VERSETTI MODIFICATI

La Bibbia dei Testimoni di Geova è davvero una traduzione fedele ed accurata delle Sacre Scritture?

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Tranqui
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VERSETTI MODIFICATI

Messaggio da Tranqui »

mi linkate la pagina dei versetti modificati della TNM ? :grazie:
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Ray
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Hai il ditino fasciato ? Clicca sull'indice e poi "cerca "l'argomento in alto a destra.

Messaggio da Ray »

https://www.infotdgeova.it/bibbia/traduzione.php" onclick="window.open(this.href);return false;

http://www.infotdgeova.it/bibbia/studio.php" onclick="window.open(this.href);return false;

http://www.infotdgeova.it/bibbia/giovanni.php" onclick="window.open(this.href);return false;
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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virtesto
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Liala..

Messaggio da virtesto »

..oltre ai versetti che ti ha indicato Ray io ne avevo trovati tanti altri. Molti li ho pubblicati in questo Forum due o tre volte. Io non sono capace di rintracciarli, non prendo nota del topic quando sono pubblicati.

Però, però se Cogitabonda dovesse mettere gli occhi su questa discussione lei potrebbe rintracciarli, ringraziando anticipatamente.
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gabbiano74
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Messaggio da gabbiano74 »

LIALA ha scritto:mi linkate la pagina dei versetti modificati della TNM ? :grazie:
Ci vorrebbe un libro per contenerli tutti :ironico:

Ciò che ti hanno linkato è abbastanza esaustivo

Saluti
gabbiano74 :ciao:
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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

Ray ha scritto:https://www.infotdgeova.it/bibbia/traduzione.php

http://www.infotdgeova.it/bibbia/studio.php" onclick="window.open(this.href);return false;

http://www.infotdgeova.it/bibbia/giovanni.php" onclick="window.open(this.href);return false;

:grazie: :inca:
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Liala...

Messaggio da virtesto »

...nessuna reazione alla mia richiesta.

Dai, facciamo un gioco, visto che è agosto ed ho tempo. Io ti dico un versetto che la TNM ha falsificato e tu mi dici cosa hanno combinato-

Matt. 13. v. 52 - ecco lì si ci sono due alterazioni. Quali sono e perchè.
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Messaggio da Tranqui »

virtesto ha scritto:...nessuna reazione alla mia richiesta.

Dai, facciamo un gioco, visto che è agosto ed ho tempo. Io ti dico un versetto che la TNM ha falsificato e tu mi dici cosa hanno combinato-

Matt. 13. v. 52 - ecco lì si ci sono due alterazioni. Quali sono e perchè.
http://www.lastampa.it/2017/07/29/vatic ... agina.html" onclick="window.open(this.href);return false;

non ci arrivo :boh:
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Liala...

Messaggio da virtesto »

...non hai risposto alle mie domande.

Dunque , hai visto che nel versetto che hai proposto c'è scritto "scriba" invece la TNM mette "Pubblico insegnante". Eppure in greco c'è sempre "grammateus" E, la TNM, traduce anche lei sempre o quasi sempre con "scriba"
Allora, perchè lì invece mette "Pubblico insegnante"?

Poi nel tuo versetto c'è scritto "Nel regno dei cieli" invece la TNM mette "Riguardo al Regno dei cieli" Perchè ???? Sono queste le due alterazioni, ma i motivi quali sono?
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Messaggio da Tranqui »

virtesto ha scritto:...non hai risposto alle mie domande.

Dunque , hai visto che nel versetto che hai proposto c'è scritto "scriba" invece la TNM mette "Pubblico insegnante". Eppure in greco c'è sempre "grammateus" E, la TNM, traduce anche lei sempre o quasi sempre con "scriba"
Allora, perchè lì invece mette "Pubblico insegnante"?

Poi nel tuo versetto c'è scritto "Nel regno dei cieli" invece la TNM mette "Riguardo al Regno dei cieli" Perchè ???? Sono queste le due alterazioni, ma i motivi quali sono?

forse per addatarlo alla dottrina wts ? :boh:
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Liala....

Messaggio da virtesto »

...nel tuo penultimo messaggio non ho notato che in fondo scrivevi: "Non ci arrivo" Così io ho continuato a fare lo stupidino. Sì, sto facendo un gioco stupido e mi scuso. Finalmente me ne sono accorto.

La spiegazione : Gesù Cristo nelle sue famose invettive odiava gli scribi assieme ai farisei . "Guai a voi scribi e farisei" disse più volte. Quindi lo scriba è un personaggio negativo. Ora in quel versetto di Matteo si parla del Regno dei cieli. Per la WTS il Regno dei cieli è il luogo dove andranno gli unti/144.000. Quindi quel regno non può essere contaminato da un personaggio negativo , ecco allora che la parola greca "grammateus" qui diventa un normale "Pubblico insegnante", che non nuoce alla reputazione del Regno dei cieli.

Poi però nel versetto originale gli scribi/Grammateus sono "nel" regno. Giammai! quindi anche qui si altera il versetto e si scrive "riguardo al regno"...la seconda alterazione. Gli scribi/pubblico insegnante possono insegnare riguardo al Regno ma da fuori, non "nel".

Ma la WTS ,data l'ignoranza dei suoi affiliati, ne combina qui un'altra. Il "Regno dei cieli" è un'espressione che usa solamente Matteo. Gli altri usano "Regno di Dio" Ma Giovanni pochissime volte;allora, com'è la storia? E' solo Matteo che parla di un posto per i 144.000?. Regno di Dio ha la stessa valenza del Regno dei cieli ma, per evitare che il TdG faccia confusione è meglio far rimarcare che nel Regno dei cieli entrano solamente gli eletti.

Io , quando facevo i queste ricerche anni fa, trovavo divertente andare ad individuare la mentalità contorta e truffaldina della WTS. Ne ho tante altre.
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Traduzione di Ecclesiaste 9:6

Messaggio da siculo »

Non so se è stato già notato, ma in questo passo c'è una strumentale omissione da parte della TNM che lo rende in questo modo:
"Il loro amore, il loro odio e la loro gelosia sono ormai scomparsi. Non hanno più alcuna parte in quello che si fa sotto il sole."
La traduzione della NR è
"Il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole.

I furboni dei traduttori geovisti hanno omesso la parte grassettata per non dare l'idea che Ecclesiaste sta dicendo una cosa sbagliata rispetto soprattutto al NT.
Ho controllato dall'interlineare ebraico-inglese ed effettivamente il testo originale riporta la parte volutamente omessa dalla TNM.
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

siculo ha scritto:Non so se è stato già notato, ma in questo passo c'è una strumentale omissione da parte della TNM che lo rende in questo modo:
"Il loro amore, il loro odio e la loro gelosia sono ormai scomparsi. Non hanno più alcuna parte in quello che si fa sotto il sole."
La traduzione della NR è
"Il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole.

