "micro cosmo" quale che tratta la genetica non risolve le domande poste, mentre può risolvere alcuni aspetti della genetica quale ad esempio la Trisomia 21 o la 18, che guarda caso sono solo degenerative.

Sono state elaborate varie spiegazioni evolutive, non ultima dei grandi cambiamenti repentini, ma tutte queste non hanno ancora risposto alle domande fatte prima, Quando è successo?, Come è successo?, Perché è successo?, e, perché non si hanno più mutazioni?, da non dimenticare che le mutazioni accidentali sono state sempre degenerative, vedasi ad esempio un'organismo umano colpito dalle radiazioni.

In ultimo c'è la questione delle probabilità, e non ricordo bene ma dopo 1 elevato a molti zeri la probabilità che accada è nulla.

Tutto questo è per dirti che di "FATTO" non c'è assolutamente nulla(in ambedue le teorie), poiché, se un "fatto" è un fatto, tale fatto rimane un "Fatto" e come fatto non può essere contestato poiché è un "Fatto" (scusami il gioco di parole).

Quando una "Teoria" è dimostrata essa viene accettata, come ad esempio, nell'antichità si ipotizzava una Terra piatta, ma già nel 250 a.c (più o meno) tramite vari calcoli Eratostene dimostrò la "curvatura" della terra, non la sua sfericità, oggi sappiamo scientificamente e dimostrato che la Terra è sferica (quasi) e questo è un "Fatto" il quale non può essere contestato (a dire il vero c'è ancora chi sostiene che la Terra sia piatta).

Concludo dicendo che tra le varie teorie vi è anche quella del "Disegno Intelligente", cerca di spiegare la "creazione" in modo scientifico, non rimane (per ora) che l'imbarazzo della scelta.
Ciao
Franco
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Caro Franco, scusami, non voglio essere intransigente, ma parlo da persona che ha sostenuto due esami su tale argomento, uno sull'evoluzione animale e vegetale, l'altro sulla biologia umana. Posso solo dirti che le domande che tu hai posto trovano risposta in un qualunque manuale universitario (vedi G. Spedini - Antropologia evoluzionistica del 2005 o qualche altro manuale). Il riferimento a Genesi l'ho citato io, perchè è da lì che partono i creazionisti. Stendo un velo pietoso per il creazionismo al quale hai attribuito l'etichetta di "teoria". Anche per l'ID: mischiare scienza e filosofia crea solo confusione e non si fa scienza nel vero senso della parola.
:grazie: :ciao:
Le verità della fede sono una collana di perle preziose, tenute insieme da un filo che è la divinità di Cristo. Tagliato il filo perdete tutta la collana. (padre A. Gasparino)
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Mario70
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chi mi aiuta?

Messaggio da Mario70 »

Mi sto divertendo a cercare le citazioni mozzate ad arte dei tdg...
Tra le tante nel campo evoluzione creazione, viene riportato Il Bulletin del Field Museum of Natural History di Chicago, ad esempio nel libro ragioniamo a pag 130 viene citato così:

"Cosa rivela in effetti la documentazione fossile?
Il Bulletin del Field Museum of Natural History di Chicago osserva: “La teoria darwiniana [dell’evoluzione] è sempre stata intimamente legata alla documentazione fossile, e probabilmente la maggioranza delle persone pensa che i fossili siano uno dei cardini delle interpretazioni darwiniane della storia della vita. Purtroppo non è esattamente così. . . . la documentazione geologica, allora come oggi, non rivela una precisa catena graduale indicante una lenta e progressiva evoluzione”. — Gennaio 1979, Vol. 50, n. 1, pp. 22, 23.

Bene, sono riuscito a trovarlo, solo che non ho il tempo di tradurlo, chi mi aiuta?
Ho messo in rosso il testo del ragioniamo.
Eccolo:

"Part of our conventional wisdom about evolution is that the fossil record of past life is an important cornerstone of evolutionary
theory. In some ways, this is true — but the situation is much more complicated.
I will explore here a few of the complex interrelationships between fossils and darwinian theory, but let me first set the stage by commenting about the geologic record itself.

There are about 250,000 different species of fossil plants and animals known. These have been named and described and specimens have been
deposited in museums throughout the world. Field Museum has in its collections representatives of perhaps 20 percent of these known species. In
combination with other museums, we thus have an enormous amount of statistical information on changes in the biological world that have occurred
since the origin of life on Earth. In spite of this large quantity of information, it is but a tiny fraction of the diversity that actually lived in the past.
There are well over a million species living today and known rates of evolutionary turnover make it possible to predict how many species ought to be
in our fossil record. That number is at least 100 times the number we have found. It is clear that fossilization is a very chancy process and that the
vast majority of plants and animals of the past have left no record at all.

To many people, the most interesting fossils are the oldest ones and the youngest ones. The oldest ones (up to 3,500 million years old) give us
information about the origin and early evolution of life — at a time when physical and chemical environments were very different from those that
prevail today. The youngest rocks, on the other hand, are of interest because they include fossils of early man. These, of course, have been worked on with particular success by the Leakeys in East Africa.

But these extremes account for only a small part of the quarter of a million fossil species — and for one interested in the broad range of evolutionary change, the extremes do not contribute much. In between is a long geologic interval which contains the basic record of the evolution of all major groups of plants and animals. Time control and quality of preservation are excellent compared with the rather thin record of the oldest or youngest fossils. (I might point out here that the East African material the Leakeys have worked on is relatively poor, there are only a couple hundred specimens, and age-dating is very uncertain.)Darwin's theory of natural selection has always been closely linked to evidence from fossils, and probably most people assume that fossils provide a very important part of the general argument that is made in favor of darwinian interpretations of the history of life. Unfortunately, this is not strictly true. We must distinguish between the fact of evolution — defined as change in organisms over time — and the explanation of this change.
Darwin's contribution, through his theory of natural selection, was to suggest how the evolutionary change took place. The evidence we find in the geologic record is not nearly as compatible with darwinian natural selection as we would like it to be. Darwin was completely aware of this.
He was embarrassed by the fossil record because it didn't look the way he predicted it would and, as a result, he devoted a long section of his Origin of Species to an attempt to explain and rationalize the differences. There were several problems, but the principal one was that the geologic record did not then and still does not yield a finely graduated chain of slow and progressive evolution. In other words, there are not enough intermediates.
There are very few cases where one can find a gradual transition from one species to another and very few cases where one can look at a part of the fossil record and actually see that organisms were improving in the sense of becoming better adapted.

...

Now let me step back from the problem and very generally discuss natural selection and what we know about it. I think it is safe to say that we know for sure that natural selection, as a process, does work. There is a mountain of experimental and observational evidence, much of it predating genetics, which shows that natural selection as a biological process works. Darwin's strongest evidence for selection actually came from the experience of plant and animal breeders who were employing artificial selection to produce evolution by breeding. And selection, be it natural or artificial, can clearly lead to better adapted types through a series of generations and through gradual transformation of a population.
So natural selection as a process is okay.
We are also pretty sure that it goes on in nature although good examples are surprisingly rare. The best evidence comes from the many cases where it can be shown that biological structures have been optimized — that is, structures that represent optimal engineering solutions to the problems that an animal has of feeding or escaping predators or generally functioning in its environment. The superb designs of flying reptiles and of trilobite eyes are examples. The presence of these optimal structures does not, of course, prove that they developed through natural selection but it does
provide strong circumstantial argument. "
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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CignoNero
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Mario70 ha scritto:Mi sto divertendo a cercare le citazioni mozzate ad arte dei tdg...
Tra le tante nel campo evoluzione creazione, viene riportato Il Bulletin del Field Museum of Natural History di Chicago, ad esempio nel libro ragioniamo a pag 130 viene citato così:

"Cosa rivela in effetti la documentazione fossile?
Il Bulletin del Field Museum of Natural History di Chicago osserva: “La teoria darwiniana [dell’evoluzione] è sempre stata intimamente legata alla documentazione fossile, e probabilmente la maggioranza delle persone pensa che i fossili siano uno dei cardini delle interpretazioni darwiniane della storia della vita. Purtroppo non è esattamente così. . . . la documentazione geologica, allora come oggi, non rivela una precisa catena graduale indicante una lenta e progressiva evoluzione”. — Gennaio 1979, Vol. 50, n. 1, pp. 22, 23.

