Mauro1971 ha scritto:Vieri ha scritto:
Ho risposto solo a quanto mi chiedeva Quixote. Punto
No. Hai risposto a rtutt'altro, non c'entra nulla con la satira e glui argomenti posrtati, che nulla hanno a che vedere col tuo credere in un dio o meno.
Poi se sul credere, dove facendo prosaelitismo e cercando imporre lo stile di vita dalla tua versione del Cattolicesimo previsto, agli altri vai ben oltre a quello che hai riportato, ma poi che davvero? Puoi non voler prove per te stesso, ma se ti confronti con altri esterno alla tua fede devi avere ben altro da portare, perchè vale 0 anche come tentativo di scusa per giustifacre l'assenza a te stesso.
Ma soprrattutto, credi per fede?
Bene DIMOSTRA le prove che questa fede é (e qui non contano un piffero le opere, quella è roba interna tra voi):
1) cosa è la fede, e non conta la definizione di Paolo di Tarso, ci vuole qualcosa di serio e oggettivo
2) affidabilità della stessa, che porti a credere a cose alla fine vere o quantomeno non false
Ma che le dico a fare ste cose a te...
Comunque qui stiamo parlando di quello che ho scritto post fa sull'argomento, sta roba c'entra n'a fava.
Scusa ma Quixote aveva scritto:
Dimostralo a Mauro; dimostra, se ne senti davvero il bisogno, che non è una minchiata la tua visione della vita. Ne sei in grado, o il tuo è solo flatus vocis? ad appagare il tuo ego? Hai lanciato il sasso, detto boiate sulla libertà di pensiero, ora dimostra che il tuo non è insussistente, se ne sei in grado.
Rispondendo:
Parlando di fatti e di mia "visione della vita", dai miei risultati e dal mio punto di vista non la reputo assolutamente una "minchiata" e tale da augurare ad altri i risultati ottenuti.
Certo se uno, oltre al lavoro o allo studio, ha l'ambizione di crearsi alla fine un contesto di "amore" intorno a lui.
...........
Mi chiedi poi:
1) cosa è la fede, e non conta la definizione di Paolo di Tarso, ci vuole qualcosa di serio e oggettivo
Fai sempre le stesse domande da uno che crede solo in quello che vede ed in quello che viene dimostrato quando ti è già stato spiegato più di una volta che la fede di una persona è soggettiva ed è quella di credere nell'esistenza di Dio e nelle parole del Vangelo. Punto.
Io ti impongo e ti dico che Dio esiste ? No ed allora se questa è una mia "idea", te la impongo ? No, ed allora cosa vai cercando ?
Prove, quali prove "serie ed oggettive"? Che ho visto Gesù Cristo che mi ha parlato questa mattina ?
Cosa intendi per prove serie ed oggettive? La possibilità che anche tu come San Tommaso possa mettere le mani nelle ferite di Gesù ?
Ti trovi davanti un libro che è il Vangelo.
Trovi queste parole veritiere, come fonte della tua vita e decidi di seguire e di credere fermamente allora a Colui che le dettò agli apostoli. Questo allora per me si chiama "fede" . Punto.
Per te questo è solo un bel libro di "poesie" ? Bene, amici come prima, nessuno può ovviamente obbligarti a credere in quello che c'è scritto, se quelle parole non ti dicono niente ma rappresentano solo le solite banalità "buoniste" al pari di altri illustri personaggi dell'antichità.
2) affidabilità della stessa, che porti a credere a cose alla fine vere o quantomeno non false
Nonostante tutto sei ancora attaccato all'idea che i cattolici credano a tutto quello storicamente presente nella Bibbia come i tdG dove Adamo ed Eva nacquero nel 4.200 A.C., il diluvio nel 2400 circa ecc. ecc....
Non credere sicuramente alla Bibbia integralmente come libro di fatti, tutti storicamente avvenuti ma come un libro che per leggende, linguaggio per immagini ed esagerazioni storiche ( ad hoc per rendere il messaggio principale e le finalità teologiche della Bibbia più facilmente ricordabili specie per via orale 3000 anni fa ad un popolo analfabeta di pastori )
La Bibbia (V.T.) per i cattolici rappresenta solo la premessa e la base del Vangelo che fa testo insieme alle lettere degli apostoli.
Del resto Gesù "portò a compimento" le scritture ovviamente senza rinnegarle nè cambiarle profondamente ma sintetizzare i principi di base espressi in tanti capitoli del V.T. escludendo tutte quelle parti mai citate di difficile interpretazione e sulle quali il discorso si farebbe alla fine troppo lungo.
Comunque qui stiamo parlando di quello che ho scritto post fa sull'argomento, sta roba c'entra n'a fava
In risposta al tuo post confermo il mio concetto di libertà i cui confini terminano quando inizia la "tua libertà"
La mia libertà finisce dove comincia la vostra.
Questa la frase di Martin Luther King
e dove trovo queste osservazioni a riprova del mio pensiero:
https://lamenteemeravigliosa.it/la-tua- ... ia-la-mia/" onclick="window.open(this.href);return false;
Il dono della libertà è un bene prezioso con il quale nascono tutti gli esseri umani sul nostro pianeta.
Nonostante ciò, il cattivo uso che troppe persone fanno della libertà rende necessario l’uso delle leggi per proteggerla, anche se, spesso, finisce per essere infangata dagli stessi che avevano giurato di difenderla.
Non va mai confuso il dono della libertà con il concetto più semplice di libertinaggio. Una persona che si considera “libera” non ha nessun diritto di calpestare gli altri in nome della cosiddetta “libertà”.
Ciò significa che il dono della libertà, concesso sin dalla nascita a tutti gli esseri che vengono al mondo su questo pianeta, non va considerato con futilità.
Il rispetto è un concetto che deve essere sempre in cima a tutto, in modo che tutti possano vivere insieme affermando di essere liberi. Non dobbiamo quindi considerare la libertà come una mancanza di rispetto verso gli altri.
“Ti faccio del male perché sono libero e faccio ciò che voglio”. Quante volte avrete sentito questa frase? Milioni di persone la pronunciano per poter fare ciò che vogliono, senza sapere che, in realtà, non stanno facendo uso della propria libertà, ma stanno rubando la libertà delle persone a cui fanno del male.
In breve confermo che il termine "anarchia" con la sua definizione
Dottrina sociale e politica che propugna l'abolizione dell'autorità costituita e accentrata, nonché di ogni forma di costrizione esterna.
Contrariamente alle "gentili"
osservazioni di Quixote,
tale termine non era stato pertanto espresso a sproposito.
Spero di essere stato chiaro.