Diversi sono gli aspetti del tutto errati e privi di fondamento di questa strampalata esegesi prodotta da Brooklynn, fra cui innanzitutto la chiara e matematica certezza della caduta di Gerusalemme nel 587 a.C. corroborata da tutte le prove storiche a nostro carico. Consiglio per farsi una panoramica della schiacciante evidenza dell'erronea attribuzione del 607 alla caduta di Gerusalemme nel sito del buon nostro Agabo che è ben documentato ed è, a livello nazionale, il miglior sito in assoluto che mette in luce l'erroneità della cronologia geovista in relazione alle date babilonesi.
Questa sera però vorrei evidenziare come la profezia dei sette tempi dei gentili fa acqua da tutte le parti, non solo per le contraddizioni con le date storiche stabilite dagli studiosi oltre ogni ragionevole dubbio ma anche nelle basi stesse della profezia.
Il tutto nascerebbe dalla balzana idea che la profezia dell'albero di Nabuconosor descritta al capitolo 4 di Daniele abbia un secondo adempimento profetico maggiore rispetto alla sola pazzia del re babilonese durata sette anni.
Quali sono i punti della dottrina geovista al riguardo?
1) la profezia dell'albero riguarda il Regno di Dio, o israele Spirituale, in cui viene profetizzato che Israele perderà il suo regno per sette tempi per poi ritornare ad avere il regno in eterno (e questo avverrebbe con l'insediamento al trono di Gesù Cristo nel 1914);
2) il calcolo dei 2520 anni di durata totale dei sette tempi dei gentili viene calcolato facendo un raffronto con il capitolo 12 del libro dell'apocalisse dove viene detto che 'dei tempi, un tempo e la metà di un tempo' equivalgono a 1260 giorni; siccome di solito con 'dei tempi' nella cultura ebraica si intendevano due tempi allora diventerebbe: due tempi + un tempo + la metà di un tempo = 3 tempi e mezzo. Questi tre tempi e mezzo equivarrebbero a 1260 giorni, onde per cui sette tempi (quelli della profezia dell'albero di Nabucodonosor) sarebbero 2520 giorni. Applicando poi un'altra scrittura in cui si dice 'un giorno per un anno' i Tdg equiparano quindi i 2520 giorni a 2520 anni, i quali facendoli partire dalla data del 607 a.C. (data dimostrata erronea da tutto il mondo accademico degli studiosi) si arriverebbe al fatidico 1914 d.C.
Questo in poche parole il riassunto dei sette tempi dei gentili secondo l'ottica profetica geovista.
Ciò che vorrei mettere in evidenza è quanto debole e assolutamente impossibile sia la formulazione di una profezia di questo tipo, e non dimostrando che Gerusalemme è caduta nel 587 a.C. ma sono nell'analisi puramente logica e razionale di tale costruzione geovista alla luce delle stesse Scritture, che demoliscono totalmente il suo cardine esistenziale.
Partiamo dal primo punto: è vero che la profezia dell'albero di Nabucodonosor ha un secodo adempimento profetico? Infatti l'adempimento vero e proprio, come sostengono anche gli stessi Tdg, si è avuto con la pazzia per sette anni del Re Nabucodonosor. I Tdg però dicono che giacchè il libro di Daniele coinvolge il Regno di Dio allora deve avere un secondo adempimento profetico.
Questa loro asserzione è falsa come dimostra la stessa Scritura di Daniele. Leggiamo:
Quindi la decisione dei santi e dei vigilanti, tradotto in parole povere "la volontà dall'alto" stabilì che nabucodonosor diventasse pazzo affinchè si sapesse che Dio domina sul regno degli uomini e può fare ciò che vuole. Ecco, questo è lo scopo della profezia dell'albero. Far capire che Dio governa sull'uomo e che l'uomo di fronte a lui non può nulla. Come afferma il versetto, Dio può anche innalzare il più misero degli uomini sul dominio della terra.13 Nelle visioni che ebbi, mentre ero a letto, vidi uno dei santi veglianti scendere dal cielo 14 e gridare con forza: "Abbattete l'albero e tagliate i suoi rami; scotete il fogliame e disperdete il suo frutto; fuggano gli animali dalla sua ombra e gli uccelli dai suoi rami! 15 Però, lasciate in terra il ceppo e le sue radici, ma legati con catene di ferro e di bronzo, tra l'erba dei campi; sia bagnato dalla rugiada del cielo e, come gli animali, abbia in sorte l'erba della terra. 16 Gli sia cambiato il cuore; invece di un cuore umano, gli sia dato un cuore di bestia; e passino su di lui sette tempi. 17 Questa è la decisione dei veglianti e la sentenza proviene dai santi, affinché i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole, e vi innalza il più misero degli uomini".
Qualche Tdg in passato mi ha contestato che l'espressione 'il più misero degli uomini' è una chiara allusione a Gesù Cristo. Ergo, a suo dire, questa sarebbe una dimostrazione che il sogno di Nabucodonosor non riguardi solo i suoi tempi ma anche il Regno di Dioristabilito da Cristo nel 1914. In realtà però questa è una forzatura di ciò che leggiamo nel racconto, è un andare oltre ciò che le Scritture nella loro semplicità dicono. Le Scritture indicano il solo e semplice concetto che Dio è superiore a qualsiasi governo umano e che quindi (iperbole) potrebbe dare il dominio umano anche al più misero degli uomini.
