eros&thanatos ha scritto:Lago di Como, please....
Ma se chiudiamo gli occhi, diventano le Maldive..
Con tutti questi laghi lombardi ho fatto confusione, sorry . Io ho vicinoil Naviglio, ma se chiudo gli occhi, non mi fa lo stesso effetto
Moderatore: Quixote
Grande Anto!!!anto ha scritto:Ci sono anche io!!! ti ospito volentieri!!!
Son sicura pero' che tutti ci apprezzano...e che ogni tanto dobbiamo ricordarlo!!!
P.S. io oggi mi son presa un'altra piccola rivincita...si perché con mio marito ci lavoro anche insieme da 25 anni!!!
Naturalmente un lavoro che stavo facendo tempo fa era inutile...e lo dobbiamo fare in due nella nostra attivita' io e lui, oggi comincia (con la vocina da gattino miagoloso ) a informarsi su quel lavoro e scopro che lo hanno richiamato perché lui non lo ha ancora fatto come ci godo!!! naturalmente lo aiutero' ma prima mi dovra' chiedere scusa in tutte le lingue!!!!
NOI DONNE SIAMO SUPERIORI!!!
Ora ti stupisco, Mauro: lo sai quando è stato abolito nel nostro codice penale, il delitto d'onore? (che poi era un attenuante al delitto di omicidio...)Mauro1971 ha scritto:Giusto Titano, diglielo!
Una volta si che era meglio, c'era bisogno dei bordelli perchè per la maggioranza delle famiglie la vita era un mezzo inferno, si odiavano e l'uomo andava a prostitue, ma le famiglie sembravano unite.
La donna si sfogava col vicino di casa e se beccata e uccisa, il delitto passionale costituiva un'attenuante, se non comportare una piena assoluzione.
Ma erano bei tempi, e si che Paolo assolutamente non considerava la donna inferiore, solo diversa. Una via di mezzo tra un cane ed un essere umano per come doveva campare ed obbidire e zittirsi a comando.
Si narra, in lontane leggende, che sapesse insegnare alle mogli a saltare dentro i cerchi, addirittura sincronizzate!
Il mondo cambia Titano, tutto cambia, sempre è stato e sempre sarà.
E chi non cambia muore.
E' che forse parliamo di cose diverse. Tu parli delle storture di questo mondo e che sono sotto gli occhi di tutti. Io parlo del sublime insegnamento della Parola che se veramente viene interiorizzato nei nostri cuori il 90% delle problematiche da te menzionate neppure esisterebbero. Il punto e' che la maggioranza con un angolo della bocca loda il Signore e con l'altro angolo si fa beffe della Sua parola. E questi sono i risultati. Il Signore in tutto questo scempio, ti assicuro, non c'entra proprio nulla. Come non c'entra nulla un padre che si sgola ma poi ognuno fa quel che gli pare. Saluti, Titano.Mauro1971 ha scritto:Giusto Titano, diglielo!
Una volta si che era meglio, c'era bisogno dei bordelli perchè per la maggioranza delle famiglie la vita era un mezzo inferno, si odiavano e l'uomo andava a prostitue, ma le famiglie sembravano unite.
La donna si sfogava col vicino di casa e se beccata e uccisa, il delitto passionale costituiva un'attenuante, se non comportare una piena assoluzione.
Ma erano bei tempi, e si che Paolo assolutamente non considerava la donna inferiore, solo diversa. Una via di mezzo tra un cane ed un essere umano per come doveva campare ed obbidire e zittirsi a comando.
Si narra, in lontane leggende, che sapesse insegnare alle mogli a saltare dentro i cerchi, addirittura sincronizzate!
Il mondo cambia Titano, tutto cambia, sempre è stato e sempre sarà.
E chi non cambia muore.
