Omofobia

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Vieri
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Messaggio da Vieri »

mr-shadow ha scritto:Per quelli come te l'atto di amore in se stesso ha una relativa importanza... Voi date importanza prima al contesto ("famiglia tradizionale" nel caso di questa discussione)
Un "atto d'amore" si può sviluppare in tante maniere compreso quello di sacrificarsi e donare sé stessi per il bene degli altri (leggi volontariato) e non solo inteso nel contesto della famiglia tradizionale.

"Atti di amore" diversi li posso interpretare come semplice attrazione fisica (indipendente dal sesso), disponibilità e sacrificio per l'altro, sentimenti di rispetto,....oltre a comprendere altre soluzioni affettive che ritengo derivate da una estrema sensibilità, passione ed emotività.
Tutti aspetti dell'uomo che spesso esulano dalla "ragione".
Caratteristiche comuni a molti scienziati ed artisti del passato,nonché a stilisti e cantanti recenti con grandi capacità.

L'uomo per sua natura, in fatto di passioni e di sentimenti è un essere estremamente complicato, talmente complicato che su tale soggetto rimarrebbe stupido dare giudizi avventati o stabilire parametri di valutazione fisici o psicologici precisi.

:strettamano:
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Achille
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Messaggio da Achille »

http://gayburg.blogspot.it/2017/03/scri ... e.html?m=1" onclick="window.open(this.href);return false;
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minstrel
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Messaggio da minstrel »

mr-shadow ha scritto:Veramente la fonte della vita è l'unione uomo-donna.
Deo gratias! Il legame che si crea fra questa unione e il loro frutto è quel legame pregiuridico e prestatale che noi medievali de fèro chiamiamo FAMIGLIA, senza aggettivi di sorta! Legame che per altro lo stato italiano a tutt'oggi "riconosce" (o riconosceva, ora si tende a scivolare come pattinatori sull'articolo 29 nonostante le carte dei lavori costituzionali cantino sinfonie diverse...).

Ho notato solo ora che questo thread è continuato, che svista. In tutte queste pagine qualcuno ha avuto almeno l'ardire di decrittare cosa significhi giuridicamente, in modo netto e chiaro e con paletti precisi, la parola che dà il titolo alla discussione? Finora non mi è sembrato di leggere la definizione.

PS: leggo solo ora che Achille ha postato una revisione fatta da gayburg di una risposta lunga di Padre Bellon OP... tremo al pensier di quel che si sarà capito (o voluto capire).
PPS: letto. Vedete che facevo bene a tremare? Bonanotte.
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minstrel ha scritto: articolo 29 nonostante le carte dei lavori costituzionali cantino sinfonie diverse...).
«Pur essendo molto caro ai democristiani il concetto del vincolo sacramentale nella famiglia, questo non impedisce di raffigurare anche una famiglia, comunque costituita, […] dotata di una propria consistenza che trascende i vincoli che possono solo temporaneamente tenere unite due persone».
Aldo Moro, I Sottocommissione per la Costituente, discussione dell’art. 29 (5 novembre 1946)

http://storicamente.org/famiglia_costituzione_italiana" onclick="window.open(this.href);return false;
PS: leggo solo ora che Achille ha postato una revisione fatta da gayburg di una risposta lunga di Padre Bellon OP... tremo al pensier di quel che si sarà capito (o voluto capire).
spiegalo tu...
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minstrel
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Messaggio da minstrel »

Scusate il ritardo!
mr-shadow ha scritto:
minstrel ha scritto: articolo 29 nonostante le carte dei lavori costituzionali cantino sinfonie diverse...).
«Pur essendo molto caro ai democristiani il concetto del vincolo sacramentale nella famiglia, questo non impedisce di raffigurare anche una famiglia, comunque costituita, […] dotata di una propria consistenza che trascende i vincoli che possono solo temporaneamente tenere unite due persone».
Aldo Moro, I Sottocommissione per la Costituente, discussione dell’art. 29 (5 novembre 1946)

