Il destino, forse esiste...

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deliverance1979
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Il destino, forse esiste...

Messaggio da deliverance1979 »

Cari foristi e foriste, stamane, stavo facendo una riflessione tra me e me, e volevo condividerla con voi del forum.

Sono arrivato a fare questo ragionamento sul fatto di essere o meno destinati.
Detta cosi la cosa può sembrare assurda, ed è appunto per questo che volevo farvi partecipi del mio ragionamento.

Tutto parte da questa osservazione che molti inconsapevolmente fanno:

Potevi nascere in Africa, potevi nascere in una famiglia povera o ricca, potevi nascere malato e via dicendo....

Molte persone, per giustificare la propria o altrui fortuna o sfortuna, nel collettivo popolare utilizzano affermazioni del genere.

Ma è davvero cosi?

Andiamo indietro, e torniamo all'inizio della nostra vita e della vita di tutti, quando le cellule dei nostri genitori ci hanno creato.

Il dubbio relativo all'essere destinati o meno, proviene da tutto questo.

La nostra auto coscienza e quindi l'essenza di essere vivi, di riconoscerci dentro il nostro corpo, di essere consapevoli (secondo le nostre capacità) dell'ambiente che ci circonda e di come interagire con esso, sono tutte cose legate a quell'evento.
di conseguenza le domande che seguono.

Il mio essere e la mia auto coscienza si sarebbero potuti formare in un altro corpo e da due genitori diversi?
L'auto coscienza è l'anima o è legata alla sfera biologica del nostro corpo?

Sembra una questione idiota, ma non lo è e vi spiego il perchè.

Se la nostra auto coscienza o essenza di vita, chiamatela come volete, è il risultato delle cellule dei nostri genitori e basta, quindi legata indissolubilmente allo spermatozoo di nostro padre ed aall'ovulo di nostra madre, allora siamo fregati.
Il destino esiste.
Per lo meno diciamo parziale, ma molto pesante per la nostra esistenza.

Di conseguenza, eravamo destinati a nascere da quelle due persone, in una certa nazione, in un certo periodo storico, in una certa famiglia.

Quindi, non potevamo essere neri, asiatici, alti, bassi, belli brutti, donna, o altra creatura umana diversa dal nostro corpo.

Ora, il percorso che genera ogni essere umano non può essere diverso e le opportunità della vita, lo vincolano allo status in cui egli è nato.
e chi non è nato, è perchè era destinato cosi.

Pertanto, il fatto di nascere e di dover rendere conto di tutti questi fattori, ci pone avvantaggiati o svantaggiati rispetto ad altri destinati a nascere in famiglie e condizioni di vita migliori o peggiori.
E' vero che nel corso della vita possono accadere eventi imprevisti per cui le nostre scelte porteranno o meno alla nascita, alla non nascita alla vita o alla morte di altre persone che a loro volta destineranno o meno i futuri esseri umani a vivere nella condizione di esistenza che la chimica padre-madre ha imposto per loro, ma da questo circolo non se ne esce.

E, l'humus culturale dove siamo nati, inevitabilmente influenzerà il nostro carattere, la percezione di ciò che è giusto o sbagliato, la nostra personalità e molte altre cose che poi nella vita ci daranno una connotazione che per essere migliorata o cambiata, necessita di ulteriori sforzi da parte nostra.

Quindi, per me, il destino, dal momento della nascita e nei primi anni formativi della nostra vita esiste.
Ora, se questa stessa forza, proprio come influisce sulla nostra nascita, indirettamente plasma le scelte della nostra vita, questo non saprei ne dirlo o ne dimostrarlo.
Però, determinate scelte che a noi ci sembrano frutto della nostra libertà, in realtà, essendo appunto scelte, potrebbero essere fatte in maniera inconsapevole ed in funzione di ciò che più ci è congeniale per la nostra personalità, e quindi, siamo destinati, senza saperlo, a compiere queste nostre azioni?

Voi che ne pensate?
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Epigenetica.

https://it.wikipedia.org/wiki/Epigenetica

L'epigenetica (dal greco επί, epì = "sopra" e γεννετικός, gennetikòs = "relativo all'eredità familiare") è una recente branca degli studi genetici a complemento degli studi genetici tradizionali [1], si occupa dei cambiamenti che influenzano il fenotipo senza alterare il genotipo. Studia tutte le modificazioni ereditabili che variano l'espressione genica pur non alterando la sequenza del DNA (soprattutto con riferimento ai fenomeni ereditari a livello cellulare, meno a quelli trans-generazionali, dal genitore al figlio).

Si tratta, quindi, di fenomeni ereditari in cui il fenotipo è determinato non tanto dal genotipo ereditato in sé, quanto dalla sovrapposizione al genotipo stesso di "un'impronta" che ne influenza il comportamento funzionale. Un segnale epigenetico è un cambiamento ereditabile che non altera la sequenza nucleotidica di un gene, ma la sua attività. È lo studio delle modifiche fenotipiche ereditabili nell'espressione del gene, dal livello cellula (fenotipo cellulare) agli effetti sull'intero organismo (fenotipo, in senso stretto), causato da meccanismi diversi dai cambiamenti nella sequenza genomica, ovvero lo studio di meccanismi molecolari mediante i quali l'ambiente altera il grado di attività dei geni senza tuttavia modificare l'informazione contenuta, ossia senza modificare le sequenze di DNA[2]. È stata definita da Arthur Riggs e colleghi come "lo studio dei cambiamenti mitotici e meiotici ereditabili che non possono essere spiegati tramite modifiche della sequenza di DNA".[3]

Queste mutazioni, dette epimutazioni, durano per il resto della vita della cellula e possono trasmettersi a generazioni successive delle cellule attraverso le divisioni cellulari, senza tuttavia che le corrispondenti sequenze di DNA siano mutate;[4] sono quindi fattori non-genomici che provocano una diversa espressione dei geni dell'organismo[5]. Su fenomeni epigenetici si basa la maggior parte dei processi di differenziamento cellulare.


https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q ... ygPi1sq2hh
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Messaggio da Vieri »

Direi che su questa domanda o si fa un libro come "guerra e pace"....o si esprimono stringatamente certi pensieri.
Tranquilli, tranquilli che sarò breve....