Bene, sono riuscito a trovarlo, solo che non ho il tempo di tradurlo, chi mi aiuta?
Ho messo in rosso il testo del ragioniamo.
Eccolo:

"Part of our conventional wisdom about evolution is that the fossil record of past life is an important cornerstone of evolutionary
theory. In some ways, this is true — but the situation is much more complicated.
I will explore here a few of the complex interrelationships between fossils and darwinian theory, but let me first set the stage by commenting about the geologic record itself.

There are about 250,000 different species of fossil plants and animals known. These have been named and described and specimens have been
deposited in museums throughout the world. Field Museum has in its collections representatives of perhaps 20 percent of these known species. In
combination with other museums, we thus have an enormous amount of statistical information on changes in the biological world that have occurred
since the origin of life on Earth. In spite of this large quantity of information, it is but a tiny fraction of the diversity that actually lived in the past.
There are well over a million species living today and known rates of evolutionary turnover make it possible to predict how many species ought to be
in our fossil record. That number is at least 100 times the number we have found. It is clear that fossilization is a very chancy process and that the
vast majority of plants and animals of the past have left no record at all.

To many people, the most interesting fossils are the oldest ones and the youngest ones. The oldest ones (up to 3,500 million years old) give us
information about the origin and early evolution of life — at a time when physical and chemical environments were very different from those that
prevail today. The youngest rocks, on the other hand, are of interest because they include fossils of early man. These, of course, have been worked on with particular success by the Leakeys in East Africa.

But these extremes account for only a small part of the quarter of a million fossil species — and for one interested in the broad range of evolutionary change, the extremes do not contribute much. In between is a long geologic interval which contains the basic record of the evolution of all major groups of plants and animals. Time control and quality of preservation are excellent compared with the rather thin record of the oldest or youngest fossils. (I might point out here that the East African material the Leakeys have worked on is relatively poor, there are only a couple hundred specimens, and age-dating is very uncertain.)Darwin's theory of natural selection has always been closely linked to evidence from fossils, and probably most people assume that fossils provide a very important part of the general argument that is made in favor of darwinian interpretations of the history of life. Unfortunately, this is not strictly true. We must distinguish between the fact of evolution — defined as change in organisms over time — and the explanation of this change.
Darwin's contribution, through his theory of natural selection, was to suggest how the evolutionary change took place. The evidence we find in the geologic record is not nearly as compatible with darwinian natural selection as we would like it to be. Darwin was completely aware of this.
He was embarrassed by the fossil record because it didn't look the way he predicted it would and, as a result, he devoted a long section of his Origin of Species to an attempt to explain and rationalize the differences. There were several problems, but the principal one was that the geologic record did not then and still does not yield a finely graduated chain of slow and progressive evolution. In other words, there are not enough intermediates.
There are very few cases where one can find a gradual transition from one species to another and very few cases where one can look at a part of the fossil record and actually see that organisms were improving in the sense of becoming better adapted.

...

Now let me step back from the problem and very generally discuss natural selection and what we know about it. I think it is safe to say that we know for sure that natural selection, as a process, does work. There is a mountain of experimental and observational evidence, much of it predating genetics, which shows that natural selection as a biological process works. Darwin's strongest evidence for selection actually came from the experience of plant and animal breeders who were employing artificial selection to produce evolution by breeding. And selection, be it natural or artificial, can clearly lead to better adapted types through a series of generations and through gradual transformation of a population.
So natural selection as a process is okay.
We are also pretty sure that it goes on in nature although good examples are surprisingly rare. The best evidence comes from the many cases where it can be shown that biological structures have been optimized — that is, structures that represent optimal engineering solutions to the problems that an animal has of feeding or escaping predators or generally functioning in its environment. The superb designs of flying reptiles and of trilobite eyes are examples. The presence of these optimal structures does not, of course, prove that they developed through natural selection but it does
provide strong circumstantial argument. "

Parte della nostra conoscenza convenzionale sull'evoluzione è che i reperti fossili della vita passata rappresentino un aspetto fondamentale della teoria evoluzionista. In un certo qual modo ciò è vero, ma la situazione è molto più complicata. Esaminerò qui alcune delle complesse relazioni esistenti tra fossili e teoria darwiniana, ma vorrei prima aprire la strada commentando le testimonianze geologiche stesse.

Ci sono circa 250.000 specie diverse di piante e animali fossili conosciuti. Questi sono stati catalogati e descritti e loro esemplari sono stati depositati nei musei di tutto il mondo.
Il Field Museum ha catalogato e detiene circa il 20 per cento delle specie conosciute. Combinata con altri musei, abbiamo così una quantità enorme di dati statistici sui cambiamenti nel mondo biologico verificatisi dal momento in cui ha avuto origine la vita sulla Terra. Tuttavia questa grande quantità di informazioni non è che una piccola frazione della diversità che ha vissuto nel passato. Ci sono oltre un milione di specie viventi oggi conosciute e tassi di turnover evolutivo rendono possibile prevedere quante specie dovrebbero esserci nella nostra documentazione fossile. Questo numero è almeno 100 volte superiore al numero che abbiamo trovato. È chiaro che la fossilizzazione è un processo molto rischioso e che la stragrande maggioranza di piante e animali del passato hanno lasciato tracce in tutti.

Per molte persone, i fossili più interessanti sono i più antichi e più piccoli. I più antichi (fino a 3.500 milioni di anni) ci danno informazioni circa l'origine e l'evoluzione prima della vita - in un epoca in cui le condizioni ambientali chimico-fisiche erano molto diverse da quelle che oggi prevalenti. Le rocce più recenti, invece, sono interessanti perché contengono fossili dei primi uomini. Su questi hanno lavorato con successo i Leakey in Africa orientale.

Ma questi due estremi (i fossili più antichi e quelli più recenti) rappresentano solo una piccola parte delle 250.000 specie fossili - e per chi è interessato alla vasta gamma di cambiamento evolutivo, gli estremi non contribuiscono molto. In mezzo c'è un lungo intervallo geologico che contiene la testimonianza basilare dell'evoluzione di tutti i principali gruppi di piante e animali. La datazione [?] e la qualità di conservazione sono eccellenti in confronto con l'evidenza piuttosto scarsa presente nelle due estremità di fossili molto antichi o molto recenti. (Mi permetto di sottolineare qui che il materiale dell'Africa orientale che i Leakey hanno lavorato è relativamente scarso, ci sono solo circa 200 esemplari, e la datazione è molto incerta.) La teoria di Darwin della selezione naturale è sempre stata strettamente legata alle prove provenienti dai fossili, e probabilmente la maggior parte della gente suppone che i fossili forniscono una parte molto importante della tesi generale che viene fatta in favore della interpretazioni darwiniana della storia della vita. Sfortunatamente, non è proprio così. Dobbiamo distinguere tra l'evoluzione - definita come variazione di organismi nel corso del tempo - e la spiegazione di questo cambiamento.
Il contributo di Darwin, con la teoria della selezione naturale, è stato quello di suggerire come il cambiamento evolutivo ha avuto luogo. Le prove che si trovano nei fossili non sono così compatibili con la selezione naturale darwiniana come vorremmo che fosse. E Darwin ne era del tutto consapevole. Era imbarazzato dai reperti fossili, perché non apparivano nel previsto e, di conseguenza, ha dedicato un lungo tratto della sua Origine delle Specie nel tentativo di spiegare e razionalizzare le differenze. Ci sono stati diversi problemi, ma quello principale era che l'evidenza geologica non rivela una precisa catena graduale che indichi una lenta e progressiva evoluzione. Detto altrimenti, non vi sono abbastanza passaggi intermedi. Ci sono pochissimi casi in cui si può trovare una transizione graduale da una specie all'altra e casi molto rari in cui si può guardare una parte dei reperti fossili e vedere effettivamente che gli organismi stavano migliorando, ossia che stavano diventando più "adatti"