http://storicamente.org/famiglia_costituzione_italiana" onclick="window.open(this.href);return false;
Ma infatti, che ho detto io? L'art. 29 è di una vaghezza giuridica risibile, lo sanno tutti. Ma io non sottolineo affatto il problema "matrimonio" (indissolubile o meno) che tanto premeva i padri costituenti, fattore che non è affatto vincolante, bensi sottolineo il palese RICONOSCIMENTO da parte degli stessi di un DATO NATURALE quale "formazione sociale significativa per le persone che la compongono, luogo per eccellenza della crescita armonica e del pieno sviluppo psicofisico dei figli" (Dal riconoscimento individuale alla costruzione sociale di Lorenzo Biagi,Vincenzo Salerno pag. 132) ovviamente - per noi schiavi medievali della realtà - nati da quell'unione.
Comunque oggi anche questo incredibile sprazzo di giusnaturalismo, con il nominalismo imperante e le lotte lobbiste di bassa politica, dice tutto e dice niente. Che noia.
spiegalo tu...
C'è poco da spiegare. C'è da rileggere con principle of charity e conoscenze basi di filosofia tomista in modalità ON. Ciao! :sorriso:
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Non mi sembra che nessuno disconosca che l'unione di un uomo e di una donna generi la vita, semplicemente ci si chiede perché lo si debba chiamare matrimonio. Finora non si fa altro che dire che è così perché lo dice l'etimologia e lo dica la tradizione. Entrambi i motivi com'è noto non stanno in piedi, sennò dovremmo intestare i patrimoni solo ai pater familias e potremmo usare dizionari del '600, se tanto le parole non cambiano significato. Nessuno nega che l'unione maschio femmina sia l'origine della vita, semplicemente oggi con matrimonio non si parla più di questo ma di qualsiasi legame che due parti scelgano di contrarre sulla base dell'amore reciproco e che i due interessati presumono voler essere un legame perpetuo. Se domani si chiamerà matrimonio un culto orgiastico in cui si squartano foche, quello sarà il matrimonio, oggi però come ripeto è il legame romantico tra due persone che chiede il riconoscimento statale. Infatti quante volte si sente una coppia dire: "ci sposiamo e non vogliamo figli". E nessuno trova la cosa strana, perché il nucleo del matrimonio nell'accezione contemporanea è l'unione di due persone che si amano, e i figli sono un extra. Per contro tutti guardano sbalorditi e considerano falsi i matrimoni "senza amore", a testimoniare che è l'amore a fondare il matrimonio, e si guarda con orrore ai matrimoni di interesse o ai matrimoni combinati pensando per l'appunto che siano menzogne. Il che è una rivoluzione, perché nel matrimonio canonico che due si amassero era irrilevante: si poteva celebrare un matrimonio con tutti i crismi anche se due non s'erano mai visti.
Quindi no, i tomistoni contro il matrimonio gay non sono più aderenti alla realtà di altri, semplicemente come tutti noi vedono la stessa realtà, cioè che i figli nascono da un uomo e da una donna, ma quello che non spiegano è perché questo debba chiamarsi matrimonio o il matrimonio sia questo. Chi appoggia il matrimonio gay non nega come nascono i bambini, semplicemente usa matrimonio in un'accezione contemporanea, diversa da quella canonica, e dunque non nega alcuna realtà. Perché non c'è alcun legame tra la parola "matrimonio" e il concetto "unione di un uomo e di una donna volta a generare figli". Il senso delle parole cambia. Dunque nessuna negazione della realtà, semplicemente evoluzione semantica, e dunque si chiamano con nomi uguali cose diverse. Il vero dilemma è perché i tomistoni vogliano far ingerire a tutta la società la definizione canonistica di matrimonio, se la sociatà l'ha da tempo abbandonata. Perché cioè continuano a voler riservare la parola matrimonio ad una realtà che non viene più designata così da nessuno se non loro?