Nascere qui in Italia da certi genitori in un certo periodo storico fra 6.5 miliardi di persone effettivamente la cosa la risolvo con un semplice "RINGRAZIAMENTO".......altro onestamente non potrei dire.

Che il DNA , la cultura religiosa e le origini storiche del posto dove nasciamo sicuramente influiscono sulla nostra formazione ed il nostro pensiero ma questo non è che possa valere per tutti dove un figlio di criminali può diventare un santo e dalla famiglia di "brave persone" un criminale....e la storia di Rudolf Hoss comandante di Aushwitz nato da genitori cattolici osservanti e che voleva fare il seminario,....insegna.

Su questo tema, condivido in parte il pensiero scientifico ma l'uomo non è fatto di sole cellule cerebrali atte al raziocinio ma di "coscienza" ( o anima) che in molti casi riscontrati e riscontrabili esula da ogni logica e rappresenta pertanto, ancora per me dei grossi interrogativi sulla vera natura dell'uomo che lo ritengo più evoluto di una semplice massa cerebrale dotata di "memoria preesistente" (DNA) che lo spinga ad agire sempre secondo certi canoni che come dimostrato praticamente parlando di persone 2 + 2 non fa mai 4....

Il caso ? Potrebbe anche darsi ma visto che questo "caso" almeno nei miei confronti è stato molto benevolo : "RINGRAZIO".....

L'idea che spesso condivido è che quando sul Vangelo di Giovanni viene detto: "non voi avete scelto me ma Io ho scelto voi," ...non accenno al fatto di essere stato un "eletto", un "unto".... :risata: ma semplicemente di essere stato "catturato".....e questo termine onestamente mi piaace molto poichè nonostante tutti i "fuori strada" della vita di ognuno mi sono sempre sentito "trascinato" a seguirLo.....e questa sensazione specie a questa età genera molta serenità interiore.....
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Messaggio da Mario70 »

deliverance1979 ha scritto:Se la nostra auto coscienza o essenza di vita, chiamatela come volete, è il risultato delle cellule dei nostri genitori e basta, quindi legata indissolubilmente allo spermatozoo di nostro padre ed aall'ovulo di nostra madre, allora siamo fregati.
Il destino esiste.
Per lo meno diciamo parziale, ma molto pesante per la nostra esistenza.

Di conseguenza, eravamo destinati a nascere da quelle due persone, in una certa nazione, in un certo periodo storico, in una certa famiglia.

Quindi, non potevamo essere neri, asiatici, alti, bassi, belli brutti, donna, o altra creatura umana diversa dal nostro corpo.

Ora, il percorso che genera ogni essere umano non può essere diverso e le opportunità della vita, lo vincolano allo status in cui egli è nato.
e chi non è nato, è perchè era destinato cosi.
Il problema sta nella parola che hai scelto ovvero "destino" perché implica una domanda ovvero "da chi o cosa siamo stati destinati?"
A meno che non la cambi con "culo" o per essere meno volgare "fortuna" o "casualità".

Nel primo caso si aprirebbe un dibattito infinito sul perché un chi o cosa avrebbe scelto di far nascere te in Italia e un povero disgraziato nello Zambia o a Nuova Delhi o con una determinata malattia incurabile come a volte capita o non nascere affatto a causa di aborto spontaneo o volontario, nel secondo caso invece non esisterebbe responsabilità di nessuno ma semplicemente la colpa o la fortuna sta nell'accoppiamento di due persone in un luogo o in un altro.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Messaggio da deliverance1979 »

Mario70 ha scritto:Nel primo caso si aprirebbe un dibattito infinito sul perché un chi o cosa avrebbe scelto di far nascere te in Italia e un povero disgraziato nello Zambia o a Nuova Delhi o con una determinata malattia incurabile come a volte capita o non nascere affatto a causa di aborto spontaneo o volontario, nel secondo caso invece non esisterebbe responsabilità di nessuno ma semplicemente la colpa o la fortuna sta nell'accoppiamento di due persone in un luogo o in un altro.
Il problema è proprio questo caro Mario, ed il dubbio che ho sollevato sta proprio qui, ovvero giudicare il passato, visto che è l'unica cosa che possiamo ritenere certa perchè accaduta.

Infatti, penso che nessuno si scelga di nascere malato, povero, brutto, mediocre, sfigato...
Tutti vorrebbero essere in salute, belli, intelligenti e via dicendo.

Ma la genetica non fa sconti e se vuoi nascere, il tuo destino è già segnato.

Ricapitoliamo.

Ogni essere umano è cosciente di esistere nel momento che apre gli occhi e che con il passare dei giorni inizia a prendere confidenza con i propri sensi e con le proprie capacità.
Bene, chiamiamo questa consapevolezza di esistere e di avere un corpo (più o meno sano o bello questo non importa) con il termine di auto coscienza.

Ora, la questione del destino è semplice.

La mia auto coscienza, è legata al mio corpo, che è legato all'unione genetica dei miei genitori?
Perchè se la risposta è si, non esiste altra alternativa.
Io come tu, saremmo potuti esistere solo ed esclusivamente nascendo nel XX° secolo, essendo concepiti dai nostri genitori, e dal loro percorso genetico.

Non saremmo mai e poi mai essere nati femmine, nati in Africa, o con caratteristiche genetiche diverse da quelle che abbiamo.

Quindi la scelta del destino è la segunte.
O nasci con queste caratteristiche o non nasci.

Quindi Hitler non poteva avere la sua auto coscienza in un'altra epoca o essendo una donna.
O era Hitler, nato il giorno 20 aprile del 1889, quindi concepito 9 mesi prima, dai suoi genitori, (ufficiali o amanti di scappatella), o non sarebbe mai esistito nella storia del mondo ed in nessun'altra famiglia del pianeta (fortuna o sfortuna che sia).

Quindi di per se questo ci vincola all'esistenza che abbiamo, accettando obtorto collo le cose positive e negative che ci vengono appioppate addosso.

