“La mia dolce morte in Svizzera: diecimila euro per non soffrire più”

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Vieri
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“La mia dolce morte in Svizzera: diecimila euro per non soffrire più”

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“La mia dolce morte in Svizzera: diecimila euro per non soffrire più”

http://www.lastampa.it/2016/02/17/multi ... agina.html" onclick="window.open(this.href);return false;

Chi aveva detto che ammazzare la gente in Svizzera fosse un'opera pia senza spendere niente?
Qui non vedo persone a fine vita ma persone "stanche della vita".....e per me è "omicidio assistito"...
La diagnosi di sclerosi alla cinquantatreenne torinese Paola Cirio è stata fatta nel 2002: «È una discesa senza freni, ma la vita è mia e voglio il lieto fine. Non so quando partirò per la Svizzera, ma so che è giusto farlo». Così parla Paola in attesa della chiamata della clinica elvetica dove ha deciso di ricorrere all’eutanasia: «Mi hanno detto che per morire ci vogliono cinque minuti e diecimila euro. Ti danno un gastroprotettore e subito dopo un bicchiere di veleno. A quel punto te ne vai. Senza sentire dolore».
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VictorVonDoom
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Vieri ha scritto:“La mia dolce morte in Svizzera: diecimila euro per non soffrire più”

http://www.lastampa.it/2016/02/17/multi ... agina.html" onclick="window.open(this.href);return false;

Chi aveva detto che ammazzare la gente in Svizzera fosse un'opera pia senza spendere niente?
Qui non vedo persone a fine vita ma persone "stanche della vita".....e per me è "omicidio assistito"...
La diagnosi di sclerosi alla cinquantatreenne torinese Paola Cirio è stata fatta nel 2002: «È una discesa senza freni, ma la vita è mia e voglio il lieto fine. Non so quando partirò per la Svizzera, ma so che è giusto farlo». Così parla Paola in attesa della chiamata della clinica elvetica dove ha deciso di ricorrere all’eutanasia: «Mi hanno detto che per morire ci vogliono cinque minuti e diecimila euro. Ti danno un gastroprotettore e subito dopo un bicchiere di veleno. A quel punto te ne vai. Senza sentire dolore».
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E che cosa ci sarebbe di male ad essere "stanchi" di una vita di dolore e sofferenza fisica senza possibilità alcuna di guarigione?
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Victor, opinioni diverse...

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E che cosa ci sarebbe di male ad essere "stanchi" di una vita di dolore e sofferenza fisica senza possibilità alcuna di guarigione?
Per una persona che crede che alla fine tutto finisce li senza merito o demerito e senza speranza né in vita e né poi, è una risposta plausibile e sensata ma ovviamente non per me.

Una volta avevo fatto una domanda forse "scomoda" sulla morte, chiedendo se alla fine se tutto termina fisicamente e definitivamente, perché e per quali ragioni, quali obiettivi e quali ideali una persona "vive" e non tende invece a "sopravvivere" o "vivacchiare"...?

Che senso potrebbe avere la vita stessa ed anche avere degli ideali laici di libertà di fraternità di condivisione quando rispetto a chi invece si è sempre fatto gli affari suoi anche a scapito degli altri e forse stare anche meglio di noi, per raggiungere infine entrambi il "nulla" ?

Lavorare, migliorare, costruire per che cosa ? Per i figli, la famiglia, il Paese, per avere magari una vita meno grama e con più soddisfazioni ?
Può darsi ma alla fine di tutto cosa rimane ? La soddisfazione di aver fatto qualche cosa di buono.
Ma se questa "soddisfazione" alla fine sta sotto 1.5 metri di terra a cosa serve?