Secondo me tu strumentalizzi le parole di Gesù. Egli apprezza sia Marta che Maria. Evidentemente, in quel frangente particolare, Maria ha ritenuto bene approfittare della presenza del Maestro per rendersi edotta circa le cose spirituali. Forse era meno brava di Marta nell'arte culinaria ed ha delegato ad essa l'incombenza. Chi ti dice che Marta, dopo aver assolto alla preparazione del cibo, a tavola non abbia assimilato più cose spirituali di Maria. Il racconto menziona in modo molto riassuntivo. Chissà, forse hanno pranzato proprio perché Marta si e' rimboccata le maniche. Altrimenti avrebbero dovuto andare al fast food...Cogitabonda ha scritto:Sai Titano che leggendo i Vangeli non sembra proprio che Gesù parli di ruoli diversi? Al contrario, nella pericope di Marta e Maria, pur riconoscendo il valore del lavoro di Marta loda il comportamento di Maria. Per secoli questo testo è stato usato per sostenere che le donne dovessero preferire la vita contemplativa del convento rispetto a quella di donna di casa, ma in realtà vi è molto di più: è uno dei molti momenti in cui Gesù dimostra che per lui (e quindi per il Padre) uomini e donne sono destinatari dell'identico messaggio, chiamati agli stessi doveri, chiamati alla stessa salvezza.
Usare le Scritture per dire alle donne di "stare al loro posto" è un abuso, perchè il posto delle donne, così come quello degli uomini, è cambiato con il cambiare della società. Tu puoi pensare che andasse molto meglio quando le donne si occupavano solo della casa e dei figli, un altro può, con lo stesso diritto, pensare che andasse molto meglio quando c'era la servitù della gleba e chi nasceva in campagna doveva per legge fare il contadino. Se ci pensi bene, molti dei guai della società moderna sono sorti dopo che gli uomini sono diventati liberi di spostarsi in città.
Che siano le donne a concepire e partorire i figli è verissimo, ma è stato preso a pretesto per una serie di altre "verità naturali" che in realtà erano basate sul nulla. Fino a non molti anni fa un uomo che si fosse fatto vedere in pubblico con un bambino in braccio sarebbe stato beffeggiato e considerato poco virile. Non mi sembra vantaggioso né per le donne né per gli uomini rimpiangere quei tempi. Le differenze reali fra uomini e donne abbiamo cominciato a scoprirle solo dopo che le donne hanno potuto iniziare ad esprimere le loro potenzialità. Prima c'erano solo teorizzazioni sulle donne fatte da uomini, la cui sicumera era superata solo dalla loro ignoranza.
Per favore, non farmi dire cose che non ho detto. Se rileggi con attenzione ti accorgerai che non ho affatto sminuito il lavoro di Marta. Ho scritto che è sbagliato obbligare noi donne ad un certo ruolo senza lasciarci nessuna scelta.Titano1956 ha scritto:Secondo me tu strumentalizzi le parole di Gesù. Egli apprezza sia Marta che Maria. Evidentemente, in quel frangente particolare, Maria ha ritenuto bene approfittare della presenza del Maestro per rendersi edotta circa le cose spirituali. Forse era meno brava di Marta nell'arte culinaria ed ha delegato ad essa l'incombenza. Chi ti dice che Marta, dopo aver assolto alla preparazione del cibo, a tavola non abbia assimilato più cose spirituali di Maria. Il racconto menziona in modo molto riassuntivo. Chissà, forse hanno pranzato proprio perché Marta si e' rimboccata le maniche. Altrimenti avrebbero dovuto andare al fast food...
Buon Natale a tutti i foristi. Titano.
Cogitabonda ha scritto:Caro Titano, credo anch'io che gli scritti ispirati vadano oltre le usanze del momento, però non posso prescindere dalle usanze e tradizioni in cui era immerso chi scriveva, queste non alterano i principi fondamentali, ma possono riflettersi negli esempi e paragoni impiegati. Credo che Paolo volesse trasmettere un'idea di coppia in cui regna la fiducia reciproca, in cui il singolo desidera in primo luogo essere un aiuto per l'altro e non un ostacolo o men che meno un rivale. Credo che lo abbia espresso secondo i termini dei suoi tempi e della sua cultura, descrivendo ciò che gli uomini e le donne di allora avrebbero dovuto fare per attuare quell'ideale. Se scrivesse oggi forse inviterebbe gli uomini e le donne a non dare nessuna importanza a chi fra loro porta a casa più soldi, e altri consigli atti a recidere alla radice ciò che nei nostri tempi rende difficile la vita di una famiglia.