I furboni dei traduttori geovisti hanno omesso la parte grassettata per non dare l'idea che Ecclesiaste sta dicendo una cosa sbagliata rispetto soprattutto al NT.
Ho controllato dall'interlineare ebraico-inglese ed effettivamente il testo originale riporta la parte volutamente omessa dalla TNM.
Bella scoperta Siculo, dimostra che l'autore non credeva nella resurrezione come è risaputo oramai da tutti gli studiosi degni di questo nome, ovviamente i tdg non possono accettare una cosa del genere e piegano il testo alle loro dottrine.
Questo il testo interlineare:

http://studybible.info/IHOT/Ecclesiastes" onclick="window.open(this.href);return false; 9:6
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Messaggio da siculo »

Mario70 ha scritto:
siculo ha scritto:Non so se è stato già notato, ma in questo passo c'è una strumentale omissione da parte della TNM che lo rende in questo modo:
"Il loro amore, il loro odio e la loro gelosia sono ormai scomparsi. Non hanno più alcuna parte in quello che si fa sotto il sole."
La traduzione della NR è
"Il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole.

I furboni dei traduttori geovisti hanno omesso la parte grassettata per non dare l'idea che Ecclesiaste sta dicendo una cosa sbagliata rispetto soprattutto al NT.
Ho controllato dall'interlineare ebraico-inglese ed effettivamente il testo originale riporta la parte volutamente omessa dalla TNM.
Bella scoperta Siculo, dimostra che l'autore non credeva nella resurrezione come è risaputo oramai da tutti gli studiosi degni di questo nome, ovviamente i tdg non possono accettare una cosa del genere e piegano il testo alle loro dottrine.
Questo il testo interlineare:

http://studybible.info/IHOT/Ecclesiastes" onclick="window.open(this.href);return false; 9:6
Grazie per aver postato interlineare, così tutti possono verificare che i traduttori della TNM hanno volutamente omesso "forever".
Ma non poteva che essere così, la Scrittura per i TdG nn può dire una cosa inesatta. Se poi consideri che Ecclesiaste è il monumento che attesta come i morti non sono consci di nulla, capisci che ammettere un errore, potrebbe compromettere anche la credibilità del famoso versetto 5 del capitolo 9 :ironico:
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Messaggio da Vera Icona »

siculo ha scritto:
Mario70 ha scritto:
siculo ha scritto:Non so se è stato già notato, ma in questo passo c'è una strumentale omissione da parte della TNM che lo rende in questo modo:
"Il loro amore, il loro odio e la loro gelosia sono ormai scomparsi. Non hanno più alcuna parte in quello che si fa sotto il sole."
La traduzione della NR è
"Il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole.

I furboni dei traduttori geovisti hanno omesso la parte grassettata per non dare l'idea che Ecclesiaste sta dicendo una cosa sbagliata rispetto soprattutto al NT.
Ho controllato dall'interlineare ebraico-inglese ed effettivamente il testo originale riporta la parte volutamente omessa dalla TNM.
Bella scoperta Siculo, dimostra che l'autore non credeva nella resurrezione come è risaputo oramai da tutti gli studiosi degni di questo nome, ovviamente i tdg non possono accettare una cosa del genere e piegano il testo alle loro dottrine.
Questo il testo interlineare:

http://studybible.info/IHOT/Ecclesiastes" onclick="window.open(this.href);return false; 9:6
Grazie per aver postato interlineare, così tutti possono verificare che i traduttori della TNM hanno volutamente omesso "forever".
Ma non poteva che essere così, la Scrittura per i TdG nn può dire una cosa inesatta. Se poi consideri che Ecclesiaste è il monumento che attesta come i morti non sono consci di nulla, capisci che ammettere un errore, potrebbe compromettere anche la credibilità del famoso versetto 5 del capitolo 9 :ironico:

A dire il vero anche la CEI rende il versetto in modo simile

Il loro amore, il loro odio e la loro invidia, tutto è ormai finito, non avranno più alcuna parte in tutto ciò che accade sotto il sole.

Ma alla CEI può fregar de meno, così non è per i tdg per i suddetti motivi. :test:
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

A dire il vero anche la CEI rende il versetto in modo simile

Il loro amore, il loro odio e la loro invidia, tutto è ormai finito, non avranno più alcuna parte in tutto ciò che accade sotto il sole.
Scusa Vera, non ho capito. Perché pensi che la CEI traduca in maniera simile alla TNM?
Io leggendo il versetto come tradotto dalla CEI capisco che non resusciteranno mai. Infatti il verbo "avranno" è al futuro. Se scrivo in italiano "sono morti, e non vedranno più la luce" la frase è del tutto identica a "sono morti, e non vedranno mai più la luce". In ambo i casi vuol dire che non c'è un futuro dove vedranno il sole. Mi sembra che non ci sia bisogno di mettere quel "mai" per far passare l'idea, direi che il "più" combinato al futuro del verbo è del tutto sufficiente per rendere ʽohlam. Se dico, in una frase assoluta e senza specificazioni "non vedrò più mia madre" ciò equivale a dire che non la rivedrò mai più.
Non entro nel merito di quale sia la traduzione corretta dall'ebraico, perché l'ho studiato solo un anno all'università e ho dimenticato molto, ma il versetto CEI e quello della nuova TNM a me sembrano dire cose del tutto diverse. La TNM parla solo del presente e del passato "Non hanno più alcuna parte", mentre la CEI fa un'affermazione sul futuro: "non avranno più alcuna parte".
Il versetto mi pare avere una simmetria perfetta: non hanno parte adesso a ciò che avviene sotto il sole, e neppure l'avranno in futuro. Non so perché tu legga nelle due traduzioni il medesimo concetto. Nella CEI vedo un'affermazione sul futuro, nella nuova TNM solo un'affermazione sul presente e il passato, senza alcun'affermazione sull'avvenire. Se avessero tradotto "non hanno più per l'eternità parte di in tutto ciò che accade sotto il sole" allora, nonostante il verbo al tempo presente, la frase avrebbe parlato anche del futuro. Ma se la traduci " Non hanno più alcuna parte in quello che si fa sotto il sole", e basta, allora la frase non dice più alcunché sul futuro. "Non ho più soldi" vuol solo dire che non hai soldi adesso, ma se dici "non avrò più soldi" stai dicendo che non ne avrai.
Badate che non sto discutendo se il futuro di cui parla il versetto sia eterno, o solo un futuro indefinito, sto dicendo che leggendo la nuova TNM io non vedo alcun riferimento ad un discorso sul futuro (qualche che sia la sua lunghezza), come invece fa trasparire la CEI, rendendo col tempo futuro italiano combinato al "più". Per dirla altrimenti non credo che il problema sia neppure se ʽohlam indichi un futuro eterno o un futuro lungo in maniera indeterminata, io nella nuova TNM non leggo un riferimento a nessuno dei due tipi di futuro, perché la loro traduzione non parla del futuro ma solo del presente.
"Non ho soldi" vuol solo dire che non hai soldi adesso, non vuol dire né "non avrò soldi in eterno" e neppure "non avrò soldi per un tempo indefinito", non c'è nessun futuro, né lungo, né breve, né eterno. Se le altre Bibbie rendono ʽohlam mettendo il verbo al futuro seguito da "più" (non avranno più), oppure mettendo il verbo al presente ma seguito da un "più per sempre" (non hanno più per sempre), non riesco invece a vedere invece dove la nuova TNM renderebbe ʽohlam, visto che, quale che sia il senso da dargli, ossia un futuro eterno oppure lunghissimo, dalla nuova TNM che utilizza il tempo verbale presente non traspare nessuno di questi due significati, nessun futuro di sorta (Non hanno più alcuna parte). Le due versioni cara Vera sono dunque diverse.

