Lo strano caso della "Teoria dell'Evoluzione"
Moderatore: Francesco Franco Coladarci
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Lo strano caso della "Teoria dell'Evoluzione"
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"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (g 07/09 p.29)
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Per quanto mi ritrovi in accordo con la linea generale del discorso, non riesco proprio a farmi scendere la parte conclusiva del post:
Per cui molte scoperte scientifiche minacciano direttamente un bel numero di fedi varie.
Altresì che cosa sarebbe un "credente vero"? In base alla definizione di chi? Credo si scannerebbero anche tra credenti di diverse religioni se cercassero di dare una definizione comune, dovremmo deciderlo noi atei cosa sarebbe un "credente vero"?
Questi c liché andrebbero proprio evitati, rovinano un discorso per il resto anche sensato.
1) Per quanto ci sianto tanti giri di parole al riguardo, alcune scoperte delle Scienze vanno a cozzare con gli insegnamenti di molte Religioni. Adamo, Noè e quant'altro sono considerate verità letterali da molte confessioni Cristiane, e se non erro forse anche qualche corrente Cattolica minoritaria (non è roba che entra nei dogmi, come ci ha ricordato spesso Polymethis su altri argomenti). Altro esempio il Libro di Mormon parla di migrazioni di etnie mai avvenute, ed abbiamo una mappatura del DNA mondiale abbastanza precisa da poter fare queste affermazioni.Personalmente ritengo che chi vede in una scoperta scientifica che illustra il modo di procedere della natura una minaccia per la propria fede, un pericolo per le proprie convinzioni religiose, non solo non ha capito cosa sia la scienza, il suo metodo e il suo scopo, ma ha anche idee molto confuse in fatto di fede. Un credente, un credente vero, dovrebbe semplicemente aborrire questo modo di pensare.
Per cui molte scoperte scientifiche minacciano direttamente un bel numero di fedi varie.
Altresì che cosa sarebbe un "credente vero"? In base alla definizione di chi? Credo si scannerebbero anche tra credenti di diverse religioni se cercassero di dare una definizione comune, dovremmo deciderlo noi atei cosa sarebbe un "credente vero"?
Questi c liché andrebbero proprio evitati, rovinano un discorso per il resto anche sensato.
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"Io riconosco di essere un dilettante nella misura in cui io cerco ricavare diletto da tutto ciò che faccio" (Philo Vance)
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- VictorVonDoom
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Non ho capito neanche io cosa volesse dire con questa chiosa finale. Sicuramente è vero che le scoperte scientifiche minacciano, involontariamente (non è questo, ovviamente, il loro scopo ma non ci possiamo fare nulla se abbiamo "scoperto" che il diluvio non è avvenuto, che ci siamo evoluti, ecc.ecc), le credenze religiose.
Forse avrebbe dovuto specificare cosa intende lui per "credente vero", ma si sarebbe finito a fare tutto un altro discorso. Quindi si, probabilmente era meglio evitare di concludere in questo modo.
Forse avrebbe dovuto specificare cosa intende lui per "credente vero", ma si sarebbe finito a fare tutto un altro discorso. Quindi si, probabilmente era meglio evitare di concludere in questo modo.
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"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (g 07/09 p.29)
"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (g 07/09 p.29)
Il discorso che fa lo scienziato nell' articolo, è stato esposto da molti altri scienziati e non solo in questi ultimi anni, ma secoli ( Galilei) e credo si possa ri- formulare così: se la fede è solida, non superstiziosa , i risultati della scienza non la scalfiscono. se le scoperte della scienza la mettono in dificoltà non è una fede sldia, matura, radicata. Ma è un puro idolo.VictorVonDoom ha scritto:Non ho capito neanche io cosa volesse dire con questa chiosa finale. Sicuramente è vero che le scoperte scientifiche minacciano, involontariamente (non è questo, ovviamente, il loro scopo ma non ci possiamo fare nulla se abbiamo "scoperto" che il diluvio non è avvenuto, che ci siamo evoluti, ecc.ecc), le credenze religiose.
Forse avrebbe dovuto specificare cosa intende lui per "credente vero", ma si sarebbe finito a fare tutto un altro discorso. Quindi si, probabilmente era meglio evitare di concludere in questo modo.
