Mettendo da parte la storicita', anche se qualcuno sembra avere ancora dubbi, rimane il fatto che Romagnolo punta su una contraddizione tra due vangeli.polymetis ha scritto:Ma è proprio così. Molte cose attribuite a Gesù non risalgono al Gesù storico. La Chiesa Cattolica però non prende posizione dichiarando questo o quell'episodio davvero avvenuti, infatti questa è una faccenda di competenza degli storici, e sopratutto essa non c'entra nulla con l'ispirazione. Se anche l'episodio in cui Gesù affida la chiavi del regno dei cieli a Pietro non fosse storica, che differenza farebbe per la teologia cattolica? Nulla. Ciò che conta è che l'episodio sia ispirato da Dio, e non che sia storico.Ed infatti, continuo a non capire.
Allora questo potrebbe dirsi di tutta la Bibbia, inclusi gli scritti cristiani ritenuti canonici, racconti da non prendere alla lettera, con comunque uno sfondo morale...
Quali sono, secondo te, i criteri per ritenere un racconto biblico "storico" o meno ?
L'unico episodio sulla cui storicità non si può transigere è, almeno a mio avviso, la resurrezione di Cristo. San Paolo infatti dice che se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede.
Ad maiora
Le mie domande allroa sono:
Che senso ha ispirare degli scrittori e poi lasciargli scrivere cose contraddittorie?
Perche' decidere di dare un messaggio all'uomo, ispirandolo, e poi fargli fare un pasticcio?
Se poi dio ha dato alla Chiesa Cattolica la facolta' di decidere cosa e' canonico e cosa non lo e', perche' gli ha permesso di includere pezzi contraddittori?
Il tema della salvezza non era abbastanza importante per essere chiari ed impedire che il messaggio si annacquasse con contraddizioni, ed insegnamenti ripugnanti (schiavismo)?
L'ispirazione piu' "raffinata" come l'hai data tu ("Solo che ispirato non vuol dire storico. Ispirato vuol dire che gli agiografi hanno scritto quello che Dio voleva che loro scrivessero. Tutto qui. Ma ciò non implica in alcun modo che ciò sia storico.") sembra solo allargare le maglie per avere il comodo effetto di rimuovere la necessita' che il racconto sia storico. Ovviamente solo a posteriori rispetto alla scrittura del testo e a posteriori anche alla sua dimostrazione di non storicita'. Sembra una definizione di comodo per dire "Visto che il testo non e' storico e non possiamo piu' sostenerlo, non era necessario che lo fosse".
Secondo me anche questa tua definizione ha l'effetto di condurre "inevitabilmente all'ateismo non appena ci si rende conto che una simile dottrina non regge", perche' anch'essa non regge.