Ad maiora
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

siculo ha scritto:Non so se è stato già notato, ma in questo passo c'è una strumentale omissione da parte della TNM che lo rende in questo modo:
"Il loro amore, il loro odio e la loro gelosia sono ormai scomparsi. Non hanno più alcuna parte in quello che si fa sotto il sole."
La traduzione della NR è
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I furboni dei traduttori geovisti hanno omesso la parte grassettata per non dare l'idea che Ecclesiaste sta dicendo una cosa sbagliata rispetto soprattutto al NT.
Ho controllato dall'interlineare ebraico-inglese ed effettivamente il testo originale riporta la parte volutamente omessa dalla TNM.
Pur capendo la tua volontà di smascherare i TdG, non mi pare il caso di discutere su una lingua basandosi su interlineari. Questo è appunto quello che fanno i TdG, e mi hanno sempre fatto abbastanza pena. Il sistema verbale dell'ebraico e i loro avverbi non hanno un'esatta corrispondenza coi nostri, e questo vale sopratutto per l'ebraico biblico.
A Venezia il corso di ebraico biblico tenuto da Capelli è sempre abbinato al lettorato di ebraico moderno tenuto dalla nostra lettrice israeliana, la prof. Baran. Ebbene, il tempo verbale che il prof. Capelli chiamava "imperfetto" la prof. Baran lo chiamava futuro, questo perché il sistema verbale dell'ebraico moderno è slittato fino a perdere molto del suo antico valore aspettuale. Può sembrare strano, a noi che ragioniamo in termini di passato, presente, e futuro, ma alcune lingue, come l'ebraico biblico, non erano interessate a capire quando si svolgesse un'azione, ma piuttosto la sua durata, se fosse compiuta o meno, ecc. Un'azione, indipendentemente da quando venga svolta, può essere perfettiva (già compiuta), puntuale (aoristo come l'aoristo greco), imperfettiva, progressiva, abituale, o altro ancora.
L'imperfetto dell'ebraico biblico indica un'azione non ancora compiuta, e dunque non corrisponde né al nostro presente né al nostro futuro. Non credo sia possibile tradurre questo versetto in maniera soddisfacente coi verbi italiani.

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Badate che non sto discutendo se il futuro di cui parla il versetto sia eterno, o solo un futuro indefinito, sto dicendo che leggendo la nuova TNM io non vedo alcun riferimento ad un discorso sul futuro (qualche che sia la sua lunghezza), come invece fa trasparire la CEI, rendendo col tempo futuro italiano combinato al "più"
Intendevo proprio questo come similtudine, la CEI esprimendosi in questo modo lascia lo spiraglio di un tempo futuro indefinito anziché escluderlo completamente con un mai piu'.

Mentre la TNM con il verbo al presente del futuro non parla proprio , ma parlando di morti potrebbe anche esprimere uno stato perenne.
Perché se io dico i miei bisnonni morti non sono piu sposati chiunque capisce che la morte i legami matrimoniali sono sciolti ora eppure domani, non c' è bisogno di dire i.miei bisnonni morti non sono piu' sposati. Spero di aver reso l' idea.
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Vera Icona ha scritto:
Badate che non sto discutendo se il futuro di cui parla il versetto sia eterno, o solo un futuro indefinito, sto dicendo che leggendo la nuova TNM io non vedo alcun riferimento ad un discorso sul futuro (qualche che sia la sua lunghezza), come invece fa trasparire la CEI, rendendo col tempo futuro italiano combinato al "più"
Intendevo proprio questo come similtudine, la CEI esprimendosi in questo modo lascia lo spiraglio di un tempo futuro indefinito anziché escluderlo completamente con un mai piu'.

Mentre la TNM con il verbo al presente del futuro non parla proprio , ma parlando di morti potrebbe anche esprimere uno stato perenne.
Perché se io dico i miei bisnonni morti non sono piu sposati chiunque capisce che la morte i legami matrimoniali sono sciolti ora eppure domani, non c' è bisogno di dire i.miei bisnonni morti non sono piu' sposati. Spero di aver reso l' idea.







Scusate, volevo scrivere non saranno più sposati oppure non si sposeranno più.
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Quando un peccato diventa inconsapevole....

Messaggio da siculo »

Ciao a tutti, più parlo con i TdG e più mi rendo conto di quanto manipolata sia la TNM. Oggi mi sono imbattuto in Galati 6:1.
Guardate che manipolazione viene fatta. La resa della TMN è:
Fratelli, anche se un uomo fa un passo falso senza rendersene conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di correggerlo con uno spirito di mitezza.+ Ma bada a te stesso,+ affinché non sia tentato anche tu.
La CEI invece dice
Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione

Come tutti potete vedere i traduttori della TNM hanno ritenuto opportuno aggiungere la dicitura "senza rendersene conto" senza che nel greco ci sia traccia di qualche termine che ne renda il senso (anche se non ho mai studiato il greco penso di saper consultare un interlineare).
L'aggiunta mi sembra ragionevole dato che un peccato "consapevole" non potrebbe autorizzare la formazione del comitato giudiziario con il fine di dissociare il peccatore. :ironico:
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Hanno scelto di tradurre con una complicata e prolissa perifrasi un verbo greco di difficile traduzione, prolambánō, che propriamente significa ‘andare avanti, precorrere, anticipare, prevenire’ ecc., ma che qui non è adoperato in senso classico, e obiettivamente non è di traduzione facile: il senso lo capisci dalla CEI: rivolgiti al peccatore con mitezza perché potrebbe capitare anche a te di cadere in tentazione, ovvero di non accorgerti prima che stai inciampando. Vale a dire che ci troviamo di fronte a un particolare peccatore, poco riflessivo, che non si è accorto di finire al laccio, che non è riuscito a fuggire il peccato, che non l’ha anticipato, se ne è accorto troppo tardi.

