Dicono di loro

Spazio dove discutere dei problemi relativi ai rapporti tra i TdG e il mondo che li circonda

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Achille
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Dicono di loro

Messaggio da Achille »

L'opinione di un antropologo

Il rinomato antropologo Alfonso M. di Nola, la cui autorevolezza è stata riconosciuta anche dai vertici geovisti (vedi Svegliatevi! dell'8/12/1983, p. 27), ha scritto a proposito dei Testimoni di Geova:

«... ci si deve chiedere perché negli ultimi anni si sia intensificato l'interesse degli studiosi intorno al problema dei Testimoni. Mi sembra che le motivazioni sono facilmente individuabili: da un lato la circostanza ben nota che la consistenza statistica degli aderenti alla setta si pone come stimolo premente all'accertamento dei suoi messaggi e dei suoi significati nella nostra attuale società, … da un altro lato la particolare qualità della presenza dei Testimoni che, attraverso la loro propaganda petulante e notoriamente aggressiva (di un'aggressività, si intende, verbale), costituiscono un incontro inevitabile con l'uomo medio del nostro Paese. … In sostanza — ed è questa opinione personale di studioso distante da ogni forma di fede religiosa — la considerazione storica sui dati geovisti e il rilievo della loro diffusione non possono trascurare le profonde carenze proprie del cattolicesimo ufficiale e istituzionalizzato che, soprattutto nelle periferie contadine, ma anche all'interno delle stratificazioni proletarie delle città, ha creato enormi vuoti.

Resta drammaticamente vera la qualificazione che l'abbé Godin adottava per la Francia, il pays de mission per eccellenza, che si moltiplica negli innumeri paesi di missione delle altre parti del continente, nel senso che sopra di esse l'annunzio evangelico è passato labile e inconsistente e si è sigillato nei formalismi istituzionali. In tali vuoti si sono insinuati, negli ultimi anni, molteplici cose, e fra esse le nuove predicazioni di fonte più o meno autenticamente evangelica e biblica, trovando spazi congrui prima nelle campagne, poi nelle città. I Testimoni, come altri movimenti, sembrano aver prestato alla vita, alla storia e alle sofferenze e incertezze del singolo un'attenzione sollecita — poi malamente diretta e strumentalizzata - che le vetuste istituzioni parrocchiali, anche in conseguenza della crisi vocazionale, non offrivano da molto tempo. Così che il contadino lanciato nell'avventura delle radicali modificazioni della società industriale o il proletario imprigionato nelle borgate o nei falansteri delle case popolari sono stati proiettati improvvisamente in un protagonismo, quello delle personali chiamate e scelte, quello delle funzioni e dei ministeri, che appare ignoto nella storia della chiesa almeno fino a tempo recente. Per i Testimoni va anche detto che la capacità aggregativa della setta ha trovato anche risposta notevole nelle classi medie e piccolo-borghesi, per motivi diversi, poiché al protagonismo si è congiunta la gratificazione di un messaggio di natura neocalvinista: in effetti la dottrina geovista, mentre dichiara il suo netto rifiuto di "questo mondo" nel significato evangelico, non esclude che i segni esteriori e visibili dell'appartenenza al Regno e alla condizione di elezione si manifestino nel successo mondano. … emerge un duro atto di accusa contro il gruppo che detiene la gestione del movimento, un gruppo che, per l'evidenza dei documenti, opera violenza sulle coscienze degli adepti e li piega con estrema abilità alle proprie decisioni. Ciò che non è esplicito e chiaro è la finalità cui la sottile tecnica di persuasione e di violenza tende, e si ha l'impressione che essa appartenga ad un più ampio piano di destabilizzazione delle coscienze bene studiato ed accertato per quanto riguarda certe forme della propaganda americana.

… i fermenti che circolano intorno ai Testimoni di Geova appartengono ad un crollo della tensione razionale e della capacità di giudizio in una società come la nostra, attraversata da profonde incertezze ed esposta a rischi continui di identificazione. … I Testimoni si collocano, perciò, fra gli incantesimi di un'età di crisi, e, sia detto per inciso, sono incantesimi che, per la distanza da serie tradizioni, per i risibili compromessi numerologici sulle prossime apocalissi, per la evidente falsificazione delle fonti bibliche, per la stessa assunzione dell'assurdo termine "Geova" (non giustificato da alcuna lettura valida), rappresentano una fase piuttosto squallida all'interno di una tradizione non-cattolica che, nel nostro Paese, ha sempre avuto solide ascendenze culturali e serietà di strutture ideologiche».

(Citazione dalla Presentazione di Alfonso M. di Nola al libro di A. Aveta, Analisi di una setta: i Testimoni di Geova, Filadelfia Editrice, 1985).

Tratto da http://www.infotdgeova.it/dicono.php" onclick="window.open(this.href);return false;
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Cogitabonda
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L'opinione di un sociologo

Messaggio da Cogitabonda »

Ciò che è sociologicamente interessante dei Testimoni di Geova è che ricavano soddisfazione dal percepire un disegno coerente nel loro credo a dispetto delle possibili incoerenze interne, e che persino quando notano delle incoerenze, sanno abrogare ogni responsabilità personale su ciò in cui credono, nella rassicurante convinzione che qualcuno, da qualche parte nella WTS, deve essere capace di risolvere il problema. Una premessa implicita nell’argomentazione è che se le incoerenze percepite fossero reali, allora quel credo non avrebbe conquistato un’ampia popolarità.

JAMES A. BECKFORD, The Trumpet of Prophecy: A sociological Study of Jehovah's Witnesses, Wiley, 1975, pag. 120
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Messaggio da goodvin60 »

I TdG offrono certezze. Malate quanto si vuole ma certezze. Inoltre sono guidati da " allibratori" molto furbi. I quali promettono una "vittoria" futura a fronte di una posta leggera. E' il segreto vincente dei Santoni di Brooklyn. Che hanno anche la superba capacità di posticipare l'arrivo della vittoria e fare accertare il ritardo. L'ho scritto tante volte. Quelli sono dei fenomeni. Ciao a tutti.
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

In un mondo secolare moderno in cui sono aperte tutte le opzioni di stile di vita, i Testimoni si distinguono per essere calcolatori, conservatori e autoritari. Il fatto che il movimento esiga una fedeltà che non fa domande significa che chi viola il suo codice morale o dottrinale rischia la disassociazione. Per un osservatore esterno scettico, questo è un movimento che porta tutti i segni distintivi di un regime totalitario.
All'interno di un movimento religioso di queste dimensioni, ci sarà sempre una percentuale di persone che decidono, per una ragione o per l'altra, di porre fine alla propria adesione. Però dalla prospettiva della Società non c'è mai nessuna ragione valida per la defezione. Il suo monopolio sulla verità non permette ai devoti di sostenere che la loro ricerca della salvezza li porta a cercare nuovi pascoli o che la loro fame spirituale non è stata soddisfatta. La defezione è il massimo tradimento poiché è il segno che l'individuo entra volontariamente nel mondo di Satana.