Non solo, potendo nascere, come giustamente hai osservato tu, in una famiglia di "sfigati", avremmo anche quell'humus culturale e possibilità sociali vantaggiose o svantaggiose che formeranno in maniera positiva e negativa il nostro carattere.
Quindi, molte delle nostre scelte future, delle visioni che abbiamo della vita e di come ci porremo con il prossimo, nei confronti dell'altro sesso, nei confronti del lavoro, dei soldi, della società e via dicendo, saranno comunque scelte viziate dal fatto che noi per esistere dovevamo venire dai nostri genitori, in una data epoca storica ed in una data nazione.
Pena non esistere.


Di conseguenza, nel momento in cui si decide di procreare, si ha il potere di destinare il nascituro o un auto coscienza a quella condizione famigliare, sociale e nazionale in cui egli verrà al mondo.
Perchè un figlio che noi generiamo o meno, non sarebbe mai potuto esistere in altre epoche, ma solo per merito nostro e nel nostro tempo.

Dopo di che, con il crescere, bisognerebbe sapere se le decisioni che noi prendiamo sono veramente frutto di una nostra illusione di libertà di scelta, o se comunque, proprio come siamo destinati a nascere nella nostra famiglia, le decisioni che prendiamo sono comunque automatiche e quindi già pilotate dalla nostra natura.

Detto questo ci sono le eccezioni, come giustamente faceva notare Mauro1971.
Ad esempio i bambini adottati, o persone che per motivi di lavoro si sono trasferiti e via dicendo.
Ma anche se è vero che molte cose dell'ambiente circostante influenzano la nostra vita e la nostra persona, immaginiamo ad esempio il trasferimento di un genitore all'estero per motivi di lavoro e quindi di tutta la sua famiglia verso una nazione totalmente nuova, la morte di un genitore e la venuta di un patrigno o una matrigna all'interno della famiglia, l'occupazione militare da parte di forze straniere che con la loro cultura ed il modo di fare che modificano gli usi e costumi di una popolazione sconfitta e via dicendo.

Queste sono eccezioni che possono scompaginare in parte il famoso "destino", che comunque, geneticamente è e sarà sempre legato ai nostri genitori ed alla loro storia genetica.
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Messaggio da play »

Si potrebbe anche mettere in discussione il concetto del libero arbitrio dato che non siamo noi che decidiamo se nascere o meno da genitori che hanno delle caratteristiche genetiche diverse rispetto ad un’altra coppia, non siamo noi che decidiamo di nascere in una zona geografica del mondo piuttosto che in un’ altra, non siamo noi che decidiamo la qualità dell’istruzione che riceveremo, non siamo noi che decidiamo in quale ambiente cresceremo, e cosi via ad libitum. Il concetto di libero arbitrio però, come giustamente ha sottolineato chi mi ha preceduto, ha implicazioni in campo etico e scientifico. Il destino, invece, spesso si considera connesso alle varie concezioni deterministiche secondo le quali la realtà è in qualche maniera predeterminata, per cui gli individui non possono compiere scelte perché ogni loro azione è stabilita a priori. Per dirla in modo semplice: è capitato ed è stato un puro caso, e allora ti chiedi: destino, fortuna o sfortuna?
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Messaggio da Gocciazzurra »

deliverance1979 ha scritto:Cari foristi e foriste, stamane, stavo facendo una riflessione tra me e me, e volevo condividerla con voi del forum.
Voi che ne pensate?
Innanzitutto sono d'accordo con Mario 70 quando scrive che il destino implica una domanda, ovvero "da chi o cosa siamo stati destinati?"
Se esistesse una Fonte del destino sarebbe una Fonte che applicherebbe un gioco crudele affibbiando a grandi moltitudini di persone una genesi comprendente un'infinità di fattori negativi (dal luogo, genitori, cultura sociale, malattie e/o deformazioni ereditarie e non) facendogli vivere una vita da schifo. Di contro la stessa Fonte regalerebbe ad altri situazioni vantaggiose per una vita degna di essere vissuta. Quindi questa Fonte è come se si mettesse a giocare "a carte" la sorte di ciascun individuo alla ca....rlona (eufemismo). E per questa ipotetica Fonte ci sarebbe, e non credo solo da parte mia, tutto il biasimo possibile.
Inoltre se quanto sopra fosse realtà vorrebbe dire che NESSUN essere umano sarebbe responsabile di colpe e meritevole di pregi perchè è il destino che ha deciso che io sia un criminale e un altro una persona onesta. Quindi libero arbitrio pari allo zero assoluto.

Per quanto riguarda la nascita da due determinati genitori è vero che ci farebbe ereditare parte del loro DNA e questo potrebbe essere condizionante in una certa misura, ma visto che la teoria succitata la ritengo illogica, la mia opinione è che sia solo frutto di casualità e che quindi il nostro libero arbitrio ci aiuterebbe, se ben guidato, a vivere al meglio quel mistero che è la vita.

P.S.: mentre scrivevo non ho potuto prendere visione di altri commenti che mi hanno preceduta
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Messaggio da deliverance1979 »

Gocciazzurra ha scritto:Se esistesse una Fonte del destino sarebbe una Fonte che applicherebbe un gioco crudele affibbiando a grandi moltitudini di persone una genesi comprendente un'infinità di fattori negativi (dal luogo, genitori, cultura sociale, malattie e/o deformazioni ereditarie e non) facendogli vivere una vita da schifo. Di contro la stessa Fonte regalerebbe ad altri situazioni vantaggiose per una vita degna di essere vissuta. Quindi questa Fonte è come se si mettesse a giocare "a carte" la sorte di ciascun individuo alla ca....rlona (eufemismo). E per questa ipotetica Fonte ci sarebbe, e non credo solo da parte mia, tutto il biasimo possibile.
E' vero, infatti, come puoi osservare, non ho detto che i destino sia una bella cosa.
Ma purtroppo, se prendiamo i casi peggiori, di esseri umani nati con malattie debilitanti, da famiglie povere, in continenti sotto sviluppati, queste persone, che poveracci sono l'apoteosi della sfiga, o dovevano nascere in quel contesto e dai quei genitori, o non sarebbero mai nati (sicuramente meglio per loro)...

Non penso che quelle auto coscienze, sarebbero potute venire alla luce che ne so, nel 1750, dentro una magione inglese, da due genitori di rango nobile.