L'ultima risposta che ho avuto è stata: sono fatti personali.....
Buona giornata
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Mauro1971
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Vieri ha scritto:“La mia dolce morte in Svizzera: diecimila euro per non soffrire più”

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Chi aveva detto che ammazzare la gente in Svizzera fosse un'opera pia senza spendere niente?
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Si facci gli affari suoi, ragioniere. :risata:
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VictorVonDoom
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Messaggio da VictorVonDoom »

Vieri ha scritto:
E che cosa ci sarebbe di male ad essere "stanchi" di una vita di dolore e sofferenza fisica senza possibilità alcuna di guarigione?
Per una persona che crede che alla fine tutto finisce li senza merito o demerito e senza speranza né in vita e né poi, è una risposta plausibile e sensata ma ovviamente non per me.

Una volta avevo fatto una domanda forse "scomoda" sulla morte, chiedendo se alla fine se tutto termina fisicamente e definitivamente, perché e per quali ragioni, quali obiettivi e quali ideali una persona "vive" e non tende invece a "sopravvivere" o "vivacchiare"...?

Che senso potrebbe avere la vita stessa ed anche avere degli ideali laici di libertà di fraternità di condivisione quando rispetto a chi invece si è sempre fatto gli affari suoi anche a scapito degli altri e forse stare anche meglio di noi, per raggiungere infine entrambi il "nulla" ?

Lavorare, migliorare, costruire per che cosa ? Per i figli, la famiglia, il Paese, per avere magari una vita meno grama e con più soddisfazioni ?
Può darsi ma alla fine di tutto cosa rimane ? La soddisfazione di aver fatto qualche cosa di buono.
Ma se questa "soddisfazione" alla fine sta sotto 1.5 metri di terra a cosa serve?

L'ultima risposta che ho avuto è stata: sono fatti personali.....
Buona giornata
Posso dire semplicemente che tutta sta pappardella, specie la divagazione religiosa, non c'entra una beata fava con il sacrosanto diritto di una persona costretta in uno stato di sofferenza senza alcuna speranza di miglioramento di decidere in tutta lucidità di porre fine alla sua vita?
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Vieri ha scritto: L'ultima risposta che ho avuto è stata: sono fatti personali.....
Nei quali voi credenti non avete alcun diritto di mettere becco...
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Messaggio da Vieri »

mr-shadow ha scritto:
Vieri ha scritto: L'ultima risposta che ho avuto è stata: sono fatti personali.....
Nei quali voi credenti non avete alcun diritto di mettere becco...
Ognuno è libero di "vivere", "sopravvivere", "vivacchiare" e morire.
Io scusate preferisco SEMPRE VIVERE !
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:ciao:
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Messaggio da Mauro1971 »

Vieri ha scritto:
mr-shadow ha scritto:
Vieri ha scritto: L'ultima risposta che ho avuto è stata: sono fatti personali.....
Nei quali voi credenti non avete alcun diritto di mettere becco...
Ognuno è libero di "vivere", "sopravvivere", "vivacchiare" e morire.
Io scusate preferisco SEMPRE VIVERE !
Nel bene come nel male.....
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Perfetto, va benissimo, tua scelta.
L'importante è lasciare agli altri la LORO, che nulla impone o leva a te, è solo LORO.
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Vieri ha scritto:
mr-shadow ha scritto:
Vieri ha scritto: L'ultima risposta che ho avuto è stata: sono fatti personali.....
Nei quali voi credenti non avete alcun diritto di mettere becco...
Ognuno è libero di "vivere", "sopravvivere", "vivacchiare" e morire.
Io scusate preferisco SEMPRE VIVERE !
Nel bene come nel male.....
:ciao:
Il punto è proprio questo. Nessuno ti può impedire di vivere fino alla fine un'agonia o una paralisi nel tuo letto, magari a recitare preghiere tutto il giorno. Una legge che consenta il fine vita non impone niente a nessuno, da solo una scelta che ognuno può o non può fare. Esattamente come le leggi che consentono di avvalersi LIBERAMENTE del divorzio e dell'aborto, di sposarsi civilmente, di aggirare determinati impedimenti per avere un figlio e come una futura legge che consenta di sposarsi tra persone dello stesso sesso. Avete il diritto di essere contrari e di dirlo apertamente, per carità, ma se poi scendete in piazza non per esercitarlo, bensì per impedire che altri possano esercitare i loro, l'intolleranza che emanate non può che ritorcervisi contro.
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Il problema Vieri è molto complesso...

