Premessa:
Il mio modo di comunicare è in genere estremamente diretto, soprattutto su questi argomenti.
Non è quindi mia intenzione offendere nessuno con le mie parole, e spero questo risulti chiaro a priori.
Mi scuso preventivamente se i toni potessero sembrare aggressivi, in realtà è che scrivo in genere senza filtro su questi temi. Sarei un pessimo diplomatico.
Titano1956 ha scritto:
Perfettamente d'accordo che scopo della scienza è quello di trovare
risposte. La cosmologia e la fisica quantistica si occupano anche di questi temi. E lo fanno anche senza chiedermi il permesso
Tuttavia la complessità di questi temi è talmente elevata e gli strumentidi ricerca così limitati rispetto alla vastità dell'universo che dubito l'uomo riuscirà mai a trovare risposte adeguate e realistiche.
Beh, veramente lo ha fatto, e lo sta facendo sempre più. Le risposte sono alquanto realistiche.
La fisica Newtoniana è ancora attuale nelle sue formule che vangono applicate ancora oggi per i moti dei solidi, anche gli astri, e sono perfettamente precise in questo campo.
La Relatività Speciale di Einstein è stata brutalmente dimostrata ad Hiroshima e Nagasaki.
Quella Generale ci permette di capire la Gravità.
La Meccanica Quantistica ci permette di scoprire l'infinitamente piccolo e di comprenderne gli astrusi, inummaginabili ma statisticamente prevedibili eventi.
Le Forze Nucleari Deboli e quelle Forti...
Questi sono esempi di risposte molto ma molto realistiche.
L'Universo nella sua grandezza, ma ancora di più l'Infinitesimamente Piccolo coi suoi ordini di energia talmente bassi da sfidare la comprensione non sono oggi alla nostra portata, ma si badi bene, OLTRE determinati limiti, che sono mostruosamente più bassi rispetto a quelli di soli 50 anni fa, ed ancora di più se ci spingiamo ai 100.
La Scienza è quindi un giovanissimo strumento che non ha neppure la velleità di dare risposte assolute, ma di cercare di conoscere.
Non sto dicendo che la scienza non deve investigare. Tutt'altro! Dico semplicemente che i limiti dell'uomo si riflettono anche nelle tecnologie da esso sviluppate: anch'esse sono limitate, quindi inadeguate per arrivare alla perfetta conoscenza del cosmo e dei suoi innumerevoli segreti. Gli scienziati dicono che ci riusciranno? Anche i politici dicono che risolveranno i problemi dell'Italia. Ma sappiamo che sono solo promesse elettorali. La realtà è ben diversa...
Sempre con simpatia, Titano.
In un certo senso si, in altri no.
Uno dei vantaggi che abbiamo è quello di percepire i nostri limiti e di riuscire ad andare oltre, e di creare strumenti capaci di operare quindi al di la dei nostri limiti.
Immaginare dimensioni diverse ed ulteriori alle nostre 4 od un tempo non lineare, quasi un non-tempo, è esempio di questa elasticità che possiamo sviluppare. Non sono cose affatto intuitive in quanto noi siamo fatti per operare nella percezione di 4 dimensioni e percependo il tempo in modo lineare, tutto questo va oltre le nostre esperienze.
Ma l'osservazione, il ragionamento, la deduzione, l'inventare metodi e tecniche per andare oltre il conosciuto, una metodologia precisa per sviluppare teorie da ipotesi, e per verificarle, sono ciò da cui la scienza parte.
Il concetto di Dio, da dove parte?
Non ve ne è traccia in natura.
Non parlo dell'emozione che si può percepire di fronte ad un tramonto o ad un animale che a noi possa risultare talmente bello da non potercelo spiegare, sto parlando del fatto che in tutte le scoperte, le analisi e le ricerche sin'ora fatte (e non sono poche), non vi è traccia di alcun "Dio".
Di questo "Dio" se ne sente parlare solo in 3 dei gruppi di religioni esistenti ed esistite, cioè quelli delle religioni Abramiche: Ebraismo, Cristianesimo ed Islam.
L'unica fonte originaria di questo Dio è un testo mitologico dell'Età del Bronzo di un popolo neppure particolarmente raffinato (se no le incongruenze presenti nei testi non ci sarebbero).
Ora, per quanto possano essere "imprecise" le tecnologie e le scoperte umane attuali, se permetti sono infinitamente superiori a quelle presenti in quel libro, del quale l'unica validità è una autorevolezza affermata dai "credenti" senza che vi sia alcuna prova della stessa.
La Scienza invece le prove le ha, o anche quando ancora sta nelle fasi delle ipotesi comunque si basa sull'osservazione della realtà, e come nei casi delle teorie della Relatività o quelle dei Quanti le prove, con l'affinarsi della tecnologia, sono arrivate in maniera inequivocabile.
Per la religione questo non accade, anzi, più progredisce la scienza più sono angusti gli spazi dove questa può muoversi. La storia dal '600 ad oggi ne è chiara dimostrazione.
Quindi, mio buon Titano, puoi presentarmi un modo obbiettivamente, oggettivamente ed comprovatamente superiore alla Scienza per esplorare e conoscere la nostra realtà?