Ma la Bibbia secondo la Bibbia esiste?

Tutto ciò che riguarda la dottrina dei Testimoni di Geova.

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Predestinato74
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Messaggio da Predestinato74 »

Sono solo alle prime pagine del libro, comunque sembra di voler dire che le scritture hanno assunto un valore fondante della cultura ebraica solo in modo progressivo. E questo processo inizia in modo deciso dai tempi di Alessandro magno e della cultura ellenistica. I testi ovviamente giravano da secoli ma non avevano un valore vincolante per la vita dei giudei incentrata invece, sul tempio e sui sacrifici.

È vero che ai tempi di Esdra si era già provato a rendere i testi vincolanti per la fede e la vita dei giudei ma non ci era riusciti.
Sarebbe solo dal terzo al secondo secolo che la scrittura assume il ruolo di vincolo che avrà da allora fino ad oggi.

Questo è quello che ho capito fino adesso, spero di non avere frainteso :ironico:
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Predestinato74
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Messaggio da Predestinato74 »

Piu tardi ti citeró le sue parole esatta
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Messaggio da Predestinato74 »

Dall'introduzione:

"La prima parte, che abbraccia le epoche israelita, Giudaita e persiana ( dal IX al IV secolo a.E.V) mostra come la maggioranza dei testi biblici sia stata prodotta da scribi per altri scribi, principalmente come esercizi accademici.
L'autorità di cui tali scritture a quel tempo godevano dovette essere principalmente letteraria. I medesimi scribi produssero inoltre un manipolo di testi in cui venivano riportati gli oracoli dei profeti.
Entrambi questi tipi di testi furono conservati nell'ambito del tempo e della corte, dove erano accessibili solo ai rappresentanti delle élites.
Vennero fatti alle poca due o tre tentativi per conferire autorità normativa ad alcuni di questi testi, che furono perlopiù un fiasco. La vita religiosa continuava ad avere al proprio centro il tempio, i suoi riti e le usanze locali, non un testo.

La seconda parte del libro passa a considerare l'età ellenistica, Che data dalle conquiste di Alessandro magno all'incirca fino alla crescente espansione di Roma nel vicino oriente (330-63 a.E.V.).
Durante questo periodo, l'autorità scritturale progredisce seguendo due direttrici molto diverse. A cominciare dal volgarizzamento del pentateuco in lingua greca, compiuto intorno al 250 a.E.V. (la cosiddetta "settanta"), I rappresentanti dell'intellettualità ebraica, tanto in Egitto quanto in altre aree di lingua greca, presero a considerare sempre di più tale parafrasi alla stregua di un testo letterariamente o culturalmente fondativo.

Iniziarono, cioè, a riferirsi a esso in maniera pressoché corrispondente a quanto avevano fatto i loro omologhi non-ebrei con Omero, E vagheggiando anche loro un obiettivo quasi del tutto identico: ottenere prestigio sociale e culturale.
Il desiderio di condividere il medesimo prestigio contagió le classi subalterne, Propiziando già all'altezza del I secolo a.E.V. una nuova consuetudine cerimoniale, che consisteva in una regolare lettura pubblica del pentateuco nelle sinagoghe.

Malgrado l'ormai diffusa conoscenza delle scritture bibliche, però, esse continuavano a esercitare scarsa autorità normativa sulle comunità del tempo.

A Gerusalemme, d'altro canto, si era creata una situazione quasi diametralmente opposta. Verso la metà del II secolo a.E.V., infatti, una rivolta in città aveva favorito l'ascesa al potere di una nuova dinastia di sovrani ebrei, noti come Asmonei.
All'ombra della nuova corte regnante erano emerse due fazioni politiche rivali, i cui membri sarebbero divenuti celebri in seguito sotto le denominazioni antitetiche di farisei e sadducei.

I sadducei erano sostenitori dell'autorità normativa dei testi scritturali, autorità di cui poi si servirono per censurare le tradizionali pratiche templari di quanti si erano alleati con il partito farisaico.
Il dibattito intorno all'autorità normativa da ascrivere alle scritture era a malapena noto al di fuori di questi sparuti ambienti politici, e difficilmente noi stessi avremmo potuto venirne a conoscenza se, nel I secolo a.E.V.,
Non si fosse verificata la defezione di un gruppo di sadducei insoddisfatti, che avrebbero fondato una propria comunità a Qumran, lasciandocene come testimonianza i cosiddetti "rotoli del Mar Morto"."
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Predestinato74
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Messaggio da Predestinato74 »

"La terza parte del libro verte sul periodo romano. Nel I secolo E.V. la sinagoga migrava nuovamente, grazie al sostegno dei sadducei, , Dal mondo di lingua greca a Gerusalemme. Era questo uno dei tramiti principali attraverso cui la conoscenza della scrittura si diffondeva all'interno della più ampia comunità ebraica di Giudea (come era nota all'epoca).
Per la maggior parte degli ebrei residenti in Giudea, il vero valore della scrittura risiedeva nella sua autorità oracolare. Gesù stesso, in quanto cresciuto in Galilea, non doveva possedere che una conoscenza alquanto limitata della scrittura. Dopo la sua morte, i suoi seguaci di origine ebraica (come Paolo) avrebbero inteso la sua Vita e la sua morte come il compimento di oracoli scritturali. Nondimeno, per i suoi primi fautori di stirpe pagana tutto ciò doveva apparire piuttosto bizzarro.

Questi ultimi intendevano l'importanza di Gesù in quanto fondata sulle sue azioni e sul suo messaggio, che non risultavano avere connessioni di sorta con quelle astruse scritture giudaiche.
La situazione avrebbe fomentato all'interno della Chiesa delle origini un feroce conflitto intorno all'autorità, oracolare o normativa, da attribuire alle scritture ebraiche, un conflitto che sarebbe giunto a una crisi risolutiva nella Roma del II secolo.

La nostra storia si conclude con i maestri delle accademie rabbiniche, eredi e successori tanto dei sadducei quanto dei farisei. Furono costoro a stabilire una condizione di compromesso che, paradossalmente, elevava le scritture a una posizione di particolare venerazione in quanto testi normativamente autorevoli ma, Al contempo, marginalizzando questa stessa autorità. Nel momento in cui i cristiani del II secolo assunsero una posizione che innalzava il messaggio scritturali al di sopra del testo stesso, I bambini si volsero nella direzione opposta, facendo del testo e della sua concreta fisicità quasi un feticcio."
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Messaggio da Predestinato74 »

" I rabbini si volsero Nella direzione opposta " è l'ultima frase, scusami ma ho dettato e ogni tanto è sfuggito un errore.
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