Hai chiesto: Non disse il Signore: "Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi"? Se il cristianesimo ci rende liberi perché ci ritroviamo ancora schiavi? E' possibile che il nostro "cristianesimo" è di qualità scadente? Un falso cristianesimo?
Non credo che il cristianesimo di oggi sia più o meno scadente di quello del primo secolo, o del quarto o del sedicesimo. Credo invece che il percorso dalla schiavitù alla libertà, attraverso la verità del cristianesimo, sia un percorso che ogni essere umano debba fare individualmente. Ciascuno ha i suoi limiti e le sue inutili zavorre di cui liberarsi (pregiudizi, complessi, condizionamenti subiti in passato e influenze attuali) e la società contiene la somma di tutti questi, ma ciascun cristiano deve vivere la sua fede ripartendo da capo, come se l'incarnazione del Cristo, la sua vita terrena, la sua morte e la sua risurrezione fossero appena avvenute, anzi, come se fossero eternamente presenti.
Vorrei solamente puntualizzare un dettaglio, forse di copo conto, ma desidero farlo. Quando mi pongo la domanda "E' possibile che il nostro 'cristianesimo' sia di qualità scadente? Un falso cristianesimo?" non intendo dire, come da te interpretato, che il cristianesimo di oggi con tutti i suoi principi e regole è stato talmente modificato da risultarne un "falso cristianesimo". E' vero che abbiamo "copie delle copie" ma è anche vero che il Nuovo Testamento, è stato accertato, è giunto a noi particamente integro in tutte le sue parti fondamentali. Certamente Dio nella Sua onnipotenza poteva preservare la Sua ispirata parola. Quello che intendevo è il modo con cui ciascuno di noi si rapporta con i principi cristiani. I principi sono immutabili, noi abbiamo l'onere di capirli ed interiorizzarli. Poscia, conformemente alle proprie capacità e possibilità, ciascuno li rende manifesti col proprio comportamento. Comportamente che può spaziare dai più alti livelli di "santità" fino ai più bassi livelli di "menefreghismo", perchè di cristianesimo non ha capito nulla e se pure ha capito non gliene inporta nulla. Il che concorda con quanto anche tu asserisci che " il percorso dalla schiavitù alla libertà, attraverso la verità del cristianesimo, sia un percorso che ogni essere umano debba fare individualmente". Praticamente diciamo la stessa cosa ma con termini diversi. Nessun problema! L'importante è capirsi.Cogitabonda ha scritto:Caro Titano, credo anch'io che gli scritti ispirati vadano oltre le usanze del momento, però non posso prescindere dalle usanze e tradizioni in cui era immerso chi scriveva, queste non alterano i principi fondamentali, ma possono riflettersi negli esempi e paragoni impiegati. Credo che Paolo volesse trasmettere un'idea di coppia in cui regna la fiducia reciproca, in cui il singolo desidera in primo luogo essere un aiuto per l'altro e non un ostacolo o men che meno un rivale. Credo che lo abbia espresso secondo i termini dei suoi tempi e della sua cultura, descrivendo ciò che gli uomini e le donne di allora avrebbero dovuto fare per attuare quell'ideale. Se scrivesse oggi forse inviterebbe gli uomini e le donne a non dare nessuna importanza a chi fra loro porta a casa più soldi, e altri consigli atti a recidere alla radice ciò che nei nostri tempi rende difficile la vita di una famiglia.
Hai chiesto: Non disse il Signore: "Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi"? Se il cristianesimo ci rende liberi perché ci ritroviamo ancora schiavi? E' possibile che il nostro "cristianesimo" è di qualità scadente? Un falso cristianesimo?