Il vero dilemma è se, visto che il matrimonio oggi non c'entra più coi figli ma nel lessico contemporaneo è solo il riconoscimento di un atto d'amore tra due persone, allora che cosa c'entri lo stato. Che rilevanza pubblica ha l'amore tra due persone? Si dice infatti che l'amore non si possa misurare o attestare, e sopratutto che non ha conseguenze pubbliche. La risposta è che se davvero l'unione amorosa tra due persone, perché questo oggi è il matrimonio, non avesse interesse pubblico, allora per togliere la discriminazione tra coppie gay ed etero bisognerebbe abolirlo del tutto, e non certo solo lasciarlo alle coppie etero. Infatti come ripeto oggi le coppie etero si sposano senza considerare il matrimonio funzionale alla procreazione, ed in fatti lo Stato sposa anche sterili o persone non affatto intenzionate a figliare, o impotenti. Dunque se il matrimonio, che già oggi è solo un riconoscimento dell'amore, non avesse nessuna rilevanza statale, occorre abolirlo per tutti. Oppure bisogna trovare un'altra valenza pubblica del matrimonio, che spieghi perché il riconoscimento di un vincolo amoroso tra due persone abbia un'utilità per lo Stato. E di queste valenze ce ne sono tantissime: l'idea di impegnarsi in un legame che è più stabile (meno facile da rompere) della convivenza rende le persone più felici, ma sopratutto permette ai membri di queste coppie, che vogliano o meno figli, di impegnarsi a tutelarsi a vicenda, sollevando così lo Stato dal peso di doverlo fare. Per dirla in termini concreti: se uno è solo e senza parenti la casa di riposo magari deve pagargliela lo stato, se invece è sposato, il coniuge. E poi perché all'interno di questo legame le persone realizzano meglio la loro personalità, in quanto sentono che il loro amore è riconosciuto da tutti per il tramite dello Stato, e dunque, sentendosi riconosciuti in quanto marito e\o moglie, si è più felici.

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minstrel
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Messaggio da minstrel »

polymetis ha scritto:Non mi sembra che nessuno disconosca che l'unione di un uomo e di una donna generi la vita [...]Il vero dilemma è se, visto che il matrimonio oggi non c'entra più coi figli ma nel lessico contemporaneo è solo il riconoscimento di un atto d'amore tra due persone, allora che cosa c'entri lo stato.
D'accordo su (quasi) tutto! Alla grande! Per altro sfondi una porta apertissima per noi tomisti con la quesitone del "cosa centra lo stato" con l'ammmmore. Niente centra, da sempre! Almeno con te non bisogna far finta di giocare al love is love e altre menate à la Obama page che lévati... Deo Gratias.
Come scrisse Hsiao: "Elemento cruciale per un particolare tipo di rapporto, al fine d’essere oggetto di riconoscimento giuridico, è il suo servire un fine pubblico". L'amore o qualsiasi cosa esista fra due persone, anche imparentate, nulla tange sotto questo profilo. Poi vabbeh, bisognerebbe fare il passo in più ma ti attacchi al solito "eh ma gli sterili, eh ma quelli di 80 anni". Roba trita. Il tuo argomento è smontato alla grande, tu non accetti questo controargomento, finiremmo nei massimi sistemi, lì poi ci si perde in metafisiche astruse che qui non troverebbero spazio adeguato di trattazione, finiamola qui. Giocatela con altri (o in altri lidi) la carta degli sterili, dai. :sorriso:

Restiamo sul fatto che son d'accordo e non sto scherzando: si abolisca davvero questa assurdità laicista e statalista oggi chiamata "matrimonio". Per il banale motivo che IMO non ho affatto la presunzione di chiamare l'unione di un uomo e di una donna che genera la vita, matrimonio. Ho anzi sostenuto che tale unione prestatale e pregiuridica è un dato di fatto imprescindibile e indisconoscibile (come ammetti), ed è un dato che veniva chiamato (e io continuo a chiamare) FAMIGLIA, non matrimonio. famiglia Senza aggettivi. Poco mi tange (nonostante mi riguardi tantissimo!) se poi uno stato, incline a declinar presunti diritti a chi strepita di più, non riconosca più i dati di fatto e quel che ne consegue agli stessi in termini di eventuali diritti. I dati di fatto iniziali, semplicemente, non cambiano. In questa girandola di lingua schiava del nominalismo alimentato dall'analfabetismo funzionale, questa unione chiamatela pure come volete, anche "culto orgiastico squarta foche per il piacere del vegano di turno". Il dato unitivo, prestatale e pregiuridico, che io chiamo per semplicità "famiglia", non cambia. E' così e fine dei giochi.
Esattamente come hai ben detto tu, Poly, fin dalla prima riga del tuo intervento.
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Messaggio da Mauro1971 »

Ma basta.

