Miracoli? date un'occhiata e parliamone

Tutto ciò che riguarda la dottrina dei Testimoni di Geova.

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Amalia
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Messaggio da Amalia »

Amalia ha scritto:Caro Cavdna
ti chiedo scusa per come mi sono espressa nei tuoi confronti. Non volevo offenderti e non avevo alcuna intenzione di criticare la tua persona, probabilmente ho espresso molto male il mio pensiero.
Quindi ti prego di accettare le mie scuse.

P.S. Ho scritto questo nel forum e non tramite mp perchè sia chiaro a tutti che mi dispiace aver suscitato questo sgradevole "litigio"
:strettamano:
Cavdna, rinnovo le mie scuse...tutti possono sbagliare, accorgersene e chiedere scusa.
Non c'è motivo di lasciar perdere tutto per un battibecco.
Spero che la cosa finisca qui.
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ryuzaki77
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Messaggio da ryuzaki77 »

Alcuni angeli hanno parlato assumendo le sembianze di Dio stesso (vedi Mosè e le fiamme del roveto), parlando cioè come se fossero Lui. La bibbia dice "Il Signore apparve, il Signore parlò a Mosè", ma noi sappiamo che quello era un angelo (Atti 7, 31 e 38).

Dall'Antico al Nuovo Testamento uomini fedeli sono stati aiutati, protetti, salvati, miracolati da creature celesti.
Dio si è sempre servito di mediatori Celesti per parlare con l'uomo.
Gli stessi apostoli sono stati più volte aiutati da forze divine.
Perfino Gesù, fattosi uomo, ha avuto bisogno dell'aiuto angelico in alcune occasioni. Non vedo per quale motivo oggi questa cosa non possa accadere con la Madonna o i Santi.
Intercedere non significa adorare.
Vi riporto quello che è scritto nel libro "Angeli, guida essenziale" edito dalla Libreria Editrice Vaticana: Gesù è venuto a restaurare l'ordine della grazia, senza tuttavia distruggere l'ordine naturale. La sua grande mediazione redentrice non ha annullato la mediazione naturale degli spiriti celesti. Essi restano sempre gli intermediari tra l'uomo e Dio.
Vieni sul mio canale youtube.
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Sabrina63
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Messaggio da Sabrina63 »

Amalia ha scritto:
Amalia ha scritto:Caro Cavdna
ti chiedo scusa per come mi sono espressa nei tuoi confronti. Non volevo offenderti e non avevo alcuna intenzione di criticare la tua persona, probabilmente ho espresso molto male il mio pensiero.
Quindi ti prego di accettare le mie scuse.

P.S. Ho scritto questo nel forum e non tramite mp perchè sia chiaro a tutti che mi dispiace aver suscitato questo sgradevole "litigio"
:strettamano:
Cavdna, rinnovo le mie scuse...tutti possono sbagliare, accorgersene e chiedere scusa.
Non c'è motivo di lasciar perdere tutto per un battibecco.
Spero che la cosa finisca qui.
Concordo con Amalia... Gesù fece anche l'esempio del perdono cristiano... fino a 70 volte 7... se Amalia ti chiede scusa, da buon cristiano devi dare l'esempio;
Tra l'altro fai sentire in colpa anche me. :pace: :strettamano: :fiori e bacio:
Sabrina63
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Cattolici adulti

Messaggio da Sabrina63 »

Trianello ha scritto: Ora, l'intepretazione che tu dai al testo è di un letteralismo spietato, per cui mi fa un po' sorridere. Comunque, rimanendo sullo stesso piano esegetico (il piano terra), è facile ribaltare la tua considerazione.
Beh!... bisogna sempre scendere dai piani superiori. :appl:
Trianello ha scritto: TRANELLO SCRIVE:
Ora, l'intepretazione che tu dai al testo è di un letteralismo spietato, per cui mi fa un po' sorridere. Comunque, rimanendo sullo stesso piano esegetico (il piano terra), è facile ribaltare la tua considerazione. Giovanni ci è cascato perché nel momento in cui stava avendo la visione la Rivelazione non era ancora conclusa. Questo gesto di Giovanni, nel piano provvidenziale di Dio, ha anche'esso un valore rivelativo. Questo dà all'angelo la possibilità di rifiutare un atto di adorazione e di ribadire proprio il fatto che l'adorazione va solo a Dio non alle creature. Il che ha pure una valenza cristologica, perché chiarisce che gli atti di adorazione verso Cristo che appaiono nel NT erano invece leciti, in quanto questi era Dio stesso incarnato.