O che Belen Rodriguez, poteva nascere sempre con la sua auto coscienza, ma in un altro corpo ed in un'altra epoca, come ad esempio nel XIX° secolo, in India, in una famiglia povera ed afflitta da chissà quali malattie o retaggi culturali vessatori...

Penso che su questo il destino esiste.
O nelle condizioni dove ci troviamo, o privi di esistenza.
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Messaggio da Ray »

Destino o variabili
Si parlo di variabili, metti che nasci pure in Africa, ma da genitori ricchi, sano e forte ,i tuoi ti mandano a studiare
nella migliore università, non sarai mai come uno sfigato che nasce in un paese ricco ma da genitori poveri e per giunta hai
pure qualche malattia rara ,e che ca... dirai... :cer:

Quindi non basta solo una variabile come il paese dove sei nato ,ma hai bisogno delle altre variabili
E che siano positive almeno per fare una vita decente.
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Messaggio da Gocciazzurra »

deliverance1979 ha scritto:
Non penso che quelle auto coscienze, sarebbero potute venire alla luce che ne so, nel 1750, dentro una magione inglese, da due genitori di rango nobile.

O che Belen Rodriguez, poteva nascere sempre con la sua auto coscienza, ma in un altro corpo ed in un'altra epoca, come ad esempio nel XIX° secolo, in India, in una famiglia povera ed afflitta da chissà quali malattie o retaggi culturali vessatori...

Penso che su questo il destino esiste.
O nelle condizioni dove ci troviamo, o privi di esistenza.
Ma perchè tendi ad escludere la casualità?
Visto che citi Belen è ovvio che la sua autocoscienza è determinata dai genitori, luogo, epoca, ecc. Ma se fosse nata in altra epoca, da altri genitori, ecc. NON sarebbe stata Belen ma un'altra persona con un'auto coscienza personale.
E poi credendo al destino non pensi che ci riduciamo tutti ad essere dei burattini manovrati da chissà chi? E qui c'entrerebbe anche il fattore Dio (sia egli la Fonte del destino o meno) che non potrebbe richiederci un bel NULLA, pertanto il destino fa a botte anche con la spiritualità che non avrebbe motivo di esistere.
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Messaggio da deliverance1979 »

Ray ha scritto:Destino o variabili
Si parlo di variabili, metti che nasci pure in Africa, ma da genitori ricchi, sano e forte ,i tuoi ti mandano a studiare
nella migliore università, non sarai mai come uno sfigato che nasce in un paese ricco ma da genitori poveri e per giunta hai
pure qualche malattia rara ,e che ca... dirai... :cer:

Quindi non basta solo una variabile come il paese dove sei nato ,ma hai bisogno delle altre variabili
E che siano positive almeno per fare una vita decente.

Ma infatti il destino di cui parlo io è proprio questo.

Il bambino africano che nasce a casa di un politico, la sua esistenza e quindi la sua auto coscienza, poteva venire all'esistenza solo ed esclusivamente in Africa, nella data in cui è nato, ed in quella famiglia da quei due genitori.
Non sarebbe mai potuto nascere femmina, asiatica, in un'altra epoca e da altri genitori.
La sua esistenza (che io definisco maccheronicamente auto coscienza) è legata a quel ceppo genetico, a quella famiglia a quella storia.
L'alternativa è il non nascere.

Quindi, chi nasce era destinato a quell'esistenza, bella o brutta.
Non poteva dire.... e che ca..o, ma non potevo nascere a casa di Berlusconi?
No, perchè non sarebbe mai potuto esistere diversamente...

Non so se mi sono spiegato...
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Messaggio da deliverance1979 »

Gocciazzurra ha scritto:Visto che citi Belen è ovvio che la sua autocoscienza è determinata dai genitori, luogo, epoca, ecc. Ma se fosse nata in altra epoca, da altri genitori, ecc. NON sarebbe stata Belen ma un'altra persona con un'auto coscienza personale.
Appunto, Belen era destinata a nascere con quel fisico, in quella famiglia che poi gli avrebbe dato quel carattere e quelle opportunità.
Se fosse nata Maria Antonietta nel XVIII secolo, sarebbe stata un'altra persona ma non Belen.

Per fare un parallelismo, citerò la reincarnazione.
Immaginiamo di morire, e che la nostra anima con i nostri ricordi sopravvivono.
Noi rinasciamo in un altro corpo, tra 200 anni, ed anche di un'altra nazione.
Noi siamo consapevoli di essere noi stessi, ma dentro un corpo ed una situazione diversa da quella che abbiamo vissuto in passato.
Ora, nel caso dell'anima, possiamo fare uno scambio di corpi, visto che il corpo è un involucro.
Quindi il destino a questo punto è solo l'incapsulamento dell'anima in un corpo, in una data X, in una nazione Y.
In questo caso, possiamo esistere anche in epoche diverse.

Bene, ma se escludiamo l'anima esterna, la nostra esistenza è solo ed esclusivamente genetica.

Quindi, sostanzialmente il destino esiste nel momento in cui nasciamo.
Non potevamo esistere, con la nostra coscienza e personalità, diversamente da quel contesto famigliare.

L'unica casualità, può essere quella formativa, nel caso di adozione, padre non biologico, o perdita di un genitore, dove a questo punto, il nascituro cresce in un contesto famigliare "alieno" ai suoi geni.
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Messaggio da deliverance1979 »

Gocciazzurra ha scritto:Inoltre se quanto sopra fosse realtà vorrebbe dire che NESSUN essere umano sarebbe responsabile di colpe e meritevole di pregi perchè è il destino che ha deciso che io sia un criminale e un altro una persona onesta. Quindi libero arbitrio pari allo zero assoluto.
Diciamo che, la propria esistenza, proprio come le capacità fisiche e mentali può essere allenata, e gli impulsi possono essere tenuti a freno oppure sfogati.
Difatti ci sono persone che tendenzialmente sono inclini alla violenza, altre a subire.
Proprio come in natura ci sono animali predatori ed animali fatti per essere cacciati.