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ma come fa la fede ad essere solida?enkidu ha scritto:Il discorso che fa lo scienziato nell' articolo, è stato esposto da molti altri scienziati e non solo in questi ultimi anni, ma secoli ( Galilei) e credo si possa ri- formulare così: se la fede è solida, non superstiziosa , i risultati della scienza non la scalfiscono. se le scoperte della scienza la mettono in dificoltà non è una fede sldia, matura, radicata. Ma è un puro idolo.VictorVonDoom ha scritto:Non ho capito neanche io cosa volesse dire con questa chiosa finale. Sicuramente è vero che le scoperte scientifiche minacciano, involontariamente (non è questo, ovviamente, il loro scopo ma non ci possiamo fare nulla se abbiamo "scoperto" che il diluvio non è avvenuto, che ci siamo evoluti, ecc.ecc), le credenze religiose.
Forse avrebbe dovuto specificare cosa intende lui per "credente vero", ma si sarebbe finito a fare tutto un altro discorso. Quindi si, probabilmente era meglio evitare di concludere in questo modo.
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interessante questo passaggio
Ad esempio Darwin non conosceva affatto la genetica moderna, che oggi ci permette addirittura di tracciare con precisione l’evoluzione delle specie viventi sulla terra nello spazio e nel tempo, e che quindi ha fornito un supporto sperimentale completamente indipendente dall’intuizione Darwiniana originaria.
- deliverance1979
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Vi sfugge un piccolo dettaglio, quello dei giochi fatti a causa di una verità rivelata.
Nel momento in cui secoli or sono si formula una definizione teologica secondo la quale quanto scritto sulla bibbia o altro testo sacro è vero, oppure parola di Dio, oppure che una certa questione viene recepita secondo dei criteri filosofici di una società antica, poi da queste prese di posizione nascono delle enormi problematiche.
Anche se alcune religioni, con il salto della quaglia della luce progressiva o di altre contorte espressioni filosofiche cercano di correggere ed aggiornare il tiro, il danno è fatto.
O il reame spirituale esiste o non esiste.
O Cristo faceva i miracoli grazie ad un potere sovrannaturale o non li faceva.
O Maometto ascese al cielo con un cavallo, oppure no.
La fede si basa sul credere o meno a questi eventi ed al mondo che li ha concepiti.
E non può essere misurata in termini scientifici perchè gli eventi a cui fa riferimento sono astratti.
Nel momento in cui secoli or sono si formula una definizione teologica secondo la quale quanto scritto sulla bibbia o altro testo sacro è vero, oppure parola di Dio, oppure che una certa questione viene recepita secondo dei criteri filosofici di una società antica, poi da queste prese di posizione nascono delle enormi problematiche.
Anche se alcune religioni, con il salto della quaglia della luce progressiva o di altre contorte espressioni filosofiche cercano di correggere ed aggiornare il tiro, il danno è fatto.
O il reame spirituale esiste o non esiste.
O Cristo faceva i miracoli grazie ad un potere sovrannaturale o non li faceva.
O Maometto ascese al cielo con un cavallo, oppure no.
La fede si basa sul credere o meno a questi eventi ed al mondo che li ha concepiti.
E non può essere misurata in termini scientifici perchè gli eventi a cui fa riferimento sono astratti.
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
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La mia idea e che la scienza con i continui progressi evidenti ,non minaccia l'esistenza di un'entità superiore o creatrice
Semmai minaccia o mina l'idea che l'uomo si è fatto o che ha creato di D-o.
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Ray
Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
Coloro che costruiscono la casa sulla roccia, il mercante che vende tutto per comprare il campo con il tesoro.cattivo esempio ha scritto:ma come fa la fede ad essere solida?enkidu ha scritto:Il discorso che fa lo scienziato nell' articolo, è stato esposto da molti altri scienziati e non solo in questi ultimi anni, ma secoli ( Galilei) e credo si possa ri- formulare così: se la fede è solida, non superstiziosa , i risultati della scienza non la scalfiscono. se le scoperte della scienza la mettono in dificoltà non è una fede sldia, matura, radicata. Ma è un puro idolo.VictorVonDoom ha scritto:Non ho capito neanche io cosa volesse dire con questa chiosa finale. Sicuramente è vero che le scoperte scientifiche minacciano, involontariamente (non è questo, ovviamente, il loro scopo ma non ci possiamo fare nulla se abbiamo "scoperto" che il diluvio non è avvenuto, che ci siamo evoluti, ecc.ecc), le credenze religiose.
Forse avrebbe dovuto specificare cosa intende lui per "credente vero", ma si sarebbe finito a fare tutto un altro discorso. Quindi si, probabilmente era meglio evitare di concludere in questo modo.
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