Risposta convincente per il suo significato provvidenziale. :ok:


Ora, tu mi dici: ma la vecchietta che si inginocchia davanti alla statua di San Gennaro lo sa che quando lo fa deve intendere il suo gesto come un atto di venerazione e non di adorazione? Ed io ti rispondo: vallo a chiedere a lei. Se non lo sa, informala sulla differenza e spiegale che i santi non si adorano. E' infatti assurdo il voler bandire una pratica in sé assolutamente lecita perché qualcuno la intepreta male. Semmai, bisognerà muoversi in modo da far sì che tutti i credenti ne facciano un corretto uso e la intendano nel modo in cui questa è intesa nella fede della Chiesa. Bisognerà far sì che sempre più cattolici diventino, come si dice, "cattolici adulti".
Condivido appieno, io temo però, per coloro che possono perdersi.
Tempo fa, neanche a farlo apposta, quando il mio sacerdote mi spiegò la differenza tra adorare e venerare, ( spiegazione un pò superficiale ) gli parlai della mia perplessità nel vedere la folla trepidante, per non dire altro, attorno alla reliquia del sangue di San Gennaro; l'usanza popolare, vuole che, se il sangue non si scioglie o abbia un ritardo, annuncerebbe disgrazie o cattivo augurio per la cittadina. Insomma, quando gli ho detto che per me questa cosa sta sconfinando nell'adorazione, lui ha alzato le braccia :triste: :blu:

Non dimentichiamoci, che un' importante reliquia del passato: il serpente di bronzo che aveva innalzato Mosè, era diventato oggetto di adorazione da parte dei figli d'Israele, e Dio approvò Ezechia quando lo ridusse in pezzi.
( II Re 18.3 )
Trianello ha scritto:Bisognerà far sì che sempre più cattolici diventino, come si dice, "cattolici adulti". Non si può sacrificare la verità (la liceità della venerazione dei santi) perché qualcuno non la comprende correttamente, ma bisognerà operare affinché quelli che non la comprendono possano comprenderla. Sarebbe un gesto anti-evangelico, infatti, perché Dio vuole che tutti giungano alla conosenza della verità (1Tm 2,4), non certo che talune verità siano censurate perché qualcuno non è in grado di capirle.
Concordo che Maria e i Santi sono la Chiesa trionfante di Dio e di Cristo da onorare e amare per le eccellenti virtù cristiane, in quanto sono i nostri modelli a cui attingere forza e speranza per un cammino di fede e conversione. E ringraziare Dio perchè, come tu hai detto precedentemente, in essi ha operato la grazia del Signore.
Questo significa per me venerare.

:ciao:
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Mauro1971
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Miracoli in Tibet, Padmasambhava (Guru Rimpoche)

Messaggio da Mauro1971 »

Cristiani e miracoli.
Dilettanti...

Un esempio di ciò che c'è altrove, uno solo: Padmasambhava, aka Guru Rimpoche, aka Padmakara.
UNO solo di UNA sola altra religione.
Se li mettessimo tutti assieme...
Questo è il racconto della nascita miracolosa di Padmasambhava, il Nato–dal–Loto. Per il praticante vajrayana, non è difficile leggere i profondi significati che stanno dietro a questa descrizione meta-forica. La Natura di Buddha, presente in tutti gli esseri senza eccezioni, è primordialmente pura – perfettamente incontaminata dai difetti transitori, come le emozioni perturbatrici e i veli oscuratori creati dal pensiero concettuale e dalle tendenze abituali. Questi difetti non costituiscono la vera essenza degli esseri viventi, ma sono di natura temporanea; così come il fiore di loto, benché affondi le radici nel fango, non è macchiato in modo permanente dalla sua sporcizia, ma è sempre destinato a raggiungere quella sublime purezza che è la sua vera natura. Inoltre il fiore di loto, in un certo senso, si nutre proprio del fango – di cui ha bisogno per raggiungere la sua completa fioritura; allo stesso modo, nella via dei Tantra e dello Dzogchen, la pratica si nutre proprio delle perturbatrici emozioni, che costituiscono per lo yogi la materia prima da trasformare nella più alta saggezza.
Il fanciullo nato dal loto, nello spirito di questo racconto, probabilmente si trovava al centro di quel lago da sempre; oppure, si può essere certi che si sia manifestato in quel luogo già completamente formato, come se avesse avuto sempre otto anni. Allo stesso modo, la Natura di Buddha non “nasce” e non “cessa” secondo i nostri criteri ordinari: la sua presenza si manifesta in modo totalmente atemporale, non appena gli strati di identificazione illusoria vengono abbandonati.