Quindi si potrebbe dire che ci sono persone, che per loro natura sono destinate ad essere "predatrici", ma che poi cercano o di controllarsi o di dare sfogo alle loro pulsioni.
Non dimentichiamoci che i sensi di colpa dati dalla società o dalla religione su ciò che è giusto o sbagliato, fanno da normalizzatore sociale.

L'intelletto umano, essendo di un livello superiore a quello animale, consente di smussare attraverso un percorso "socialmente condiviso dalla massa", ciò che in certi momenti è bene e moralmente giusto ed in altri sbagliato.
Non a caso, in passato era normale sacrificare esseri umani, abusare di schiavi e schiave o vedere uomini ammazzarsi dentro un'arena o tra di loro o contro altri animali.
Per noi oggi, sarebbe aberrante, ma questa è un'evoluzione storica.... il che non è detto che in un prossimo futuro non si ripeta...
Ma qui entriamo in un altro aspetto che è al di fuori del destino.
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Messaggio da Giovanni64 »

L'ho detto altre volte ma questo è il punto in cui le mie ferree e istintive convinzioni fideistiche sono in netto disaccordo con le mie convinzioni razionali. Da un lato cioè sono arciconvinto di poter operare delle scelte, e da questa convinzione traggo tanta parte del piacere di vivere, e dall'altro lato, quello razionale, sono convinto che "io stesso" e le mie scelte non siamo altro che la "meccanica conseguenza" della complessa evoluzione dell'universo.

Questo se tratto la questione forse ad un livello ancora più generale rispetto a come è stata posta da Deliverance.

Se invece mi soffermo anch'io su un modo forse più intermedio di vedere la faccenda, non mi risulta comunque semplice individuare confini netti tra i discorsi che si possono fare perché, per esempio, è vero che per tanta parte siamo artefici del nostro destino e possiamo fare tante scelte per migliorarci ma è anche vero che le "non pari opportunità" sono innumerevoli.
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Messaggio da Mauro1971 »

Mettendo in mezzo il buon Einstein, muovendosi in una determinata direzione potremmo osservare il futuro di un altro essere che si muovesse in direzione opposta a grandissima distanza.
Se il futuro fosse effettivamente osservabile, questo non sarebbe già scritto?

Purtroppo non possiamo osservare nulla di tutto ciò empiricamente perchè il limite della velocità della luce ci permette di osservare solo il passato.

Però è affascinante come possibilità. Certo questo se manteniamo un concetto di tempo lineare.
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Messaggio da Gocciazzurra »

deliverance1979 ha scritto:Diciamo che, la propria esistenza, proprio come le capacità fisiche e mentali può essere allenata, e gli impulsi possono essere tenuti a freno oppure sfogati.
Difatti ci sono persone che tendenzialmente sono inclini alla violenza, altre a subire.
Proprio come in natura ci sono animali predatori ed animali fatti per essere cacciati.
Quindi si potrebbe dire che ci sono persone, che per loro natura sono destinate ad essere "predatrici", ma che poi cercano o di controllarsi o di dare sfogo alle loro pulsioni.
Ho l'impressione che tu abbia dato al concetto di destino una grande elasticità che secondo Wiki non corrisponde.
Infatti recita: "Con il termine destino ci si riferisce a un insieme d'inevitabili eventi che accadono secondo una linea temporale soggetta alla necessità e che portano ad una conseguenza finale prestabilita."
Se il fine è prestabilito a nulla varrebbe allenare le proprie capacità fisiche e mentali poichè il risultato è già stato deciso e conseguentemente la domanda, già menzionata, sarebbe: da chi??
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Gocciazzurra ha scritto:Ho l'impressione che tu abbia dato al concetto di destino una grande elasticità che secondo Wiki non corrisponde.
Infatti recita: "Con il termine destino ci si riferisce a un insieme d'inevitabili eventi che accadono secondo una linea temporale soggetta alla necessità e che portano ad una conseguenza finale prestabilita."
Cara Goccia, in parte hai ragione, ma se ci rifletti, la teoria che ho esposto, colma in parte la definizione del destino.

L'evento inevitabile della nascita di un individuo può avvenire solo ed esclusivamente in un dato periodo storico, di una data nazione, tra due persone che lo concepiscono.
La sua esistenza non potrebbe avvenire altrimenti.

E questo comporta il fatto di vivere e crescere con tutti gli standard genetici, economici, sociali, culturali e temporali dei fattori che hanno fatto si che nascesse.

Ora, penso fermamente che una persona possa cambiare il corso della sua storia.
O per lo meno mi illudo che sia cosi.
Ma per tutti noi, il corpo in cui viviamo con tutti i vantaggi e gli svantaggi, cosi come la nostra famiglia, il periodo storico in cui dovevamo nascere e la nazione di appartenenza, erano già stati scritti.
Pena, la non esistenza.

Posso concedervi l'attenuante dell'imprevisto storico.
Guerre, malattie, conquiste, migrazioni ed eventi straordinari che nel corso dei secoli hanno ucciso miliardi di persone o le hanno costrette a spostarsi.
Tutto questo rimescolare di carte ha sicuramente stravolto i destini di molti che oggi sarebbero dovuti nascere a posto nostro.
Ma, per come sono andare le cose, noi siamo nati e loro no.

Ora si potrebbe obiettare, eravamo destinati a nascere?

Se ci riflettete può sembrare folle tutto questo incastrarsi di vite che nascono, vivono e muoiono nei millenni, ma, è quasi come fosse un atto di fede.

Poi l'illusione di non essere destinati o di essere destinati è un concetto che ci attribuiamo noi.

Muoio da mediocre, ero destinato ad esserlo, muoio da eroe, la mia vita era pronta per questo.

Alla fine, nel tirare le somme e con il senno del poi sembra tutto fatto.

Ma, se come dice il proverbio, chi ben incomincia è a metà dell'opera, il fatto di non avere alternative sulla propria esistenza, ovvero o la condizione in cui mi trovo o niente, fa riflettere sul concetto di destino...
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Messaggio da deliverance1979 »

Mauro1971 ha scritto:Mettendo in mezzo il buon Einstein, muovendosi in una determinata direzione potremmo osservare il futuro di un altro essere che si muovesse in direzione opposta a grandissima distanza.
Se il futuro fosse effettivamente osservabile, questo non sarebbe già scritto?
Esatto, il problema del destino a questo punto si limiterebbe a due possibilità.

