Mauro, non ti preoccupare per me, anche in fatto di fede ho sempre l'approccio "scientifico"...una teoria è sempre lì oggetto di studio e resta valida finchè non venga falsificata e soppiantata da una nuova, anch'essa a sua volta sottoposta allo stesso metodo...Mauro1971 ha scritto:Visto che il recente passato non è stato semplice per te, allora non posso che invitarti a sentire anche campane antitetiche alla mia.Amalia ha scritto: ultimamente sono sempre più d'accordo con te Mauro...
Sarei felicissimo di poter essere di ispirazione se mai tu volessi liberarti di qualcosa, ma non vorrei essere mai corresponsabile nel farti perdere qualcosa.
Si.e anche il tuo pensiero, Socrate, lo comprendo appieno, in particolar modo l'ultima frase del tuo post...intanto cominciamo a fare il meglio di ciò che possiamo fare, per le risposte esistenziali c'è tempo, per l'amore non ce n'è mai abbastanza...
Socrate, onorando il suo nik, si è dimostrato il più saggio
Vorrei aggiungere solo una riflessione riguardo a quanto si diceva prima circa l'intervento divino nelle vicende umane e le conseguenze di questo.
Mi avvalgo di una storiella per spiegarmi meglio.
Immaginate un uomo vittima di un naufragio. Si ritrova lì solo, in mezzo ai flutti, in balia della tempesta; disperato chiede a Dio che lo salvi. Non passa molto che sente che non può stare lì ad aspettare o la morte o un miracoloso soccorso e si mette a nuotare, non sa se si salverà ma nuota, non sa che fare e nuota, sperando di raggiungere una riva o almeno una nave di passaggio. Nuota, nuota e le forze gli vengono meno più volte, i dolori a tutto il corpo infreddolito lo attanagliano, ma non molla, nuota ancora, sempre dritto davanti a sè. Intanto pensa: "Dio, mio Dio, aiutami, non voglio morire." Continua così per un tempo che gli pare infinito, ogni tanto si ferma per riprendere le forze ma non si abbandona alla disperazione, si chiede se ha senso questo suo strenuo sforzo...ma poi riprende a nuotare attingendo alle poche forze che gli restano. Infine scorge una riva da lontano e con le ultime energie rimastegli raggiunge una spiaggia su cui cade riverso e stremato.
Che cosa può pensare quest'uomo in queste circostanze?
a) maledizione! Dio! Ma perchè non mi hai aiutato?! Ho dovuto lottare contro gli elementi e contro i miei limiti per potermi salvare la vita! E tu dov'eri? Ti ho pregato tanto di aiutarmi ma tu niente! Sei rimasto indifferente alle mie preghiere, ho dovuto cavarmela da solo!
b) grazie Dio! Senza il tuo sostegno invisibile non ce l'avrei mai fatta! Mi hai dato la forza di non arrendermi, mi hai aiutato a non perdere la speranza! Le mie preghiere sono state esaudite!
c) Signore! Perchè hai permesso che mi accadesse tutto ciò? Cosa ho fatto di male per aver dovuto vivere un'esperienza simile? Perchè hai permesso che la nave naufragasse e io mi trovassi a dover lottare per la mia vita? Ho dovuto dar fondo a tutte le mie forze per salvarmi. Ho commesso qualche peccato che mi hai fatto espiare in questo modo?
Come vedete le reazioni (di cui ne ho buttate lì tre delle infinite possibili) possono essere differenti, a seconda sicuramente del soggetto dell'esperienza. Niente dimostra fino a che punto sia stato Dio ad aiutarlo a salvarsi, se lo ha aiutato, o se è stato indifferente alle sue preghiere e il naufrago ha dovuto salvarsi da solo.
Similmente noi tutti nella vita possiamo vedere l'intervento di un Divino che ci sostiene, o la sua assenza...ritenerci responsabili delle nostre fortune e dei successi o vittime di punizioni divine. Tutto dipende da come siamo...
Il fatto è che le cose sia belle che brutte accadono, le esperienze dure e che mettono alla prova le nostre forze ci sono, è un fatto...vederci o meno l'intervento divino è una scelta personale, non un'evidenza.
Chi può dire con certezza che sia stato Dio a salvare il naufrago o che piuttosto si sia salvato da solo grazie alla sua forza e tenacia?
Riflettete: fino a che punto la responsabilità dei successi o degli insuccessi della vostra vita è vostra? Chiedere aiuto è legittimo ma alla fine dei conti, quando ce l'avete fatta è merito vostro o di Dio? E se non ce la fate è colpa vostra perchè non avete avuto la forza, e perché non di Dio che non vi ha aiutato nella difficoltà?
Facile a dirsi che Dio ci è accanto e se vuoi puoi sentire il suo aiuto...guardiamo ai risultati e vediamo a chi e come distribuire i giusti meriti...