Guru Padmasambhava viene al mondo come un essere pienamente realizzato, identificato con la saggezza primordiale piuttosto che con il normale senso dell’io samsarico. In alcune biografie sono citati i nomi dei suoi genitori; che egli abbia avuto un padre e una madre in carne ed ossa, o meno, è completamente irrilevante. Il significato della sua nascita miracolosa (da un raggio di luce emesso dal centro del cuore del Buddha Amitabha) sta tutto nella natura senza tempo dell’esperienza risvegliata.
Il racconto continua con l’esterrefatto Re, che interroga il fanciullo: “Chi sono i tuoi genitori? Qual è la tua discendenza? Come ti chiami? Da quale Paese vieni? Di cosa ti nutri qui? Come passi il tempo?”. Il Nato–dal–Loto risponde cantando in versi:


“Mio padre è Samantabhadra, la consapevolezza non–duale.

Mia madre è Samantabhadri, la sfera assoluta.

La mia discendenza è l’unione di consapevolezza non–duale e sfera assoluta.

Mi chiamo Padmasambhava, il Nato dal Loto.

Il mio Paese è la sfera assoluta, libera da sorgere e cessare.

Il cibo di cui mi nutro è il pensiero dualistico.

Dedico il mio tempo a compiere le attività di un Buddha”.
Nella sua successiva manifestazione/emanazione (si parla solitamente di “Otto aspetti manifestati da Guru Rinpoche”), il Guru Nato dal Loto acquista nuovamente le sembianze esteriori di uno Yogi senza fissa dimora, si dedica prevalentemente alla pratica delle discipline chiamate Tsalung [8] e mostra il comportamento yogico definito “pazza saggezza”, una condotta eccentrica che si pone al di fuori della ordinaria distinzione fra il bene (ciò che va praticato) e il male (ciò che va abbandonato). È la condotta dei Siddha (maestri realizzati) dell’antica India, che ispiravano negli altri la fiducia verso il Dharma non come ad esempio, i maestri tradizionali, attraverso l’esposizione degli insegnamenti, ma tramite l’esibizione di vari poteri sovrannaturali. A Varanasi, Guru Rinpoche si accosta al banco di una donna che vende birra e, un bicchiere dopo l’altro, finisce per berla tutta; non avendo denaro, pianta per terra la sua lunga asta a forma di tridente (katvanga) e promette di pagare non appena l’ombra di questa si sarebbe mossa: per un giorno intero il sole resta fermo in alto nel cielo. Non appena si sparge la voce che un potente yogi ha arrestato il moto del sole, il Re decide di pagare il conto della (incredibile) quantità di birra consumata; Guru Rinpoche – senza mai manifestare alcun segno di ubriachezza – riprende il katvanga e in pochi minuti il giorno si trasforma in notte, fra la meraviglia di tutti i presenti. Grazie a questo episodio, in questo periodo egli è conosciuto come Nyima Özer (Raggi di Sole).
In seguito, Guru Rinpoche si reca nel Paese di Zahor, a Nord–ovest di Bodhgaya. Qui la principessa Mandarava, che era famosa per la sua bellezza, aveva rinunciato alla vita mondana per dedicarsi alla meditazione; viveva con cinquecento compagne in un monastero femminile. Guru Rinpoche appare durante una pratica all’aperto e viene invitato a insegnare nella sala di meditazione; così diventa il maestro residente e istruisce le monache nella pratica del Maha-yoga, Anu-yoga e Ati-yoga. In città la presenza di un uomo fra le cinquecento monache viene scoperta e fraintesa; per ordine del Re, la principessa e le monache vengono arrestate e Guru Rinpoche viene condannato al rogo e messo su un immenso falò. Invece di bruciare, egli trasforma il fuoco in acqua e il giorno dopo viene trovato seduto (con la gamba destra semi–distesa, nella posizione dell’agiatezza regale) al centro di un lago; questo lago miracoloso è ritenuto quello di Rewalsar (tib. Tso Pema), nell’Himachal Pradesh in India, ancora oggi meta di pellegrinaggi. Il Re si pente, diventa – con tutti i suoi sudditi – discepolo di Guru Rinpoche e gli dona i suoi abiti regali (il “Cappello di Loto”, le scarpe e il mantello di broccato rosso) con cui egli è raffigurato nella maggior parte dei dipinti e delle statue.