Vorrei fare un passo indietro dal problema per discutere la selezione naturale e ciò che sappiamo su di essa. Penso che sia giusto dire che noi sappiamo per certo che la selezione naturale, inteso come processo, funziona. C'è una montagna di prove sperimentali e di osservazione, in gran parte anteriori alla scienza genetica, il che dimostra che la selezione naturale come processo biologico funziona. La prova più solida a favore della la selezione, in realtà è venuta dall'esperienza degli allevatori vegetali e animali che utilizzavano la selezione artificiale per produrre evoluzione dall' allevamento. E la selezione, sia essa naturale o artificiale, può chiaramente portare a tipi più adatti attraverso una serie di generazioni e attraverso la graduale trasformazione di una popolazione.
Così la selezione naturale come processo funziona.
Siamo abbastanza sicuri che così funzioni la natura, anche se i buoni esempi sono sorprendentemente rari. La migliore evidenza deriva dai molti casi in cui si può dimostrare che le strutture biologiche sono state ottimizzate - cioè, strutture che rappresentano soluzioni tecniche ottimali ai problemi che un animale ha per cibarsi oppure per fuggire ai predatori o altrimenti generalmente funzionante nel suo ambiente. I disegni superbi di rettili volanti e degli occhi dei trilobiti ne sono esempi. La presenza di queste strutture ottimali non dimostra ovviamente che si sono sviluppate attraverso la selezione naturale, ma fornisce un forte argomento circostanziale
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Messaggio da Mario70 »

CignoNero ha scritto:
Mario70 ha scritto:Mi sto divertendo a cercare le citazioni mozzate ad arte dei tdg...
Tra le tante nel campo evoluzione creazione, viene riportato Il Bulletin del Field Museum of Natural History di Chicago, ad esempio nel libro ragioniamo a pag 130 viene citato così:

"Cosa rivela in effetti la documentazione fossile?
Il Bulletin del Field Museum of Natural History di Chicago osserva: “La teoria darwiniana [dell’evoluzione] è sempre stata intimamente legata alla documentazione fossile, e probabilmente la maggioranza delle persone pensa che i fossili siano uno dei cardini delle interpretazioni darwiniane della storia della vita. Purtroppo non è esattamente così. . . . la documentazione geologica, allora come oggi, non rivela una precisa catena graduale indicante una lenta e progressiva evoluzione”. — Gennaio 1979, Vol. 50, n. 1, pp. 22, 23.

Bene, sono riuscito a trovarlo, solo che non ho il tempo di tradurlo, chi mi aiuta?
Ho messo in rosso il testo del ragioniamo.
Eccolo:

"Part of our conventional wisdom about evolution is that the fossil record of past life is an important cornerstone of evolutionary
theory. In some ways, this is true — but the situation is much more complicated.
I will explore here a few of the complex interrelationships between fossils and darwinian theory, but let me first set the stage by commenting about the geologic record itself.

There are about 250,000 different species of fossil plants and animals known. These have been named and described and specimens have been
deposited in museums throughout the world. Field Museum has in its collections representatives of perhaps 20 percent of these known species. In
combination with other museums, we thus have an enormous amount of statistical information on changes in the biological world that have occurred
since the origin of life on Earth. In spite of this large quantity of information, it is but a tiny fraction of the diversity that actually lived in the past.
There are well over a million species living today and known rates of evolutionary turnover make it possible to predict how many species ought to be
in our fossil record. That number is at least 100 times the number we have found. It is clear that fossilization is a very chancy process and that the
vast majority of plants and animals of the past have left no record at all.

To many people, the most interesting fossils are the oldest ones and the youngest ones. The oldest ones (up to 3,500 million years old) give us
information about the origin and early evolution of life — at a time when physical and chemical environments were very different from those that
prevail today. The youngest rocks, on the other hand, are of interest because they include fossils of early man. These, of course, have been worked on with particular success by the Leakeys in East Africa.

But these extremes account for only a small part of the quarter of a million fossil species — and for one interested in the broad range of evolutionary change, the extremes do not contribute much. In between is a long geologic interval which contains the basic record of the evolution of all major groups of plants and animals. Time control and quality of preservation are excellent compared with the rather thin record of the oldest or youngest fossils. (I might point out here that the East African material the Leakeys have worked on is relatively poor, there are only a couple hundred specimens, and age-dating is very uncertain.)Darwin's theory of natural selection has always been closely linked to evidence from fossils, and probably most people assume that fossils provide a very important part of the general argument that is made in favor of darwinian interpretations of the history of life. Unfortunately, this is not strictly true. We must distinguish between the fact of evolution — defined as change in organisms over time — and the explanation of this change.
Darwin's contribution, through his theory of natural selection, was to suggest how the evolutionary change took place. The evidence we find in the geologic record is not nearly as compatible with darwinian natural selection as we would like it to be. Darwin was completely aware of this.
He was embarrassed by the fossil record because it didn't look the way he predicted it would and, as a result, he devoted a long section of his Origin of Species to an attempt to explain and rationalize the differences. There were several problems, but the principal one was that the geologic record did not then and still does not yield a finely graduated chain of slow and progressive evolution. In other words, there are not enough intermediates.
There are very few cases where one can find a gradual transition from one species to another and very few cases where one can look at a part of the fossil record and actually see that organisms were improving in the sense of becoming better adapted.

...

Now let me step back from the problem and very generally discuss natural selection and what we know about it. I think it is safe to say that we know for sure that natural selection, as a process, does work. There is a mountain of experimental and observational evidence, much of it predating genetics, which shows that natural selection as a biological process works. Darwin's strongest evidence for selection actually came from the experience of plant and animal breeders who were employing artificial selection to produce evolution by breeding. And selection, be it natural or artificial, can clearly lead to better adapted types through a series of generations and through gradual transformation of a population.
So natural selection as a process is okay.
We are also pretty sure that it goes on in nature although good examples are surprisingly rare. The best evidence comes from the many cases where it can be shown that biological structures have been optimized — that is, structures that represent optimal engineering solutions to the problems that an animal has of feeding or escaping predators or generally functioning in its environment. The superb designs of flying reptiles and of trilobite eyes are examples. The presence of these optimal structures does not, of course, prove that they developed through natural selection but it does
provide strong circumstantial argument. "

Parte della nostra conoscenza convenzionale sull'evoluzione è che i reperti fossili della vita passata rappresentino un aspetto fondamentale della teoria evoluzionista. In un certo qual modo ciò è vero, ma la situazione è molto più complicata. Esaminerò qui alcune delle complesse relazioni esistenti tra fossili e teoria darwiniana, ma vorrei prima aprire la strada commentando le testimonianze geologiche stesse.

Ci sono circa 250.000 specie diverse di piante e animali fossili conosciuti. Questi sono stati catalogati e descritti e loro esemplari sono stati depositati nei musei di tutto il mondo.
Il Field Museum ha catalogato e detiene circa il 20 per cento delle specie conosciute. Combinata con altri musei, abbiamo così una quantità enorme di dati statistici sui cambiamenti nel mondo biologico verificatisi dal momento in cui ha avuto origine la vita sulla Terra. Tuttavia questa grande quantità di informazioni non è che una piccola frazione della diversità che ha vissuto nel passato. Ci sono oltre un milione di specie viventi oggi conosciute e tassi di turnover evolutivo rendono possibile prevedere quante specie dovrebbero esserci nella nostra documentazione fossile. Questo numero è almeno 100 volte superiore al numero che abbiamo trovato. È chiaro che la fossilizzazione è un processo molto rischioso e che la stragrande maggioranza di piante e animali del passato hanno lasciato tracce in tutti.

