Moderatore: Gocciazzurra
Panacca ha scritto:Anche io sono stato contattato ieri da un Anziano che non vedevo da anni per incoraggiarmi ad essere nuovamente attivo!
Evidentemente da buon Soldato ubbidisce solo agli ordini dall'Alto e di me non gliene può fregare di meno!
Countrydancer ha scritto:Io invece ho trovato l'invito dentro la cassetta della posta, come gli ultimi anni. Questa volta però era accompagnato da una lettera scritta e firmata da una testimone. La stessa lettera, scritta a mano e non fotocopiata è stata recapitata ad una mia conoscente che abita nel paese vicino (a circa 5 km di distanza da me).....
Commento: certo che se questa signora ha scritto a mano migliaia di lettere ne ha messo di impegno e buona volontà......per poi segnare ore di predizione
Matteo 26,26-29
26 Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». 27 Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, 28 perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. 29 Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio».
Marco 14,22-25
22 Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23 Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24 E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. 25 In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».
Luca 22,15-20
15 e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, 16 poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». 17 E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, 18 poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio».
19 Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».
Luca 18
Il fariseo e il pubblicano
39Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. 14Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
Achille ha scritto:Guarda che il vino c'è. I TdG usano entrambi gli "emblemi".
Secondo la dottrina cattolica, l'eucaristia è l'azione sacrificale durante la quale il sacerdote offre il pane e il vino a Dio, che, per opera dello Spirito Santo, diventano realmente il Corpo e il Sangue di Cristo, lo stesso Corpo e lo stesso Sangue offerti da Gesù stesso sulla croce.
Emblema viene dal greco ἔμβλημα (émblema), composto delle parole ἐν (en) e βάλλω (ballo), che significa "ciò che è messo dentro".
Per i Latini significava mosaico o figura ornata in rilievo, mentre nell'accezione usata nei nostri giorni si tratta di un simbolo, spesso composto da un'immagine e da un motto, ma non necessariamente da entrambi.
Uno stemma gentilizio può essere un emblema, così come il marchio di fabbrica di un'impresa commerciale o il simbolo di uno Stato (ad esempio l'emblema della Repubblica Italiana).
A un livello più astratto un emblema è un'entità in cui è fortemente presente una caratteristica, al punto che tale entità è in grado di definirla e quindi in grado di evocare in chi lo osserva un'idea o un'emozione non necessariamente esplicita. La differenza tra stemma e emblema è principalmente l'assenza di uno scudo nel secondo.
La Pasqua cristiana presenta importanti legami ma anche significative differenze con la Pasqua ebraica.
La Pasqua ebraica, chiamata Pesach (pasa', in aramaico), celebra la liberazione degli Ebrei dall'Egitto grazie a Mosè e riunisce due riti: l'immolazione dell'agnello e il pane azzimo.
La parola ebraica pesach significa "passare oltre", "tralasciare", e deriva dal racconto della decima piaga, nella quale il Signore vide il sangue dell'agnello sulle porte delle case di Israele e "passò oltre", colpendo solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone (Esodo, 12,21-34). La Pesach indica quindi la liberazione di Israele dalla schiavitù sotto gli egiziani e l'inizio di una nuova libertà con Dio verso la terra promessa. Gli ebrei che vivono entro i confini di Israele celebrano la Pasqua in sette giorni. Durante la festa un ebreo ortodosso deve astenersi dal consumare pane lievitato e sostituirlo con il pane azzimo, come quello che consumò il popolo ebraico durante la fuga dall'Egitto; per questo motivo la Pasqua ebraica è detta anche 'festa degli azzimi'. La tradizione ebraica ortodossa prescrive inoltre che, durante la Pasqua, i pasti siano preparati e serviti usando stoviglie riservate strettamente a questa ricorrenza.
Con il cristianesimo la Pasqua ha acquisito un nuovo significato, indicando il passaggio da morte a vita per Gesù Cristo e il passaggio a vita nuova per i cristiani, liberati dal peccato con il sacrificio sulla croce e chiamati a risorgere con Gesù. La Pasqua cristiana è quindi la chiave interpretativa della nuova alleanza, concentrando in sé il significato del mistero messianico di Gesù e collegandolo alla Pesach dell'Esodo[5].
Perciò, la Pasqua cristiana è detta Pasqua di risurrezione, mentre quella ebraica è Pasqua di liberazione dalla schiavitù d'Egitto. Quest'ultimo significato si ricava leggendo uno dei più importanti pensatori ebraici: Filone d'Alessandria scrive che la Pasqua è il ricordo e il ringraziamento a Dio per il passaggio del Mar Rosso, ma che ha anche il significato allegorico di purificazione dell'anima[6]. La Pasqua ebraica può essere intesa anche come attesa per il Messia, come ad esempio attesta il Targum Exodi, che descrive la notte di Pasqua come il ricordo delle quattro notti iscritte nel libro delle memorie: la creazione, il sacrificio di Isacco, il Passaggio del Mar Rosso e infine la venuta del Messia e la fine del mondo..