Ora, chi vuole vivere, ha tecnicamente tutti gli strumenti necessari per il caso, anche se non è sempre cosi.
A volte la terapia del dolore non funziona o funziona male, a volte le lungaggini e pastoie burocratiche sanitarie rendono la malattia ancora più insopportabile del male stesso, altre volte le medicine che un malato desidera avere (ad esempio medicinali a base di cannabinoidi) sono difficoltosi da reperire e con mille problematiche e via dicendo.
Comunque, diciamo che la sanità nel bene o nel male funziona.

Dopo di che, se la persona vuole continuare a lottare per vivere ben venga.
Ma, è una sua libera scelta.

Il problema dell'Italia è che il pensiero cattolico del vivere a tutti i costi, ha generato un sistema di leggi, quanto più tangente alla dottrina della fede cattolica, che praticamente, rende una corsa ad ostacoli il portare a termine un percorso di degenza o terminale diverso da una visione cattolica della questione.

Anche se poi, sappiamo benissimo e senza ipocrisia, che esiste anche la famosa eutanasia bianca, quella praticata da personale medico o sotto lauta ricompensa, o di accordo con la famiglia.
Ma, tutte queste situazioni (un pò come era l'aborto 40 anni fa) sono praticamente fai da te.
Quindi se hai soldi, conoscienze e situazione fortunata che ti asseconda bene, ma se sei uno sfigato ti arrangi.

Il caso della Svizzera.
Ma che io sappia ne esistono altre di cliniche in Europa che pratica no l'eutanasia, non vorrei dire fesserie ma a braccio mi sembrano che ci siano 6 nazioni che hanno in alcune regioni del loro territorio, delle cliniche specializzate per questo, anche se con regole differenti da nazione a nazione.

Comunque, tornando alla Svizzera, è normale che dove ci sia una domanda, c'è anche un'offerta.
Personalmente trovo ancora più scandaloso il business che si fa sulla morte delle persone con i funerali e tutte le pratiche di rito, che non solo sono massificate, ma continuano ad avere prezzi osceni... ma tantè, li nessuno si lagna... il morto in primis...

Se l'eutanasia potesse essere praticata in maniera legale, con una libera scelta individuale, la cosa sarebbe ben diversa.
Ma non abbiamo la maturità per poter fare una cosa del genere.
Forse tra 25 - 30 anni... chissà.
D'altronde, il nostro sistema legislativo, partorito da una classe politica che non si vuole inimicare l'oltre Tevere, ogni volta partorisce leggi che guarda caso, sono sempre il fanalino di coda dell'Europa e del mondo civilizzato...
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
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Mauro, ...

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E certo che non posso impedire ad una persona di suicidarsi ma certamente il sottoscritto non darà mai il veleno ( ne gratis nè a pagamento....) affinché uno lo possa fare.

Se noti tempo fa qualcuno su questo forum si era scandalizzato dicendo che "morire in Svizzera" era "un'opera pia e gratuita" ma vedi che gli Svizzeri non fanno mai niente per niente e dare una boccettina di veleno per 10.000 euro e guadagnare sulla morte sia prima che dopo...per il resto ......con la "società raccomandata"....mi sembra una cosa decisamente obbrobriosa.
Tra l'altro mi trovo scritto:
Cogitabonda...
La cosa più eclatante, però, di fronte a tutte queste chiacchiere, è che in Svizzera non esistono "cliniche della morte" e l'eutanasia non è legale. Ciò in cui differiscono le leggi svizzere da quelle italiane è che là non costituisce reato star vicino a una persona che ha scelto di morire, ed eventualmente fornirle i mezzi per farlo, se quella è la sua precisa volontà e purché lo si faccia senza averne un tornaconto personale, quindi l'eventualità del nipote ed erede che porta la nonna, affetta da demenza senile, in un luogo in cui per soldi un medico la elimini non esiste. Quello in Svizzera è illegale.
................
La legge svizzera proibisce di fare da assistente al suicidio a chiunque abbia un tornaconto personale dalla morte del suicida, quindi i parenti che portano il peso di un congiunto gravemente malato o demente non possono aiutarlo a uccidersi.
Quarta domanda: in Svizzera non si può praticare l'eutanasia a una persona gravemente malata. Se vuole avvelenarsi da sé, può farlo e le forniscono il veleno che le permette di addormentarsi dolcemente. Uccidere un malato terminale è reato.
Su queste osservazioni di Cogitabonda, la realtà dei fatti è che ci sono cliniche specializzate che guadagnano sulla sofferenza di altri, considerando anche il rapporto spropositato tra "il costo dei servizi" ed il "risultato" e parlare di pietà cristiana e opera pia è una barzelletta... :risata: .

