Circa la possibilità di pregare direttamente Gesù in un certo senso credo che possano supportare questa possibilità altri due passi. Non mi sembra di averli letti e, se mi fossero sfuggiti o sono stati già menzionati altrove in riferimento all'argomento, mi scuso per la ripetizione.
Abbiate un po' di pazienza.
I passi sono:
1) "Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio. E questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque
cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo
di avere già da lui quanto abbiamo chiesto." [1Gv 5,13-15 - CEI],
la TNM traduce un tantino diversamente ma il senso è chiaro e non si scappa: "13 Vi scrivo queste cose affinché sappiate che avete vita eterna, voi che riponete la vostra fede nel nome del Figlio di Dio. 14 E questa è la fiducia che abbiamo verso di lui, che qualunque cosa chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. 15 Inoltre, se sappiamo che egli ci ascolta circa qualunque cosa chiediamo, sappiamo che avremo le cose chieste giacché le abbiamo chieste a lui.";
2) "Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno
chiederete nel mio nome e
non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi
avete amato me e avete
creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre". [Gv 16,25-28 - CEI],
la TNM traduce con evidenti edulcorazioni: "25 “Vi ho detto queste cose in paragoni. Viene l’ora in cui non vi parlerò più in paragoni, ma vi riferirò con chiarezza riguardo al Padre. 26 In quel giorno chiederete nel mio nome, e non vi dico che pregherò il Padre riguardo a voi. 27 Poiché il Padre stesso ha affetto per voi, perché voi avete avuto affetto per me e avete creduto che sono uscito come rappresentante del Padre. 28 Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo. Inoltre, lascio il mondo e me ne vado al Padre”."
Il secondo passo è un po' criptico a dire la verità ma forse può fare anch'esso al caso intendendolo come non "necessaria mediazione di Cristo" perché chiedendo per mezzo di Lui le cose a Dio è come se le si fosse chieste direttamente a Dio Padre dal momento che le chiediamo a Lui ed in forza del fatto che lo si ama (Cristo) e si crede che è "uscito da Dio".
Circa il punto 1) l'unica obiezione che potrebbero addurre, come per 1Gv 5,20 è che quel "lui" è riferito a Dio passando anche qui bruscamente da un discorso riguardante il Figlio di Dio al Padre con soluzione di continuità.
Ciao.