(...) E' improbabile che coloro che sono entrati nel movimento negli ultimi due decenni siano al corrente delle attese di Armageddon nel 1975 o degli errori escatologici precedenti. In tutta la letteratura della Torre di Guardia che è stata pubblicata dopo il 1975 non è fatta menzione di queste profezie, a parte il ritorno invisibile di Cristo nel 1914. L'informazione presentata ai fedeli è riveduta in un modo che è tipico delle organizzazioni totalitarie. Secondo i calcoli attuali, più del 60 per cento dei Testimoni di Geova nel mondo oggi si sono convertiti dopo il 1975, ciò significa che il Corpo Direttivo non ha nessuna ragione per voler suscitare curiosità sulle sue dottrine precedenti. La soppressione del fallimento della profezia del 1975 da parte di quelli che erano attivi a quel tempo ma nonostante tutto sono rimasti membri suggerisce un insolito grado di complicità. Ancor più importante, sfida la nozione che i movimenti millenaristi non siano in grado di sopravvivere le disconferme empiriche.

Andrew Holden, ‘Cavorting With the Devil: Jehovah’s Witnesses Who Abandon Their Faith’, pubblicato da Department of Sociology, Lancaster University, Lancaster LA1 4YL, UK. Prima pubblicazione 2002, ultima revisione il 29 novembre 2003.
http://www.comp.lancs.ac.uk/sociology/p ... -Devil.pdf
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Achille
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Messaggio da Achille »

Dal blog Friendly Atheist:

There are certain faiths that rarely get called out on their practices, even by critics of religion, because they manage to stay under the radar. Outside of periodic blood transfusion issues, you don't see too many Jehovah's Witnesses in the news. But make no mistake: this idea of exclusivity among JWs, that they must shun those who are not in the faith or (even worse) those who have been kicked out of it, is incredibly pernicious. It damages families and ruins friendships. And it's all done to appease a God that doesn't even exist.

http://www.patheos.com/blogs/friendlyat ... witterfeed" onclick="window.open(this.href);return false;

A parte la conclusione ("Tutto questo viene fatto per accontentare un Dio che non esiste"), dalla quale si può dissentire, che la pratica dell'ostracismo sia qualcosa di odioso che danneggia le famiglie e rovina le amicizie lo notano anche gli atei....
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Cogitabonda ha scritto:In un mondo secolare moderno in cui sono aperte tutte le opzioni di stile di vita, i Testimoni si distinguono per essere calcolatori, conservatori e autoritari. Il fatto che il movimento esiga una fedeltà che non fa domande significa che chi viola il suo codice morale o dottrinale rischia la disassociazione. Per un osservatore esterno scettico, questo è un movimento che porta tutti i segni distintivi di un regime totalitario.
All'interno di un movimento religioso di queste dimensioni, ci sarà sempre una percentuale di persone che decidono, per una ragione o per l'altra, di porre fine alla propria adesione. Però dalla prospettiva della Società non c'è mai nessuna ragione valida per la defezione. Il suo monopolio sulla verità non permette ai devoti di sostenere che la loro ricerca della salvezza li porta a cercare nuovi pascoli o che la loro fame spirituale non è stata soddisfatta. La defezione è il massimo tradimento poiché è il segno che l'individuo entra volontariamente nel mondo di Satana.

(...) E' improbabile che coloro che sono entrati nel movimento negli ultimi due decenni siano al corrente delle attese di Armageddon nel 1975 o degli errori escatologici precedenti. In tutta la letteratura della Torre di Guardia che è stata pubblicata dopo il 1975 non è fatta menzione di queste profezie, a parte il ritorno invisibile di Cristo nel 1914. L'informazione presentata ai fedeli è riveduta in un modo che è tipico delle organizzazioni totalitarie. Secondo i calcoli attuali, più del 60 per cento dei Testimoni di Geova nel mondo oggi si sono convertiti dopo il 1975, ciò significa che il Corpo Direttivo non ha nessuna ragione per voler suscitare curiosità sulle sue dottrine precedenti. La soppressione del fallimento della profezia del 1975 da parte di quelli che erano attivi a quel tempo ma nonostante tutto sono rimasti membri suggerisce un insolito grado di complicità. Ancor più importante, sfida la nozione che i movimenti millenaristi non siano in grado di sopravvivere le disconferme empiriche.

Andrew Holden, ‘Cavorting With the Devil: Jehovah’s Witnesses Who Abandon Their Faith’, pubblicato da Department of Sociology, Lancaster University, Lancaster LA1 4YL, UK. Prima pubblicazione 2002, ultima revisione il 29 novembre 2003.
http://www.comp.lancs.ac.uk/sociology/p ... -Devil.pdf
Quoto!
Prima che mi sparisse come d'incanto la ...paura dei siti "apostati"....la mia conoscenza della profezia del 75 era quella trattasi di una convinzione insinuatasi nella mente del Popolino TdG a fronte dell'aver portato alla sua attenzione la fine dei 6000 anni dalla creazione di Adamo, e che pure il corpo direttivo era "come in alto mare" sul significato da attribuire a questo fatto cronologico.
Solo navigando in siti come questo e vedendo su You tube lo "scandaloso" discorso di Fred Franz alla assemblea di Distretto del 1975, mi sono accorto quanto fosse ben diversa la realtà che mi è stata voluta insegnare.
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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persia
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Messaggio da persia »

un incantesimo che dura da oltre un secolo. Un incantesimo che si rinnova ad ogni adunanza,
ogni assemblea e riunione tra fratelli.
mi auguro che sempre più testimoni si sveglino
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Achille
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Cogitabonda ha scritto:In un mondo secolare moderno in cui sono aperte tutte le opzioni di stile di vita, i Testimoni si distinguono per essere calcolatori, conservatori e autoritari. Il fatto che il movimento esiga una fedeltà che non fa domande significa che chi viola il suo codice morale o dottrinale rischia la disassociazione. Per un osservatore esterno scettico, questo è un movimento che porta tutti i segni distintivi di un regime totalitario.
All'interno di un movimento religioso di queste dimensioni, ci sarà sempre una percentuale di persone che decidono, per una ragione o per l'altra, di porre fine alla propria adesione. Però dalla prospettiva della Società non c'è mai nessuna ragione valida per la defezione. Il suo monopolio sulla verità non permette ai devoti di sostenere che la loro ricerca della salvezza li porta a cercare nuovi pascoli o che la loro fame spirituale non è stata soddisfatta. La defezione è il massimo tradimento poiché è il segno che l'individuo entra volontariamente nel mondo di Satana.