Su questa strada io penso che fra il dire che una persona di sua volontà è gravemente malata e che desidera farla finita, tramite un subdolo lavaggio del cervello la si costringa e decidere di prendere il veleno...... alla fine di scappatoie legali penso che se ne potranno tranquillamente inventare e se una clinica del genere "guadagna" alla fine per i soldi avrà anche pochi scrupoli nel chiudere un occhio e "accontentare gli eredi".......
Vista l'esperienza, non pensate che per soldi la gente possa chiudere anche tutti e due gli occhi ?
Mi trovo inoltre:
di Massimo D. » 02/09/2017, 22:40
Fornire il suddetto bicchierino invece può anche essere semplice pietà. Ma tu Vieri non lo capisci. E però non fai mancare i tuoi giudizi morali sul tizio che lo ha accompagnato in stazione. Ma cosa vi fa diventare la religione?
Massimo perdonami ma in 10.000 euro la pietà va a farsi benedire....e contano solo e sempre i soldi! :cer:
Deliverance :Il problema dell'Italia è che il pensiero cattolico del vivere a tutti i costi, ha generato un sistema di leggi, quanto più tangente alla dottrina della fede cattolica, che praticamente, rende una corsa ad ostacoli il portare a termine un percorso di degenza o terminale diverso da una visione cattolica della questione.
Su questo argomento effettivamente anche per l'aborto c'è stata grande battaglia ed onestamente come per l'eutanasia e benchè rispetto ad altri cattolici mi ritenga di vedute più ampie ( vorrei anche far sposare i preti e fare sacerdoti anche le donne....) ma sia in fatto di aborto che di eutanasia non sarei favorevole.
Qui non è un problema di fede ma di democrazia e se in parlamento come è già successo è stato reso legale l'aborto entro certi casi, in caso di maggioranza democratica dovrò ovviamente accettare tale stato di cose anche se nessuno potrà impedirmi che per me moralmente sia l'uno che l'altro siano fatti esecrabili per l'uomo.
Ultima modifica di Vieri il 12/10/2017, 17:42, modificato 1 volta in totale.
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Puoi ridere quanto vuoi Vieri, ma quello che avevo scritto a suo tempo lo confermo.
Non ho mai scritto che i servizi di associazioni come la Exit e la Dignitas fossero gratuiti. I medici e gli psicologi che forniscono le loro consulenze non sono gratuiti (e gli onorari in Svizzera non sono certo bassi), e nemmeno l'ambulanza che va a prelevare una persona gravemente malata a Torino per portarla in Svizzera. Dire che quelli lucrano sulla morte è falso, perché i soldi per i loro servizi se li prendono anche se le persone alla fine decidono di non uccidersi.
A proposito: il giornalista ha parlato di clinica, ma la persona intervistata no, perché i suicidi assistiti non avvengono nelle cliniche.
Ti scandalizza il prezzo? Se non fosse necessario andare in Svizzera, se anche in Italia potessero operare associazioni di quel tipo, allora si potrebbe spendere molto meno di 10.000 euro. Ma in Italia non si può, perché qualcuno dice che non si deve.
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Messaggio da Cogitabonda »