Un pò come creazionismo ed evoluzionismo.

Il destino di ognuno di noi è la minima parte di un immenso mosaico che va in una certa direzione per volontà divina, oppure per un corso storico del tutto causale?

Forse il problema del destino è proprio questo.

Nel momento in cui noi, per nascere, dobbiamo disporre di una certa serie di coincidenze per poter esistere (genitori, periodo temporale, nazione, etc) questi fattori, sono voluti da una forza superiore o sono semplicemente frutto del caso?

Forse il concetto di destino che molti pensano fa riferimento ad una questione del genere...
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Messaggio da Mauro1971 »

O bella.

Il tempo potrebbe non esistere neppure e noi potremmo essere in un universo ove tutte le possibili configurazioni in ogni tempo sarebbero coesistenti, tutti i tempi e tutte le possibilità nello stesso istante. Una sorta di superposizione con noi a determinarne i vari stati come osservatori.
Ma vallo a sapere.

Il "destino" ad opera di un ente superiore in occidente è un grande classico, dalle Parche greche in poi almeno. Ma poi perchè dovrebbe essere dipendente da un'entità intelligente ed organizzatrice, nel caso, e non potrebbe essere una semplice forza di natura?
In oriente con le varie versioni della cosidetta Legge del Karma sono di questa opinione ad esempio. Il Destino sarebbe il risultato della valenza delle proprie azioni a ritornare a noi stessi, a determinare le vite future, ove certi eventi sarebbero già decisi, o quantomeno secondo alcune versioni più avanzate ci sarebbero alte probabilità che questi possano avvenire.
In questo caso cambia che c'è piena libertà nel come il soggetto decide di reagire agli eventi, e per alcune forme di Buddhismo e di Induismo si potrebbe anche "purificare il karma" in modo da evitare accadano alcune cose, o quantomeno si ammorbidascano.
Bisogna dire che sembra un po' più razionale ed evoluto di tre tizie che tessono fili e li tagliano, o di qualche divinità che avesse già deciso tutto.
Ma anche li si intruppano un pochino con sta anima o non-anima che andrebbe in giro a reincarnarsi.

Alla fine l'entropia ci frega tutti comunque. :sorriso:
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Messaggio da Gocciazzurra »

deliverance1979 ha scritto:
Gocciazzurra ha scritto:Ho l'impressione che tu abbia dato al concetto di destino una grande elasticità che secondo Wiki non corrisponde.
Infatti recita: "Con il termine destino ci si riferisce a un insieme d'inevitabili eventi che accadono secondo una linea temporale soggetta alla necessità e che portano ad una conseguenza finale prestabilita."
Ora, penso fermamente che una persona possa cambiare il corso della sua storia.
O per lo meno mi illudo che sia cosi.
[...]
Posso concedervi l'attenuante dell'imprevisto storico.
Guerre, malattie, conquiste, migrazioni ed eventi straordinari che nel corso dei secoli hanno ucciso miliardi di persone o le hanno costrette a spostarsi.
Tutto questo rimescolare di carte ha sicuramente stravolto i destini di molti che oggi sarebbero dovuti nascere a posto nostro.
Ma, per come sono andare le cose, noi siamo nati e loro no.
Eh no caro Delivery, se prendiamo alla lettera la definizione di Wiki non potrà esserci nessuna variante, tipo quelle da te citate, che potrebbero interferire nel destino finale di un individuo.
Se io sono stata destinata a diventare una suora ( :risata: ) tutto ciò che accadrà nella mia vita, anche se dovesse sconvolgermela, alla fine dovrà per forza compiersi il mio destino di diventare suora ( :help: ).

In sintesi, se crediamo al destino (io no) non possiamo elaborarcelo su misura, altrimenti dobbiamo chiamarlo con un altro nome.
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la definizione di wiki presuppone un entità manipolatrice che in ultimo dia quel risultato.

Messaggio da Ray »

In sintesi ,se crediamo al destino(io no) non possiamo elaborarcelo su misura, altrimenti dobbiamo chiamarlo con un altro nome.
Non saprei Goccia, quello di wiki è restrittivo ,individuale, taglia probabilità e varianti che comunque compongono
In ultimo il destino.
Hitler era destinato ad essere un macellaio-dittatore ?
Era stato già scritto o sono intervenute delle variabili che hanno fatto si che tutto succedesse per comporre
questo mosaico che poi ha cambiato lo scenario di molte vite in Europa?
O sono proprio le variabili che vanno a coincidere per formare il destino?
Il destino è comparabile ad una linea retta o è composta da tante rette che vanno a congiungersi per arrivare poi al "destino" ?
:conf:
Ultima modifica di Ray il 13/05/2018, 16:44, modificato 1 volta in totale.
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Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Messaggio da deliverance1979 »

Gocciazzurra ha scritto:Eh no caro Delivery, se prendiamo alla lettera la definizione di Wiki non potrà esserci nessuna variante, tipo quelle da te citate, che potrebbero interferire nel destino finale di un individuo.
Allora diciamo che la nostra nascita, con il nostro corpo, da quanto ne sappiamo, per venire all'esistenza erano destinati a farlo in una data famiglia, da due genitori ed in un determinato periodo storico e contesto sociale.

Certo è che a questo punto bisognerebbe sapere se le scelte che noi facciamo, sono una pia illusione di libero arbitrio, o se invece abbiamo un effettivo controllo sul nostro futuro.

Il fatto che il destino esiste, ma non conoscere il futuro, ci pone comunque indifferenti a tale questione.

Io posso avere il mio destino scritto, ma se non lo so, e non so le varie tappe della mia vita da qui ad X anni, che mi importa come va a finire?

Le azioni che compio e le scelte che fanno potrebbero essere già state scritte, ed io ho l'illusione di pensare che sto compiendo una scelta, ma alla fine sto recitando un copione.
Ma che cosa ci cambia se non sappiamo dove andremo o che faremo?

Il destino, può essere brutto se io conosco la mia sorte e pur lottando per evitare un determinato evento, alla fine andrò inesorabilmente verso quella fine.

