Certo che è infelice. In effetti il mio scopo era di incunearmi fra te e l’amico Franco, caso mai per prevenire che prendesse una brutta piega. Quindi mi sono ritrovato a criticare, e scontentare, te e lui, ma senza troppa convinzione. Nondimeno se credi che abbia scritto a casaccio, forse ti sfugge qualcosa. La storia non è come te la immagini; la storia non è disquisizione sull’esistenza di Dio, o di Cristo-dio, che se mai perterrebbe alla filosofia; e non è nemmeno affermare questo è falso, e trarne le conseguenze; non hai dimostrato nulla se non spieghi il falso, e alle volte, come in questo caso, è assai piú complesso che affermare il vero. L’amico Wyclif sbaglia: quelle che lui chiama prove storiche dell’esistenza di Cristo, sono, al piú, indizi, oltretutto di valore diseguale. Quello di Suetonio vale poco, quello di Tacito potrebbe contenere un’interpolazione (e non parliamo del Testimonium Flavianum…), quello di Plinio è il piú serio, che ci testimonia, giusto quel che ha detto Ray, il relativo ritardo dell’affermarsi in Occidente, rispetto all’Oriente, della nascente religione cristiana.virtesto ha scritto:...certamente Coladarci, come tu scrivi è stato infelice nello scrivere circa Gesù ecc. ma noto che anche il tuo intervento è completamente infelice.
Ma Ray ha detto qualcosa di ben piú sostanzioso, e cioè che Paolo non è giustificabile se a monte non vi fosse Cristo. Questa per me è la vera prova storica, e so benissimo che potresti oppormi che qualche nottambulo in vena di celie ha negato anche Paolo. Be’, me ne faccio un baffo, perché come storico scelgo l’ipotesi piú economica, non quella ipercritica in stile Tdg, coi loro variopinti arzigogoli sullo stauros.
Quello che ti sfugge, che vi sfugge, è che la storia non è dimostrare l’esistenza di Pilato o la data del censimento di Quirino, ma spiegare la fine del mondo antico, ovvero spiegare il peso che vi ha avuto il Cristianesimo, come peso vi hanno avuto la crisi dell’economia schiavistica, o le invasioni dei barbari (piú propriamente qualificate, in ambito germanico, Migrazioni dei popoli). E in sintesi spiegare perché un paradigma religioso, in termini kuhniani, sopravviva da quasi 2.000 anni, pur con le sue crisi. Questo è storia, Virtesto.