Per molte persone, i fossili più interessanti sono i più antichi e più piccoli. I più antichi (fino a 3.500 milioni di anni) ci danno informazioni circa l'origine e l'evoluzione prima della vita - in un epoca in cui le condizioni ambientali chimico-fisiche erano molto diverse da quelle che oggi prevalenti. Le rocce più recenti, invece, sono interessanti perché contengono fossili dei primi uomini. Su questi hanno lavorato con successo i Leakey in Africa orientale.

Ma questi due estremi (i fossili più antichi e quelli più recenti) rappresentano solo una piccola parte delle 250.000 specie fossili - e per chi è interessato alla vasta gamma di cambiamento evolutivo, gli estremi non contribuiscono molto. In mezzo c'è un lungo intervallo geologico che contiene la testimonianza basilare dell'evoluzione di tutti i principali gruppi di piante e animali. La datazione [?] e la qualità di conservazione sono eccellenti in confronto con l'evidenza piuttosto scarsa presente nelle due estremità di fossili molto antichi o molto recenti. (Mi permetto di sottolineare qui che il materiale dell'Africa orientale che i Leakey hanno lavorato è relativamente scarso, ci sono solo circa 200 esemplari, e la datazione è molto incerta.) La teoria di Darwin della selezione naturale è sempre stata strettamente legata alle prove provenienti dai fossili, e probabilmente la maggior parte della gente suppone che i fossili forniscono una parte molto importante della tesi generale che viene fatta in favore della interpretazioni darwiniana della storia della vita. Sfortunatamente, non è proprio così. Dobbiamo distinguere tra l'evoluzione - definita come variazione di organismi nel corso del tempo - e la spiegazione di questo cambiamento.
Il contributo di Darwin, con la teoria della selezione naturale, è stato quello di suggerire come il cambiamento evolutivo ha avuto luogo. Le prove che si trovano nei fossili non sono così compatibili con la selezione naturale darwiniana come vorremmo che fosse. E Darwin ne era del tutto consapevole. Era imbarazzato dai reperti fossili, perché non apparivano nel previsto e, di conseguenza, ha dedicato un lungo tratto della sua Origine delle Specie nel tentativo di spiegare e razionalizzare le differenze. Ci sono stati diversi problemi, ma quello principale era che l'evidenza geologica non rivela una precisa catena graduale che indichi una lenta e progressiva evoluzione. Detto altrimenti, non vi sono abbastanza passaggi intermedi. Ci sono pochissimi casi in cui si può trovare una transizione graduale da una specie all'altra e casi molto rari in cui si può guardare una parte dei reperti fossili e vedere effettivamente che gli organismi stavano migliorando, ossia che stavano diventando più "adatti"

Vorrei fare un passo indietro dal problema per discutere la selezione naturale e ciò che sappiamo su di essa. Penso che sia giusto dire che noi sappiamo per certo che la selezione naturale, inteso come processo, funziona. C'è una montagna di prove sperimentali e di osservazione, in gran parte anteriori alla scienza genetica, il che dimostra che la selezione naturale come processo biologico funziona. La prova più solida a favore della la selezione, in realtà è venuta dall'esperienza degli allevatori vegetali e animali che utilizzavano la selezione artificiale per produrre evoluzione dall' allevamento. E la selezione, sia essa naturale o artificiale, può chiaramente portare a tipi più adatti attraverso una serie di generazioni e attraverso la graduale trasformazione di una popolazione.
Così la selezione naturale come processo funziona.
Siamo abbastanza sicuri che così funzioni la natura, anche se i buoni esempi sono sorprendentemente rari. La migliore evidenza deriva dai molti casi in cui si può dimostrare che le strutture biologiche sono state ottimizzate - cioè, strutture che rappresentano soluzioni tecniche ottimali ai problemi che un animale ha per cibarsi oppure per fuggire ai predatori o altrimenti generalmente funzionante nel suo ambiente. I disegni superbi di rettili volanti e degli occhi dei trilobiti ne sono esempi. La presenza di queste strutture ottimali non dimostra ovviamente che si sono sviluppate attraverso la selezione naturale, ma fornisce un forte argomento circostanziale
Grazie cigno nero, però dopo la prima parte in rosso io la tradurrei così:
"Dobbiamo distinguere tra il fatto dell'evoluzione - definita come cambiamento negli organismi nel corso del tempo - e la spiegazione di questo cambiamento."

Certo è che come al solito mettendo i puntini su una frase del genere si fraintende l'intero periodo...
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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CignoNero
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Messaggio da CignoNero »

E' vero, non avevo colto l'importanza della sfumatura. Mi scuso per "l'errore".
Io avevo inteso la frase "the fact" come "la questione", "l'argomento", "il tema". Quindi avevo inteso "the fact of the evolution" come "la questione dell'evoluzione" e quindi per alleggerire la traduzione ho reso semplicemente con "l'evoluzione"

Debbo dire però che mi aspettavo un testo più "deciso" poichè da esso non si traggono molti "fatti". Per come lo capisco io l'Autore sembra riconoscere implicitamente che non c'è niente di conclusivo ed anzi rimarca i problemi che si hanno quando si utilizzano i fossili in senso strumentale per "provare" l'evoluzione. Sono semplicemente insufficienti a spiegare l'Origine di una qualsiasi specie, ma forniscono "argomenti circostanziali" per ipotizzare che le strutture biologiche si sono configurate nel modo più adatto alla sopravvivenza.
In questo senso la succitata citazione fatta dalla WTS non mi sembra in sè disonesta o parziale.

E' chiaro comunque che ognuno cita ciò che gli fa comodo per cui se nel consesso degli scienzati 99 su 100 dicono "A" ed uno dice "B" (supponendo che "A" è scomoda e "B" è comoda alla WTS) un testo geovista tipicamente sarebbe: "... alcuni pensano "A", ma notate cosa ebbe a scrivere l'autorevole scienziato Pino Pinolo ... "B" ... non prova questo che ... ecc. ecc. ?"

In sostanza io sono aperto all'evoluzionismo (parzialmente) ma devo ammettere che statisticamente è, da solo, altamente improbabile. Credere in una forma di intelligenza che sia intervenuta in qualche modo non equivale certo a credere al mito del frutto, del serpente, del diluvio ecc. ecc. La questione è ancora aperta e prevedo che non si chiuderà MAI...

Un saluto
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

CignoNero ha scritto:E' vero, non avevo colto l'importanza della sfumatura. Mi scuso per "l'errore".
Io avevo inteso la frase "the fact" come "la questione", "l'argomento", "il tema". Quindi avevo inteso "the fact of the evolution" come "la questione dell'evoluzione" e quindi per alleggerire la traduzione ho reso semplicemente con "l'evoluzione"

Debbo dire però che mi aspettavo un testo più "deciso" poichè da esso non si traggono molti "fatti". Per come lo capisco io l'Autore sembra riconoscere implicitamente che non c'è niente di conclusivo ed anzi rimarca i problemi che si hanno quando si utilizzano i fossili in senso strumentale per "provare" l'evoluzione. Sono semplicemente insufficienti a spiegare l'Origine di una qualsiasi specie, ma forniscono "argomenti circostanziali" per ipotizzare che le strutture biologiche si sono configurate nel modo più adatto alla sopravvivenza.
In questo senso la succitata citazione fatta dalla WTS non mi sembra in sè disonesta o parziale.