In quest’ottica la trad. inglese del 2013 è parimenti prolissa, e piú in stile catechesi, che traduttiva, ma è piú chiara: «Brothers, even if a man takes a false step before he is aware of it»; ovvero “se un uomo fa un passo falso prima di rendersene conto", che effettivamente è piú un commento che una traduzione, ma rende un po’ l’idea del testo. Tutto si gioca infatti nel prefisso pro di pro-lambánō. E quindi chiaro che la nuova TNM, che traduce dall’inglese e non dal greco, non si è nemmeno accorta dell’incoerenza di tradurre before con ‘senza’, invece che con ‘prima’. Vd. in proposito quel che ho appena scritto, sui criteri della nuova traduzione, in questo thread:

https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.p ... 70#p363970

Resta che, messa cosí, questa non è in nessun modo una traduzione, ma una catechesi da due baiocchi. Che possa aver conseguenze pro o contro la disassociazione non potrei dire, perché in ogni caso mi sembra rivolta a spirito di comprensione; ma in questo gli ex interpreteranno meglio di me.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
======================================
Primo postPresentazioneStaurós: palo o croce? (link esterno)
siculo
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Messaggio da siculo »

Quixote ha scritto:Hanno scelto di tradurre con una complicata e prolissa perifrasi un verbo greco di difficile traduzione, prolambánō, che propriamente significa ‘andare avanti, precorrere, anticipare, prevenire’ ecc., ma che qui non è adoperato in senso classico, e obiettivamente non è di traduzione facile: il senso lo capisci dalla CEI: rivolgiti al peccatore con mitezza perché potrebbe capitare anche a te di cadere in tentazione, ovvero di non accorgerti prima che stai inciampando. Vale a dire che ci troviamo di fronte a un particolare peccatore, poco riflessivo, che non si è accorto di finire al laccio, che non è riuscito a fuggire il peccato, che non l’ha anticipato, se ne è accorto troppo tardi.

In quest’ottica la trad. inglese del 2013 è parimenti prolissa, e piú in stile catechesi, che traduttiva, ma è piú chiara: «Brothers, even if a man takes a false step before he is aware of it»; ovvero “se un uomo fa un passo falso prima di rendersene conto", che effettivamente è piú un commento che una traduzione, ma rende un po’ l’idea del testo. Tutto si gioca infatti nel prefisso pro di pro-lambánō. E quindi chiaro che la nuova TNM, che traduce dall’inglese e non dal greco, non si è nemmeno accorta dell’incoerenza di tradurre before con ‘senza’, invece che con ‘prima’. Vd. in proposito quel che ho appena scritto, sui criteri della nuova traduzione, in questo thread:

https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.p ... 70#p363970

Resta che, messa cosí, questa non è in nessun modo una traduzione, ma una catechesi da due baiocchi. Che possa aver conseguenze pro o contro la disassociazione non potrei dire, perché in ogni caso mi sembra rivolta a spirito di comprensione; ma in questo gli ex interpreteranno meglio di me.
Angelo scusami, sarà magari per la mia bassa cultura letteraria, ma io dalle tue parole capisco che la TNM rende il passo meglio della CEI, dato che il concetto che tu prefiguri è proprio quello del peccato inconsapevole, che in quanto tale, non può comportare alcuna colpa.
A mio modo di vedere, invece, il vero pensiero di Paolo è quello di vedere un qualsiasi peccato non certo "inconsapevole", dato che la CEI rende il verbo prolambanô con "essere sorpreso" in riferimento alla colpa, quindi il "prima" di cui parli tu è da riferire proprio al fatto che il peccatore viene scoperto prima appunto che lui si accorga che qualche fratello noti la sua colpa e non certo che il fratello non si sia accorto prima di stare peccando.
La frase successiva parla comunque di "tentazione" e questa non può che essere un fatto consapevole, dato che se dico di essere tentato di rubare la mela non posso non avere la consapevolezza che questo gesto non è consentito dal punto di vista morale.
Quindi mi sembra evidente che la TNM e la CEI esprimono due concetti totalmente diversi: la prima afferma un concetto simile al tuo (se non ho capito male) dato che il peccatore sembra che non si accorga di essere inciampato, mentre la CEI esprime il concetto opposto dato che il peccatore viene scoperto dal fratello e in quanto tale non può non sapere che la sua condotta è errata.
Quindi ritornando al comitato giudiziario, questo dovrebbe essere convocato solo per parlare con il fratello peccatore per riportarlo sulla retta via e non certo per espellere il peccatore stesso, concetto che Galati 6 non adombra minimamente dato che si parla di correzione amorevole.
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Siculo ha scritto:… scusami […] ma io dalle tue parole capisco che la TNM rende il passo meglio della CEI
Non mi hai ben compreso. Io non ho affatto detto che la traduzione della TNM sia migliore di quella CEI, anzi, ho suggerito il contrario, quanto a sintesi ed eleganza. Di fatto però, quanto al significato, sono possibili entrambe le interpretazioni, e nomi davvero illustri (es. Erasmo, Calvino, Grozio ecc.) si sono schierati a favore dell’una o dell’altra. Ora io non ti posso dire con certezza quale sia da preferire, dovrei farci un lungo studio sopra, considerato che ne hanno trattato in tanti, se volessi darne un giudizio veramente meditato.

Rimane che le tue obiezioni non sono soddisfacenti, non puoi affermare:
A mio modo di vedere, invece, il vero pensiero di Paolo è quello di vedere un qualsiasi peccato non certo "inconsapevole", dato che la CEI rende il verbo prolambanô con "essere sorpreso" in riferimento alla colpa…
Ti sfugge che anche il testo CEI è in discussione, non solo la TNM, quindi non puoi dare per scontato che la CEI traduca correttamente. Prosegui:
…quindi il "prima" di cui parli tu è da riferire proprio al fatto che il peccatore viene scoperto prima appunto che lui si accorga che qualche fratello noti la sua colpa e non certo che il fratello non si sia accorto prima di stare peccando.
E no, proprio qui sta il punto: quel “prima” va riferito proprio al fratello che pecca, questo è il problema: come fai a riferirlo al fratello che lo becca sul fatto? se si parla di un prima il “peccato” non è ancora stato commesso. Poi non è certo che che l’amico pecchi di nascosto dalla congregazione, potrebbe essere ma potrebbe anche non essere, il testo non lo esplicita; anzi, se davvero lo facesse di nascosto, sarebbe un’argomento a favore dell’ipotesi TNM, ovvero questo fratello, invece che cedere, senza rifletterci, a una debolezza, la commetterebbe pure consapevolmente e surrettiziamente; e la congragazione dovrebbe pure perdonarlo? Al contrario, sarebbe appunto motivo sufficiente per disassociarlo… (e quindi invalidare l’interpretazione CEI). Ma questo sia detto en passant; piuttosto ti sfugge che non è affatto «certo che il fratello non si sia accorto prima di stare peccando». Infatti scrivi:
La frase successiva parla comunque di "tentazione" e questa non può che essere un fatto consapevole, dato che se dico di essere tentato di rubare la mela non posso non avere la consapevolezza che questo gesto non è consentito dal punto di vista morale.
Ti sbagli, non è questo che Paolo, che sapeva essere buon psicologo, suggerisce: è chiaro che peccati che coinvolgano malizia, frode, interesse siano consapevoli, perché vi opera la ragione. Paolo non ha nemmeno bisogno di dire agli adepti, che lo sanno da soli: Non rubate e non frodate, (senza sottilizzare troppo sulla casistica, che ci porterebbe lontano e fuori argomento). Piuttosto pensa a quei peccati che sorgono subdolamente, in cui ci si trova invischiati, appunto, senza ben comprendere come e perché siano nati, perché connaturati nella natura dell’uomo; e infatti che dice in Corinzi e nelle lettere a Timoteo? fuggite la lussuria, l’avarizia; ovvero quel che noi chiamiamo peccati capitali, come anche superbia, ira, ecc. cui siamo naturalmente portati: un superbo è davvero in sé quando si rivolge sprezzantemente, da superiore a inferiore, a qualcuno? e un’iracondo che, trascinato da una accesa discussione, colpisca materialmente un’interlocutore, non è forse veramente conscio – se mai lo sia – del suo peccato solo dopo averlo commesso? Quanto alla gola, tu conosci il limite fra il bere moderatamente e quel momento in cui passi di là? (tutti casi, per inciso, in cui tali peccati possono accadere, e di solito accadono, in pubblico, e non di nascosto). Quanto alla lussuria, infine, anche perché spesso coinvolge un sentimento fortissimo come l’amore, è davvero difficile connotarne la natura peccaminosa, tanto piú in una mentalità di tipo greco, che questo problema, solitamente, non se lo poneva nemmeno.