Prima del suo storico ingresso in Tibet, Guru Rinpoche prende come sua consorte la principessa Shakyadevi, figlia del Re del Nepal. Qui, in ritiro nella famosa grotta vicino all’odierna Pharping, raggiunge con la sua compagna il livello di sviluppo chiamato “Rigdzin del grande sigillo”, equivalente al nono stadio (bhumi) del sentiero dei Bodhisattva. Quindi incontra Shri Singha, il grande maestro detentore del lignaggio della Grande Perfezione; per tre anni egli studia e pratica insieme a lui le discipline esoteriche dell’Essenza del cuore, e ottiene la realizzazione del “Corpo di arcobaleno della grande trasformazione” [9]. I grandi praticanti Dzogchen, se lo scelgono, al momento della morte possono dissolvere il proprio corpo fisico senza lasciare traccia, fra fenomeni multicolori simili a sfere e raggi di luce; questa realizzazione è chiamata “Corpo di arcobaleno” (Jalu). Oppure essi possono trasformare il corpo fisico in un puro fenomeno di energia e luce usandolo per il beneficio degli altri, che lo percepiranno come se fosse un corpo ordinario (o non lo percepiranno affatto). Questo tipo di realizzazione è chiamata “Corpo di arcobaleno della grande trasformazione” (Phowa Chenpo Jalu), ed è la forma con cui Guru Rinpoche visita il Tibet. Si dice che egli abbia visitato e insegnato in molti altri luoghi; nel regno di Shang-Shung, [10] ad esempio, Guru Rinpoche si manifesta come Tapihritsa [11] e insegna lo Dzogchen Nyen Gyü, tutt’oggi uno dei principali insegnamenti Dzogchen della tradizione Bön.
Si dice che, finché i praticanti avranno bisogno della sua ispirazione, Guru Rinpoche rimarrà nella sua dimensione illuminata della Montagna Color Rame e nel suo corpo sottile di “Rigdzin della Presenza Spontanea”. Questo è il quarto e ultimo livello di sviluppo spirituale [16]; qui l’essere realizzato si differenzia dal Buddha solo perché, anziché dissolversi nel Dharmakaya, conserva una forma estremamente sottile, fatta di energia e luce, allo scopo di ispirare i praticanti che hanno fede in lui.

Guru Rinpoche in Tibet ebbe un seguito di discepoli vastissimo. Tre dei suoi studenti sono sempre raffigurati sotto di lui, nei dipinti chiamati albero del lignaggio o albero del rifugio: la Dakini Yeshe Tsogyal, il Re Trisong Detsen e “lo Studente” Vairochana. Yeshe Tsogyal fu la compagna e discepola che viaggiò con lui in tutto il Tibet, ricevette ogni suo insegnamento e lo mise in pratica, ottenendo la più alta realizzazione; continuò a riempire il Tibet di tesori spirituali nascosti anche dopo la partenza di Guru Rinpoche. Trisong Detsen fu discepolo strettissimo e protagonista dell’introduzione del Buddhismo in Tibet, grazie alla sua determinazione nell’invitare Guru Rinpoche, Shantarakshita e Vimalamitra. Vairochana fu “il traduttore” per eccellenza; si recò in India, dove ricevette iniziazioni e testi di Tantra e Dzogchen, incontrò direttamente il grande maestro Shri Singha e fu uno dei primi sette tibetani a ricevere l’ordinazione monastica. Al momento della morte realizzò il corpo di arcobaleno, così come il suo discepolo principale, il discepolo di questo e così via per sette generazioni consecutive di praticanti.