Quindi, se alla fine della fiera dovessimo essere già destinati ad un fine, ma non lo sappiamo, che ci cambia?
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Messaggio da Mario70 »

deliverance1979 ha scritto:
Gocciazzurra ha scritto:Eh no caro Delivery, se prendiamo alla lettera la definizione di Wiki non potrà esserci nessuna variante, tipo quelle da te citate, che potrebbero interferire nel destino finale di un individuo.
Allora diciamo che la nostra nascita, con il nostro corpo, da quanto ne sappiamo, per venire all'esistenza erano destinati a farlo in una data famiglia, da due genitori ed in un determinato periodo storico e contesto sociale.

Certo è che a questo punto bisognerebbe sapere se le scelte che noi facciamo, sono una pia illusione di libero arbitrio, o se invece abbiamo un effettivo controllo sul nostro futuro.

Il fatto che il destino esiste, ma non conoscere il futuro, ci pone comunque indifferenti a tale questione.

Io posso avere il mio destino scritto, ma se non lo so, e non so le varie tappe della mia vita da qui ad X anni, che mi importa come va a finire?

Le azioni che compio e le scelte che fanno potrebbero essere già state scritte, ed io ho l'illusione di pensare che sto compiendo una scelta, ma alla fine sto recitando un copione.
Ma che cosa ci cambia se non sappiamo dove andremo o che faremo?

Il destino, può essere brutto se io conosco la mia sorte e pur lottando per evitare un determinato evento, alla fine andrò inesorabilmente verso quella fine.

Quindi, se alla fine della fiera dovessimo essere già destinati ad un fine, ma non lo sappiamo, che ci cambia?
Cambia, eccome se cambia, perché non è importante tanto come il destino è scritto (non lo conosciamo e non possiamo conoscerlo), ma chi lo ha scritto, perché questo implicherebbe una responsabilità non indifferente all'autore e non al destinatario come ti è stato detto e noi saremmo pedine programmate, io un dio del genere non lo accetterei mai.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Messaggio da Neca »

Pericoloso credere che la nostra vita sia stata programmata da qualcuno! Infatti, credere nel destino significa credere nella nostra totale incapacità nel gestire la nostra vita! Di solito, chi crede nel destino è più manipolabile di colui che crede di essere il diretto responsabile di ciò che gli accade! Anch'io un tempo credevo nel destino, ora non più perchè sono convinto che certi eventi della nostra vita sono direttamente riconducibili alla mia volontà! 2:) Credere che ciò che ci accade è frutto del destino significa fare lo scarica-barile e questo porta inevitabilmente alla rovina perchè chi crede in questo in genere non fa nulla per rimediare! Faccio un esempio:"Era destino che quei due (marito e moglie) si dividessero!" Vogliamo forse credere che Qualcuno(di solito Dio) decide prima di unirli per poi dividerli? Che Dio sarebbe costui? Se fosse così, la fede che miliardi di persone hanno riposto in Lui è vana perchè non scaturirebbe dal cuore bensì dalla volontà di Dio stesso in quanto Egli stesso avrebbe deciso in anticipo che tipo di persone sarebbero diventate queste! E chi diventa ateo? Credere in questo significherebbe credere in un Dio totalitario e despota che ha deciso di circondarsi di Creature del tutto private della volontà di decidere da sè se seguirlo o no! Il destino, se così vogliamo chiamarlo, ce lo creiamo noi, e per quel che riguarda le disgrazie che ci capitano delle quali non ne siamo responsabili, la responsabilità potrebbe ricadere nello stile di vita della società in cui viviamo! Un altro esempio:"Le morti sul lavoro!" Si potrebbero evitare molte morti se si seguisse una regola semplicissima ovvero questa:" Se io amo la mia vita faccio di tutto per creare intorno a me un ambiente il meno pericoloso possibile, inevitabilmente creo un ambiente sicuro anche per chi opera al mio fianco, solo così adotterò tutte le misure prese affinchè il lavoro venga svolto e portato a termine senza morti nè feriti! Quanti sono i morti per incidenti stradali? Molti, eppure basterebbe semplicemente innamorarsi della propria e della altrui vita per ridurre drasticamente i morti e i feriti! Come vedi, caro Dely, molti episodi tristi sono dovuti alla nostra condotta, non al destino! Tra l'altro,chi manifesta il pensiero, mi riferisco a quello in cui tu ti chiedi perchè uno nasce in Europa piuttosto che in Africa è abituato a paragonare la propria vita con quella altrui spesso mettendo in risalto i propri problemi paragonandoli alle vere o presunte benedizioni altrui perchè si presuppone che uno sia più fortunato dell'altro, ma le cose non stanno così poichè se è vero che uno è più fortunato dell'altro nell'essere circondato di persone che lo amano ma soffre di una malattia grave, l'altro potrebbe essere più fortunato perchè è sano pur soffrendo di solitudine, in realtà nessuno è più fortunato dell'altro, esistono semplicemente persone che vivono situazioni diverse, che hanno problemi diversi o simili e che hanno benedizioni diverse o simili! Credere nel destino significa credere di vivere in un mondo completamente robotizzato, dove i robots non avendo una coscienza sono costretti, perchè programmati così, a fare quello che desidera il Dio destino!
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mhhhhhhh,
Ritengo altamente improbabile il Destino, anche in base alla Meccanica Quantistica nel momento che uno tenta di vedere il Futuro lo Altera.

Si dovrebbero risolvere problemi a monte,

-Esiste realmente il Libero Arbitrio!?!?!

-Esiste realmente "Io Individuale" se Si cos'è dove risiede ????

Per esempio quando un individuo viene risuscitato, potrebbe esserlo due volte contemporaneamente,
Cristo poteva esistere contemporaneamente come essere Spirituale e come Uomo?!?!

se si fa un clone di un individuo in realtà non si copia anche l'IO INDIVIDUALE, ma si forma un'altra persona,
se io individuale è determinato dalla struttura della mente, perchè non può essere duplicata!?!?!

penso probabilmente che Io Individuale sia qualcosa di trascendente.
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Messaggio da Gocciazzurra »

deliverance1979 ha scritto:
Gocciazzurra ha scritto:Eh no caro Delivery, se prendiamo alla lettera la definizione di Wiki non potrà esserci nessuna variante, tipo quelle da te citate, che potrebbero interferire nel destino finale di un individuo.
Il fatto che il destino esiste, ma non conoscere il futuro, ci pone comunque indifferenti a tale questione.
Io posso avere il mio destino scritto, ma se non lo so, e non so le varie tappe della mia vita da qui ad X anni, che mi importa come va a finire?