Ma tutto questo, anche se interessante, è un po’ fuori tema, stiamo parlando di traduzione, e io ero intervenuto solo per notare che la nuova TNM, spesso e volentieri, si distacca dalla NWT 2013. Per il significato di prolambánō (lett. ‘prendere prima, anticipare’), che la TNM rende con una ridondante perifrasi, vd. i rari passi paralleli ove è usato lo stesso verbo, cioè Marco 14, 18 ove si elogia la donna che “anticipa” l’unguento della sepoltura; e lo stesso Paolo, 1 Cor 11, 21 ove viceversa si critica chi “anticipa” il suo pasto, non facendone partecipi gli altri. Il problema nasce perché nel nostro passo prolambánō è usato insolitamente al passivo, e non all’attivo: che significa, quindi, “è anticipato” nel peccato? Chiaro che non si può rendere cosí, in italiano; le possibilità sono quindi due: o intendi, come la TNM, che sei passivamente caduto in tentazione, ovvero hai fatto un passo avanti di troppo, anticipando appunto il sentimento alla riflessione, e sei quindi incappato, senza troppo ragionarci, in una trasgressione violazione fallo che sia; oppure sei stato effettivamente sorpreso (term. bellico, il nemico ha anticipato la tua mossa), ovvero colto in fallo da un altro fratello. A ben pensarci poi la traduzione CEI non esclude nemmeno l’altra interpretazione; perché non è scontato che, invece che da un fratello, tu non sia stato "sorpreso” dal peccato stesso, rendendotene ben conto solo dopo averlo commesso. Oggettivamente è interpretazione improbabile e non immediata, ma può aver giocato nella scelta del traduttore, che era senz’altro informato che la resa del passo non è univoca. Avesse avuto un termine come overtaken, che in inglese è piú ambiguo, perchè corrisponde meglio al nostro raro e disusato, e quindi stilisticamente improprio, ‘sovrappreso’, ove la volontà ha spesso minor valenza, forse l’avrebbe usato, come in effetti lo usano diverse versioni della Bibbia anglosassoni. Viceversa la traduzione TNM è esclusiva, oltre ad essere, a mio parere, ridondante: aver fatto un passo falso implica già, di per sé che non te ne rendi conto, altrimenti non lo faresti… un passo quindi avventato, “prematuro”, e quindi anche “anticipato”, rispetto alla consapevolezza; ribadisco quindi che si tratta piú di un commento, che di una traduzione; ma ribadisco anche che non ci vedo una manipolazione.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
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Quixote ha scritto:

Ma tutto questo, anche se interessante, è un po’ fuori tema, stiamo parlando di traduzione, e io ero intervenuto solo per notare che la nuova TNM, spesso e volentieri, si distacca dalla NWT 2013. Per il significato di prolambánō (lett. ‘prendere prima, anticipare’), che la TNM rende con una ridondante perifrasi, vd. i rari passi paralleli ove è usato lo stesso verbo, cioè Marco 14, 18 ove si elogia la donna che “anticipa” l’unguento della sepoltura; e lo stesso Paolo, 1 Cor 11, 21 ove viceversa si critica chi “anticipa” il suo pasto, non facendone partecipi gli altri. Il problema nasce perché nel nostro passo prolambánō è usato insolitamente al passivo, e non all’attivo: che significa, quindi, “è anticipato” nel peccato? Chiaro che non si può rendere cosí, in italiano; le possibilità sono quindi due: o intendi, come la TNM, che sei passivamente caduto in tentazione, ovvero hai fatto un passo avanti di troppo, anticipando appunto il sentimento alla riflessione, e sei quindi incappato, senza troppo ragionarci, in una trasgressione violazione fallo che sia; oppure sei stato effettivamente sorpreso (term. bellico, il nemico ha anticipato la tua mossa), ovvero colto in fallo da un altro fratello. A ben pensarci poi la traduzione CEI non esclude nemmeno l’altra interpretazione; perché non è scontato che, invece che da un fratello, tu non sia stato "sorpreso” dal peccato stesso, rendendotene ben conto solo dopo averlo commesso. Oggettivamente è interpretazione improbabile e non immediata, ma può aver giocato nella scelta del traduttore, che era senz’altro informato che la resa del passo non è univoca. Avesse avuto un termine come overtaken, che in inglese è piú ambiguo, perchè corrisponde meglio al nostro raro e disusato, e quindi stilisticamente improprio, ‘sovrappreso’, ove la volontà ha spesso minor valenza, forse l’avrebbe usato, come in effetti lo usano diverse versioni della Bibbia anglosassoni. Viceversa la traduzione TNM è esclusiva, oltre ad essere, a mio parere, ridondante: aver fatto un passo falso implica già, di per sé che non te ne rendi conto, altrimenti non lo faresti… un passo quindi avventato, “prematuro”, e quindi anche “anticipato”, rispetto alla consapevolezza; ribadisco quindi che si tratta piú di un commento, che di una traduzione; ma ribadisco anche che non ci vedo una manipolazione.
Angelo, perdonami, ma io non riesco a seguirti. Alla lettera la traduzione sarebbe:
"Fratelli se viene sorpreso uno in qualche colpa voi che spirituali rialzatelo con spirito di mansuetudine"
Come hai detto tu il termine della questione verte tutto sulla resa di prolambanô che appunto può significare essere sorpreso oppure essere anticipato.
A mio modo di vedere il secondo significato non centra proprio nulla visto il contesto, dato che uno (fratello) che viene anticipato nel peccato (ricorda che è un passivo) banalmente significherebbe alla lettera che pecca dopo che ha peccato qualcun altro. Tu dici che viene sorpreso dal peccato? Da ignorante di chiedo, in questo caso è corretto, dal punto di vista grammaticale, rendere "dal peccato" con "en"+"paraptôma" al dativo?
Per il resto ho guardato le principali Bibbie e nessuna rende il passo come la TNM, ma tutte usano "sorprendere" come fa la CEI, quindi non mi sembra che la traduzione di questo passo sia dibattuta come affermi tu.
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