I discepoli principali di Guru Rinpoche in Tibet furono venticinque, più il Re Trisong Detsen; ognuno di essi ottenne le più alte realizzazioni – incluso il corpo di arcobaleno – ed è famoso per qualche aspetto della sua pratica e della sua attività. Ci sono inoltre gli ottanta studenti che realizzarono il corpo di arcobaleno a Yerpa; i centootto grandi meditatori del Monte Chuwo; i trenta grandi Ngakpa (sanscr. Tantrika o Yogi) della Valle di Drak; i cinquantacinque realizzati della Valle di Yarlung; le venticinque dakini e le sette yogini. E’ noto che fra il suo seguito di discepoli, Guru Rinpoche ebbe numerosissime donne che ottennero straordinarie realizzazioni spirituali.
in seguito tornò a convertire il popolo di Oddiyana. Mentre chiedeva l’elemosina, lo riconobbero e fu condannato a bruciare su una grande pira di legno di sandalo. Di nuovo, il maestro e la sua consorte riapparvero illesi su un fiore di loto al centro di un lago, indossando una ghirlanda di teschi, simbolo della liberazione di tutti gli esseri dal samsara.
si trasformò nel monaco Wangpo De per convertire il re Ashoka. Avendo stabilito il re Ashoka in una fede incrollabile, in una sola notte eresse in questo mondo un milione di stupa contenenti le reliquie del Tathagata. Inoltre soggiogò diversi maestri non buddhisti e fu avvelenato da un re, ma restò illeso. Quando poi fu gettato nel fiume, lo fece scorrere contro corrente e danzò sospeso a mezz’aria. Per tutto ciò fu conosciuto come Potente Giovane Garuda.
Inoltre, Padmakara si manifestò sotto forma dell’Acharya Padmavajra, il maestro che rivelò lo Hevajra Tantra, e come il brahmino Saraha, Dombi Heruka, Virupa, Kalacharya e molti altri siddha. Praticò nei grandi carnai, dove insegnò il Mantra Segreto alle dakini. Soggiogò gli spiriti mondani esterni e interni e li nominò protettori del Dharma. In quel tempo fu chiamato Nyima Oser.
Quando 500 maestri non buddhisti furono sul punto di sconfiggere il Dharma in un dibattito a Bodhgaya, Padmakara li sfidò e risultò vincitore. Alcuni maestri fecero ricorso alla magia nera, ma Padmakara li sbaragliò per mezzo di un mantra irato rivelato dalla dakini Domatrice di Mara. Gli altri si convertirono al Buddhismo e lo stendardo del Dharma fu innalzato fino al cielo. A quel tempo si chiamò Senge Dradrok. A questo punto aveva esaurito le tre contaminazioni e si stabilì nel livello vidyadhara della padronanza della vita, lo stadio in cui il sentiero supremo è completamente perfezionato.
Diretto alla grotta di Yanglesho, che si trova tra l’India e il Nepal, incontrò Shakya Devi, figlia di un re nepalese, che accettò come suo supporto di sadhana e consorte. Mentre praticava il Vishuddha Heruka tre potenti spiriti crearono degli ostacoli, impedendo la pioggia per tre anni e provocando epidemie e carestie. Padmakara inviò dei messaggeri in India chiedendo ai suoi maestri un insegnamento che potesse contrastare questi ostacoli. Due uomini ritornarono portando i testi di Kilaya, e gli ostacoli furono pacificati spontaneamente nel momento stesso in cui giunsero in Nepal. In seguito, Padmakara e la sua consorte ottennero la siddhi suprema e dimorarono nel livello vidyadhara della Mahamudra.
Guru Rinpoche percepiva che la pratica del Vishuddha Heruka porta grandi realizzazioni. Ma questa pratica è simile a un mercante viaggiatore che incontra molti ostacoli, mentre Kilaya è come la sua scorta indispensabile. A motivo di questo collegamento Guru Rinpoche compose molte sadhana che combinano i due heruka. In questo luogo vincolò anche sotto giuramento i 16 protettori mondani di Vajra Kilaya.
Nella Foresta di Tamerici, presso la Roccia Rossa, incontrò il re del Tibet e proseguì in cima a Hepori per soggiogare gli dei e i demoni. Pose le fondamenta di Samye e vigilò fino al suo completamento, facendo lavorare anche gli dei e i demoni che prima avevano ostacolato la costruzione.
Guru rimpoche e le sue 8 Emanazioni:
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MauriF
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Messaggio da MauriF »

