Devi a volte perdonarci se non riusciamo a comprendere appieno il tuo pensiero.janquarius ha scritto:Una risposta veloce a tutti i curiosi di sapere come si può risolvere la questione del bene e del male (manco fossi Socrate). Non è che se un'idea sembra un'utopia, debba essere per forza scartata e se mancano esempi pratici su come risolvere un quesito, pardon ma non avete capito la mia linea di pensiero - io non ho mai proposto soluzioni. Eliminare le barriere vuol dire prima di tutto entrare nei panni di chi ha una cultura, religione o orientamento politico diverso per capire il suo bene ed il suo male, per poi riuscire a fare una conclusione. Così ragiona un essere intelligente. Non è la civiltà in se ad avere il bene ed il male in mano ma l'individuo che dentro questa civiltà riesce a individuare il bene ed il male che la civiltà produce. La costituzione ed i principi religiosi potrebbero aiutare un soggetto a capire cos'è bene e cos'è male, ma questa persona deve essere mentalmente flessibile - non ci si può basare solo su un aspetto.
L'esempio del vino mi sembra un'assurdità inaudita. Quel che dice Vieri della politica interna ed esterna è comprensibile. Ma vedi, sono stanco di ripetermi.. sono un bene/male strumentalizzati. Mi sembra ovvio. E forse neanche qui è chiaro?
Il messaggio che vi ho voluto trasmettere col post che ho scritto è molto semplice: troppe persone oggi si difendono con il discorso del "secondo me" e "per me". Molto comodo chiudere gli occhi a ciò che succede realmente e negare una realtà-verità facendo riferimento alla propria interiorità. L'interiorità di una persona non vale una beata m...a se questa prima non prende consapevolezza di ciò che la circonda.
Da un lato mi è sembrato di capire che secondo te il "bene ed il male" siano un concetto oggettivo e ti abbiamo anche dimostrato da una serie di considerazioni storiche che non è così ma è un concetto soggettivo non solo a livello di singolo ma di intera comunità che è vissuta e vive secondo certi suoi principi, giusti o sbagliati che siano .
Riprendo quanto hai scritto:
Io avevo fatto, se leggi, un discorso dove le frontiere del bene e del male dipendevano sempre ed esclusivamente dai nostri egoismi personali o del gruppo o della società alla quale apparteniamo, e quello che andava bene a me era "bene" fregandosene ovviamente degli altri.Il messaggio che vi ho voluto trasmettere col post che ho scritto è molto semplice: troppe persone oggi si difendono con il discorso del "secondo me" e "per me". Molto comodo chiudere gli occhi a ciò che succede realmente e negare una realtà-verità facendo riferimento alla propria interiorità.
Tu mi parli del "secondo me" e "per me" e quindi ritengo che tu possa confermare la mia idea di "egoismo" . E' vero che ci sono oggi almeno nel mondo considerato "civile" delle leggi precise che definiscono e puniscono "il male", ma ciò non toglie che fra tanti operatori sociali ci siano anche tanti criminali.
Tu dirai allora: dove sta la coscienza? Azzarderei allora a dire nella "consapevolezza".
Spesso ho parlato del capitano di Auswitz :Rudolf Hoss e questa e la sua origine:
https://en.wikipedia.org/wiki/Rudolf_H%C3%B6ss" onclick="window.open(this.href);return false;
Höss è nato a Baden-Baden in una famiglia rigidamente cattolica. . Era un bambino solitario, senza compagni di gioco della sua età fino a quando è entrato la scuola elementare; tutta la sua compagnia è venuto da adulti. Il padre, un ex ufficiale dell'esercito che ha servito in Africa orientale tedesca , gestiva un tè e caffè di business; ha portato suo figlio in su su principi religiosi rigidi e con disciplina militare, avendo deciso che sarebbe entrato il sacerdozio. Höss è cresciuto con una fede quasi maniacale nel ruolo centrale del dovere in una vita morale. Durante i suoi primi anni, c'è stata una costante enfasi sul peccato, la colpa, e la necessità di fare penitenza.
Successivamente, per farla breve fu "rapito politicamente dall'idea nazista" e fece carriera diventando il capo di Auschwitz.
Il suo concetto di bene profondamente cattolico, fu in breve annullato da una fedeltà assoluta al progetto di Hitler compiendo molteplici atrocità.
Quando fu arrestato alla fine della guerra prima di essere giustiziato si penti .....
Quattro giorni prima della sua esecuzione, Höss ha riconosciuto l'enormità dei suoi crimini in un messaggio al pubblico ministero:
La mia coscienza mi impone di fare la seguente dichiarazione. Nella solitudine della mia cella sono venuto al riconoscimento amaro che ho peccato gravemente contro l'umanità. Come comandante di Auschwitz sono stato incaricato di eseguire una parte dei piani crudeli del 'Terzo Reich' per la distruzione umana. In questo modo ho inflitto terribili ferite dell'umanità. Ho causato indicibili sofferenze per il popolo polacco in particolare. Sono a pagare per questo con la mia vita. Che il Signore Dio perdoni un giorno quello che ho fatto.
Poco prima della sua esecuzione Höss restituito alla Chiesa cattolica . Il 10 aprile 1947, ha ricevuto il sacramento della penitenza da Fr. Władysław Lohn, SJ, Provinciale della Provincia Polacca della Compagnia di Gesù . Il giorno successivo lo stesso sacerdote, somministrato a lui la Santa Comunione come viatico .
Quindi la "coscienza" in alcuni casi esiste e la "parabola degli operai dell'ultim'ora" in questo caso ci va a pennello....
Come gli altri operai che furono redarguiti per aver protestato dopo avere avuto la stessa paga pur avendo lavorato di più, alla fine nemmeno noi abbiamo il diritto di contestare quello che può essere stata una confessione sincera.
Il bene quindi come diceva padre Massimiliano Kolbe, morto anche lui ad Aushwitz ma sacrificandosi al posto di un altra persona, prevale sempre:...
Secondo la testimonianza di Franciszek Gajowniczek, ad Hans Bock, delinquente comune, capoblocco dell'infermeria dei detenuti che gli fece l'iniezione mortale nel braccio, Padre Kolbe disse: «Lei non ha capito nulla della vita...» e mentre questi lo guardava con fare interrogativo, soggiunse: «...l'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!». Le sue ultime parole, porgendo il braccio, furono: «Ave Maria».
Conclusioni ? Alla fine nessuna.
Il mondo bisogna accettarlo nel bene come nel male ma il "bene" anche di pochi prevarrà sempre sui "molti".....