E' chiaro comunque che ognuno cita ciò che gli fa comodo per cui se nel consesso degli scienzati 99 su 100 dicono "A" ed uno dice "B" (supponendo che "A" è scomoda e "B" è comoda alla WTS) un testo geovista tipicamente sarebbe: "... alcuni pensano "A", ma notate cosa ebbe a scrivere l'autorevole scienziato Pino Pinolo ... "B" ... non prova questo che ... ecc. ecc. ?"

In sostanza io sono aperto all'evoluzionismo (parzialmente) ma devo ammettere che statisticamente è, da solo, altamente improbabile. Credere in una forma di intelligenza che sia intervenuta in qualche modo non equivale certo a credere al mito del frutto, del serpente, del diluvio ecc. ecc. La questione è ancora aperta e prevedo che non si chiuderà MAI...

Un saluto
Non direi, nel complesso l'autore non mette in discussione assolutamente l'evoluzione di per se, e questo è già un punto cardine che non hanno citato, inoltre leggendo l'intero contesto io capisco anche che sebbene i reperti fossili che possano provare i cambiamenti tra una specie e un'altra non siano così tanti come potremmo pensare, "Ci sono pochissimi casi in cui si può trovare una transizione graduale da una specie all'altra e casi molto rari in cui si può guardare una parte dei reperti fossili e vedere effettivamente che gli organismi stavano migliorando, ossia che stavano diventando più "adatti" quindi sebbene pochi, ESISTONO!
Inoltre lo scrittore attesta che nell'intervallo geologico tra i fossili più vecchi e quelli più recenti " In mezzo c'è un lungo intervallo geologico che contiene la testimonianza basilare dell'evoluzione di tutti i principali gruppi di piante e animali" inoltre la selezione naturale di per se non è messa in discussione, ma anzi "Penso che sia giusto dire che noi sappiamo per certo che la selezione naturale, inteso come processo, funziona. C'è una montagna di prove sperimentali e di osservazione, in gran parte anteriori alla scienza genetica, il che dimostra che la selezione naturale come processo biologico funziona. La prova più solida a favore della la selezione, in realtà è venuta dall'esperienza degli allevatori vegetali e animali che utilizzavano la selezione artificiale per produrre evoluzione dall' allevamento. "
In sostanza l'autore afferma che:
1) L'evoluzione è un fatto
2) la selezione naturale è un fatto
3) i reperti fossili che testimoniano il cambiamento tra le specie sono pochi ma esistono.
Questi punti se inseriti nella citazione parziale della WT farebbero crollare la loro argomentazione completamente.
ciao
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(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Messaggio da Citocromo »

Caro Mario, per quanto riguarda ciò che hai scritto al n. 3, ti posso confermare che oggi gli scienziati hanno abbandonato il luogo comune dell'anello mancante. Ciò è dovuto al fatto che la storia dell'evoluzione, che a ragione è denominata un "fatto", non procede in linea retta, ma seguendo un persorso ramificato e più complesso. Quindi, non siamo di fronte ad un processo lineare, in cui si va a cercare l'anello mancante di una catena, ma davanti ad un puzzle complesso. Oggi si parla di "forme di transizione" e di "alberi filogenetici", che possono sembrare due parole incomprensibili, ma sono concetti che un qualunque studente di biologia o scienze naturali studia al primo anno di università. Per un approfondimento ti rimando a http://www.pikaia.eu/easyne2/LYT.aspx?C ... mento=4656" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da Mauro1971 »

Io vi leggo in silenzio. E' bellissimo non dover intervenire, ma avere anzi da imparare.

E' solo un volervi ringraziare. Scusate l'OT.
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Per cignonero

Messaggio da spirit62 »

Vorrei fare un passo indietro dal problema per discutere la selezione naturale e ciò che sappiamo su di essa. Penso che sia giusto dire che noi sappiamo per certo che la selezione naturale, inteso come processo, funziona. C'è una montagna di prove sperimentali e di osservazione, in gran parte anteriori alla scienza genetica, il che dimostra che la selezione naturale come processo biologico funziona. La prova più solida a favore della la selezione, in realtà è venuta dall'esperienza degli allevatori vegetali e animali che utilizzavano la selezione artificiale per produrre evoluzione dall' allevamento. E la selezione, sia essa naturale o artificiale, può chiaramente portare a tipi più adatti attraverso una serie di generazioni e attraverso la graduale trasformazione di una popolazione.
Così la selezione naturale come processo funziona.
Volevo chiederle una cosa riguardo alla sua affermazione ,"che la prova piú solida della selezione NATURALE si é avuta con l´esperienza degli allevatori vegetali e animali".
La domanda é questa: nella selezione naturale di questi animali l´uomo HA partecipato ATTIVAMENTE? é tutto successo naturalmente o L´INTERVENTO dell´uomo ha condizionato la selezione? vogli dire, se l´uomo non fosse intervenuto sarebbe successo lo stesso in natura la selezione?.
Mi scuso le domande sono piu´di una.

con affetto
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Messaggio da Mauro1971 »

spirit62 ha scritto:
Vorrei fare un passo indietro dal problema per discutere la selezione naturale e ciò che sappiamo su di essa. Penso che sia giusto dire che noi sappiamo per certo che la selezione naturale, inteso come processo, funziona. C'è una montagna di prove sperimentali e di osservazione, in gran parte anteriori alla scienza genetica, il che dimostra che la selezione naturale come processo biologico funziona. La prova più solida a favore della la selezione, in realtà è venuta dall'esperienza degli allevatori vegetali e animali che utilizzavano la selezione artificiale per produrre evoluzione dall' allevamento. E la selezione, sia essa naturale o artificiale, può chiaramente portare a tipi più adatti attraverso una serie di generazioni e attraverso la graduale trasformazione di una popolazione.
Così la selezione naturale come processo funziona.
Volevo chiederle una cosa riguardo alla sua affermazione ,"che la prova piú solida della selezione NATURALE si é avuta con l´esperienza degli allevatori vegetali e animali".
La domanda é questa: nella selezione naturale di questi animali l´uomo HA partecipato ATTIVAMENTE? é tutto successo naturalmente o L´INTERVENTO dell´uomo ha condizionato la selezione? vogli dire, se l´uomo non fosse intervenuto sarebbe successo lo stesso in natura la selezione?.
Mi scuso le domande sono piu´di una.

con affetto
giovanni
Cignonero, non ci provare :)
La sopravvivenza di alcune specie è dovuta al fatto che essendo utile all'uomo, avendo quindi sviluppato delle caratteristiche nutrizionali e di faicilità di cultura o di allevamento, si sono garantite la sopravvivenza e l'espansione. Ma la selezione dell'uomo atta a creare specie diverse è nata molto ma molto dopo, è praticamente moderna.
Per millenni ci siamo portati dietro le stesse qualità di grano, ad esempio, e le esplosioni demografiche di alcuni particolari periodi storici si sono avute non per la selezione di piante più produttive ma per il miglioramento delle tecniche di coltivazione. Vedasi il passaggio dal medioevo al rinascimento con l'aumento di produttività del grano da 4 chicchi per ogni chicco piantato a 5 per ogni chicco piantato tramite la scoperta di un sistema di rotazione delle coltivazioni.
solo in epoca moderna, con la patata ed il pomodoro, ma in modo particolare la patata, si ha avuto una selezione, del tutto fortuita fra l'altro, del tubero commestibile, che ha aumentato la popolazione dei paesi nordici, in modo particolare germania ed irlanda.

Per farti un esempio, di adattamento evolutivo avvenuto a causa del contatto con l'uomo ma senza che ci fosse un'azione mirata da parte dell'uomo allo scopo, ti parlo delle capre.
Essendo il primo animale allevato dall'uomo, i reperti di scheletri e ossa di capra nei vari insediamenti umani è molto ricca.
Sappiamo che i maschi di capra domestica avevano, come hanno ancora quellid i capra selvatica, delle corna molto sviluppate. Queste servono ai maschi per l'accoppiamento, nella fattispecie sono un ornamento che attira la femmina e vengono usate dai maschi nei combattimenti.
L'uomo però ha da subito evitato questo, per praticità ed economia, ed ha iniziato a scegliere lui quali maschi fare accoppiare.
Oggi i maschi di capra domestica hanno delle corna molto meno sviluppate di quelle selvatiche non perchè l'uomo scegliesse scientemente i capi con le corna più piccole da far riprodurre, ma semplicemente perchè non servivano più.