Il matrimonio è un contratto, dal tempo della Repubblica Romana, ben prima del Cristianesimo.
Il resto sono minchiate.

E' intollerabile l'arrogante volontà di imporre agli altri il proprio modo di vedere le cose quando si tratta di questioni che nulla ledono della vostra di libertà. Famiglia, sterili, non sterili... ma che volete?
Vivetevi la "famiglia" come vi pare e piace ma smettetela di rompere le balle agli altri quando siamo più di 7 miliardi ed il discorso procreazione è quasi inopportuno.

C'avete (ed il "c'avete" qui è opportunissimo) più inchiapettamenti tra le sottane dell'alto clero che nelle saune Gay e poi parlate di "massimi sistemi". Vescovi e cardinali che se aprono la bocca fanno corrente, e poi vogliono insegnare agli altri cosa dovrebbe essere una "famiglia"... ma basta.

Ma fatevi gli affaracci vostri e laciate liberi gli altri di farsi i propri quando non vi arrecano alcun danno.

Andate a fare le sentinelle in piedi per i diritti dei lavoratori, per una giustizia sociale, contro lo strapotere delle mafie, contro la politica corrotta, contro i lavori sulla Salerno-Reggio Calabria, contro tutto ciò che di ingiusto esiste in qesto mondo bacato, non stupidamente contro le Libertà altrui.
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"Sradica le tue domande dal loro terreno, e ne vedrai penzolare le radici. Altre domande!" (F. Herbert)
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Messaggio da Giovanni64 »

polymetis ha scritto:Non mi sembra che nessuno.........
Io penso che il matrimonio sia, o può essere, anche al di là di quello che era 50 anni fa oppure 2000 anni fa in una regione del mondo, "tante cose", o solo alcune di tutte queste tante cose. Anche il voler a tutti costi distinguere l'interesse dall'amore mi sembra una grossa forzatura. In realtà, di fatto, le persone si sposano per le più svariate ragioni e dovremmo veramente smetterla di appiccicare etichette anche solo preguidiziali e formali su questo e su quello. L'amore e l'interesse, tanto per restare a queste due "cose", possono avere tante espressioni diverse e tante aree di sovrapposizione, non mi sembra proprio il caso di mettersi a fare queste distinzioni morali.

D'altro canto, nella prospettiva di una società multietnica, multiculturale, dovremmo chiederci anche cosa significa matrimonio nel mondo, invece di chiederci cosa significa, spesso ipocritamente, il matrimonio presso una parte di una particolare società.
Proprio per questo, secondo me il matrimonio deve essere quanto più inclusivo, sia nella sua concezione formale, sia nelle sue caratteristiche pratiche.

Ecco perché penso più ad una specie di contratto-quadro fra privati che può essere particolarizzato per esigenze o culture specifiche.

Molti se ne infischiano ma ci sono ancora molti quarantenni che conosco si fanno il problema del matrimonio, anche perché il matrimonio esiste come istituzione statale. L'eliminazione del matrimonio statale potrebbe veramente contribuire a rendere la vita meno complicata per tutti. Gli amori nascono e finiscono, o possono anche eccezionalmente durare per sempre, ma nessuno si deve sentire "strano" perché non si è sposato.
L'istituto statale crea artificialmente una normalità inutile (e talvolta anche dannosa) rispetto alla quale molti si sentono in dovere di rapportarsi.

Allora, quindi, dico io da tanti anni ormai : prima di tutto mi sembra giusto rivendicare sacrosanti diritti per il matrimonio statale attuale, ma in prospettiva bisogna cominciare a pensare ad una eliminazione del matrimonio statalmente officiato.
Questo anche nell'ottica di non stare sempre a rimorchio di forze guida esterne. Una cosa è la auspicabile contaminazione culturale con gli immigrati, per esempio, e altra cosa è stare sempre lì a propagandare mode guida esterne e calate dall'alto.
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Messaggio da Vieri »

non stupidamente contro le Libertà altrui.
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Dai tempi dell'età della pietra la famiglia (uomo, donna, figli) è sempre e ripeto sempre, alla base di ogni società civile o meno .....Vogliamo ora cambiare le carte in tavola per accontentare qualcuno ? Viva l'anarchia.....
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In passato, anche fra i "servitori di Dio", esistevano famiglie piuttosto diverse dalle attuali. Tipo famiglie poligame, o rapporti di concubinato ritenuti del tutto leciti.
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Messaggio da Wyclif »