Le azioni che compio e le scelte che fanno potrebbero essere già state scritte, ed io ho l'illusione di pensare che sto compiendo una scelta, ma alla fine sto recitando un copione.
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Il destino, può essere brutto se io conosco la mia sorte e pur lottando per evitare un determinato evento, alla fine andrò inesorabilmente verso quella fine.

Quindi, se alla fine della fiera dovessimo essere già destinati ad un fine, ma non lo sappiamo, che ci cambia?
Mmhh.. con quanto hai scritto sopra sei/siamo stati costretti a svicolare la tua domanda iniziale: "Il destino, forse esiste..." perchè in questo concetto è automatico e necessario porsi anche altre domande strettamente collegate ad esso che non possono essere bypassate: se il destino esiste CHI o COSA ne è l'artefice? E inoltre: quale criterio ha usato, usa e userà per stabilire il destino di ciascun individuo? Ed infine: qual'è lo scopo dei vari destini belli o orrendi che siano?
E' un fitto ginepraio nel quale, almeno attulmente, non ci è dato sapere... :conf:
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Messaggio da play »

Sono d’accordo con Gocciazzurra. Se utilizziamo la parola destino inevitabilmente apriamo il capitolo predestinazione e tutto cio’ che è associato ad essa, e non da ultimo la domanda che ci si pone a monte, e cioè se possa esistere un ente che ha già predeterminato tutto. Se parliamo di psicologia, invece, sono parzialmente d’accordo con chi afferma che noi esseri umani siamo gli artefici della nostra vita, o perlomeno lo siamo dal momento in cui raggiungiamo un certo grado di autonomia ed indipendenza. Prima di allora i genitori si curano di noi, poi ci sono gli insegnanti e gli educatori in genere. Il concetto del libero arbitrio però fa acqua da tutte le parti. Sapeste quante volte in passato mi è capitato di dire a mio padre che non gli ho chiesto io di venire al mondo, e ironicamente mi rispondeva che neanche lui aveva chiesto a mio nonno di nascere. Insomma, ci vorrebbe Pico de Paperis per decifrare gli oracoli se vogliamo svelare i cosiddetti misteri della vita. :ironico:
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Messaggio da deliverance1979 »

Avete sollevato delle osservazioni molto interessanti.

Tuttavia, noi, potremmo essere inconsapevolmente strumenti di un'entità suprema che ha progetti per i suoi scopi e non per i nostri.

Noi siamo abituati ad idealizzare una figura superiore che ci premia se ci comportiamo bene o che ci vuole bene come se fosse un nostro genitore...
Ma, se noi fossimo solo degli "oggetti" per un suo fine?

Allora uno potrebbe obiettare, e se esistesse mai un essere del genere, perchè mai ci avrebbe dato sentimenti come amore, tolleranza, bontà e via dicendo...

Forse come limitatore per non farci estinguere come specie.
Se fossimo insensibili o impassibili ci estingueremmo a causa di guerre o altre atrocità compiute da una specie che non sa auto regolarsi...

Ora, capisco che certe cose potrebbero essere aliene al nostro modo di pensare, ma purtroppo, se esistesse un creatore, nessuno può garantirci che sia il Dio buono della bibbia o chissà quale altra sorta di divinità da noi idealizzata che opererà per il nostro bene.

Vi faccio un esempio un pò macabro ma penso calzante.

Gli animali da allevamento.
Sono destinati alla macellazione.
Il loro proprietario li cura, fa si che non si ammalino, da loro da mangiare, ma alla fine li uccide.

E' buono?
E' cattivo il macellaio?

Mah, è la natura, d'altronde una pecora o un maiale, in natura farebbe la stessa fine se incontrasse faccia a faccia un lupo oppure un orso.

Ora questa mia osservazione è solo per cercare di ampliare il discorso relativo al destino e se tale cosa fosse dettata da un essere superiore, questo dovrebbe assumersene la responsabilità.
Ma il destino potrebbe essere proprio il programma che ci dice come dobbiamo operare, che scelte fare per dirigerci verso una direzione che qualcun'altro ha stabilito per noi, ma per un suo scopo.

Poi torno a dire, quello che affermo non ha prove alcune, tutto è partito dal fatto che per nascere si è per forza di cose destinati da fattori che devono incrociarsi.

Per il resto che dirvi...
Di sicuro se il destino esiste ed è fatto da un'entità superiore, prima o poi la sua volontà circa la razza umana o per ognuno di noi dovrà essere manifestata o in questa dimensione spazio tempo, o in un ipotetico aldilà.
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Messaggio da Mauro1971 »

deliverance1979 ha scritto: Per il resto che dirvi...
Di sicuro se il destino esiste ed è fatto da un'entità superiore, prima o poi la sua volontà circa la razza umana o per ognuno di noi dovrà essere manifestata o in questa dimensione spazio tempo, o in un ipotetico aldilà.
Nel caso ci sarebbe sempre l'opzione "Legge di Natura", o Karma se si preferisce.
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Messaggio da Gocciazzurra »

deliverance1979 ha scritto: Ma il destino potrebbe essere proprio il programma che ci dice come dobbiamo operare, che scelte fare per dirigerci verso una direzione che qualcun'altro ha stabilito per noi, ma per un suo scopo.
Praticamente come i politici... :risatina:
Di sicuro se il destino esiste ed è fatto da un'entità superiore, prima o poi la sua volontà circa la razza umana o per ognuno di noi dovrà essere manifestata o in questa dimensione spazio tempo, o in un ipotetico aldilà.
Anch'io fino a poco tempo fa la pensavo come te, ma da un po' mi solletica la macabra idea che se ci fosse un al di là sarebbe comunque un'altra fregatura :blu:
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