(...) E' improbabile che coloro che sono entrati nel movimento negli ultimi due decenni siano al corrente delle attese di Armageddon nel 1975 o degli errori escatologici precedenti. In tutta la letteratura della Torre di Guardia che è stata pubblicata dopo il 1975 non è fatta menzione di queste profezie, a parte il ritorno invisibile di Cristo nel 1914. L'informazione presentata ai fedeli è riveduta in un modo che è tipico delle organizzazioni totalitarie. Secondo i calcoli attuali, più del 60 per cento dei Testimoni di Geova nel mondo oggi si sono convertiti dopo il 1975, ciò significa che il Corpo Direttivo non ha nessuna ragione per voler suscitare curiosità sulle sue dottrine precedenti. La soppressione del fallimento della profezia del 1975 da parte di quelli che erano attivi a quel tempo ma nonostante tutto sono rimasti membri suggerisce un insolito grado di complicità. Ancor più importante, sfida la nozione che i movimenti millenaristi non siano in grado di sopravvivere le disconferme empiriche.

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http://www.comp.lancs.ac.uk/sociology/p ... -Devil.pdf
Interessante articolo. Ho inserito questa citazione qui: http://www.infotdgeova.it/dicono.php" onclick="window.open(this.href);return false;

Ho notato che il link che hai segnalato non rimanda all'articolo originale. Il link diretto è questo:
http://www.lancaster.ac.uk/fass/sociolo ... -devil.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da Cogitabonda »

Achille Lorenzi ha scritto:Ho notato che il link che hai segnalato non rimanda all'articolo originale. Il link diretto è questo:
http://www.lancaster.ac.uk/fass/sociolo ... -devil.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Hai ragione! E' strano però, visto che ho copia-incollato dalle istruzioni in epigrafe all'articolo, per le citazioni in rispetto del copyright.

E' davvero interessante tutto quanto l'articolo. Esiste una letteratura sui testimoni di Geova di cui nulla è stato ancora tradotto in italiano.
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Osservazioni di un antropologo canadese

Messaggio da Cogitabonda »

In un articolo pubblicato in una rivista accademica canadese di antropologia, uno studioso racconta di aver iniziato uno studio biblico, frequentato una sala del Regno e consultato molte pubblicazioni della WTS per studiare i TdG da vicino. A un certo punto nell'articolo racconta un episodio dello studio, in cui leggendo il passo sulla grande moltitudine raccolta davanti al trono dell'Agnello la sua insegnante aveva ripetuto insistentemente che la grande moltitudine era sulla terra, e riguardo al versetto di Rivelazione 19:1, in cui è scritto chiaramente "cielo", aveva affermato "Dice cielo, ma intende terra". Ecco le osservazioni successive a questo episodio.

Avevo sentito dire che I Testimoni di Geova usano la loro traduzione della Bibbia, chiamata laTraduzione del Nuovo Mondo, perciò ero alla ricerca di differenze di testo. Ma non avevo pensato di guardare più in profondità ed ero quindi impreparato alla nostra divergenza di percezione. La sua era così alterata che poteva letteralmente guardare la parola “cielo” e vedere la parola “terra” – così come per lei ero io quello che non riusciva a vedere. In breve, ciascuno di noi stava guardando un mondo diverso, ed io sapevo che non avrei mai compreso lei o nessuno dei suoi fino a quando non avessi trovato un modo per vedere qualcosa di ciò che essi vedevano. Non ero nemmeno sicuro che fosse possibile. Diventava sempre più ovvio, comunque, che il punto di partenza non era la Bibbia ma la loro letteratura. Che era quella da cui essi di solito prendevano le citazioni, e quella che distribuivano agli altri.

(...) La parte che ho omesso cita varie pubblicazioni della WTS consultate dall'autore.

Nonostante le apparenze e persino le loro stesse affermazioni, la Bibbia in pratica non sembra essere la loro massima autorità. Come può questa radicale scissione conciliarsi con la pretesa che i Testimoni di Geova siano Cristiani?
Il pericolo di tale conciliazione è osservato da Ricoeur. Nel momento in cui è scritto, un messaggio diviene un testo, congelato nella forma e indipendente dal suo autore (Ricoeur, P. 1981 "The model of the text: meaningful action considered as text." In Hermeneutics and the Human Sciences. J. Thompson, ed. and trans., pp. 197-221. Cambridge: Cambridge University Press). Nella misura in cui un messaggio è costituito dall’organizzazione di parole, questo congelamento non supporterebbe la tesi che i Testimoni di Geova usino un libro diverso. Ciò che Ricoeur obbietta, però, e ciò che drammaticamente si era manifestato nel caso della “moltitudine” di cui sopra, è che il testo è messaggio solo quando risuona come voce nella mente di un lettore, e che un testo senza voce è del tutto privo d’effetto. Posto che la voce sorge dall’incontro fra testo e mente, e che le menti differiscono, ne segue che da un singolo testo può sorgere una varietà di voci. Un testo vive e respira solo a livello di voce; da qui l’unicità di un testo che dia origine a interpretazioni diverse è illusoria. E se è illusoria l’identità del libro usato sia dai Cristiani tradizionali che da quelli dissidenti, allora porli sotto la stessa definizione di “Cristianità” è fuorviante rispetto allo scopo presente: essere correlati storicamente non significa appartenere allo stesso tipo, e la subordinazione della Bibbia alla Torre di Guardia suggerisce ancora di più che non lo sono. Ma allora come dobbiamo prendere l’affermazione dei Testimoni di Geova di essere Cristiani …
"Non ci può essere dubbio su chi praticava la vera religione nel primo secolo. Erano i seguaci di Gesù Cristo.
Questi appartenevano tutti all’organizzazione Cristiana. E oggi? Qual è l’insegnamento centrale della vera organizzazione di Gesù Cristo? (Live Forever. Watch Tower Bible and Tract Society of New York, Inc., Brooklyn. 1989, pg. 184)
"
… e di seguire la Bibbia?
"E’ di vitale importanza per I Testimoni di Geova che il loro credo è basato sulla Bibbia e non su mere speculazioni umane o credenze religiose. (Jehovah's Witnesses in the Twentieth Century, Watch Tower Bible and Tract Society of Canada, Halton Hills, pg. 3) "
Di nuovo, poiché le due posizioni – Cristiana e Testimone di Geova – implicano voci diverse, termini come “Bibbia” e “Cristiano” non hanno per entrambe lo stesso significato. Solo le parole sono le stesse.
Da lì in poi, il mio studio è proseguito secondo questa ipotesi di lavoro: I Testimoni di Geova non leggono la Bibbia più di quanto i Cristiani leggano il Corano. Essi leggono il loro testo sacro, uno che si dà il caso somigli molto alla Bibbia Cristiana. Questo è cruciale, e significa che ogni accusa ai Testimoni di Geova di usare o citare la Bibbia in modo sbagliato è fondamentalmente errata. Quel presupposto, forse più di qualsiasi altra cosa, mi ha aiutato a vedere i Testimoni di Geova coi loro stessi occhi.