Achille ha scritto:In passato, anche fra i "servitori di Dio", esistevano famiglie piuttosto diverse dalle attuali. Tipo famiglie poligame, o rapporti di concubinato ritenuti del tutto leciti.
:ok:

Infatti, un annuario diceva che negli anni 40 cerano fratelli battezzati poligami, altri ancora che convivevano, e ciò nonostante erano decenni che il Corpo Direttivo scriveva che Cristo li aveva scelti perché puri e diversi dal mondo .
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Messaggio da Achille »

Wyclif ha scritto:Infatti, un annuario diceva che negli anni 40 cerano fratelli battezzati poligami, altri ancora che convivevano, e ciò nonostante erano decenni che il Corpo Direttivo scriveva che Cristo li aveva scelti perché puri e diversi dal mondo .
No, ma io mi riferivo ai "servitori di Dio", dei tempi biblici, tipo Abramo, Giacobbe, Salomone, ecc.
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"Come scrisse Hsiao: "Elemento cruciale per un particolare tipo di rapporto, al fine d’essere oggetto di riconoscimento giuridico, è il suo servire un fine pubblico". L'amore o qualsiasi cosa esista fra due persone, anche imparentate, nulla tange sotto questo profilo. Poi vabbeh, bisognerebbe fare il passo in più ma ti attacchi al solito "eh ma gli sterili, eh ma quelli di 80 anni". Roba trita. Il tuo argomento è smontato alla grande, tu non accetti questo controargomento, finiremmo nei massimi sistemi, lì poi ci si perde in metafisiche astruse che qui non troverebbero spazio adeguato di trattazione, finiamola qui. Giocatela con altri (o in altri lidi) la carta degli sterili,"
Veramente io non credo che sia compito mio mostrare con dei controesempi che il matrimonio oggi non è concepito come procreativo, io questo modo mi accollo l'onore di una prova che per quanto mi concerne non mi spetta. Dovrebbe essere chi ritiene che il matrimonio serva a far figli che mostri dove nel diritto italiano si dica che la possibilità di far figli sia necessaria a contrarre il negozio del matrimonio. Io non lo trovo scritto da nessuna parte, e, stanti così le cose, mi chiedo perché qualcuno adduca come condizione del matrimonio una cosa che non c'è scritta. Le prove con degli esempi da me date per dimostrare che il matrimonio civile italiano non ha nella sua essenza la procreatività sono ad abundantiam, sono un surplus. E dunque tu potrai non ritenere convincenti i miei esempi (sebbene le corti di tutto il pianeta li ritengano ogni giorno più persuasivi), io invece non ritengo neppure necessario darteli questi esempi, perché sei tu, visto che si parla di matrimonio civile italiano, a dovermi dire dove stia scritto nella nostra legislazione che il voler o il poter far figli c'entri qualcosa con la possibilità di contrarre questo istituto. Inutile cioè che mi metta a dimostrare che il matrimonio non è procreativo, quando non c'è scritto da nessuna parte che debba esserlo ed è chi si inventa questo carattere che dovrebbe mostrare donde l'abbia preso. In realtà lo sappiamo da dove viene: dalla tradizione che però era quella canonica e non è più presente nel diritto civile. Similmente parlando di matrimonio civile italiano non possiamo dire che il matrimonio è per essenza indissolubile, solo perché così è per la tradizione canonistica, perché se parliamo di matrimonio civile italiano esso non ha tra i suoi caratteri l'indissolubilità.
" Ho anzi sostenuto che tale unione prestatale e pregiuridica è un dato di fatto imprescindibile e indisconoscibile (come ammetti), ed è un dato che veniva chiamato (e io continuo a chiamare) FAMIGLIA, non matrimonio. famiglia Senza aggettivi. Poco mi tange (nonostante mi riguardi tantissimo!) se poi uno stato, incline a declinar presunti diritti a chi strepita di più, non riconosca più i dati di fatto e quel che ne consegue agli stessi in termini di eventuali diritti."
Veramente il fatto che la famiglia sia una realtà pre-giuridica non implica che lo Stato debba riconoscerla, implica solo che esiste a prescindere che lo Stato ne prenda atto. Di per sé non c'è un motivo per cui uno stato dovrebbe tutelare le entità pre-statali. Se è uno Stato che si propone l'utilità pubblica, e ritiene che tale entità pre-statale qualora tutelata faccia il bene pubblico, allora sceglie di tutelarlo. Ma il punto è che ci sono tante unità naturali pre-statali, non solo la famiglia uomo-donna. Anche il legame amoroso tra due persone dello stesso sesso è spontaneo e pre-statale, tant'è che esiste pure negli animali, che a nostra conoscenza non hanno stati. Uno stato può dunque decidere benissimo, senza togliere niente a nessuno, di tutelare i legami amorosi pre-statali tra le sue coppie, perché ritiene che all'interno di questi legami i suoi cittadini siano più felici e si realizzino meglio. Questa è una motivazione, che non ha controindicazioni, circa l'utilità della tutela delle coppie indipendentemente dai figli. Perché dunque uno Stato non può chiamare questo matrimonio, e assegnargli dei diritti? Se poi ci saranno dei figli, sarà un surplus. Non si vede infatti perché mai le coppie con figli, etero od omosessuali che siano (perché esiste l'adozione), dovrebbero essere danneggiate dal fatto che le coppie senza figli (omo od etero che siano) abbiano i loro stessi diritti. Dunque lo Stato oggi sceglie di tutelare il legame affettivo di due persone perché lo ritiene funzionale al loro benessere, che ci siano figli o no, e lo chiama matrimonio. Il legame con dei figli ha questi stessi diritti, e come ripeto non si capisce perché dare diritti ad altri li danneggerebbe. Diciamo che le coppie coi figli sono un sottoinsieme del più generale matrimonio, il quale si riferisce alla tutela di realtà naturali (cioè spontanee) e pre-statali costituite dall'unione amorosa di due persone.