Non credo che il cristianesimo di oggi sia più o meno scadente di quello del primo secolo, o del quarto o del sedicesimo. Credo invece che il percorso dalla schiavitù alla libertà, attraverso la verità del cristianesimo, sia un percorso che ogni essere umano debba fare individualmente. Ciascuno ha i suoi limiti e le sue inutili zavorre di cui liberarsi (pregiudizi, complessi, condizionamenti subiti in passato e influenze attuali) e la società contiene la somma di tutti questi, ma ciascun cristiano deve vivere la sua fede ripartendo da capo, come se l'incarnazione del Cristo, la sua vita terrena, la sua morte e la sua risurrezione fossero appena avvenute, anzi, come se fossero eternamente presenti.
Ma veramente quello che è stato accertato è che ci sono stati errori di trascrizione ma anche aggiunte ai testi dai parte dei copisti, nel corso dei secoli. Ray aveva postato materiale sull'argomento.Titano1956 ha scritto:Vorrei solamente puntualizzare un dettaglio, forse di copo conto, ma desidero farlo. Quando mi pongo la domanda "E' possibile che il nostro 'cristianesimo' sia di qualità scadente? Un falso cristianesimo?" non intendo dire, come da te interpretato, che il cristianesimo di oggi con tutti i suoi principi e regole è stato talmente modificato da risultarne un "falso cristianesimo". E' vero che abbiamo "copie delle copie" ma è anche vero che il Nuovo Testamento, è stato accertato, è giunto a noi particamente integro in tutte le sue parti fondamentali. Certamente Dio nella Sua onnipotenza poteva preservare la Sua ispirata parola. Quello che intendevo è il modo con cui ciascuno di noi si rapporta con i principi cristiani. I principi sono immutabili, noi abbiamo l'onere di capirli ed interiorizzarli. Poscia, conformemente alle proprie capacità e possibilità, ciascuno li rende manifesti col proprio comportamento. Comportamente che può spaziare dai più alti livelli di "santità" fino ai più bassi livelli di "menefreghismo", perchè di cristianesimo non ha capito nulla e se pure ha capito non gliene inporta nulla. Il che concorda con quanto anche tu asserisci che " il percorso dalla schiavitù alla libertà, attraverso la verità del cristianesimo, sia un percorso che ogni essere umano debba fare individualmente". Praticamente diciamo la stessa cosa ma con termini diversi. Nessun problema! L'importante è capirsi.Cogitabonda ha scritto:Caro Titano, credo anch'io che gli scritti ispirati vadano oltre le usanze del momento, però non posso prescindere dalle usanze e tradizioni in cui era immerso chi scriveva, queste non alterano i principi fondamentali, ma possono riflettersi negli esempi e paragoni impiegati. Credo che Paolo volesse trasmettere un'idea di coppia in cui regna la fiducia reciproca, in cui il singolo desidera in primo luogo essere un aiuto per l'altro e non un ostacolo o men che meno un rivale. Credo che lo abbia espresso secondo i termini dei suoi tempi e della sua cultura, descrivendo ciò che gli uomini e le donne di allora avrebbero dovuto fare per attuare quell'ideale. Se scrivesse oggi forse inviterebbe gli uomini e le donne a non dare nessuna importanza a chi fra loro porta a casa più soldi, e altri consigli atti a recidere alla radice ciò che nei nostri tempi rende difficile la vita di una famiglia.
Hai chiesto: Non disse il Signore: "Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi"? Se il cristianesimo ci rende liberi perché ci ritroviamo ancora schiavi? E' possibile che il nostro "cristianesimo" è di qualità scadente? Un falso cristianesimo?
Non credo che il cristianesimo di oggi sia più o meno scadente di quello del primo secolo, o del quarto o del sedicesimo. Credo invece che il percorso dalla schiavitù alla libertà, attraverso la verità del cristianesimo, sia un percorso che ogni essere umano debba fare individualmente. Ciascuno ha i suoi limiti e le sue inutili zavorre di cui liberarsi (pregiudizi, complessi, condizionamenti subiti in passato e influenze attuali) e la società contiene la somma di tutti questi, ma ciascun cristiano deve vivere la sua fede ripartendo da capo, come se l'incarnazione del Cristo, la sua vita terrena, la sua morte e la sua risurrezione fossero appena avvenute, anzi, come se fossero eternamente presenti.