(Totem: The University of Western Ontario Journal of Anthropology. Volume 2 | Issue 1 Article 4, 6-20-2011, Different Worlds: Looking at Jehovah's Witnesses, Tim Bisha)
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Messaggio da Achille »

Cogitabonda ha scritto:In un articolo pubblicato in una rivista accademica canadese di antropologia, uno studioso racconta di aver iniziato uno studio biblico, frequentato una sala del Regno e consultato molte pubblicazioni della WTS per studiare i TdG da vicino. A un certo punto nell'articolo racconta un episodio dello studio, in cui leggendo il passo sulla grande moltitudine raccolta davanti al trono dell'Agnello la sua insegnante aveva ripetuto insistentemente che la grande moltitudine era sulla terra, e riguardo al versetto di Rivelazione 19:1, in cui è scritto chiaramente "cielo", aveva affermato "Dice cielo, ma intende terra". Ecco le osservazioni successive a questo episodio....
Molto interessante. Aggiungerò anche questa citazione alla pagina del sito Infotdgeova.
Questo l'articolo in inglese: http://ir.lib.uwo.ca/cgi/viewcontent.cg ... text=totem" onclick="window.open(this.href);return false;
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L’opinione di un credente nella Sola Scriptura

Messaggio da Cogitabonda »

Neil Shenvi appartiene alla Chiesa Battista Trinitaria, scrive di religione, ma la sua professione è quella di scienziato, lavora alla Duke University. In questo articolo mostra l’incongruenza della pretesa dei Testimoni di Geova di riconoscere la Bibbia come autorità suprema, suggerendo come impostare la dimostrazione che la massima autorità per i TdG non è la Bibbia, bensì la Torre di Guardia.

Tre punti di accordo e una domanda

1. La Bibbia è la parola di Dio (...)
2. Dovremmo aver più fiducia nella Bibbia che di qualsiasi istituzione umana (...)
3. Se un’istituzione contraddice la Bibbia, dovremmo seguire la Bibbia (...)

Questi tre punti essenzialmente riaffermano la tradizionale dottrina Protestante della Sola Scriptura, la quale sostiene che la Bibbia e la sola Bibbia sia la fonte suprema di ogni autorità religiosa. Ma la ragione per cui è necessario dedicare un po’ di tempo a questi tre punti, sui quali i TdG sono pronti ad assentire, è che il prossimo punto probabilmente li metterà in notevole difficoltà. Dopo aver stabilito la dottrina della Sola Scriptura, ponete loro la domanda cruciale:

Domanda: Se la Torre di Guardia insegna qualcosa che è contrario all’insegnamento della Bibbia, seguireste la Torre di Guardia o la Bibbia?

Quando posi questa domanda suscitai davvero una grande perplessità nei TdG. Nonostante avessero ripetutamente abbracciato le mie asserzioni che la Bibbia dovrebbe rappresentare la massima autorità, al di sopra degli insegnamenti della mia chiesa locale o della mia particolare appartenenza, non avevano considerato quali implicazioni questa idea avesse per loro come Testimoni di Geova. Quando feci questa domanda risposero “Ma la Torre di Guardia insegna quello che è nella Bibbia”. “Sì” dissi io “ma se la Torre di Guardia insegnasse qualcosa che contraddicesse l’insegnamento della Bibbia?” Dopo un momento di silenzio ripeterono “Ma la Torre di Guardia insegna la Bibbia”. L’idea che la dottrina della Sola Scriptura fosse applicabile alla Torre di Guardia sembrava essere totalmente nuova per loro. Credo davvero che questa idea sia l’elemento più cruciale nell’interazione con i TdG. Ai TdG è stato insegnato che, come l’antico Israele, la Torre di Guardia è l’organizzazione di Dio sulla terra. Suggerire che qualche altro gruppo possa comprendere la Bibbia meglio della Torre di Guardia sarebbe come suggerire che fossero gli Amaleciti, invece degli Israeliti, il popolo eletto di Dio. E’ un punto su cui soffermarsi per un po’ e le sue implicazioni probabilmente sono del tutto nuove per un Testimone di Geova.

Usate voi stessi come esempio e fate osservare che state semplicemente chiedendo se lo stesso criterio di autorità biblica si applica a loro come a voi. Vi stanno chiedendo di credere alla Bibbia o alla Torre di Guardia? Se la Bibbia contraddice la Torre di Guardia, allora a quale dovreste credere?

Il nostro scopo nella discussione di cui sopra è quello d’incoraggiare i TdG a riaffermare la massima autorità della Scrittura. Però nel fare quest’affermazione devono confrontarsi con la possibilità che anche la Torre di Guardia sia soggetta alla stessa autorità biblica a cui ciascun Cristiano e ciascuna chiesa sono soggetti. Il prossimo passo è focalizzarsi in particolare su una o due dottrine insegnate dalla Torre di Guardia che non hanno assolutamente nessuna base biblica. Spingere su questi argomenti dopo aver affermato l’autorità della Bibbia obbligherà i TdG ad esaminare la Bibbia stessa separatamente dalla letteratura della Torre di Guardia, una pratica che viene di fatto scoraggiata dalla Torre di Guardia.

A questo punto le scelte sono molte. Ricordate che il punto principale non è una particolare dottrina ma l’autorità della Torre di Guardia e la sua infallibilità in materie di dottrina. Per questa ragione credo che non sia essenziale consentrarsi su questioni come la deità di Cristo o la natura della trinità. Pur essendo tali questioni estremamente importanti teologicamente, possono in pratica richiedere un gran numero di brani della Bibbia e di ragionamenti sostenuti. Invece raccomanderei di focalizzarsi su questioni che – se da un lato sono meno significative in sé – sono aree di ovvio errore nell’insegnamento della Torre di Guardia. (...) Per ora lasciate che mi focalizzi su quella che mi sembra la questione più chiara: la credenza dei Testimoni di Geova che ci sia un gruppo di 144.000 TdG unti che regneranno con Gesù in cielo. Questo tema è quello con cui inizierei, per dimostrare ai TdG che la teologia della Torre di Guardia è completamente contraria all’insegnamento biblico.