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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Messaggio da polymetis »

Io penso che il matrimonio sia, o può essere, anche al di là di quello che era 50 anni fa oppure 2000 anni fa in una regione del mondo, "tante cose", o solo alcune di tutte queste tante cose. Anche il voler a tutti costi distinguere l'interesse dall'amore mi sembra una grossa forzatura. In realtà, di fatto, le persone si sposano per le più svariate ragioni e dovremmo veramente smetterla di appiccicare etichette anche solo preguidiziali e formali su questo e su quello. L'amore e l'interesse, tanto per restare a queste due "cose", possono avere tante espressioni diverse e tante aree di sovrapposizione, non mi sembra proprio il caso di mettersi a fare queste distinzioni morali.
Caro Giovanni, qui stavo discutendo del cambio di significato dei termini, e dunque facevo una ricapitolazione di quello che è lo status attuale della lingua. Dunque converrai con me che oggi il matrimonio sia concepito come il coronamento di un sogno d'amore, e per questo contrapposto agli interessi economici. Ciò non implica che noi, in questo forum, dobbiamo dare giudizi morali su chi si sposa per soldi. Facevo solo notare che per la gente, per il popolo, chi si sposa per soldi fa un matrimonio fasullo, proprio perché il matrimonio è concepito in occidente come l'unione di due cuori in una sola capanna. Poiché è questa l'idea di matrimonio, è ovvio che, data quest'idea, quel matrimonio per interesse sia una falso matrimonio. Se invece si parta da altre definizioni di matrimonio, quel matrimonio risulterà autentico.
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Anticipazioni sui video che saranno presentati ai congressi del 2018.
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Messaggio da polymetis »

Credo che questi TdG saranno condannati a leggere a lungo in purgatorio tutti i libri di Marcella Althaus-Reid, sto pregando intensamente DIo perché mi esaudisca.
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Messaggio da Gocciazzurra »

polymetis ha scritto:Credo che questi TdG saranno condannati a leggere a lungo in purgatorio tutti i libri [...]
Purgatorio? :ironico:
Immagine
Le parole troveranno credito quando i fatti daranno certezze. (Socrate)