Con simpatia, Titano.
Vero! Ma come ho detto, le "parti fondamentali" sono integre. Altrimenti che parliamo a fare di cristianesimo? Se neanche i concetti fondamentali sono sani allora buttiamo via le Bibbie. A che serve perdere tempo con antichi testi obsoleti? Abbiamo una crisi congiunturale spaventosa: occupiamoci di come risolverla! Chiediamo a Polymetis di cancellare la rubrica "Argomenti dottrinali" e che sia finita. O no?Mauro1971 ha scritto:Ma veramente quello che è stato accertato è che ci sono stati errori di trascrizione ma anche aggiunte ai testi dai parte dei copisti, nel corso dei secoli. Ray aveva postato materiale sull'argomento.Titano1956 ha scritto:Vorrei solamente puntualizzare un dettaglio, forse di copo conto, ma desidero farlo. Quando mi pongo la domanda "E' possibile che il nostro 'cristianesimo' sia di qualità scadente? Un falso cristianesimo?" non intendo dire, come da te interpretato, che il cristianesimo di oggi con tutti i suoi principi e regole è stato talmente modificato da risultarne un "falso cristianesimo". E' vero che abbiamo "copie delle copie" ma è anche vero che il Nuovo Testamento, è stato accertato, è giunto a noi particamente integro in tutte le sue parti fondamentali. Certamente Dio nella Sua onnipotenza poteva preservare la Sua ispirata parola. Quello che intendevo è il modo con cui ciascuno di noi si rapporta con i principi cristiani. I principi sono immutabili, noi abbiamo l'onere di capirli ed interiorizzarli. Poscia, conformemente alle proprie capacità e possibilità, ciascuno li rende manifesti col proprio comportamento. Comportamente che può spaziare dai più alti livelli di "santità" fino ai più bassi livelli di "menefreghismo", perchè di cristianesimo non ha capito nulla e se pure ha capito non gliene inporta nulla. Il che concorda con quanto anche tu asserisci che " il percorso dalla schiavitù alla libertà, attraverso la verità del cristianesimo, sia un percorso che ogni essere umano debba fare individualmente". Praticamente diciamo la stessa cosa ma con termini diversi. Nessun problema! L'importante è capirsi.Cogitabonda ha scritto:Caro Titano, credo anch'io che gli scritti ispirati vadano oltre le usanze del momento, però non posso prescindere dalle usanze e tradizioni in cui era immerso chi scriveva, queste non alterano i principi fondamentali, ma possono riflettersi negli esempi e paragoni impiegati. Credo che Paolo volesse trasmettere un'idea di coppia in cui regna la fiducia reciproca, in cui il singolo desidera in primo luogo essere un aiuto per l'altro e non un ostacolo o men che meno un rivale. Credo che lo abbia espresso secondo i termini dei suoi tempi e della sua cultura, descrivendo ciò che gli uomini e le donne di allora avrebbero dovuto fare per attuare quell'ideale. Se scrivesse oggi forse inviterebbe gli uomini e le donne a non dare nessuna importanza a chi fra loro porta a casa più soldi, e altri consigli atti a recidere alla radice ciò che nei nostri tempi rende difficile la vita di una famiglia.
Hai chiesto: Non disse il Signore: "Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi"? Se il cristianesimo ci rende liberi perché ci ritroviamo ancora schiavi? E' possibile che il nostro "cristianesimo" è di qualità scadente? Un falso cristianesimo?