Poi l'uomo ha imparato a selezionare, ed ha creato delle specie a lui congeniali, sapendo anche cosa stava facendo, ma si parla di epoca moderna.

I cani sono un esempio. Ci sono moltissime specie selezionate dall'uomo, ma come dimostrano i dingo ad esempio, le specie si adattano sempre, che sia presente l'uomo o meno.
l'uomo stesso si adatta, fa parte della natura esattamente come tutto il resto, e quindi ne segue le stesse leggi.
ATTENZIONE: ALTA POSSIBILITA' DI CONTENUTI FORTEMENTE DISSACRANTI.
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Messaggio da CignoNero »

Debbo precisare che ho solo cercato di dare una mano nella traduzione - con qualche errore - aggiungendo a parte qualche mio pensiero.
Ma non ne so abbastanza di biologia, chimica e paleontologia per poterne parlare... Mi dispiace spirit62, ma non so rispondere alla domanda.

Il rilievo di Mario70 è puntuale, forse sarebbe utile raccogliere in un topic specifico (forse esiste già?) le citazioni "disoneste" della WTS. E' un'idea.

Infine, ho trovato questo articolo secondo me in linea con il topic: http://www.eroicifurori.com/modules.php ... t&sid=2012
L'ho trovato interessante - è il punto di vista di un ateo - spero che possa interessare anche voi.

p.s. Grazie a Mauro71 per il link al filmato flash sulle dimensioni/scale dell'Universo. L'ho mostrato a tante persone ed è piaciuto tantissimo.

Un saluto
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Messaggio da Mario70 »

CignoNero ha scritto:Debbo precisare che ho solo cercato di dare una mano nella traduzione - con qualche errore - aggiungendo a parte qualche mio pensiero.
Ma non ne so abbastanza di biologia, chimica e paleontologia per poterne parlare... Mi dispiace spirit62, ma non so rispondere alla domanda.

Il rilievo di Mario70 è puntuale, forse sarebbe utile raccogliere in un topic specifico (forse esiste già?) le citazioni "disoneste" della WTS. E' un'idea.

Un saluto
Ci sto già lavorando, tra qualche giorno sarà pronto.
ciao
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Messaggio da Mario70 »

altra citazione:
libro creazione pagina 15:

"4 La rivista scientifica Discover ha così descritto la situazione: “L’evoluzione . . . non è presa di mira solo dai cristiani fondamentalisti, ma viene messa in dubbio anche da stimati scienziati. Un crescente dissenso sul concetto prevalente del darwinismo si riscontra fra i paleontologi, gli scienziati che studiano la documentazione fossile”.

il contesto:

James Gorman, "The Tortoise or the Hare?", Discover, October 1980, p. 88:

"Charles Darwin's brilliant theory of evolution, published in 1859, had a stunning impact on scientific and religious thought and forever changed man's perception of himself. Now that hallowed theory is not only under attack by fundamentalist Christians, but is also being questioned by reputable scientists. Among paleontologists, scientists who study the fossil record, there is growing dissent from the prevailing view of Darwinism.... Most of the debate will center on one key question: Does the three-billion-year-old process of evolution creep at a steady pace, or is it marked by long periods of inactivity punctuated by short bursts of rapid change? Is Evolution a tortoise or a hare? Darwin's widely accepted view -- that evolution proceeds steadily, at a crawl -- favors the tortoise. But two paleontologists, Niles Eldredge of the American Museum of Natural History and Stephen Jay Gould of Harvard, are putting their bets on the hare."

Chi traduce?
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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ma l'anello mancante si e trovato? se no si può andare sempre dal gioiellere e comprarsene un'altro. :risatina: :risatina: :risatina:
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Messaggio da CignoNero »

Mario70 ha scritto:altra citazione:
libro creazione pagina 15:

"4 La rivista scientifica Discover ha così descritto la situazione: “L’evoluzione . . . non è presa di mira solo dai cristiani fondamentalisti, ma viene messa in dubbio anche da stimati scienziati. Un crescente dissenso sul concetto prevalente del darwinismo si riscontra fra i paleontologi, gli scienziati che studiano la documentazione fossile”.

il contesto:

James Gorman, "The Tortoise or the Hare?", Discover, October 1980, p. 88:

"Charles Darwin's brilliant theory of evolution, published in 1859, had a stunning impact on scientific and religious thought and forever changed man's perception of himself. Now that hallowed theory is not only under attack by fundamentalist Christians, but is also being questioned by reputable scientists. Among paleontologists, scientists who study the fossil record, there is growing dissent from the prevailing view of Darwinism.... Most of the debate will center on one key question: Does the three-billion-year-old process of evolution creep at a steady pace, or is it marked by long periods of inactivity punctuated by short bursts of rapid change? Is Evolution a tortoise or a hare? Darwin's widely accepted view -- that evolution proceeds steadily, at a crawl -- favors the tortoise. But two paleontologists, Niles Eldredge of the American Museum of Natural History and Stephen Jay Gould of Harvard, are putting their bets on the hare."
Ci (ri)provo...

James Gorman, "Tartaruga o Lepre ?", Discover, Ottobre 1980, p. 88:

La brillante teoria di Charles Darwin sull'evoluzione, pubblicata nel 1859, ha avuto un impatto straordinario sul pensiero scientifico e religioso, cambiando per sempre la percezione che l'uomo ha di se stesso. Ora quella [acclamata] teoria non è sotto attacco solo da parte dei fondamentalisti cristiani, ma viene messa in discussione anche da scienziati di fama. Tra i paleontologi, gli scienziati che studiano i reperti fossili, cresce il dissenso sul punti di vista [prevalente] del darwinismo .... La maggior parte del dibattito sarà incentrato su una domanda chiave: i tre miliardi di anni del processo evolutivo sono caratterizzati da un ritmo costante, o piuttosto da lunghi periodi di inattività intervallati da brevi sequenze di rapido cambiamento? L'Evoluzione è una tartaruga o una lepre? L'opinione di Darwin - largamente accettata - che l'evoluzione procede costantemente, "a passo d'uomo", favorisce l'ipotesi che essa sia una "tartaruga". Ma due paleontologi, Niles Eldredge del Museo Americano di Storia Naturale e Stephen Jay Gould di Harvard, puntano sulla "lepre".

La citazione è palesemente fuori contesto
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Mario70 ha scritto:James Gorman, "The Tortoise or the Hare?", Discover, October 1980, p. 88:

"Charles Darwin's brilliant theory of evolution, published in 1859, had a stunning impact on scientific and religious thought and forever changed man's perception of himself. Now that hallowed theory is not only under attack by fundamentalist Christians, but is also being questioned by reputable scientists. Among paleontologists, scientists who study the fossil record, there is growing dissent from the prevailing view of Darwinism.... Most of the debate will center on one key question: Does the three-billion-year-old process of evolution creep at a steady pace, or is it marked by long periods of inactivity punctuated by short bursts of rapid change? Is Evolution a tortoise or a hare? Darwin's widely accepted view -- that evolution proceeds steadily, at a crawl -- favors the tortoise. But two paleontologists, Niles Eldredge of the American Museum of Natural History and Stephen Jay Gould of Harvard, are putting their bets on the hare."
La brllante teoria dell'evoluzione di Charles Darwin, pubblicata nel 1859, ebbe un impatto dirompente sul pensiero scientifico e religioso, ed ha cambiato per sempre la percezione dell'Uomo di se stesso. Ora, questa santificata teoria non è solo sotto attacco dai fondamentalisti cristiani, ma è anche messa in discussione da rispettabili scienziati. Tra i paleontologi, scienziati che studiano i fossili, vi è un crescente dissenso sul punto di vista prevalente del Darwinismo... La maggior parte del dibattito si centra su una domanda chiave: Il processo evolutivo durato 3 miliardi di anni è lento e costante, oppure è caratterizzato da lunghi periodi di inattività intervallati da brevi scatti di rapidi cambiamenti? L'Evoluzione è una tartaruga o una lepre? L'opinione di Darwin, largamente accettata, che l'evoluzione proceda costantemente a passo d'uomo (molto lentamente), favorisce la tartaruga. Ma due paleontologi, Niles Eldredge dell'American Museum of Natural History e Stephen Jay Gould di Harvard puntano sulla lepre.