Perché i Testimoni di Geova non celebrano la Pasqua?
L’usanza della Pasqua così come la celebrano le chiese della cristianità non trova riscontro nella Bibbia.
Gesù comandò di commemorare la sua morte, non la sua risurrezione. Noi osserviamo questa Commemorazione ogni anno nell’anniversario della sua morte secondo il calendario lunare biblico (Luca 22:19, 20).
Crediamo che le usanze legate alla Pasqua, che affondano le radici in antichi riti della fertilità, rendano questa celebrazione inaccettabile a Dio. Egli richiede che gli rendiamo “esclusiva devozione”, e adorarlo in un modo che lui disapprova significherebbe offenderlo (Esodo 20:5; 1 Re 18:21).
.....metti il caso ci fosse qualcun altro oltre a lui solo) tutti coloro che in cuor loro ma sopratutto nella loro mente,...si sentono spinti da una forza che attribuiscono allo spirito santo , a consumarli e quindi ritenersi futuri eredi del Regno Celeste.
Io mai sentitomi di desiderare la vita Celeste per cui mai presi gli emblemi.
Mi risulta che i Quartodecimani celebrassero frequentemente l'"eucaristia", non solo una volta all'anno...Valentino ha scritto:Non mi sembra che quelli che prendono gli emblemi siano dei "privilegiati" all'interno delle congregazioni dei tdG. Non godono di particolari privilegi. Chiunque può prendere gli emblemi se vuole. Riguardo l'osservanza annuale della cena memoriale i tdG sono semplicemente dei quartodecimani.
Per stabilire chi appropriatamente deve prendere gli emblemi della Commemorazione, dobbiamo capire cos’è il nuovo patto e quali sono le parti contraenti. La Bibbia dichiara: “‘Ecco, vengono i giorni’, è l’espressione di Geova, ‘e io certamente concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto . . . Metterò la mia legge dentro di loro, e la scriverò nel loro cuore. E di sicuro diverrò il loro Dio, ed essi stessi diverranno il mio popolo. . . . Perdonerò il loro errore, e non ricorderò più il loro peccato’”. — Geremia 31:31-34.
Il nuovo patto rende possibile una relazione speciale con Geova Dio. Per mezzo di questo patto un certo gruppo di persone diventano il suo popolo ed egli diventa il loro Dio. La legge di Geova è scritta dentro di loro, nel loro cuore, e anche quelli che sono fuori dell’ovile degli ebrei circoncisi in senso fisico possono stringere una relazione con Dio basata sul nuovo patto. (Romani 2:29) Lo scrittore biblico Luca scrive in merito al proposito di Dio di ‘rivolgere l’attenzione alle nazioni per trarne un popolo per il suo nome’. (Atti 15:14) In base a 1 Pietro 2:10, ‘una volta non erano un popolo, ma ora sono il popolo di Dio’. Le Scritture lo chiamano “Israele di Dio”, cioè Israele spirituale. (Galati 6:16; 2 Corinti 1:21) Il nuovo patto, quindi, è un patto fra Geova Dio e l’Israele spirituale.
L’ultima notte che passò con i discepoli anche Gesù fece un patto con loro, un patto diverso. “Io faccio un patto con voi”, disse loro, “come il Padre mio ha fatto un patto con me, per un regno”. (Luca 22:29) Si tratta del patto del Regno. Gli esseri umani imperfetti che vengono introdotti nel patto del Regno sono 144.000. Dopo essere stati risuscitati alla vita celeste, regneranno con Cristo quali re e sacerdoti. (Rivelazione [Apocalisse] 5:9, 10; 14:1-4) Pertanto coloro che sono nel nuovo patto con Geova Dio sono anche nel patto del Regno con Gesù Cristo. Essi sono i soli a prendere giustamente gli emblemi del Pasto Serale del Signore.
Coloro che hanno diritto di prendere gli emblemi della Commemorazione come sanno di avere questa speciale relazione con Dio e di essere coeredi di Cristo? Paolo spiega: “Lo spirito [santo] stesso rende testimonianza col nostro spirito [la nostra disposizione mentale] che siamo figli di Dio. Se, dunque, siamo figli, siamo anche eredi: eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme anche glorificati”. — Romani 8:16, 17.