Non credo che il cristianesimo di oggi sia più o meno scadente di quello del primo secolo, o del quarto o del sedicesimo. Credo invece che il percorso dalla schiavitù alla libertà, attraverso la verità del cristianesimo, sia un percorso che ogni essere umano debba fare individualmente. Ciascuno ha i suoi limiti e le sue inutili zavorre di cui liberarsi (pregiudizi, complessi, condizionamenti subiti in passato e influenze attuali) e la società contiene la somma di tutti questi, ma ciascun cristiano deve vivere la sua fede ripartendo da capo, come se l'incarnazione del Cristo, la sua vita terrena, la sua morte e la sua risurrezione fossero appena avvenute, anzi, come se fossero eternamente presenti.
Con simpatia, Titano.
Aggiunte, modifiche, probaili copiature da parte degli scrittori originali. Influenze di altre religioni.Titano1956 ha scritto:Vero! Ma come ho detto, le "parti fondamentali" sono integre. Altrimenti che parliamo a fare di cristianesimo? Se neanche i concetti fondamentali sono sani allora buttiamo via le Bibbie. A che serve perdere tempo con antichi testi obsoleti? Abbiamo una crisi congiunturale spaventosa: occupiamoci di come risolverla! Chiediamo a Polymetis di cancellare la rubrica "Argomenti dottrinali" e che sia finita. O no?Ma veramente quello che è stato accertato è che ci sono stati errori di trascrizione ma anche aggiunte ai testi dai parte dei copisti, nel corso dei secoli. Ray aveva postato materiale sull'argomento.
Comunque, nonostante tutto, nella Bibbia trovo un messaggio potente che difficilmente trovo in altre realtà. Forse sono un fissato, ma è così. Perdonatemi, se potete. Siate buoni, è Natale!
Con simpatia, Titano.
Unisco le due discussioni.Paola&Max ha scritto:https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=18&t=17046
Ehilà Socrate.. se ne sta parlando anche qui...
Io aggiungerei anche Esodo 20:17: «Non desiderare la casa del tuo prossimo.Socrate69 ha scritto:Se considerata in modo letterale, come i tdg, la Bibbia contiene passi che in un certo qual modo svalutano la donna, anche se altri lasciano intendere che sia una creatura da considerare (a mio parere Gesù, da quello che si racconta nei vangeli, ha avuto un punto di vista abbastanza equilibrato, se non si tiene conto che i suoi apostoli li scelse tutti maschi...).
Eccovi alcuni passi da riflessione :
Genesi 3: 16
Levitico 12: 2, 5
Levitico 27: 1-7
Giudici 19: 22-30
1 Corinti 11: 3, 7-9
1 Corinti 14: 34, 35
1 Timoteo 2: 11-14
Ciao
... magari ti resta il puro e semplice messaggio biblico. Sta a te decidere se tenere il santo messaggio della Bibbia o le "pulci". Se veramente la Bibbia trasmette il pensiero del Signore, facendo uno sforzo empatico, secondo te, il Signore come considera la donna?Socrate69 ha scritto:Sì Achille, se spulciata bene, vi sono altri passi che potrebbero essere citati. Grazie per la tua aggiunta.
Secondo te qual è il messaggio della Bibbia? Questo darebbe luogo ad un altro post, ma ti dico che io, a parte molte delle parole di Gesù che se praticate veramente creerebbero un mondo migliore, non l'ho individuato, nonostante anni di lettura e "studio" da tdg.Titano1956 ha scritto:... magari ti resta il puro e semplice messaggio biblico. Sta a te decidere se tenere il santo messaggio della Bibbia o le "pulci". Se veramente la Bibbia trasmette il pensiero del Signore, facendo uno sforzo empatico, secondo te, il Signore come considera la donna?Socrate69 ha scritto:Sì Achille, se spulciata bene, vi sono altri passi che potrebbero essere citati. Grazie per la tua aggiunta.
Sempre con affetto, Titano.
Domanda interessante, che dovrebbe però essere posta al Signore, e avere direttamente da Lui una risposta.Titano1956 ha scritto:il Signore come considera la donna?