Epperò. Nel contesto si evince bene che questi due studiosi non mettevano in dubbio l'evoluzione, ma il modus operandi di questa.
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Razionalmente non crederò mai che discendiamo dalle scimmie,anche perchè non si e trovato l'anello mancante ,e non mi si dica che la teoria dell'anello é superata.Posso credere a un uomo con un cervello più simile alla scimmia che per una malformazione abbia sviluppato una intelligenza superiore alla media ma sempre uomo era e uomo sarà.Non posso credere eravamo amebe poi pian piano organismi con più cellule,e poi sempre di più e in milioni di anni la scimmia e poi l'uomo.E' una teoria ma i fatti stanno a zero. Spiritualmente parlando la mia teoria si la mia teoria dato che tutti sfornano teorie come pizze pure se scienziati prelati ,ecc... uomini sempre come me sono, parlano per teorie, ma se ci ha creati veramente Dio ,questo Essere superiore ,se ne parla da tanto tempo in questa bibbia ,se sta scritto un 10% sarà di verità o e tutto inventato?Io ho detto la mia ,dato che tutti ne hanno parlato,ho espresso la mia da profano ,scusate se vi ho fatto perdere tempo ne leggere. :scuse:
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Messaggio da Mauro1971 »

Ray ha scritto:Razionalmente non crederò mai che discendiamo dalle scimmie,anche perchè non si e trovato l'anello mancante ,e non mi si dica che la teoria dell'anello é superata.Posso credere a un uomo con un cervello più simile alla scimmia che per una malformazione abbia sviluppato una intelligenza superiore alla media ma sempre uomo era e uomo sarà.Non posso credere eravamo amebe poi pian piano organismi con più cellule,e poi sempre di più e in milioni di anni la scimmia e poi l'uomo.E' una teoria ma i fatti stanno a zero. Spiritualmente parlando la mia teoria si la mia teoria dato che tutti sfornano teorie come pizze pure se scienziati prelati ,ecc... uomini sempre come me sono, parlano per teorie, ma se ci ha creati veramente Dio ,questo Essere superiore ,se ne parla da tanto tempo in questa bibbia ,se sta scritto un 10% sarà di verità o e tutto inventato?Io ho detto la mia ,dato che tutti ne hanno parlato,ho espresso la mia da profano ,scusate se vi ho fatto perdere tempo ne leggere. :scuse:
Ecco, questo è un qualcosa che fatico a comprendere. "I fatti stanno a zero". Per fare questa affermazione, perdonami, ma è indicativo che dell'argomento ne sai davvero molto poco.
Ti copio questo da wikipedia, tanto per farti un attimo ragionare sul significato del termine:
Teorie scientifiche [modifica]

Una teoria scientifica è un modello o un insieme di modelli che spiegano i dati osservativi a disposizione, e che offrono predizioni che possono essere verificate. Nella scienza, una teoria non può essere mai completamente provata, perché non è possibile assumere che conosciamo tutto ciò che c'è da conoscere (compresi eventuali elementi che potrebbero screditare la teoria). Invece, le teorie che spiegano le osservazioni vengono accettate finché un'altra osservazione non è in disaccordo con esse. In tal caso, la teoria incriminata viene eliminata del tutto oppure, se possibile, cambiata leggermente per poter comprendere l'osservazione.

Esempi di teorie che sono state rigettate sono l'evoluzione lamarckiana e la teoria geocentrica dell'Universo. Le osservazioni sono state sufficienti per dichiararle false, e teorie migliori hanno preso il loro posto.

È importante precisare che il termine "teoria", in ambito scientifico, ha un significato piuttosto diverso da quello del linguaggio comune e che ciò possa portare a fraintendimenti.
Peculiarità delle teorie scientifiche [modifica]

Nel linguaggio comune, la parola teoria può essere utilizzata per insinuare che una determinata idea o un concetto non abbia alcun fondamento o prova, mentre nel gergo scientifico tale parola indica un insieme di descrizioni e modelli che hanno una solida base empirica, e cioè:

parsimonia, cioè l'utilizzo del minor numero di ipotesi per spiegare un fenomeno (il cosiddetto rasoio di Occam);
consistenza, cioè la mancanza di contraddizioni logiche e la capacità di spiegare anche i fenomeni precedentemente osservati e spiegati in altro modo;
pertinenza, cioè la capacità di spiegare il fenomeno osservato;
testabilità e falsificabilità, cioè la possibilità di testare e confutare la teoria;
riproducibilità, cioè la capacità di fare previsioni che possano essere testate da ogni osservatore, anche in un futuro indefinito;
modificabilità e dinamicità, cioè la possibilità di essere modificata in seguito a nuove osservazioni;
l'assunzione che le precedenti teorie siano approssimazioni, e la possibilità che lo stesso sia detto da una futura teoria;
l'incertezza di tale teoria, che dunque non assume un valore di verità assoluta.

Solitamente, una teoria che non soddisfi tutti questi criteri non rientra nell'ambito della scienza.
Altra cosa, l'uomo non discende dalle scimmie. L'uomo e le scimmie sono due rami evolutivi paralleli, tanto per essere chiari.

C'è una catena molto ben forbita di fossili del nostro ramo evolutivo, e soprattutto c'è il DNA.
Lo sai che in una quota parte della popolazione mondiale c'è del DNA di discendenza Neanderthaliana?
Non stiamo parlando di disquisizioni filosofiche, ma di un qualcosa suffragato da una quantità enorme di prove. Questi sono dati VERI al di là dell'esattezza o meno delle teorie evolutive e non possono essere negati.

Come si fa quindi a negarlo senza sapere di cosa si sta parlando?
Perchè viene affermato qualcosa di contrario alle nostre convinzioni?
Beh, questo non va bene. Non è corretto, e non è neppure giusto.
Se prendi un'aspirina, sono convinto che non hai idea di cosa sia l'acido acetilsalicilico e di che effetto abbia, come funzioni all'interno del tuo corpo. Eppure lo prendi.
Oppure il nimesulide se prendi un Aulin. Sai solo che fanno passare il mal di testa. Eppure li hanno inventati degli scienziati. Ma com'è che lì nessuno si pone il problema di credere e non credere? Perchè lì ti fidi della scienza senza farti problemi?
Quando accendi il pc, hai idea di cosa avvenga realmente li dentro? Di quante "teorie" sono in ballo all'interno di un processore per funzionare? Di come vengano costruiti? Eppure li ti fidi degli scienziati. Schiacci il pulsante, accendi e vai.
Sei mai salito su di un aereoplano?
Hai mai visto le immagini prese da un microscopio elettronico?
Oppure quelle di un telescopio che scruta nelle profondità dell'universo...
Meccanica quantistica?
Va tutto bene, ci si fida.

Ma se si parla di Evoluzione, no. Ah quanto sta antipatica.
Eppure le prove sono belle solide, se no la Chiesa mica parlava dell'evoluzione come "atto creativo costante". Non amo il clero, ma dei preti tutto si può dire o meno, ma di certo non che siano stupidi o ingenui. Se non fossero state ritenute più che solide le attuali teorie evoluzionistiche, non si sarebbero certo presi il disturbo.