FRATELLI, benchè alcuno sia soprappreso in alcun fallo, voi, gli spirituali, ristorate un tale con ispirito di mansuetudine [Diodati 1649]

Freres, quand meme un homme s'est laisse surprendre par quelque faute [si lascia sorprendere da qualche colpa], vous qui etes spirituels, redressez un tel homme dans un esprit de douceur [Darby]

Dear brothers and sisters, if another believer is overcome by some sin [sopraffatto da qualche peccato] etc. [New Living Translation]

Liebe Brüder, so ein Mensch etwa von einem Fehler übereilt würde [lett. ‘precipitato da un errore’ cioè ‘precipitoso, sconsiderato nella colpa’] etc. [Luther 1912]

My brethren, if any of you should be overtaken by a fault [sovrappreso da una colpa], etc. [Aramaic Bible in Plain English]

Brothers and sisters, if a person gets trapped by wrongdoing [intrappolato dal mal fare] etc. [GOD'S WORD® Translation]

e naturalmente tutte le Bibbie anglosassoni (e sono molte, ne ho contate almeno nove), che traducono overtaken in a fault o in any trespass (sulla scia della King James), inclinano piú al peccatore che si trova sovrappreso, da sé solo, nel peccato, al contrario di quelle che recitano caught o suoi sinonimi: overtaken in drink significa ‘sopraffatto dal vino’, non venir trovato ubriaco da qualcuno. Di fatto l’interpretazione dei TdG risale al commento a Galati di Giovanni Crisostomo (trovi il passo tradotto in https://books.google.it/books?id=5AutPR ... &q&f=false" onclick="window.open(this.href);return false;), e per altro anche Girolamo, nella Vulgata, traduceva:

Fratres et si praeoccupatus fuerit homo in aliquo delicto vos qui spiritales estis huiusmodi instruite in spiritu lenitatis.

ove praeoccupatus sembra meglio intonato a riferirsi al delitto, che a qualche fratello che lo noti; e comunque ‘colto sul fatto’ lo ritrovi nella pericope dell’adultera (Gv. 8,4), ma il verbo ha un altro prefisso: kata-lambánō.

Per il resto puoi interpretare come meglio ti aggrada, se interpreti ‘colto in fallo’ hai l’approvazione, autorevole, di Grozio. Ripeto di nuovo che la parafrasi della TNM è prolissa e ridondante, preferisco di gran lunga CEI e Nuova riveduta. Come traduzione, però; come interpretazione sono entrambe possibili. Quanto a en + paráptōma, en + dativo (e in + ablativo, in latino) normalmente ha valore locale o temporale, ma nella fattispecie sarebbe figurato, e può anche intendersi come comune strumentale, vale a dire non sorpreso in flagrante, ma sorpreso lui per via della colpa (cfr. supra la trad. francese Darby); il gr. en soí esti (lett. ‘sta in te’) può tradursi benissimo ‘dipende da te’. Non si può quindi escludere, se non per motivi stilistici, una traduzione del tipo ‘sorpreso da una colpa’ (cfr. le tradd. riportate; quella della GW risale a Wieseler che interpretava prolambánō, piú o meno, come ‘preso in trappola’, cioè nella trappola del peccato).
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Messaggio da Tranqui »

sarebbe utile fare anche una pagina sui versetti modificati della nuova tarduzione tdg :bb:
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Messaggio da Achille »

anima ha scritto:sarebbe utile fare anche una pagina sui versetti modificati della nuova tarduzione tdg
Sì, sarebbe interessante.
Come sarebbe interessante un confronto fra il modo di tradurre della nuova TNM e quella precedente.

Per esempio, vi ricordate il passo usato dalla WTS per etichettare gli "apostati" come "malati mentali"?

«Ebbene, gli apostati sono ‘mentalmente malati’ e cercano di infettare altri con i loro insegnamenti subdoli. (1 Tim. 6:3, 4)
w11 15/7 pp. 15-19.

Ora la traduzione non parla più di 'malati mentali': «Se qualcuno insegna un’altra dottrina e non è d’accordo con il sano insegnamento che viene dal nostro Signore Gesù Cristo, né con l’insegnamento che è in armonia con la devozione a Dio, è pieno d’orgoglio e non capisce nulla; è ossessionato da discussioni e dibattiti intorno a parole».

Mi sembra un notevole miglioramento.

Forse a questo cambiamento ha contribuito anche una lettera di Barbara Anderson: https://www.jehovahs-witness.com/topic/ ... -1-tim-6-4" onclick="window.open(this.href);return false;

Traduzione automatica: https://translate.google.it/translate?s ... edit-text=" onclick="window.open(this.href);return false;
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Notevole miglioramento ? mah...

Messaggio da Ray »

Per esempio, vi ricordate il passo usato dalla WTS per etichettare gli "apostati" come "malati mentali"?

«Ebbene, gli apostati sono ‘mentalmente malati’ e cercano di infettare altri con i loro insegnamenti subdoli. (1 Tim. 6:3, 4)
w11 15/7 pp. 15-19.

Ora la traduzione non parla più di 'malati mentali': «Se qualcuno insegna un’altra dottrina e non è d’accordo con il sano insegnamento che viene dal nostro Signore Gesù Cristo, né con l’insegnamento che è in armonia con la devozione a Dio, è pieno d’orgoglio e non capisce nulla; è ossessionato da discussioni e dibattiti intorno a parole».

Quindi da mentalmente malati si è passati a ossessionati .

L'apostata che insegna un'altra dottrina sarebbe ossessionato dal portare un'altra dottrina ? Ma quando ?
Personalmente ne ho le tasche piene di dottrine e scritture o insegnamenti vari...
Gli ex tdg o come li chiama la wtjworg apostati, vogliono solo smascherare le loro ipocrisie e il finto buonismo.


Comunque ad un'attenta riflessione sono loro gli ossessionati perché vogliono
deturpare e manipolare le scritture in modo da far "dire" per forza facendo a volte combaciare con le loro convinzioni dottrinali.