... comprendere il "pensiero" del Signore? Duemila anni di studi forsennati della Sacra Scrittura non sono stati sufficienti nemmeno a scalfire la linea di principio del Cristo? Al tempo di Gesù c'era la legge della lapidazione per l'adulterio (ecco vedi? dirà qualcuno). In una certa occasione mentre tutti i religionisti erano con la pietra in mano ed il movente nella testa e nel cuore, Gesù andò controcorrente: fece tutto per salvare la "donna". Se fosse stato un maschilista non avrebbe mosso un dito. D'altra parte la legge mosaica prevedeva la pena di morte. Un Gesù maschilista e giustizialista cosa avrebbe fatto? Questo episodio non ci suggerisce proprio nulla circa il pensiero di Gesù? Quanti altri esempi possiamo trovare scavando nei Vangeli? Certo però, che se non vogliamo trovarne...Achille Lorenzi ha scritto:Domanda interessante, che dovrebbe però essere posta al Signore, e avere direttamente da Lui una risposta.Titano1956 ha scritto:il Signore come considera la donna?
Sì, perché le risposte che si possono dare a questa domanda, per i cristiani, si basano su quella che è l'interpretazione della Scrittura che può essere data in un particolare periodo storico.
Attualmente, visto che le donne (e non grazie a ciò che è scritto nella Bibbia) sono riuscite in molti paesi ad acquisire una certa emancipazione, si possono prediligere i passi in cui si parla di rispetto, considerazione e magari anche uguaglianza (?) delle donne rispetto agli uomini.
In passato invece (e nemmeno in un passato molto lontano) erano altri i passi in cui si manifestava la "volontà del Signore".
Il pensiero di Gesù è il pensiero dell'Uomo, considerato nella sua manifestazione più nobile ed elevata. E per essere Uomini nel senso più elevato e nobile del termine, paradossalmente bisogna riuscire a distaccarsi dalla "Scrittura", intesa come norma o codice di comportamento. A me pare che il progresso umano e civile si sia realizzato e si possa realizzare maggiormente grazie agli sforzi e all'impegno di persone che avevano come obiettivo o priorità nella loro esistenza quello di elevare l'Umanità, indipendentemente (o anche in contrasto) da ciò che dicevano o dicono certe "Scritture". E questo vale anche per altre religioni. Penso, per esempio, all'attuale condizione della donna in molti paesi in cui la cultura e l'ordinamento sociale hanno fondamento nel Corano...Titano1956 ha scritto:... comprendere il "pensiero" del Signore? Duemila anni di studi forsennati della Sacra Scrittura non sono stati sufficienti nemmeno a scalfire la linea di principio del Cristo? Al tempo di Gesù c'era la legge della lapidazione per l'adulterio (ecco vedi? dirà qualcuno). In una certa occasione mentre tutti i religionisti erano con la pietra in mano ed il movente nella testa e nel cuore, Gesù andò controcorrente: fece tutto per salvare la "donna". Se fosse stato un maschilista non avrebbe mosso un dito. D'altra parte la legge mosaica prevedeva la pena di morte. Un Gesù maschilista e giustizialista cosa avrebbe fatto? Questo episodio non ci suggerisce proprio nulla circa il pensiero di Gesù? Quanti altri esempi possiamo trovare scavando nei Vangeli? Certo però, che se non vogliamo trovarne...
Come non quotarti?Achille Lorenzi ha scritto:Il pensiero di Gesù è il pensiero dell'Uomo, considerato nella sua manifestazione più nobile ed elevata. E per essere Uomini nel senso più elevato e nobile del termine, paradossalmente bisogna riuscire a distaccarsi dalla "Scrittura", intesa come norma o codice di comportamento. A me pare che il progresso umano e civile si sia realizzato e si possa realizzare maggiormente grazie agli sforzi e all'impegno di persone che avevano come obiettivo o priorità nella loro esistenza quello di elevare l'Umanità, indipendentemente (o anche in contrasto) da ciò che dicevano o dicono certe "Scritture". E questo vale anche per altre religioni. Penso, per esempio, all'attuale condizione della donna in molti paesi in cui la cultura e l'ordinamento sociale hanno fondamento nel Corano...
Visitano il forum: VictorVonDoom e 0 ospiti