(...)Permettetemi d’iniziare dimostrando quanto sia tenue il supporto biblico ai 144.000. I 144.000 sono menzionati in soli due punti della Bibbia: Riv. 7 e Riv. 14. Qui sono i passi nel loro contesto:

“Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: «Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro Dio». E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d'Israele: della tribù di Giuda dodicimila segnati; della tribù di Ruben dodicimila; della tribù di Gad dodicimila; della tribù di Aser dodicimila; della tribù di Neftali dodicimila; della tribù di Manasse dodicimila; della tribù di Simeone dodicimila; della tribù di Levi dodicimila; della tribù di Issacar dodicimila; della tribù di Zabulon dodicimila; della tribù di Giuseppe dodicimila; della tribù di Beniamino dodicimila segnati. Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano.” (Riv. 7:2-9)

“Poi guardai e vidi l'Agnello che stava in piedi sul monte Sion e con lui erano centoquarantaquattromila persone che avevano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulla fronte. Udii una voce dal cielo simile a un fragore di grandi acque e al rumore di un forte tuono; e la voce che udii era come il suono prodotto da arpisti che suonano le loro arpe. Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono, davanti alle quattro creature viventi e agli anziani. Nessuno poteva imparare il cantico se non i centoquarantaquattromila, che sono stati riscattati dalla terra. Essi sono quelli che non si sono contaminati con donne, poiché sono vergini. Essi sono quelli che seguono l'Agnello dovunque vada. Essi sono stati riscattati tra gli uomini per esser primizie a Dio e all'Agnello. Nella bocca loro non è stata trovata menzogna: sono irreprensibili.” (Rev. 14:1-5)

Inizierei col chiedere ai Testimoni di Geova se 144.000 in questo passo è un numero letterale di persone o se è qualche sorta di numero che simboleggi la completezza. Diranno che il numero è assolutamente letterale: si riferisce ai 144.000 credenti unti che regneranno con Gesù in cielo. Poi proseguendo con il testo di Rivelazione porrei diverse altre domande:
1. I 144.000 sono tutti maschi? (Riv. 14:4)
2. Sono letteralmente tutti vergini che non hanno mai fatto sesso con donne? (Riv. 14:4)
3. Sono tutti letteralmente Ebrei? (Riv. 7:4)
4. Provengono letteralmente in 12.000 da ciascuna delle dodici tribù? (Riv. 7:5-8)

Dovrebbero rispondere che tutti questi dettagli sono simbolici, in accordo con l’insegnamento della Torre di Guardia. La domanda successiva allora è: “Come facciamo a sapere quali dettagli in questi passi sono simbolici e quali sono letterali?” La teologia dei Testimoni di Geova detta che il numero di 144.000 è letterale e tutti gli altri dettagli sono simbolici, ma non spiega come facciamo a sapere che 144.000 è un numero letterale e tutti gli altri dettagli sono simbolici. Essenzialmente i TdG devono appellarsi all’infallibilità della Torre di Guardia, non al testo stesso. Credo che per questo testo siano possibili o un’interpretazione letterale oppure una simbolica, anche se io propenderei fortemente per quella simbolica. Ma quello che è quasi impossibile difendere è che si possa scegliere un singolo dettaglio come letterale mentre tutto il resto viene trattato come simbolico. Chiedete ai TdG come fanno a sapere quali dettagli sono simbolici e quali sono letterali. Possono dirlo basandosi sulla Bibbia? O hanno appreso questo dato dalla Torre di Guardia?


(da NEIL SHENVI, Sharing the Gospel with Jehovah's Witnesses, http://www.shenvi.org/Essays/GospelForJWs.htm)
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Cogitabonda
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L'opinione di un giurista

Messaggio da Cogitabonda »

Nonostante l’insistenza della società perché i Testimoni di Geova seguano i suoi dettami, pena la disassociazione, essa non si dichiara infallibile. Perciò i membri sono alla mercè della società in termini di cambiamenti dottrinali. I membri devono credere nell’oracolo, non importa quanto possa avere torto – e per davvero Frederick Franz è ritenuto dai membri del Corpo Direttivo “il nostro oracolo negli ultimi 67 anni” (Watters, 1981, 3). Lo stesso Franz ha ammesso, durante un interrogatorio nella causa Walsh, che di tanto in tanto “ci fu bisogno di rivedere le nostre credenze riguardo al modo in cui le profezie si sarebbero realizzate” (Trascrizione 105):

D. Dunque ciò che oggi la Società pubblica come verità potrebbe essere riconosciuto sbagliato fra qualche anno.
R. Dobbiamo aspettare e vedere.
D. E nel frattempo i Testimoni di Geova seguono un errore?
R. Seguono una malintesa interpretazione delle Scritture.
D. Errore?
R. Beh, errore. (Trascrizione 114)

L’importanza della cronologia biblica per I Testimoni di Geova fu enfatizzata da Franz nel seguito dell’interrogatorio. Alla domanda sulla data della creazione di Adamo, che era stata “modificata tre volte”, Franz Rispose:

R. La data è stata corretta.
D. Ma una volta pubblicata dalla Società tutti i Testimoni di Geova erano tenuti ad accettarla come scritturalmente vera?
R. Sì.
D. E col rischio della disassociazione se sollevassero dubbi sulla data?
R. Se a motivo di questo causassero disordine, perché le Scritture dicono che se qualcuno è un disturbatore dentro la congregazione egli ostacola la crescita della congregazione e delle sue attività, e dovrebbe essere disassociato.
D. Anche se per caso, quando la Società pubblicava una data sbagliata, avesse sostenuto la data che ora la Società ha adottato?
R. Uno che abbia una differenza di vedute come quella deve attendere che Geova Dio provveda, se ha ragione, e nel frattempo deve attenersi a ciò che viene pubblicato.
D. Ma se nell’attesa capisce di avere ragione cosa deve fare?
R. Riceve benedizioni per la sua sottomissione e per avere atteso Geova e non aver seguito il proprio intendimento.
D. Anche a questo specifico riguardo, cioè la data dell’arrivo dell’umanità sulla terra, due errori sono stati pubblicati come Scritture autorevoli?
R. Sì, poiché le date dell’autorevole cronologia della creazione dell’uomo rimangono assolutamente vere. (Trascrizione 119)

Il punto di vista di Franz fu sostenuto il giorno seguente dal legale della società, H.G. Covington, che aggiunse “Dovete capire che noi dobbiamo mantenerci uniti, non possiamo avere divisione, con molta gente che fa a modo suo; da un esercito ci si aspetta che marci al passo”.

D. Se un membro dei Testimoni di Geova fosse convinto che la profezia è sbagliata e lo dicesse sarebbe disassociato?
R. Sì, se lo dicesse e insistesse nel creare disordine, perché se l’intera organizzazione crede una cosa, anche se erronea, e qualcun altro inizia per conto suo a mettere di mezzo le sue idee, allora ci sono divisione e disordine, non ci può essere armonia, non ci può essere marcia ... Il nostro proposito è avere unità.
D. A tutti i costi?
R. Unità a tutti i costi ...
D. Anche l’unità basata sull’accettazione forzata di una profezia falsa?
R. Ammettiamo che è vero. (Trascrizione 346-7)

Questa testimonianza, resa sotto giuramento in un tribunale dal consulente legale della Watch Tower Bible and Tract Society è probabilmente il più classico esempio di bipensiero sinceramente espresso che si possa trovare.
Il bipensiero, come lo concepì Orwell in 1984, è un “ampio sistema d’inganno mentale”:

Il bipensiero implica la capacità di accogliere simultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe. L'intellettuale di Partito sa in che modo vanno trattati i suoi ricordi. Sa quindi di essere impegnato in una manipolazione della realtà, e tuttavia la pratica del bipensiero fa sì che egli creda che la realtà non venga violata. Un simile procedimento deve essere conscio, altrimenti non po-trebbe essere applicato con sufficiente precisione, ma al tempo stesso ha da essere inconscio, altrimenti produrrebbe una sensazione di falso e quindi un senso di colpa. Il bipensiero è l'anima del Socing, perché l'azione fondamentale del Partito consiste nel fare uso di una forma consa-pevole di inganno, conservando al tempo stesso quella fermezza di intenti che si accompagna alla più totale sincerità. Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall'oblio per tutto il tempo che serva, negare l'esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile.
(GEORGE ORWELL.
1984. 1949. Traduzione di Stefano Manferlotti, 2000)

(H. BOTTING, G. BOTTING. The Orwellian World of Jehovah’s Witnesses. University of Toronto Press, 1984, Pg. 66-68)
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Questo modo di ottenere obbedienza assoluta mi ricorda molto il "Perinde ac cadaver" di gesuitica memoria, sic . ma quello era un "corpo" militar-teocratico ed erano altri tempi.
Gabriella
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Messaggio da Cogitabonda »

Se i testimoni di Geova vogliono sostenere che Gary Botting, avvocato e giurista, è inattendibile e pieno di risentimento in quanto apostata (battezzato a 12 anni, dissociato a 20) avranno difficoltà a far credere che si tratti di una voce che manca di obiettività. Infatti ha pubblicato anche un altro libro, Fundamental Freedoms and Jehovah’s Witnesses in cui descrive le battaglie legali condotte dai testimini di Geova in Canada per ottenere libertà di espressione, e il modo in cui proprio quei processi hanno spinto il potere legislativo canadese a formulare quelle leggi che si sono poi tradotte nella "Carta dei diritti e delle libertà".
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Messaggio da Achille »

Achille Lorenzi ha scritto:Molto interessante. Aggiungerò anche questa citazione alla pagina del sito Infotdgeova.
Fatto: http://www.infotdgeova.it/dicono.php" onclick="window.open(this.href);return false;

Ho trovato anche le pagine originali del libro di Gary Botting: http://books.google.it/books?id=MRj4hmq ... &q&f=false" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da Valentino »

"Si tratta di una setta escatologica, millenarista, contestatrice, volontarista, radicale e militante che si colloca all'interno della tradizione del millenarismo cristiano con un'originalità tutta sua. Sorta da un gruppo di discepoli raccolti attorno al profeta moderno Russell, è diventata, dopo le peripezie di una crisi di successione, un'organizzazione amministrativo-burocratica come altre, concepita come un'impresa industriale per raggiungere il suo scopo principale che è la sua diffusione a livello mondiale. Questa evoluzione ha reso la sua religiosità sempre meno emotiva e sempre più razionale. Accentuando il controllo sul piano religioso e su quello privato e abolendo la barriera che può separarli, essa di presenta come un'istituzione totalitaria che esercita un forte controllo sull'adepto e richiede da lui la massima ortodossia". (Bernard Blandre, STORICO)

https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=27&t=18042" onclick="window.open(this.href);return false;
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman

Gesù era ebreo, non un cristiano.
Gli ebrei non hanno mai rigettato Gesù l'ebreo.
I cristiani nel loro insieme e in fondo, non hanno accettato Gesù l'ebreo e non lo hanno seguito.
S. S. Wise

I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers

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Messaggio da Achille »

Valentino ha scritto:"Si tratta di una setta escatologica, millenarista, contestatrice, volontarista, radicale e militante che si colloca all'interno della tradizione del millenarismo cristiano con un'originalità tutta sua. Sorta da un gruppo di discepoli raccolti attorno al profeta moderno Russell, è diventata, dopo le peripezie di una crisi di successione, un'organizzazione amministrativo-burocratica come altre, concepita come un'impresa industriale per raggiungere il suo scopo principale che è la sua diffusione a livello mondiale. Questa evoluzione ha reso la sua religiosità sempre meno emotiva e sempre più razionale. Accentuando il controllo sul piano religioso e su quello privato e abolendo la barriera che può separarli, essa di presenta come un'istituzione totalitaria che esercita un forte controllo sull'adepto e richiede da lui la massima ortodossia". (Bernard Blandre, STORICO)

https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=27&t=18042" onclick="window.open(this.href);return false;
A che pagina si trova questa citazione?
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Messaggio da Giovanni da Fasano »

Achille Lorenzi ha scritto:
A che pagina si trova questa citazione?
Il mio libro mi da queste pag. 125, 126
MEGLIO ATEI CHE TESTIMONI DI GEOVA......Giovanni Carparelli
http://www.facebook.com/giovanni.carpar ... ef=tn_tnmn" onclick="window.open(this.href);return false;
Presentazione viewtopic.php?f=7&t=207" onclick="window.open(this.href);return false;
http://freeforumzone.leonardo.it/discus ... dd=8555658" onclick="window.open(this.href);return false;
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Giovanni da Fasano ha scritto:Il mio libro mi da queste pag. 125, 126
Mi dai anche altri riferimenti bibliografici? Titolo completo, casa editrice, anno di pubblicazione.
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Messaggio da vitale »

Giovanni da Fasano ha scritto:
Achille Lorenzi ha scritto:
A che pagina si trova questa citazione?
Il mio libro mi da queste pag. 125, 126
Ho controllato, la citazione si trova dalle ultime tre righe di pag. 127 e prime 11 righe pag. 128.
Quella che ho è la prima edizione.

Bernard Blandre
La storia dei testimoni di Geova
edizioni paoline
imprimatur, Frascati 10 marzo 1989

Titolo originale dell'opera:
Les Tèmoins de Jehovah. Un sieclè d'historie
© Desclée de Brouwer, Paris

Traduzione dal francese di Bruno Pistocchi
Edizione italiana a cura di Robert Walsh
consigliere nazionale del Gruppo di ricerca
e informazione sulle sette (Gris)
La famiglia, i figli, la religione, la politica, non hanno più spina dorsale
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Messaggio da Giovanni da Fasano »

Achille Lorenzi ha scritto:
Giovanni da Fasano ha scritto:Il mio libro mi da queste pag. 125, 126
Mi dai anche altri riferimenti bibliografici? Titolo completo, casa editrice, anno di pubblicazione.
BERNARD BLANDE La storia dei TESTIMONI DI GEOVA pag.143 casa editrice SAN PAOLO io ho l'edizione (la seconda)1995, ma la prima deve essere del 1989
MEGLIO ATEI CHE TESTIMONI DI GEOVA......Giovanni Carparelli
http://www.facebook.com/giovanni.carpar ... ef=tn_tnmn" onclick="window.open(this.href);return false;
Presentazione viewtopic.php?f=7&t=207" onclick="window.open(this.href);return false;
http://freeforumzone.leonardo.it/discus ... dd=8555658" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da Achille »

vitale ha scritto:Ho controllato, la citazione si trova dalle ultime tre righe di pag. 127 e prime 11 righe pag. 128.
Quella che ho è la prima edizione.