Per mezzo del suo spirito santo, o forza attiva, Dio unge i coeredi di Cristo. Questo dà loro la certezza che sono eredi del Regno. Crea in loro la speranza celeste. Essi considerano tutto ciò che la Bibbia dice della vita celeste come se fosse rivolto a loro. Inoltre sono disposti a sacrificare tutto ciò che è terreno, inclusi tutti gli affetti e la vita sulla terra. I cristiani unti con lo spirito si rendono conto che anche se la vita nel Paradiso terrestre sarebbe meravigliosa, questa non è la loro speranza. (Luca 23:43) Hanno un’immutabile speranza celeste non a motivo di false idee religiose ma grazie all’operato dello spirito di Dio, e quindi prendono giustamente gli emblemi della Commemorazione.
Supponiamo che uno non sia completamente sicuro di essere nel nuovo patto e nel patto del Regno. Che dire se gli manca anche la testimonianza dello spirito di Dio? In tal caso commetterebbe un errore se prendesse gli emblemi della Commemorazione. In effetti a Dio dispiacerebbe se qualcuno si presentasse consapevolmente come uno che è stato chiamato per essere re e sacerdote in cielo quando in realtà non ha ricevuto tale chiamata. — Romani 9:16; Rivelazione 22:5.
Questa riflessione ha senso se si considera che all’epoca, nel 2000, era ancora sostenuta la tesi - peraltro affermata nell’Annuario dei testimoni di Geova del 1939 (inglese) – secondo la quale: “Gli unti seguaci di Cristo Gesù ora sulla terra sono pochi e il loro numero non aumenterà mai” (si veda La Torre di Guardia del 1° febbraio 1999). E che dire dell’eventualità di un incremento nel numero degli “unti” registrati dall’Organizzazione geovista? “Nessun’altra aggiunta!” era la posizione ufficiale del geovismo negli anni Settanta del secolo scorso; infatti, «nel 1970, a un conferimento dei diplomi della Scuola di Galaad, Frederick Franz, l’allora vicepresidente della Watch Tower Society, … proseguì chiedendo se era ancora in corso la chiamata per radunare altri membri del rimanente. “No, nessun’altra aggiunta!” - disse – “Quella chiamata è finita nel 1931-35! Non ci sono altre aggiunte. Chi sono allora i pochi nuovi che prendono gli emblemi alla Commemorazione? Se sono del rimanente, sono sostituzioni! Non ci sono aggiunte ai ranghi del rimanente, ma sostituzioni di quelli che possono essere diventati infedeli”» (si veda La Torre di Guardia del 1° febbraio 1999, p. 19).
Valentino ha scritto:Ad ogni commemorazione vengono contati i partecipanti totali e vengono contati anche quelli che mangiano gli emblemi. Il numero totale di quelli che mangiano gli emblemi rappresentano il numero totale dei cosiddetti "unti". In ogni caso quelli che mangiano gli emblemi non hanno un trattamento "speciale" in seno alle congregazioni. I tdG semplicemente attestano la loro speranza di essere resuscitati nei cieli o sulla terra.
Io non ho mai conosciuto degli "unti". Però ricordo che i "fratelli" ne parlavano con un senso di rispetto e ammirazione. Ricordo che qualcuno diceva di aver conosciuto un "unto" /(o una "unta") e lo diceva come se questo fosse stato una sorta di onore o di privilegio. Ai miei tempi so che molti credevano che gli "unti" avessero una forma di spiritualità speciale, e fossero sicuramente dei privilegiati (da Dio). Poi, dal lato pratico, nelle congregazioni avevano gli stessi "privilegi" e responsabilità dei TdG in genere.Valentino ha scritto:Ad ogni commemorazione vengono contati i partecipanti totali e vengono contati anche quelli che mangiano gli emblemi. Il numero totale di quelli che mangiano gli emblemi rappresentano il numero totale dei cosiddetti "unti". In ogni caso quelli che mangiano gli emblemi non hanno un trattamento "speciale" in seno alle congregazioni. I tdG semplicemente attestano la loro speranza di essere resuscitati nei cieli o sulla terra.
Achille ha scritto:Io non ho mai conosciuto degli "unti". Però ricordo che i "fratelli" ne parlavano con un senso di rispetto e ammirazione. Ricordo che qualcuno diceva di aver conosciuto un "unto" /(o una "unta") e lo diceva come se questo fosse stato una sorta di onore o di privilegio. Ai miei tempi so che molti credevano che gli "unti" avessero una forma di spiritualità speciale, e fossero sicuramente dei privilegiati (da Dio). Poi, dal lato pratico, nelle congregazioni avevano gli stessi "privilegi" e responsabilità dei TdG in genere.Valentino ha scritto:Ad ogni commemorazione vengono contati i partecipanti totali e vengono contati anche quelli che mangiano gli emblemi. Il numero totale di quelli che mangiano gli emblemi rappresentano il numero totale dei cosiddetti "unti". In ogni caso quelli che mangiano gli emblemi non hanno un trattamento "speciale" in seno alle congregazioni. I tdG semplicemente attestano la loro speranza di essere resuscitati nei cieli o sulla terra.