Mi sembra la storia di dragonball ^^
Sabrina63
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Messaggio da Sabrina63 »

ryuzaki77 ha scritto:Alcuni angeli hanno parlato assumendo le sembianze di Dio stesso (vedi Mosè e le fiamme del roveto), parlando cioè come se fossero Lui. La bibbia dice "Il Signore apparve, il Signore parlò a Mosè", ma noi sappiamo che quello era un angelo (Atti 7, 31 e 38).

Dall'Antico al Nuovo Testamento uomini fedeli sono stati aiutati, protetti, salvati, miracolati da creature celesti.
Dio si è sempre servito di mediatori Celesti per parlare con l'uomo.
Gli stessi apostoli sono stati più volte aiutati da forze divine.
Perfino Gesù, fattosi uomo, ha avuto bisogno dell'aiuto angelico in alcune occasioni. Non vedo per quale motivo oggi questa cosa non possa accadere con la Madonna o i Santi.
Intercedere non significa adorare.
Vi riporto quello che è scritto nel libro "Angeli, guida essenziale" edito dalla Libreria Editrice Vaticana: Gesù è venuto a restaurare l'ordine della grazia, senza tuttavia distruggere l'ordine naturale. La sua grande mediazione redentrice non ha annullato la mediazione naturale degli spiriti celesti. Essi restano sempre gli intermediari tra l'uomo e Dio.
Nessuno nega quello che tu dici.
In tutti gli esempi riportati sulla Bibbia, l'uomo però ha sempre e comunque pregato Dio,
giusto? e Dio si è servito degli angeli quali missionari per proteggere, salvare, aiutare. Spesso, dopo gli eventi miracolosi avvenuti (operati da Dio), sono anche riportatate le preghiere di ringraziamento rivolte al Signore.
Non c'è nessun esempio di preghiera rivolta a un angelo(di intercessione) nè prima, nè dopo l'avvenimento prodigioso.

Insomma, se io prego Dio, e mi affido a Gesù quale mediatore di preghiera,
Dio poi si serve degli angeli, dei Santi e di Maria per sostenerci, per proteggerci, per aiutarci.

Lo so, ripeto sempre le stesse cose :timido2:
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Messaggio da ryuzaki77 »

Sabrina63 ha scritto:
Insomma, se io prego Dio, e mi affido a Gesù quale mediatore di preghiera,
Dio poi si serve degli angeli, dei Santi e di Maria per sostenerci, per proteggerci, per aiutarci.

Lo so, ripeto sempre le stesse cose :timido2:
Esatto! E' proprio quello che succede.
Quante volte preghiamo il Signore, perché ci aiuti? A volte accade che il Signore ci aiuta fisicamente attraverso l'intercessione di un angelo... o della Madonna.
E' tutto qui, non è affatto complicato.
Sai invece cos'è complicato? Cercare di convincere una persona che ha già una sua convinzione.
Quindi per me la storia finisce qui. E' stata comunque una discussione interessante e ne esco arricchito.
Grazie a tutti i partecipanti.
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Messaggio da Sabrina63 »

ryuzaki77 ha scritto:
Sabrina63 ha scritto:
Insomma, se io prego Dio, e mi affido a Gesù quale mediatore di preghiera,
Dio poi si serve degli angeli, dei Santi e di Maria per sostenerci, per proteggerci, per aiutarci.