Bernard Blandre
La storia dei testimoni di Geova
edizioni paoline
imprimatur, Frascati 10 marzo 1989
Grazie. Aggiunto qui: http://www.infotdgeova.it/dicono.php" onclick="window.open(this.href);return false; (in fondo).
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Messaggio da geovologo »

Cogitabonda ha scritto:Se i testimoni di Geova vogliono sostenere che Gary Botting, avvocato e giurista, è inattendibile e pieno di risentimento in quanto apostata (battezzato a 12 anni, dissociato a 20) avranno difficoltà a far credere che si tratti di una voce che manca di obiettività. Infatti ha pubblicato anche un altro libro, Fundamental Freedoms and Jehovah’s Witnesses in cui descrive le battaglie legali condotte dai testimini di Geova in Canada per ottenere libertà di espressione, e il modo in cui proprio quei processi hanno spinto il potere legislativo canadese a formulare quelle leggi che si sono poi tradotte nella "Carta dei diritti e delle libertà".
Nella quarta di copertina del libro dei Botting si afferna che Heather è antropologa e Gary è docente d'inglese; forse si tratta di un omonimo?
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Messaggio da Achille »

geovologo ha scritto:Nella quarta di copertina del libro dei Botting si afferna che Heather è antropologa e Gary è docente d'inglese; forse si tratta di un omonimo?
Wikipedia dice che si tratta dello stesso Gary Botting:
http://en.wikipedia.org/wiki/Gary_Botting" onclick="window.open(this.href);return false;

Il testo originale di Fundamental Freedoms and Jehovah’s Witnesses: http://www.garybotting.ca/media/online- ... /front.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Messaggio da Cogitabonda »

Sì, è sempre lo stesso Gary Botting, prima di dedicarsi alla giurisprudenza insegnava inglese.
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Valentino
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Messaggio da Valentino »

"The proselytizing orientation of the JWs makes them vulnerable to decline when conditions become unfavourable. The rewards of membership are found in possessing and proclaiming the truth, rather than in access to rituals, emotionally uplifting worship, or a range of social opportunities. Meetings resemble training seminars more than conventional religious services. The difficulty is that if recruitment appears to be the raison d'etre of activity, and then for extended periods not merely the individual publisher but the entire congregation experience no success, the consequential loss of morale could be substantial. If members stay firm in their faith and enjoy the solidarity that comes from mutual striving (however fruitless), the position is sustainable. If they are more like members of a pyramid scheme that must continue to grow in order to survive, however, the prospects may be bleak.

What happens after the onset of decline - whether there is a complete collapse or instead a cyclical variation around an equilibrium point - depends on the characteristics of those who become disaffected. If their time as active Witnesses has inoculated them against further spells in the organization - if, in other words, they do not return to the pool of potential recruits once they become inactive - then a major fall in numbers may result. If they return simply to occupy the same niche as before, however, and can be brought back into active service, then the prospects for the JWs are better; numbers will oscillate around the sustainable maximum". FONTE: "The Centrality of Religion in Social Life: Essays in Honour of James A. Beckford"---pag.123___AUTORE: DAVID VOAS SOCIOLOGO.

http://books.google.it/books?id=xU_RzKT ... es&f=false" onclick="window.open(this.href);return false;
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Gesù era ebreo, non un cristiano.
Gli ebrei non hanno mai rigettato Gesù l'ebreo.
I cristiani nel loro insieme e in fondo, non hanno accettato Gesù l'ebreo e non lo hanno seguito.
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Messaggio da Cogitabonda »

Valentino, ti ricordo che questo forum è in italiano. Fornire link ad articoli e websites in altre lingue va bene, ma se vuoi postare citazioni prese da pubblicazioni in inglese devi prima tradurle in italiano, come facciamo tutti.
Cogitabonda/mod

La traduzione del brano riportato da Valentino si trova all'interno del post qui sotto.
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La tromba suona la ritirata, D. Voas e J. Beckford, sociologi

Messaggio da Cogitabonda »

La crescita globale dei proclamatori è caduta dal 7% all’anno dei primi anni ’80 all’1,3% del 2005; di conseguenza, la crescita ora sta solo tenendo il passo con quella della popolazione mondiale. I principali paesi sviluppati del Nord America, Europa occidentale, Australia e l’estremo oriente mostrano tendenze notevolmente simili, con tempi di crescita e di stagnazione che sono quasi gli stessi ovunque. I numeri assoluti dei Testimoni attivi di recente è sceso non solo nell’Europa occidentale, ma anche in Canada, Australia e Giappone. Negli Stati Uniti i numeri sono cambiati poco dal 1998; gli eventi dell’11 settembre 2001 hanno prodotto un rinnovamento di energia quando l’apocalisse di nuovo sembrava avvicinarsi, ma sembra che l’effetto abbia avuto vita breve. La crescita negli Stati Uniti è balzata da zero al 2,9% nell’anno fra il settembre 2001 e l’agosto del 2002, ma si è dimezzata nei 12 mesi successivi; lo stesso schema si osserva in altri paesi.
Ancora più sorprendente è che i paesi dell’America Latina, che tanto hanno contribuito alla crescita globale del movimento negli ultimi decenni mostra chiari segni si seguire la stessa traiettoria a S, con una crescita che adesso si sta appiattendo. Similmente la crescita nell’Europa orientale post-comunista sembra che stia arrivando alla fine. La proporzione di Testimoni fra la popolazione è in declino in paesi come Argentina, Cuba e Polonia. Solo nei paesi africani mostra ancora una crescita forte e costante, anche se nemmeno qui mancano le eccezioni: il più sviluppato tra questi (Sud Africa) ora non mostra nessuna crescita nel numero di TdG rispetto alla popolazione.
Il fatto che nei confronti incrociati tra varie nazioni le serie temporali siano così vicine è sorprendente: possibile prova di globalizzazione, o una dimostrazione degli effetti di una conduzione e una definizione degli obiettivi centralizzate, o del fatto che le sette abbiano un ciclo vitale simil-biologico.