Vieri ha scritto:Valentino ha scritto:Ad ogni commemorazione vengono contati i partecipanti totali e vengono contati anche quelli che mangiano gli emblemi. Il numero totale di quelli che mangiano gli emblemi rappresentano il numero totale dei cosiddetti "unti". In ogni caso quelli che mangiano gli emblemi non hanno un trattamento "speciale" in seno alle congregazioni. I tdG semplicemente attestano la loro speranza di essere resuscitati nei cieli o sulla terra.
Valentino, d'accordo ma chi li conta tutti?
Alla fine come dicevo prima, se devono fare poi delle statistiche con tanto di diagramma (in crescita) come segnalato, alla fine dovrà pur esserci qualcuno che dovrà fare per forza una cernita poichè quasi sicuramente non potranno considerarli tutti ........ed in base, alla fine, a quali criteri?..
Avranno sicuramente delle schede personali e dei "curriculum vitae"......o no per metterli in elenco ?
Poi, perdona la mia insistenza, ma dividere secondo un giudizio UMANO coloro che dovranno far parte dei famosi 144.000 rispetto al grande gregge (degli sfigati ma sicuramente più umili ed onesti....) mi sembra una cosa che per me non sta né in cielo né in terra....![]()
Mi piacerebbe sentire l'opinione di ex perchè per me sul tema, continua una grande confusione di idee......
Vieri ha scritto:Valentino, scusami ma è possibile che fra me e te non ci si riesca mai a capirci anche se si parla di "altro"?
Scusami una cosa e facciamo allora un esempio reale:
A questa commemorazione della cena del Signore, in tutto il mondo ci saranno per esempio 40.000 persone che fra 7,5 milioni di tdG si sentiranno in auge divina e prenderanno gli emblemi.
Arriveranno allora al C.D. 40.000 nuovi pretendenti unti e tu pensi allora che da 18.000 attualmente esistenti li possano prendere tutti tutti balzando di brutto a 58.000 !!!![]()
Io direi di no e che quindi una selezione sicuramente ci dovrà essere anche per vedere se nel frattempo, di quelli di prima, alcuni si fossero "umilmente pentiti"....e voler ritornare fra il popolo comune delle pecorelle sulla terra.....
In breve un controllo centrale ci dovrà pur essere o no per decidere chi dovrebbero essere secondo loro quelli più o meno meritevoli di "unzione"?
Ma quale tipo di controllo ti riferisci? Non mi risulta ci sia alcun controllo in proposito: si limitano a contare tutti quelli che mangiano gli emblemi. In un ipotetico scenario in cui questi unti dovessero aumentare a dismisura non credo possa cambiare granché. Del resto se hanno accettato che il numero degli unti dagli anni 70 ad oggi è raddoppiato non vedo perché non possano accettare che il loro numero aumenti ancora. Agli effetti pratici, la presenza di queste persone che mangiano gli emblemi non sortisce particolari "effetti" nella vita delle congregazioni. Non è che i tdG non dormono la notte se gli "unti" aumentano.
Vieri ha scritto:Dubito fortemente che in una organizzazione così strutturata e soprattutto CONTROLLATA non possa esserci nessun controllo sul numero degli unti che dovrebbero poi far parte dei famosi 144.000.....
Vieri ha scritto:Ma scusa Valentino, a parte il fatto che non sei mai stato un tdG come me e quindi non puoi affermare con sicurezza quello che dici
Vieri ha scritto:ma quando a suo tempo avevano detto che il numero degli unti non dovevano aumentare SICURAMENTE un CONTROLLO CENTRALE ci sarà perchè un conto è prevedere una crescita di una certa consistenza ma sempre del 12,5 % sul totale che già non è poco ma non potranno continuare certamente all'infinito per non sputtanarsi....e scusa il termine....
Vieri ha scritto:Da considerare poi che il numero finale è fisso e che dovrebbe comprendere però non solo quelli attualmente vivi ma anche tutti quelli morti nei secoli precedenti anche se vanno a dire che non era detto che se uno era stato martirizzato per non rinnegare la propria fede come ai primi tempi del cristianesimo fosse sempre stato "convinto"
Vieri ha scritto:Io direi a questo punto che ho capito la tua idea anche se non la condivido,
Vieri ha scritto:ma preferirei sentire l'opinione di una persona che sia stato veramente un tdG in tutti questi anni, ritenendolo una fonte molto più attendibile della tua.
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