Prima di parlare di "omicidio" su persone "stanche della vita" sarebbe bene leggere tutto l'articolo con la vicenda di quella persona. Una persona malata che non è affatto stanca di vivere, ma sa di essere condannata a perdere gradualmente ogni controllo del proprio corpo, e comprensibilmente ha paura di quella prospettiva. Tanta paura da arrivare a pensare che forse sarebbe meglio uccidersi adesso, perché quando sarà paralizzata non lo potrà più fare. Ha detto: «Un giorno avevo deciso di lanciarmi dal terrazzo di un mio amico che abita al nono piano. Non ho avuto il coraggio. E ho anche pensato che gli avrei creato un sacco di problemi. Un’altra volta ho immaginato di lasciarmi cadere sotto un treno. Ma anche in quel caso ha vinto la paura». Le è venuta in mente la storia di un’ amica che si è tolta la vita per amore. «Il treno l’ha tagliata in due. Mi sono detta che doveva esistere un sistema meno violento. L’ho trovato.» Ora sa che quando verrà il momento in cui la vita non le sembrerà più vita potrà chiamare quel centro in Svizzera e un'ambulanza andrà a prenderla. Degli psicologi parleranno con lei per cercare di dissuaderla, e se non la convinceranno potrà addormentarsi dolcemente. Io la capisco, e sono lieta che abbia una possibilità di scelta.
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Messaggio da Vieri »

Cogitabonda ha scritto:Puoi ridere quanto vuoi Vieri, ma quello che avevo scritto a suo tempo lo confermo.
Non ho mai scritto che i servizi di associazioni come la Exit e la Dignitas fossero gratuiti. I medici e gli psicologi che forniscono le loro consulenze non sono gratuiti (e gli onorari in Svizzera non sono certo bassi), e nemmeno l'ambulanza che va a prelevare una persona gravemente malata a Torino per portarla in Svizzera. Dire che quelli lucrano sulla morte è falso, perché i soldi per i loro servizi se li prendono anche se le persone alla fine decidono di non uccidersi.
A proposito: il giornalista ha parlato di clinica, ma la persona intervistata no, perché i suicidi assistiti non avvengono nelle cliniche.
Ti scandalizza il prezzo? Se non fosse necessario andare in Svizzera, se anche in Italia potessero operare associazioni di quel tipo, allora si potrebbe spendere molto meno di 10.000 euro. Ma in Italia non si può, perché qualcuno dice che non si deve.
In risposta alla tua mi permetto di riprendere quanto scritto in precedenza e che avevo alla fine aggiornato dopo.
Qui non è un problema di fede ma di democrazia e se in parlamento come è già successo è stato reso legale l'aborto entro certi casi, in caso di maggioranza democratica dovrò ovviamente accettare tale stato di cose anche se nessuno potrà impedirmi che per me moralmente sia l'uno che l'altro siano fatti esecrabili per l'uomo.
:strettamano:
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Vieri ha scritto:In risposta alla tua mi permetto di riprendere quanto scritto in precedenza e che avevo alla fine aggiornato dopo.
Qui non è un problema di fede ma di democrazia e se in parlamento come è già successo è stato reso legale l'aborto entro certi casi, in caso di maggioranza democratica dovrò ovviamente accettare tale stato di cose anche se nessuno potrà impedirmi che per me moralmente sia l'uno che l'altro siano fatti esecrabili per l'uomo.
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Giusto, è così che funzionano la democrazia e l'etica.
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Si ma Vieri, si parlava di quel signore che aveva accompagnato l'altro signore (quello che voleva uccidersi) in Svizzera. Ora viene fuori che bisogna pagare 10.000 euro? Ottimo, se stessi molto male li pagherei volentieri. Ma anche 15.000 sai? Quello che non farei invece sarebbe di sindacare su chi può o non può transitare nella camera da letto altrui, diffondere ipocrisia religiosa, e (questa la cosa più volgare) opinare su una decisione cosi intima e personale come il voler porre fine alla propria esistenza, e tutto questo in nome di un Dio che ancora non si fa vivo. Beh, un po di vergogna potresti anche iniziare a provarla eh, se sei onesto.
Arriverà mai il giorno in cui il mondo sarà libero da questa schifosa piaga della religione?
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