Ora, avere le proprie opinioni è sacrosanto, ma negare un fatto, senza neppure conoscerlo, non è avere un'opinione, ma negare ottusamente la realtà dei fatti ed elevare convinzioni false a realtà.

Questa è la base sulla quale fondano la loro esistenza proprio quelle società come la WTS, che altrimenti non potrebbero esistere, se ci fosse una maggior diffusione delle conoscenze anche solo base che si hanno al giorno d'oggi.
"La verità rende liberi", e un qualcosa che sia anche solo parzialmente "vero" non può certo essere una negazione della realtà.

Un'altro personaggio che di sicuro non può essere definito stupido, che è pure un capo spirituale, il Dalai Lama, ha affermato:
"Se la Scienza dimostra che certe convinzioni del buddismo sono sbagliate, il buddhismo le cambierà".
C'è una bella differenza negli atteggiamenti. Qualcosa su cui riflettere.
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Messaggio da Ray »

TEORIA:Sicuramente c'e del dna dell'uomo di Neanderthal,ma non pensi che migliaia di anni fa si possonno aver avuti incroci tra il sapiens e il Neanderthal ?
Una teoria scientifica è un modello o un insieme di modelli che spiegano i dati osservativi a disposizione, e che offrono predizioni che possono essere verificate
ma allora posso anche io formulare teorie tanto non le devono verificare .Che c'entra il pc, io se schiaccio il pulsante collegherò due terminali e il passaggio di corrente attraverso semiconduttori mi dara un qualcosa che io vedo con occhi.io sulle teorie sono come S Tommaso devo vedere devo toccare,se devo avere fede in una teoria,allora la mia teoria e la fede in Dio.
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Messaggio da Mauro1971 »

Ray ha scritto:TEORIA:Sicuramente c'e del dna dell'uomo di Neanderthal,ma non pensi che migliaia di anni fa si possonno aver avuti incroci tra il sapiens e il Neanderthal ?
Questo è ESATTAMENTE ciò che è accaduto, visto che i Neanderthal sono un'altro ramo evolutivo parallelo, non discendiamo dai Neanderthal.

Una teoria scientifica è un modello o un insieme di modelli che spiegano i dati osservativi a disposizione, e che offrono predizioni che possono essere verificate
ma allora posso anche io formulare teorie tanto non le devono verificare.
possono = devono poter essere
Rileggi meglio il tutto. Dai su.
Che c'entra il pc, io se schiaccio il pulsante collegherò due terminali e il passaggio di corrente attraverso semiconduttori mi dara un qualcosa che io vedo con occhi.io sulle teorie sono come S Tommaso devo vedere devo toccare,se devo avere fede in una teoria,allora la mia teoria e la fede in Dio.
Perfetto!!!
Allora inizia a studiarle, ad informarti, a leggere tsti al riguardo che le spieghino bene sino in fondo, e questo lo puoi fare! Allora si che puoi farti un'idea concreta con la tua testa!!!

...e per la "fede in Dio", non hai bisogno certo di credere a delle cose false, tipo che l'uomo esista da 6.000 anni o che "il sole si fermò in cielo". La conoscenza è alla portata di tutti oggi, ed è bella Ray.

Pillola rossa o pillola blu? Immagine
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Messaggio da Ray »

...e per la "fede in Dio", non hai bisogno certo di credere a delle cose false, tipo che l'uomo esista da 6.000 anni o che "il sole si fermò in cielo". La conoscenza è alla portata di tutti oggi, ed è bella Ray.
E chi ci crede in tutto quello che è scritto, ma almeno un 10% sarà vero? Poi la bibbia e stata trascritta da uomini,e selezionata da uomini,Damasco non è stata distrutta vero o no?
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Messaggio da MauriF »

Avete scritto e riportato cose interessanti, però secondo me sarebbe altrettanto interessante anche insistere sui punti critici e le lacune delle teorie neo-darwiniane...oppure su quei punti che non affrontano ancora.
Una delle osservazioni, secondo me, più interessanti sono quelle relative al fenomeno della convergenza.

Nel senso che non esistono mille modi per fare una cosa, in natura....ma spesso e volentieri c'è solo un modo.
Mi viene in mente il famoso caso dell'emoglobina...presente sia nel sangue sia in alcuni vegetali.
Oppure, nel macroscopico, alle ali...al bulbo oculare...ecc..ecc..

Evoluzione fa rima con "caso" e con "tentativo"...
Ma il fenomeno della convergenza suggerisce la presenza di "catalizzatori" non ancora ben definiti.

E a me rimane comunque sempre il dubbio che sia più convincente una teoria che fa leva su un pool genetico molto ampio all'interno di una stessa specie...prima ancora di parlare di vera e propria speciazione, di mutazioni (se ne osservano veramente poche...e quelle che si osservano sono tutte "negative", a meno che non si vada a parare in quelle forme biologiche che fanno della mutazione un meccanismo di difesa vero e proprio) e di evoluzione.

Per me c'è di più e di meglio delle teorie neo-darwiniane...e spero che venga alla luce presto. :)
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Messaggio da arwen »

CignoNero ha scritto:
Mario70 ha scritto:altra citazione:
libro creazione pagina 15:

"4 La rivista scientifica Discover ha così descritto la situazione: “L’evoluzione . . . non è presa di mira solo dai cristiani fondamentalisti, ma viene messa in dubbio anche da stimati scienziati. Un crescente dissenso sul concetto prevalente del darwinismo si riscontra fra i paleontologi, gli scienziati che studiano la documentazione fossile”.

il contesto:

James Gorman, "The Tortoise or the Hare?", Discover, October 1980, p. 88:

"Charles Darwin's brilliant theory of evolution, published in 1859, had a stunning impact on scientific and religious thought and forever changed man's perception of himself. Now that hallowed theory is not only under attack by fundamentalist Christians, but is also being questioned by reputable scientists. Among paleontologists, scientists who study the fossil record, there is growing dissent from the prevailing view of Darwinism.... Most of the debate will center on one key question: Does the three-billion-year-old process of evolution creep at a steady pace, or is it marked by long periods of inactivity punctuated by short bursts of rapid change? Is Evolution a tortoise or a hare? Darwin's widely accepted view -- that evolution proceeds steadily, at a crawl -- favors the tortoise. But two paleontologists, Niles Eldredge of the American Museum of Natural History and Stephen Jay Gould of Harvard, are putting their bets on the hare."
Ci (ri)provo...

James Gorman, "Tartaruga o Lepre ?", Discover, Ottobre 1980, p. 88:

La brillante teoria di Charles Darwin sull'evoluzione, pubblicata nel 1859, ha avuto un impatto straordinario sul pensiero scientifico e religioso, cambiando per sempre la percezione che l'uomo ha di se stesso. Ora quella [acclamata] teoria non è sotto attacco solo da parte dei fondamentalisti cristiani, ma viene messa in discussione anche da scienziati di fama. Tra i paleontologi, gli scienziati che studiano i reperti fossili, cresce il dissenso sul punti di vista [prevalente] del darwinismo .... La maggior parte del dibattito sarà incentrato su una domanda chiave: i tre miliardi di anni del processo evolutivo sono caratterizzati da un ritmo costante, o piuttosto da lunghi periodi di inattività intervallati da brevi sequenze di rapido cambiamento? L'Evoluzione è una tartaruga o una lepre? L'opinione di Darwin - largamente accettata - che l'evoluzione procede costantemente, "a passo d'uomo", favorisce l'ipotesi che essa sia una "tartaruga". Ma due paleontologi, Niles Eldredge del Museo Americano di Storia Naturale e Stephen Jay Gould di Harvard, puntano sulla "lepre".

La citazione è palesemente fuori contesto
Tanto per cambiare........... :cer:
Presentazione

" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
William Shakespeare
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