Questa spiegazione è già più che sufficiente senza scomodare Gesù e il suo ruolo di Re d'Israele Spirituale.
Senza contare che nel passo biblico è scritto chiaramente 'regno degli uomini' e non 'regno di Dio', cosa che dovrebbe renderci chiaro che il sogno profetico di Nabucodonosor e il suo adempimento nei suoi sette anni di pazzia aveva lo scopo di far capire che Dio fa del 'regno degli uomini' (leggi le potenze politiche) ciò che vuole.
Tutto ciò non ha nulla a che vedere con il Regno di Israele nè carnale nè spirituale.
Ma questo i Tdg non potranno mai capirlo finchè non capiscono che il 'tempo della fine' per cui secondo loro è stato scritto il libro di Daniele, non comincia all'alba della loro storia ma è già cominciato nel 33 d.C. quando apostoli e discepoli presente alla Pentecoste ricevettero lo Spirito Santo manifestato nelle lingue di fuoco sul capo.
Dice infatti l'apostolo Pietro:
L'apostolo Pietro applica una scrittura di Gioele a quello che stava succedendo sui discepoli nel giorno della Pentecoste. Interessante è che per Pietro erano già cominciati gli 'ultimi giorni'. Essendo quindi che gli 'ultimi giorni' sono già cominciati nel 33 d.C. cade tutta l'ottica geovista che filtra in maniera distorta il libro di Daniele e quindi anche il sogno dell'albero di Nabucodonosor.14 Ma Pietro, levatosi in piedi con gli undici, alzò la voce e parlò loro così:
«Uomini di Giudea, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo, e ascoltate attentamente le mie parole. 15 Questi non sono ubriachi, come voi supponete, perché è soltanto la terza ora del giorno; 16 ma questo è quanto fu annunziato per mezzo del profeta Gioele:
17 "Avverrà negli ultimi giorni", dice Dio, "che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona;
i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno,
i vostri giovani avranno delle visioni,
e i vostri vecchi sogneranno dei sogni.
18 Anche sui miei servi e sulle mie serve,
in quei giorni, spanderò il mio Spirito, e profetizzeranno.
19 Farò prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra,
sangue e fuoco, e vapore di fumo.
A disfavore della tesi dei sette tempi dei gentili poi c'è da considerare anche il fatto che gli adempimenti secondari di una profezia dovrebbe essere la Scrittura stessa a rivelarceli chiaramente. Ad esempio in Atti caitolo 2 l'apostolo Pietro fa capire chiaramente che gioele si stava adempiendo allora col versamento dello Spirito Santo.
Riguardo al sogno dell'albero di Nabucodonosor invece non abbiamo alcuna dichiarazione biblica esplicita che faccia capire che ci sia un secondo adempimento!
Già tutto questo dovrebbe spezzare le gambe alla profezia geovista dei sette tempi dei gentili, ma siccome noi vogliamo essere scrupolosi fino in fondo, ignoriamolo e accettiamo, per amore del ragionamento che questo secondo adempimento del sogno dell'albero ci sia e che riguardi il Regno di Dio. E' corretto il calcolo dei 2520 anni?
Assolutamente no! Perchè esso parte dall'associazione indimostrata del libro di Daniele con il libro dell'Apocalisse. Chi ha detto che la durata di ognuno dei tempi di Daniele debba essere la stessa di ognuno dei tempi di Apocalisse? Questo fatto non è dimostrato ma loro lo prendono per assodato senza contare che i due libri sono stati scritti in epoche e contesti storici differenti. Ergo, tutta la costruzione del calcolo cade. ma, sempre perchè vogliamo essere scrupolosi, ammettiamo che la durata di un tempo di Daniele sia pari a quella della durata di un tempo di Apocalisse: chi l'ha detto che i tempi descritti nel capitolo 12 di Apocalisse siano davvero 3 e mezzo?
All'inizio del mio post io ho scritto che solitamente quando in ebraicosi usa l'espressione 'dei tempi' ci si riferisce a due tempi, ma il solitamente non significa sempre, ergo non lo si può prendere come un dato di fatto come fanno i Tdg!
Ancora una volta la costruzione fantastica dei 2520 anni viene a cadere come un castello di carte: infatti altro non è che un'ipotesi azzardata basata su alcuni presupposti chiaramente errati e altri di non scontata interpretazione che rendono di fatto impossibile attribuire alla Bibbia questo calcolo cronologico profetico, ma più che altro alla speculazione fervida dell'immaginazine umana.
Mi vien da sorridere quando penso che spesso i Tdg chiedono ai Trinitari delle chiare ed evidenti prove schiaccianti della Trinità quando loro costruiscono veri e proprie dottrine profetiche e cronologiche senza alcun evidenza scritturale.
Come si dice "doppio peso e doppia misura"!
Ma almeno la Trinità dalla Scrittura la si scorge; i 2520 anni che vanno dal 607 a.c. al 1914 d.C. non si scorgono da nessuna parte, giacchè il sogno di Nabucodonosor ha a che fare con il 'regno degli uomini' e testimonia a tutte le genti semplicemente che Dio è più potente di qualunque potenza politica!
Spero di non avevi annoiato con la ia trattazione.