Questo naturalmente per far combaciare le loro dottrine religiose o meglio dovrei dire teorie strampalate
devono forzare la traduzione e quindi le scritture.

1 Tim. 6:3-4
3 Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non s’attiene alle sane parole del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà, 4 esso è gonfio e non sa nulla; ma langue intorno a questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contenzione, maldicenza, cattivi sospetti...
Riveduta 1927

1 Tim. 6
3 Se qualcuno insegna un’altra dottrina e non è d’accordo con il sano* insegnamento+ che viene dal nostro Signore Gesù Cristo, né con l’insegnamento che è in armonia con la devozione a Dio,*+ 4 è pieno d’orgoglio e non capisce nulla;+ è ossessionato* da discussioni e dibattiti intorno a parole.+ Queste cose suscitano invidie, liti, calunnie,* sospetti maligni
Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture

1 Tim 6
3 Se qualcuno insegna diversamente e non segue le sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e la dottrina secondo la pietà, 4 costui è accecato dall'orgoglio, non comprende nulla ed è preso dalla febbre di cavilli e di questioni oziose. Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi...
CEI -B. di Gerusalemme

3 Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà, 4 è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza, cattivi sospetti...
Nuova Riveduta

3 Si sa che certuni possono rinnegare queste cose, che sono le parole del Signore nostro, Gesù Cristo, e l'insegnamento della nostra fede, che è in armonia con l'amore. 4 Se qualcuno insegna diversamente è superbo e ignorante, dedito ai giochi di parole e alle questioni inutili, da cui nascono invidia, discordia, maldicenza, sospetti maligni e discussioni senza fine
Bibbia della gioia

3 SE alcuno insegna diversa dottrina, e non si attiene alle sane parole del Signor nostro Gesù Cristo, ed alla dottrina che è secondo pietà, 4 esso è gonfio, non sapendo nulla, ma languendo intorno a questioni, e risse di parole, dalle quali nascono invidia, contenzione, maldicenze, mali sospetti;
Diodati
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Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Messaggio da Achille »

Ray ha scritto:Quindi da mentalmente malati si è passati a ossessionati
A me sembra un miglioramento. "Mentalmente malati" fa pensare, senza ombra di dubbio, a dei folli, a dei pazzi bisognosi di cure.
"Ossessionati" può avere anche un significato meno... patologico.

Comunque è interessante la lettera della Anderson, che riporto qui sotto (traduz. automatica):

Una lettera aperta da Barbara Anderson alla Watch Tower

Dipartimento di scrittura

Nel 1517, Martin Lutero scrisse in una lettera all'arcivescovo Albert di Magonza: "Devi gentilmente perdonare che io, quella feccia della terra , sono così audace da osare indirizzarti una lettera".

Sì, lo so, tu pensi a me come feccia , proprio come Mainz credeva di Lutero, chiedendomi come osi scriverti una lettera, qualcuno dei Testimoni di Geova disassociato nel 2002. Sono stato accusato di essere un peccatore impenitente e condannato per "causare divisioni" , "Etichettato come" apostata "perché ho parlato pubblicamente sul programma Dateline TV della NBC sulle politiche di abuso sessuale su minori che proteggevano i pedofili - politiche che hai contribuito a formulare." Ora ti ricordi di me? Scommetto che ti ricordi!

Per agire senza coscienza, è certamente non richiesto di essere evitato come apostata e considerato morto da familiari e amici. Ma secondo la Watchtower del 15 luglio 2011, sono anche "mentalmente malato" perché si afferma che tutti gli apostati sono mentalmente malati.

Le ferite da un attacco fisico possono guarire, ma gli esperti dicono che insulti e denominazioni possono causare dolore emotivo che dura tutta la vita. Ecco perché c'è un detto: "La penna è più potente della spada". Sai che le parole possono essere taglienti come coltelli, e sembra che per questo usi le parole nella letteratura di Watch Tower che possono danneggiare coloro che differiscono dalla religione dei testimoni di Geova.

Sono passati quasi vent'anni da quando ho camminato sui tuoi tappeti consacrati. Ho amato ogni minuto di esso tranne che per le due volte che ho incrociato le spade con due membri del tuo staff in diverse occasioni per le loro pratiche non etiche e disoneste. (Uno di questi membri dello staff è ancora in mezzo a voi.)

Allora ho creduto nell'integrità degli scrittori del tuo staff. Pensavo fossero leali a Dio e mai sottomessi rispetto alla verità religiosa. Ma molte indagini mi hanno dimostrato che alcuni scrittori del Dipartimento di Scrittura sono incompetenti e alcuni sono semplicemente disonesti.

Se dicessi che la religione dei testimoni di Geova è autentica come olio di serpente, che è poppycock e bunkum [?], molti nella nostra società politicamente corretta considererebbero le mie parole offensive e urtanti. Tuttavia, gli scrittori dello staff di Watch Tower credono di potersela cavare con il torcere le Scritture, usandole contro coloro che mettono in dubbio dottrine e politiche, e lo fanno impunemente, come reclamano recentemente: " Bene, gli apostati sono" mentalmente malati " e cercano di infetta gli altri con i loro insegnamenti sleali (1 Tim 6: 3, 4). "

Prima di tutto, è ridicolo. Paolo non ha detto nulla sugli "apostati" - la Torre di Guardia lo ha fatto. E non ha detto nel verso 4, "lui" [ogni uomo che insegna altre dottrine] è mentalmente malato! Le parole "malattia mentale" descrivono una condizione corporea. Paolo disse "lui" ... "ma essendo mentalmente malato per domande e dibattiti sulle parole". Questi uomini letteralmente "adoravano", "bramavano" le domande e le dispute "sulle" parole di Gesù a tal punto che la brama di polemica era come una malattia . Poiché non c'era alcun ragionamento con uomini così "corrotti", Paolo ha esortato Timoteo a non sprecare il suo tempo con loro.

Non ho una discussione con te sulla tua traduzione della parola greca noseō come "mentalmente malata" o di parolacce paragonabili usate in altre traduzioni. La mia argomentazione non è con la descrizione negativa dell'apostolo Paolo sulla mentalità dei suoi oppositori primari che erano pseudo, o "falsi fratelli" o "falsi insegnanti" che discutevano e discutevano di una questione particolare. Tuttavia, mi preoccupo della tua applicazione interpretativa delle sue parole.