Cambiamenti di efficacia e impegno
La crescita in caduta non è il risultato di una minore attività dei singoli Testimoni; nel mezzo secolo passato il numero di ore spese sul campo da ciascun proclamatore è fluttuato moderatamente. Il cambiamento che colpisce è il declino di produttività del lavoro di reclutamento. La produttività può essere misurata dal numero di ore necessarie per produrre uno studio biblico (il primo passo verso la conversione) o un battesimo (impartito solo ad adulti che si impegnano ad associarsi attivamente).
Guardando solo il periodo seguito alla delusione post-1975 e la successiva ripresa, si scopre che il numero di battezzati ogni 10.000 ore di servizio è calato negli USA da 3,6 nel 1982 a 1,5. In Gran Bretagna la storia è quasi identica, con una caduta da 3,5 battesimi ogni 10.000 ore del 1983 a 1,4. La situazione è simile quasi ovunque nel mondo tranne l’Africa sub-Sahariana. In Messico per esempio, secondo solo agli Stati Uniti per popolazione di TdG, il numero di battesimi per 10.000 ore è fluttuato con una tendenza calante: il tasso è sceso da circa 5 a meno di 2 negli ultimi 20 anni.
Mentre i battesimi per 10.000 ore di servizio sono una buona misura di produttività, non fornisce un mezzo per distinguere fra due principali fonti di nuovi membri: figli dei proclamatori e convertiti. Idealmente dovremmo avere prove per stabilire se la stagnazione attuale sia attribuibile a un calo di successo in una delle due o entrambe. Anche se il mantenimento dei figli è sceso drammaticamente, questo fatto da solo non giustifica la sostanziale riduzione del tasso di battesimi; la produttività del servizio deve essere scesa.
(…)
Se i proclamatori sono scoraggiati dall’insuccesso nel raccogliere adepti e sono più tentati a diventare inattivi, se non vedono premiati i loro sforzi e quelli degli altri proclamatori, allora esiste un meccanismo che produce una reazione eccessiva e un crollo dei numeri totali. Si può raggiungere un punto in cui il calo dei risultati del servizio diventa ovvio e doloroso (per esempio con gli sforzi di una vita intera che non producono nessuna conversione). Le persone cominciano ad abbandonare il servizio attivo. L’intensità dell’evangelizzazione è ancora tale, comunque, da produrre occasionalmente qualche conversione; l’investimento rimane alto. L’attrito continua ad alti livelli; l’arruolamento non è più abbastanza alto da compensarlo. I numeri continueranno a scendere.
L’orientamento proseliti stico dei TdG li rendi vulnerabili al declino quando le condizioni divengono sfavorevoli. Le ricompense per l’esserne membri consistono nel possedere e proclamare la verità, piuttosto che nell’accesso a rituali, atti di devozione che danno una carica emotiva, o una gamma di opportunità sociali. Le adunanze somigliano più a seminari di addestramento che a funzioni religiose tradizionali. La difficoltà è che se il proselitismo sembra essere la raison d'être dell’attività, e poi per lunghi periodi non solo i singoli proclamatori ma l’intera congregazione non vive l’esperienza di nessun successo , la conseguente demoralizzazione potrebbe essere notevole. Se i membri sono fermi nella loro fede e godono della solidarietà che deriva d auno sforzo comune (anche se infruttuoso), la posizione è sostenibile. Però se somigliano più ai membri di uno schema piramidale, che deve crescere per sopravvivere, le prospettive possono essere cupe.
Cosa avviene dopo che s’instaura il declino – se ci sia un crollo completo o invece una variazione ciclica attorno ad un punto di equilibrio – dipende dalle caratteristiche di quelli che si disaffezionano. Se il tempo vissuto da Testimoni attivi li ha vaccinati contro ulteriori periodi da dedicare all’organizzazione – se, in altre parole, dopo essere diventati inattivi non tornano nel bacino di potenziali nuove reclute – allora può risultarne un’imponente caduta nei numeri. Se tornano semplicemente ad occupare la stessa nicchia di prima, invece, e se possono essere riportati al servizio attivo, allora le prospettive per i TdG sono migliori; i numeri oscilleranno attorno a un massimo sostenibile.

La risposta di Beckford
Quando ho proposto per la prima volta questo argomento, nel 2002, Jim Beckford ha offerto una risposta critica appropriata:

1) Io metto in dubbio il tuo presupposto che i proclamatori siano scoraggiati dall’insuccesso nel fare proseliti. Ho sempre sostenuto che lo scopo principale del servizio non è il proselitismo bensì la conferma di un’identità e dell’impegno verso la WTS. In effetti mi spingerei oltre e sosterrei che la scarsa risposta che i TdG ricevono nel porta a porta conferma la loro visione che il mondo sia corrotto e avviato al disastro. Questo significa che l’espressione ‘risultati in calo nel servizio’ non si può facilmente conciliare con la visione che i TdG hanno del mondo, profetica, eroica e sacrificale. Perciò metto in dubbio la tua tesi che il proselitismo renda i TdG vulnerabili al declino in tempi duri.
2) Un punto strettamente correlato è la tua tesi che ‘il proselitismo sembra essere la raison d'être dell’attività’. Di nuovo metto in dubbio che sia vero. L’attività principale è proclamare la buona novella. Le conversioni le vedo come un utile premio. Un punto che vi si collega è che i TdG sono alquanto selettivi nei loro sforzi. Hanno in mente i loro pregiudizi e stereotipi . Ancora una volta questo mette dei limiti al proselitismo. Cfr. Munters (1971).
3) Non ho cifre valide per sostenere quello che credo, ma di certo avveniva che le visite a sorpresa producessero magri risultati, che in qualche misura venivano compensati dal proselitismo attraverso il giro dei parenti, colleghi, vicini di casa ecc. Ciò che mi piacerebbe davvero scoprire è la proporzione degli studi biblici che vengono condotti con persone che già conoscono personalmente i TdG.
4) Se i TdG si demoralizzano, non è per la scarsa risposta al porta-a-porta. E’ più probabile che sia a causa di scandali interni, ostruzionismo delle istituzioni, per esempio in Francia, e gli sforzi emergenti dei gruppi di apostati. (Comunicazione personale, 2 dicembre 2002).

In un messaggio successivo Beckford ha commentato ulteriormente:

Tu sostieni che ‘la disponibilità al sacrificio può svanire’ se diventa chiaro che l’organizzazione perde terreno. Ma i TdG certamente useranno tale prova per dimostrare che la ‘fine dei tempi’ è vicina e che Satana si manifesterà attraverso attacchi all’organizzazione di Geova.Perciò l’effetto sul morale può essere sorprendente. (12 dicembre 2002)

DAVID VOAS, “The Trumpet Sounds Retreat: Learning from the Jehovah’s Witnesses” in The Centrality of Religion in Social Life: Essays in Honour of James A. Beckford a cura di Eileen Barker, Ashgate Publishing Ltd, 2010. Pagg. 119-124
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Messaggio da Achille »

Le loro false "profezie" sono note. Ecco cosa scrive una giornalista a proposito dei continui rimandi nell'apertura di un aeroporto:

«...dopo piu’ di un anno di teatrini, si continua a dare i numeri nel vero senso della parola poiché in meno di un mese sono state comunicate piu’ di 7 date diverse ad annunciare l’apertura dello scalo crotonese, nel puro stile dei “testimoni di Geova” nell’annunciare date per la fine del mondo.»

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