Terminologie dialettali
Moderatore: Francesco Franco Coladarci
Terminologie dialettali
Visto che scrivete un po da tutta Italia ( a dire il vero qualcuno è pure straniero ) mi piacerebbe giocare un po con voi sui dialetti e le lingue che si parlano in Italia, anche quelle straniere! Cominciamo, in friulano:" O soi laat a cjatà un gno amì chal'è tal Ospedal!" = mi sono recato all'ospedale per incontrare un mio amico che è stato ricoverato lì
Usgnot o mangjarin bruade e muset! Stasera mangeremo brovada con salsiccia!
Ti visitu di Pieri? El fi dal moro? Si,lui si, al'a vuut un infarto iar sere! Cemut staial? Avonde ben! Lu an operat di urgence senò al murive!
Ti ricordi di Pietro? Chi, il figlio del moro? Si proprio lui, gli è venuto un infarto ieri sera! Come sta ora? Abbastanza bene! Lo hanno operato di urgenza altrimenti sarebbe morto!
Usgnot o mangjarin bruade e muset! Stasera mangeremo brovada con salsiccia!
Ti visitu di Pieri? El fi dal moro? Si,lui si, al'a vuut un infarto iar sere! Cemut staial? Avonde ben! Lu an operat di urgence senò al murive!
Ti ricordi di Pietro? Chi, il figlio del moro? Si proprio lui, gli è venuto un infarto ieri sera! Come sta ora? Abbastanza bene! Lo hanno operato di urgenza altrimenti sarebbe morto!
Da Firenze....
Ma icchè tu dici......
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
E' un giochino che volevo fare con gli altri forumisti! Anche per conoscere meglio i partecipanti a questo forum! Mi piace sentire parlare le lingue, i dialetti per poi chiedere cosa significa! Parlare o anche scrivere nella propria lingua significa riconoscere le proprie radici culturali, le proprie tradizioni gli usi e i costumi, conoscere le lingue e i dialetti degli altri significa apertura nei loro confronti! Serve a capire la mentalità, conoscendo le lingue degli altri ci si apre di più la mente! Ed è pure un modo per condividere ciò che si ha con gli altri!Vieri ha scritto:Ma icchè tu dici......
- Ray
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Ray
Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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- Gocciazzurra
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- Iscritto il: 10/06/2009, 22:09
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Volevo partecipare anch'io al giochino ma nonostante sia milanese non ho mai parlato il dialetto, nel senso di conversarlo.
Mi viene però in mente una frase che mio papà disse a una persona che non stimava: "Ma sara sù 'sta sciavata che l'è una ruéra!"
che tradotto è: "Ma chiudi questa bocca che è una pattumiera".
Mi viene però in mente una frase che mio papà disse a una persona che non stimava: "Ma sara sù 'sta sciavata che l'è una ruéra!"
che tradotto è: "Ma chiudi questa bocca che è una pattumiera".
L’inflessione dialettale e gli stessi termini tipici del Friuli-Venezia Giulia risulterebbero incomprensibili ad un sardo, figuriamoci ad un toscano! Parlate con i cittadini di Grado! Se dovessero parlare in dialetto stretto non capireste nulla! Comunque sia il dizionario della lingua italiana fornisce la giusta ortoepia, quindi se c’è qualcuno che è curioso di verificare l'esattezza della propria pronuncia basta aprire un vocabolario: scoprirete che i toscani aspirano la consonante c, i milanesi pronunciano le vocali aperte con il suono chiuso etc… Ad ogni modo a me sembra che oggi si parli “itanglese”! Considerato l’alto numero di termini anglofoni di cui i media abusano, mi chiedo che ne sarà del nostro patrimonio linguistico oramai sedotto dall’omologazione. Mi spiego meglio. Non vedo per quale motivo spesso si utilizzano degli stranierismi che si potrebbero anche dire in italiano. Inoltre per ragioni “economiche” tronchiamo le parole. Il dialetto umbro e marchigiano è un esempio in tal senso, benché la pronuncia tronca accomuni tante regioni della penisola, per cui anziché dire “andiamo” i marchigiani per esempio dicono “ ’ndamo”. Io ho sempre parlato senza accenti. Ecco comunque un modo di dire tipico della mia regione: “Cent’anni de camì, puzza sempre de contadì!”
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Erewhon
Erewhon
- pasqualebucca
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Piccola offesa fiorentina....
Accidenti alla merciaia che t'ha venduto lo spago per legarti il bellico.......
:risata
PS. Non parlate di dialetto a Firenze che vi squartano....è solo "vernacolo".......mi raccomando....
:risata
PS. Non parlate di dialetto a Firenze che vi squartano....è solo "vernacolo".......mi raccomando....
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Bertolt Brecht
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