I primi seguaci dell'ebreo, Gesù Cristo, erano ebrei e continuarono a seguire la legge di Mosè. (Romani 15: 7). I primi credenti ebrei cristiani ellenizzati chiamati "giudaizzanti" discutevano ossessivamente sulle parole di Cristo, insistendo sul fatto che i cristiani gentili venissero circoncisi e osservassero la legge mosaica . Atti 15: 5 ha detto che alcuni ex credenti erano farisei. Paolo menziona le sue lotte con questo gruppo in almeno cinque delle sue lettere. Il Commentario di Clarke ha giustamente affermato che questi giudaizzanti "... non erano apostoli, né uomini apostolici; ma erano indubbiamente membri della Chiesa di Efeso. "

La questione era tra cristiani ebrei e cristiani gentili e il consiglio di Paolo era tempestivo e specifico, certamente non adatto più di 2000 anni dopo. Sì, so di Romani 15:4 in cui Paolo disse che "... tutte le cose che erano state scritte prima erano state scritte per le nostra istruzioni". "Contestualmente, stava indicando il suo tempo, non il nostro. Per gli scrittori della Torre di Guardia fare un vero evento storico quando i cristiani ebrei insegnarono ai cristiani gentili una "dottrina completamente diversa" (1 Tim. 1: 3) - l'osservanza della Legge mosaica - e quindi dedica una frase trovata in 1 Tim. 6: 4, uno che si riferiva a questi uomini che non hanno acconsentito alle parole di Cristo, agli ex Testimoni di Geova è ridicolo e sbagliato.

Nella versione semplificata della Torre di Guardia del 15 luglio 2011, pubblicata per bambini e altri che hanno solo competenze di lettura molto elementari, l'autore ha inserito un riquadro a pagina 11, dove "apostati" mentalmente malati e "falsi insegnanti" sono definiti come "persone" che si ribellano alla vera adorazione e la abbandonano". In questo modo, hai etichettato in modo doloroso coloro che hanno abbandonato la religione. Così hai seminato la paura nelle menti dei lettori, la maggior parte dei quali è ingenua e innocente e facile preda per di influenze di ciarlatani.
Il nostro nipote dodicenne, Luke, consapevole che i suoi nonni hanno lasciato la religione Testimone nel 2002 e ora sono ostracizzati, ha nella sua mente il pensiero terrificante che siamo mentalmente malati . E immagina, se vuoi, come reagirà un bambino a un ex genitore Testimone di Geova dopo aver letto che coloro che lasciano la religione sono mentalmente malati. Dovresti vergognarti di dire che "gli apostati sono" mentalmente malati "," parole odiose che diffamano e denigrano le persone che percepisci come peccatrici perché non possono accettare alcuni degli insegnamenti e delle politiche della Torre di Guardia che considerano dannose.

Posso ricordarvi ciò che avete scritto nella Watchtower del 15 febbraio 2000:

"La classe ecclesiastica dominante ... violentò silenziosamente una voce [ Cyril Lucaris - nel 1638] che indicava alcuni degli errori delle loro credenze non bibliche. Hanno dimostrato di essere tra i peggiori nemici della libertà religiosa e della verità. Purtroppo, questa è una posizione che in vari modi sopravvive anche ai nostri giorni. È un promemoria che fa riflettere su ciò che accade quando intrighi istigati dal clero ostacolano la libertà di pensiero e di espressione ".

Per oltre quarant'anni ho pensato che fossi diverso da quelli del clero che cercavano di sopprimere la "libertà di pensiero e di espressione" data da Dio. Ma con le tue parole ho capito che avevo torto!

Cordialmente,

Barbara J. Anderson
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Quel genitivo di troppo

Messaggio da siculo »

Ciao a tutti, più parlo con i TdG internettiani e più mi accorgo delle boiate in cui credono ciecamente.
L'ultima chicca riguarda per esempio la traduzione di Lc 20:20
Così lo tennero d’occhio e gli mandarono uomini che avevano assunto in segreto perché fingessero di essere brave persone e lo cogliessero in fallo nelle sue parole,+ in modo da consegnarlo alle autorità e al governatore.* (TNM2017)
La parte in grassetto costituisce una cantonata pazzesca anche se credono di tenersi la coscienza pulita con il solito asterisco che ristabilisce la traduzione corretta (completamente diversa).
La traduzione corretta dal greco, alla lettera, sarebbe: all'autorità e al potere del governatore. I sapientoni dei traduttori in un sol colpo hanno cancellato la parola "potere", hanno reso al plurale la parola autorità (archè), hanno cambiato la declinazione di "governatore" rendendolo come un ablativo quando in greco troviamo un genitivo.
Voi penserete magari ad una svista involontaria!!! Niente di tutto questo, dietro ci sta un piano diabolico (secondo me) finalizzato a non correlare la parola "Archè"(autorità qui) con il genitivo di governatore. Questo perché in casa WTS si sono inventati una nuova regola semantica secondo cui la parola archè, quando è seguito da un genitivo, significa sempre il primo di una lunga serie. Il tutto è finalizzato alla fanta-traduzione di Riv. 3:14, per affermare che Gesù è il principio della creazione nel senso che è la prima creatura (di una lunga serie) ad essere stata creata. Siccome qui c'è il genitivo allora si vuole indicare il primo di una serie. E in Lc 20:20 dove archè guarda caso è seguito da un genitivo? Beh, siccome qui archè non può indicare il primo creato visto il contesto, allora è meglio mischiare un po' le carte per non far vedere come la regola del genitivo sia una emerita boiata.
Che furbi che sono questi sapientoni della WTS :ironico:
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Non credo giovino al ruolo critico del forum ipotesi cavillose e lambiccate, oltretutto non immuni da imperfezioni e veri e propri errori. Non che importi il riso dei Proci cui son assuefatti i geovisti internettiani, con il rischio di controcritiche delle quali tenga conto chi conti ha da regolare; io no di certo, ma rimane il fatto che tramite queste consolidano la loro base poco acculturata, che si sentirà deliziata nell’addebitarci qualche castroneria.

Banalmente qui arche significa ‘primato, supremazia’, ovvero il diritto che Roma, e solo Roma aveva di giudicare e ratificare casi di ordine pubblico e sentenziare le relative condanne. Se mai il concetto di ‘autorità’ è espresso dal termine seg., exousia. Meglio sarebbe non impelegarsi in disquisizioni sul greco quando non se ne conosce la lingua. Peggio, andar a discutere di genitivi e di sintassi, quando nemmeno si conosce quella italiana e latina, confondendo un ablativo con un dativo, nella fattispecie di termine.

In realtà la TNM non fa testo; la NWT 2013 traduce to turn him over to the government and to the authority of the governor, ove il genitivo è ben espresso, anche se quella ripetizione etimologica è fastidiosa e indice della povertà lessicale di chi l’ha scritta. Peggio, naturalmente, la versione italiana, non tanto libera, quanto una vera e propria parafrasi, ma non sotto l’impulso di una deformazione dottrinale che è solo nella mente un po’ idiosincratica di chi l’ha immaginata, quanto piuttosto situata o imposta dalle direttive ricevute, tese a una resa ottimale, dall’inglese invece che dal greco, ad uso dei delfini TdG, e di una propaganda piú incline a far proseliti, che a spiegare e chiarire quel che nei Vangeli è scritto.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo postPresentazioneStaurós: palo o croce? (link esterno)
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