Un po' di me Immagine
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Certo, mica posso augurare loro la dannazione eterna.
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Messaggio da Mauro1971 »

Gocciazzurra ha scritto:
polymetis ha scritto:Credo che questi TdG saranno condannati a leggere a lungo in purgatorio tutti i libri [...]
Purgatorio? :ironico:
L'esistenza del Purgatorio è Dogma Cattolico. :ok:
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Gocciazzurra
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Messaggio da Gocciazzurra »

x Poly
Deformazione ex professionale: ho dato rilievo al credo geovista nel quale non esiste purgatorio e mi è sfuggito il tuo credo.

x Mauro
Grazie per l'info che però conoscevo già.
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Dio m'è apparso in sogno ieri notte e m'ha rivelato che attualmente nel Purgatorio fa leggere a ripetizione Roberta Stasera di Pierre Klossowski e commenti deleuziani al marchese de Sade.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Achille
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Achille ha scritto:

Anticipazioni sui video che saranno presentati ai congressi del 2018.
Articolo sul video omofobo: http://www.pinknews.co.uk/2018/02/15/le ... on-people/" onclick="window.open(this.href);return false;
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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http://www.gay.it/primo-piano/news/stat ... rimoni-gay" onclick="window.open(this.href);return false;

"A dispetto degli stereotipi, sono alcuni gruppi religiosi di ispirazione cristiana e a prevalenza bianca ad esprimere la maggiore opposizione alle nozze tra le persone omosessuali. I Testimoni di Geova sono con il 63% di contrari la comunità religiosa più omofoba degli Stati Uniti, seguita dagli Evangelici con il 58% e dai Mormoni con il 53% di opinioni contrarie al matrimonio egualitario".

Mi sembra piuttosto strano che solo il 63% dei TdG sia contrario ai matrimoni fra persone dello stesso sesso...
La risposta corretta dovrebbe essere il 100%.

In ogni modo hanno lo stesso il primato della comunità religiosa più omofoba in assoluto.
Perfino gli islamici sono più aperti e tolleranti di loro.
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Morrisfriendly
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Achille ha scritto:http://www.gay.it/primo-piano/news/stat ... rimoni-gay

"A dispetto degli stereotipi, sono alcuni gruppi religiosi di ispirazione cristiana e a prevalenza bianca ad esprimere la maggiore opposizione alle nozze tra le persone omosessuali. I Testimoni di Geova sono con il 63% di contrari la comunità religiosa più omofoba degli Stati Uniti, seguita dagli Evangelici con il 58% e dai Mormoni con il 53% di opinioni contrarie al matrimonio egualitario".

Mi sembra piuttosto strano che solo il 63% dei TdG sia contrario ai matrimoni fra persone dello stesso sesso...
La risposta corretta dovrebbe essere il 100%.

In ogni modo hanno lo stesso il primato della comunità religiosa più omofoba in assoluto.
Perfino gli islamici sono più aperti e tolleranti di loro.
Io credo che il restante 37% abbia dato risposte fumose per non essere tacciati come omofobi
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Articolo in spagnolo sul video omofobo: https://www.20minutos.es/gonzoo/noticia ... 3543502/0/" onclick="window.open(this.href);return false;
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http://www.pisatoday.it/cronaca/il-17-m ... 70914.html" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da Achille »

Dalla bacheca di Marco Leoni ( " onclick="window.open(this.href);return false; ):

Ieri si è celebrata la giornata contro l'omo e la transfobia, ma la dura realtà è che in 68 paesi nel mondo essere omosessuale o transessuale è ancora un reato: in 11 di essi è addirittura prevista la pena di morte.

In Nigeria basta essere sostenitori di un’organizzazione gay per finire in prigione anche per 10 anni.
In Uganda si rischia addirittura l’ergastolo, anche se diverse organizzazioni religiose premono per la pena di morte.

In India è in vigore la “Section 377” di una legge che risale al 1861 (cioè quando il paese era sotto il dominio britannico) e qualsiasi “connubio carnale contro natura con uomini, donne o animali” viene punito con una pena fino a dieci anni di prigione.

