Gli uomini preferirono però le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.Ciao Domingo, mica per polemizzare ma ti rendi conto che hai sfoderato una sfilza di "forse"? Ma quello che mi lascia un tantino basito e' che paragoni il fatto che non salvò Gesù dalla morte e quindi non era tenuto a salvare i figli di Saul. Gesù sappiamo bene che fu inviato proprio "per morire" come sacrificio espiatorio.
La parabola dei vignaiuoli omicidi (Matteo 21,33-44) mostra chiaramente che la croce fu una scelta obbligata, imposta non dall’amore di Dio verso la sofferenza ma dalla malvagità umana e dall’ostinato rifiuto della Parola di Dio, dell'annuncio dei Profeti e del Messaggio di Cristo.
La parabola del banchetto nuziale (Matteo 22,1-14) insegna poi come Dio non abbia inviato suo Figlio nel mondo per per immolarlo sulla croce ma per celebrare le nozze messianiche con il popolo d'Israele, per ristabilire un'alleanza eterna con tutta l'umanità e per inaugurare un regno glorioso su tutto il creato (Daniele 2,44; Daniele 7,27; Daniele 12,1-2).
Il rifiuto ostinato del Salvatore cambiò brutalmente il corso della storia, obbligando Gesù a seguire la via del Calvario. Sembra pertanto logico concludere che non è tanto Dio che avrebbe potuto salvare diversamente l’uomo, ma piuttosto l’uomo che avrebbe potuto salvarsi in modo differente, accettando Cristo, il suo Regno ed il suo Vangelo….. In pratica, Gesù Cristo si trovò di fronte ad una scelta forzata, imposta dalla perversa alleanza della malvagità umana (Giovanni 8,37) con i deliri di potere di Satana il Diavolo (Matteo 4,8-9).
La croce avrebbe potuto essere evitata solo rinunciando definitivamente all'annuncio del Vangelo o, peggio, stringendo un'alleanza infame con il Principe delle Tenebre. La prima soluzione avrebbe congelato tutte le prospettive di salvezza dell'umanità, mentre la seconda soluzione avrebbe prodotto un messianesimo potente, glorioso e sanguinario. L'obbedienza di Cristo al Padre si manifestò quindi, non tanto nel piacere perverso e masochista di accettare la sofferenza e la morte fini a se stesse, ma piuttosto nel lucido proposito di abbracciare con infinito amore l'unica via ancora aperta e praticabile.... ma non predestinata
Veramente il popolo di Israele fu colpito da siccità perché tenne mano a Saul nell'operazione di pulizia etnica contro i gabaoniti, in pieno disprezzo del giuramento precedentemente fatto da Giosuè (e da tutto il popolo) di non molestarli. Ci furono sicuramente dei fatti di sangue ma più di tutto ci fu la profanazione di un giuramento ed il disprezzo di Dio chiamato in causa nel giuramento.Se i figli di Saul fossero stati innocenti e uccisi ingiustamente altro che fine della siccità! Se per la morte ingiusta di molti Gabaoniti Dio recò 3 anni di siccità, di quanto avrebbe dovuto incrementarla a causa della morte ingiusta di altri 7 individui truffaldinamente sacrificati?
Il massacro dei figli di Saul fu, invece, un crimine gratuito dei gabaoniti che non avevano giurato proprio nulla, che non avevano impegnato l'Eterno e che probabilmente approfittarono della buona fede di Davide per gabbarlo e per fare le loro vendette.
Ripeto, a costo di essere noioso, che la responsabilità di Saul è sicura ma la consegna dei figli di Saul da parte di Davide poteva anche avere altri fini diversi dallo sterminio propiziatorio. I gabaoniti, espertissimi nell'estorcere giuramenti, avrebbero potuto obbligarli a qualche giuramento esecratorio per assicurarsi, per la seconda volta, la propria piena e totale incolumità.