Lo so, ripeto sempre le stesse cose :timido2:
Esatto! E' proprio quello che succede.
Quante volte preghiamo il Signore, perché ci aiuti? A volte accade che il Signore ci aiuta fisicamente attraverso l'intercessione di un angelo... o della Madonna.
Mi sembra che diciamo la stessa cosa.

Anche per me questa discussione può aver termine.

Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti a rendere più o meno ricca
un' argomentazione che mi stava molto a cuore. :grazie:


P.S. - Cavdna, ti prego torna tra noi.

:welcome:
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

ryuzaki77 ha scritto: Sai invece cos'è complicato? Cercare di convincere una persona che ha già una sua convinzione.
...sante parole...
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Messaggio da MauriF »

Sabrina63 ha scritto:
in tutti gli esempi riportati sulla Bibbia, l'uomo però ha sempre e comunque pregato Dio,
giusto? e Dio si è servito degli angeli quali missionari per proteggere, salvare, aiutare. Spesso, dopo gli eventi miracolosi avvenuti (operati da Dio), sono anche riportatate le preghiere di ringraziamento rivolte al Signore.
Non c'è nessun esempio di preghiera rivolta a un angelo(di intercessione) nè prima, nè dopo l'avvenimento prodigioso.

Insomma, se io prego Dio, e mi affido a Gesù quale mediatore di preghiera,
Dio poi si serve degli angeli, dei Santi e di Maria per sostenerci, per proteggerci, per aiutarci.

Lo so, ripeto sempre le stesse cose :timido2:
A parte la badilata di richieste di preghiera di intercessione da parte di San Paolo...
Anche nell'AT è chiaro ed evitende che la preghiera d'intercessione è proprio un dovere, un'espressione di carità nei confronti del prossimo.

Quindi è vero l'opposto.
Non solo è lecita la preghiera d'intercessione...come è lecito chiederla. Ma è pure doveroso e ne renderemo conto se non ne faremo.

Nessuno compie preghiere rivolte ad un angelo, o alla madonna o ai santi.
Si attua una "richiesta di intercessione", del tipo: “Vi esorto… a lottare con me nelle preghiere che rivolgete per me a Dio” (Rm 15,30). ...e molte richieste assai più esplicite e dirette di questa.

Per tale motivo la prima parte della preghiera dell'Ave Maria è un passo del NT, la seconda parte è una richiesta di intercessione "Santa Maria, madre di Dio, PREGA PER NOI....".
Nulla di differente dalle richieste che faceva San Paolo.

Fisime mentali e paranoie protestanti varie sono dei problemi di fede che bisogna riuscire a superare se si vuol vivere la propria vita di fede nella Chiesa, attingendo alla fonte viva che ne scaturisce e vivendo nella piena carità con i fratelli.

Nell'istante in cui credi che Dio si incazzi con te perchè chiedi tua mamma Maria di pregare per te, allora ti sei fatta una falsa immagine di Dio, un "fesel" ovvero un idolo.
Di questi si che bisogna aver paura...perchè contrasta la grazia e la carità. E crea rottura e divisione nel rapporto fra noi e Dio, e fra noi ed i nostri fratelli.

Anche io mi ci sono trovato implicato con questo problemone...l'ho già detto e lo ripeto.
Avevo paura anche solo a "pensare" a Maria.
E ciò mi impediva sia di fare ciò che è sacrosanto: richiedere una preghiera di intercessione per me o per i miei fratelli.
Sia di avere un'idea di Dio VERA.

E' la verità che ci fa liberi...non di sicuro le catene di queste paranoie protestanti e fondamentaliste.
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Messaggio da Anahata »

Mauro1971 ha scritto: Guru rimpoche e le sue 8 Emanazioni:
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Bella l'emanazione irata in basso a destra
Om Tare Tuttare Ture Soha

Lha gyalo

Anahata's Story
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Eh... :ok:
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Messaggio da Mauro1971 »

Questa non la conoscevo, c'è una canzone di Battiato dove recita il Mantra di Padmasmbhava. Mitico Battiato!

Il BBCode [youtube2] viene disattivato in quanto non più necessario per incorporare i filmati di YouTube. URL del filmato: http://youtu.be/Drj4HqaqO4g
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