In Africa la condotta omosessuale è considerata reato in 38 Stati africani e molti di essi stanno approvando leggi sempre più restrittive. Le persone LGBT vengono arrestate e condannate al carcere solo perché sono omosessuali.

A volte le pene previste sono leggere: il “reato” viene punito semplicemente con un’ammenda in Liberia e in Malesia.

In alcuni paesi queste leggi risalgono a vecchie norme non più applicate: in Giamaica ad esempio, le buggery laws non sono mai state formalmente abolite, ma non sono state applicate quasi mai.

In Marocco, non certo uno stato integralista, alla sanzione pecuniaria si aggiunge la reclusione da 6 mesi a tre anni; in Camerun questo “reato” è punibile con una multa o con una condanna a un massimo di cinque anni di prigione. In Burundi e nelle Maldive la legge punisce qualsiasi attività omosessuale con una pena tra i due mesi e i tre anni di detenzione.

In Iran, Afghanistan, Yemen, Pakistan e Mauritania è prevista la pena di morte.
In Qatar invece gli atti omosessuali sono puniti con sette anni di prigione, con l’ergastolo se una delle parti ha meno di 16 anni di età. Ma in questo paese vige la Sharia (la legge islamica), che prevede che una persona sposata che si rende “colpevole” di omosessualità venga punita anche con la morte. In Bangladesh, l’art. 377 del codice penale prevede la prigione a vita e nel sultanato del Brunei è stata recentemente istituita e poi bloccata la pena di morte per lapidazione.
In Arabia Saudita essere omosessuali significa rischiare il carcere, multe, frustate, l’internamento in cliniche psichiatriche, amputazioni e anche la morte.

Anche in paesi considerati ormai evoluti l'omosessualità è ancora considerata un reato gravissimo, come negli Emirati Arabi Uniti dove l’art. 354 del codice penale federale prevede la pena di morte. .

In Algeria e Angola la legge prevede i lavori forzati. Sanzioni penali sono previste anche in Russia, Senegal, a Singapore, in Somalia, in Sri Lanka, Sudan, Swaziland, Tunisia (qui l’omosessualità è illegale, ma “tollerata”), Turkmenistan, Uzbekistan, Zambia e Zimbabwe.

E da noi?
Nel 2020 ci sono ancora paesi in cui non è prevista una legge contro l'omofobia e la transfobia: l'Italia è uno di questi, dove nell'ultimo anno gli atti di intolleranza e di violenza contro le persone Lgbti sono aumentati del 30%.

Ed ora attendo pazientemente coloro che per primi verranno a scrivermi che è necessario "saper distinguere tra religione e fanatismo".
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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nissav
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Messaggio da nissav »

Linus ha scritto:Stavo leggendo un argomento sull'altro forum sull'omosessualita' e mi e' salita una rabbia che dio solo lo sa,ma meglio cosi' perche' piu' leggo queste cose e piu' mi passa la voglia di tornare indietro.Dopo tutto quello che mi hanno fatto passare e tutta la sofferenza che creano ai testimoni omosessuali hanno pure il coraggio di scrivere che non sono omofobi!Tutte queste belle religioni che parlano parlano e poi nei paesi arabi nel nome del corano ci lapidano e nel resto del mondo nel nome di gesu' ci schifano da tutte le parti.CHE VERGOGNA.Poi il bello che nemmeno puoi replicare che hanno scritto delle cose assurde che non stanno ne' in cielo ne' in terra.Meno male che mi sto' cominciando a svegliare da questo torpore,almeno quella specie di forum a qualcosa serve,a farmi capire che tra gente del genere non ci tengo proprio a tornare,e se essere Cristiani vuol dire questo allora vuol dire che non m'interessa proprio piu' credere,di un Dio razzista e omofobo non so proprio casa farmene.E meno male che amano il prossimo,ma!!Io non capisco perche' dobbiamo pagare un prezzo cosi' alto per una scelta che non abbiamo fatto.Scusate ma stasera mi sento nauseato e schifato da tutto e tutti.

Scusa, ma cosa ti hanno fatto?
Sapevano che fossi gay?
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